Si avvicina il periodo delle elezioni e come ormai succede da qualche tempo appaiono sulla scena cittadina armati di promesse e di rassicurazioni alcuni strani individui.
Parliamo dei cacciatori di scrutatori questa figura tipica di un sottobosco urbano che appare solo in determinati periodi, quando la preda, ossia l'aspirante scrutatore, diventa una obiettivo ambito in vista delle imminenti elezioni.
La tecnica che si ripete da anni è sempre la stessa, attirare il malcapitato aspirante scrutatore con la promessa di fargli attribuire l'incarico chiedendo in cambio il consenso in cabina elettorale da parte sua e magari dei suoi familiari.
La ricompensa per chi cade nella trappola del cacciatore, sarà, come ovvio, il compenso spettante per il lavoro svolto nel seggio elettorale che tra l'altro per lui, non è neanche un costo, in quanto come ovvio, i compensi degli scrutatori come tutte le spese elettorali, gravano sulla collettività.
Tuttavia dobbiamo segnalare che questo essere abietto, questo "bracconiere", sparirebbe definitivamente dal contesto cittadino semplicemente prevedendo la regola che le assegnazioni alla carica di scrutatore si possono fare solo con estrazione a sorte e con l'inserimento nella lista degli aspiranti di disoccupati, di diversamente abili e cittadini che hanno un comprovato stato di necessità.
Purtroppo però come già accaduto nelle scorse elezioni, in cui balzarono agli oneri della cronaca le veementi proteste di alcuni consiglieri comunali sulla modalità di conferire gli incarichi (i cittadini scelti per i seggi erano in buona parte segnalati da consiglieri comunali) abbiamo il timore che i cacciatori possano tornare prepotentemente sulla scena pubblica con tutta l'arroganza che li contraddistingue.
Per questo i nostri portavoce Luisa di Lernia e Vito Branà hanno presentato una interrogazione urgente a risposta scritta al Sindaco, ai Consiglieri comunali componenti la Commissione Elettorale, all'Assessore alla Trasparenza e al Segretario Generale chiedendo quali saranno i criteri adottati per la nomina degli scrutatori, se ci sarà un sorteggio pubblico, se è stata già stabilita la data, e se si intende attingere all'elenco dei cittadini disoccupati.
Riteniamo ci sia un forte pericolo, con l'intento di racimolare voti, che qualche consigliere comunale possa svestire i panni di onesto e morigerato cittadino amante degli scrutatori preda, per vestire i panni del Mr. Crocodile Dundee tranese pronto a catturare con ogni mezzo i mal capitati aspiranti scrutatori.
Pietro Rutigliano attivista, Luisa di Lernia e Vito Branà Portavoce del Movimento Cinque Stelle
PIAZZA XX SETTEMBRE: UNA PIAZZA ABBANDONATA DA OLTRE 27 ANNI
Piazza XX Settembre. La nostra amata “piazza della stazione”. Da tranese e soprattutto da tranese che in quella piazza ha vissuto gli anni della propria infanzia, sono assolutamente indignata: il degrado in cui versa da decenni, una piazza che è stata una delle più belle d’Italia, fiore all’occhiello della nostra città, che tutti, turisti e non, ci invidiavano, non è ammissibile! Affacciarsi dalla propria abitazione e ammirarne le due aiuole abbellite da palme altissime e piante ornamentali, un’area di sosta all’aperto nella quale si assisteva a un andirivieni di carrozze, taxi e mezzi di trasporto ti riempiva di orgoglio. Poi il nulla. Un progetto “dannato”, come è dato di apprendere dagli atti che i nostri consiglieri all’opposizione in diverse interrogazioni sono venuti in possesso, non ultima una verifica richiesta al procuratore Capo della Corte dei Conti circa l’eventuale danno economico arrecato, sottoscritta insieme al parlamentare Giuseppe D’Ambrosio e alla consigliera regionale Grazia Di Bari. Un progetto “sciagurato” nato precisamente nel 1991 con un finanziamento derivato dalla legge Tognoli, che