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I cittadini si ricorderanno della scelta che è stata fatta con la nomina dell’amministratore Danisi e si ricorderanno spero della scelta di bloccare nel 2015 il bando già pronto per i parcometri e di non riproporlo più, e della scelta di buttare 36.000 euro per un piano industriale o business plan ridicolo ed inutile commissionato ad una società esterna nel 2017; si ricorderanno dei disservizi sulle letture e fatturazioni, sui ritardi delle comunicazioni delle letture di energia ai vari enti ed operatori del settore, sulle pratiche relative alla distribuzione di energia con tempi non certi, sui mezzi di trasporto e di lavoro vetusti, sulla difficile gestione del poco personale rimasto, sui contatori di energia mancanti.
Ad oggi per la seconda volta in questa amministrazione non si è provveduto per tempo a rifornirsi di sufficienti contatori di energia.
Danisi senza mezzi termini si deve dimettere, altrimenti ci pensi chi lo ha nominato.
L’Amet va avanti per inerzia grazie alla buona volontà dei dipendenti, età media 55 anni, molti in procinto di pensione comprese le cariche più alte; dipendenti che sembra operino senza una guida, senza una procedura codificata, senza programmazione, cercando di risolvere i problemi che gli si parano contro giorno per giorno. Si parla di trasferimento di competenze a risorse giovani? Di affiancamento, già ormai per alcune figure tardivo? No.
L’Amet vive il suo declino inesorabile, nell’indifferenza dell’amministrazione, nella scarsa capacità di reazione della popolazione (che ha già perso l’ospedale…), nell’attesa che un’entità superiore e misericordiosa ponga fine alla sua esistenza, al più nel 2030, quando perderà la concessione della rete di distribuzione elettrica.
I portavoce M5S Trani
Luisa Di Lernia
Vito Branà