vide quella piazza, dopo lo scioglimento del Consiglio Comunale a un anno e mezzo dal suo insediamento, transennata e barricata per circa una decina di anni. Nel 2004 i lavori furono finalmente riaperti, ma con un progetto mai rivisto e che non tenne conto dell’architettura della città: un colonnato e un lastricato in pietra di Trani (???) che è presto diventato, dopo ancora altri 15 anni, simbolo dell’incuria e rifugio dei senza tetto della città. Poi le nostre richieste di bonifica dell’area sottostante un parcheggio mai completato, dove le infiltrazioni di acqua e un accumulo di umidità favorivano (situazione tuttora riscontrabile) la crescita di una vegetazione spontanea tale da ricoprire l’intera area, provocando aria insalubre a discapito dei residenti della zona. Una piazza, insomma, a nostro dire, deturpata nella sua antica bellezza, ma non solo, invalidante di un parcheggio sotterraneo mai ultimato, mai aperto e mai utilizzato che, ancora adesso, attende di vedere la luce. Facendo due conti, dall’inizio di questa “disavventura”, sono trascorsi circa una trentina d’anni. Trent’anni durante i quali sono stati commessi errori madornali: il primo, in assoluto, è stato quello di non aver inserito il progetto, sin dall’origine, in un serio piano del traffico e della sosta; l’altro, enorme, è stato quello di partorire un progetto scriteriato e realizzato in modo frettoloso dalle contingenze ora dell’una ora dell’altra amministrazione. Restituire dignità a una piazza che non merita di essere ancora maltrattata in questo modo, per consegnarla, in via definitiva, alla cittadinanza e all’amore dei cittadini per la propria città, crediamo sia un atto dovuto e sentito. Solo una ferma e salda volontà politica può pervenire alla soluzione e al completamento di un’opera abbandonata a sé stessa. Interagire con le forze presenti sul territorio, includendo il progetto in uno a più largo respiro che interessi l’intera viabilità, comprese, naturalmente, le aree parcheggio, inesistenti o abusive, possono riscattare da inutili corsi e ricorsi storici.
Beatrice Chieppa attivista M5S
Luisa Di Lernia e Vito Branà portavoce del Movimento 5 stelle - Trani
#inVitoalcambiamento #Vitobranàsindaco #M5S #Trani
ALLARGAMENTO DI VIA POZZO PIANO ANCHE NEI COSTI
Abbiamo letto con un sentimento di stupore misto a rabbia la relazione del Responsabile unico del procedimento l’arch. Gianferrini sull’ampliamento di Via Pozzo Piano.
A pochi giorni dall’inaugurazione prevista per lunedì 13 luglio, dopo aver fatto rilievi, effettuato misurazioni, sopralluoghi e dopo aver portato in consiglio comunale la delibera per l’allargamento e aver pubblicizzato questo evento da parte del sindaco Bottaro con tanto di pezzo di muro in mano quasi a ricordare il crollo del più famoso muro che sancì la fine della guerra fredda, viene pubblicata da parte del RUP questa relazione che ci lascia stupefatti.
Vi spieghiamo perché.
Nella relazione sono riportate le cause, condizioni e presupposti che hanno portato alle modifiche e varianti al progetto esecutivo dei lavori di allargamento di Via Pozzo Piano.
Si riferisce di “lavori supplementari resisi necessari e non inclusi nel contratto iniziale”.
Volendo fare un breve sunto dei lavori extra effettuati leggiamo di:
- bonifica dell’area da manufatti in cemento amianto;
- miglioramento dell’incrocio tra via Pozzo Piano Via Tolomeo e Via Gramsci ampliamento della sede stradale e dei marciapiedi;
- creazione di arredo urbano mediante aiuola e piantumazione, demolizione cordolo e ricostruzione, finitura pavimentazione;
-ampliamento della sede stradale per complessivi mq. 166,25;
- realizzazione di n. 5 punti di captazione e smaltimento di acqua piovana costituiti ciascuno da 2 caditoie con coinvolgimento diretto della condotta fognaria acqua bianca.
- L’espressione “...lavori resisi necessari” cosa significa? E soprattutto ci chiediamo chi ha fatto il sopralluogo prima ed il computo metrico poi dei lavori sull’area interessata, omettendo tali e tante lavorazioni in più, compreso lo smaltimento di manufatti in amianto?
- “Miglioramento dell’incrocio”. A leggerla così sembra che il progetto definitivo iniziale prevedesse altro e che si sono resi necessari lavori supplementari per il miglioramento non inclusi nel contratto iniziale;
-“La creazione di arredo urbano mediante aiuole e piantumazione” ma nel progetto iniziale non era previsto che: “considerato il tipo di contesto e la collocazione della via, non sono previsti particolari elementi di arredo o materiali di pregio o finitura” ?
- la demolizione cordolo e ricostruzione, la finitura della pavimentazione”, sono tutti lavori non previsti in fase progettuale?
-“Ampliamento della sede stradale”, come mai? Errore di rilievo o di calcolo?
- Ed infine dulcis in fundo è stata fatta una modifica ad un progetto iniziale che non prevedeva punti di captazione e smaltimento di acqua piovana? Sarebbe stato un errore clamoroso!
A noi questo non risulta, infatti leggiamo nel progetto di ampliamento dell’Arch. Sarcinelli del 10/05/2018 che: “in alcuni tratti verranno posate delle caditoie per raccogliere l’acqua meteorica e coinvogliarla nei fossati e nei pozzi a perdere”.
E ci sembra alquanto normale questa previsione in quanto proprio su quella strada, in caso di pioggia, si forma un torrente che più avanti va formare un bacino di acqua pericoloso, che costringe a bloccare l’incrocio tra via Pozzo Piano e Via Falcone.
E qui sarebbe troppo facile dire “ve lo avevamo detto” quando nel corso di uno dei consigli comunali avevamo invitato, prima della approvazione del progetto, a valutare il rischio idrogeologico chiedendo il parere dell’Autorità di bacino, che in seguito ha espresso parere favorevole.
Non crediamo assolutamente che in questo caso si sia attuato un mal costume spesso diffuso di alcune aziende aggiudicatrici di appalti pubblici di usare la strategia del ribasso nell’offerta per aggiudicarsi i lavori per poi in sede di realizzazione far emergere la necessità di “nuovi lavori resisi necessari” ne tanto meno pensiamo che questo possa essere stato fatto sotto l'attenta supervisione dei nostri dipendenti comunali.
Siamo anche fiduciosi che quando l’attuale amministrazione vorrà pubblicare a quanto ammontano questi maggiori costi, “stranamente” non riportati nel provvedimento del RUP,per le opere successive realizzate, e a quanto ammonta l'indennità di esproprio (a proposito di questo non c'è nessuna traccia dei termini), nessuna azienda non vincitrice della gara di appalto possa fare ricorso!
Pietro Rutigliano attivista
Luisa Di Lernia e Vito Branà portavoce del Movimento Cinque Stelle
Assistiamo ormai da anni e in particolar modo nei fine settimana di qualsiasi periodo dell’anno a situazioni che avrebbero poco a che vedere con una città che spesso in modo rindondante viene definita a vocazione turistica.
La definizione che spesso e volentieri ricorre nei discorsi dell’attuale amministrazione comunale poi però nei fatti risulta solo un enunciato che stride con le condizioni generali di pulizia, soprattutto nei fine settimana sia estivi che invernali delle zone più frequentate dai turisti e dai cittadini tranesi.
Non so se vi sia capitato mai di passeggiare in Piazza Teatro nel sabato sera dopo le 22:00. Lo spettacolo a cui assistereste non potrebbe far certo piacere ad alcun turista e cittadino di una normale città e figuriamoci per una città che a detta dei suoi amministratori è a vocazione turistica.
Rifiuti quali imballaggi, lattine, bottiglie e tutto ciò che deriva dal consumo dei locali della zona, risulta strabordante dai cestini dei rifiuti di cui la piazza é dotata.
Stessa scena la si può vedere nella zona di Colonna in uno dei punti più suggestivi della città nella passeggiata che costeggia l’omonima spiaggia, anche qui rifiuti e immondizia nel fine settimana che trabocca dai contenitori pienissimi.
Eppure la soluzione per non svalutare questi angoli suggestivi non è poi così complicata e dispendiosa, basterebbe una raccolta aggiuntiva dei rifiuti nel fine settimana prima che i contenitori della spazzatura si riempiano.
Altro aspetto sicuramente migliorabile è quello relativo alla manutenzione ordinaria delle zone di passeggio frequentate dai turisti.
Pur avendo segnalato all’Assessore la presenza di diverse buche sul lungomare di Colonna e anche altre criticità a distanza di giorni le stesse sono rimaste non riparate.
Questa incuranza per questi, che se vogliamo sono dettagli, oltre a far assumere alla nostra città un aspetto di incuria e di abbandono, potrebbero se non sistemati prontamente causare maggiori costi e i cosiddetti “debiti fuori bilancio” diventati ahinoi una voce immancabile nella lista degli argomenti di discussione dei Consigli comunali.
Altre segnalazioni ai vari assessori sono state da noi fatte per problematiche diverse quali interventi di pulizia dei terreni agricoli incolti, richiesta di disinfestazione e di deblatterizzazione, sistemazione di ringhiere pericolanti ecc. ecc.
Trani può davvero tornare ad essere una perla del Mediterraneo, ma serve principalmente chi ne abbia cura, sia delle zone meno turistiche che di quelle a maggior richiamo altrimenti la vocazione tanto sbandierata sarà solo anch’essa una frase ad effetto da usare anche quest’anno nei vari comizi elettorali.
Pietro Rutigliano attivista
Luisa Di Lernia e Vito Branà
Portavoce del Movimento Cinque Stelle.
Rifiuti quali imballaggi, lattine, bottiglie e tutto ciò che deriva dal consumo dei locali della zona, risulta strabordante dai cestini dei rifiuti di cui la piazza é dotata.
Stessa scena la si può vedere nella zona di Colonna in uno dei punti più suggestivi della città nella passeggiata che costeggia l’omonima spiaggia, anche qui rifiuti e immondizia nel fine settimana che trabocca dai contenitori pienissimi.
Eppure la soluzione per non svalutare questi angoli suggestivi non è poi così complicata e dispendiosa, basterebbe una raccolta aggiuntiva dei rifiuti nel fine settimana prima che i contenitori della spazzatura si riempiano.
Altro aspetto sicuramente migliorabile è quello relativo alla manutenzione ordinaria delle zone di passeggio frequentate dai turisti.
Pur avendo segnalato all’Assessore la presenza di diverse buche sul lungomare di Colonna e anche altre criticità a distanza di giorni le stesse sono rimaste non riparate.
Questa incuranza per questi, che se vogliamo sono dettagli, oltre a far assumere alla nostra città un aspetto di incuria e di abbandono, potrebbero se non sistemati prontamente causare maggiori costi e i cosiddetti “debiti fuori bilancio” diventati ahinoi una voce immancabile nella lista degli argomenti di discussione dei Consigli comunali.
Altre segnalazioni ai vari assessori sono state da noi fatte per problematiche diverse quali interventi di pulizia dei terreni agricoli incolti, richiesta di disinfestazione e di deblatterizzazione, sistemazione di ringhiere pericolanti ecc. ecc.
Trani può davvero tornare ad essere una perla del Mediterraneo, ma serve principalmente chi ne abbia cura, sia delle zone meno turistiche che di quelle a maggior richiamo altrimenti la vocazione tanto sbandierata sarà solo anch’essa una frase ad effetto da usare anche quest’anno nei vari comizi elettorali.
Pietro Rutigliano attivista
Luisa Di Lernia e Vito Branà
Portavoce del Movimento Cinque Stelle.