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MoVimento 5 Stelle Trani

L'immobilismo dell'Amministrazione tranese è disarmante.
Hanno esaurito tutte le idee nella stesura del programma elettorale, come nelle più becere tradizioni berlusconiane, realizzando quasi nulla di quanto promesso e in alcuni casi tradendo addirittura il mandato consegnato loro dai cittadini tranesi.
Emblematiche in tal senso le questioni parcheggi e piano delle coste.
Su strisce blu e sosta autobus Trani sta inanellando figuracce una dietro l'altra.
E nello specifico caso dei parcometri va chiaramente detto ai cittadini che si tratta di una espressa volontà politica, non ci sono giustificazioni legate alle lungaggini della burocrazia o alle necessità di trovare una soluzione tecnica adeguata.
Il mandante di questo scempio ha un nome e un cognome: Amedeo Bottaro.
Appena insediatosi a Palazzo di Città ha deliberatamente bloccato un bando di gara AMET per l'acquisto dei parcometri che sarebbero stati installati di lì a breve nelle zone strategiche del centro cittadino.
Una soluzione che vediamo con favore perché evita ciò che vediamo fare in alcuni comuni, ovvero concessione del servizio a privati che trattengono la stragrande maggioranza degli utili e versano una minima parte nelle casse del Comune.
Detenendo invece tramite AMET il pieno controllo tecnico e finanziario della gestione, avremmo assicurato un servizio decente per cittadini e turisti ed avremmo ottenuto risorse economiche per rilanciare, ad esempio, un altro settore strategico strettamente connesso ai parcheggi, quello del trasporto pubblico.
Una visione organica della mobilità cittadina è una priorità per un'amministrazione pubblica che vuole assicurare ai propri cittadini la vivibilità degli spazi pubblici e che vuole attrarre investimenti e turismo.
E invece tutto fermo.
I parcometri non vanno acquistati ed il Piano Generale del Traffico Urbano non va commissionato (e di conseguenza il Piano della Sosta non può essere redatto): questo è quanto deciso da chi ha incassato la fiducia di migliaia di tranesi due anni fa.
Proprio a loro ci rivolgiamo: non cedete al pensiero per cui ora la soluzione sia affidare quel servizio ad un privato, perché è esattamente ciò che vogliono portarvi a credere; possiamo gestirlo tramite l'azienda di vostra proprietà, l'AMET, ma non c'è la volontà di farlo.
Perché?
Cominciate a chiederlo voi stessi a quelle persone a cui avete affidato le chiavi della Vostra Città.
Così come dovreste chiedere loro perché anche quest'anno non sia stato approvato il Piano delle Coste che dovrebbe adottare le linee guida di quello Generale Regionale.
Eppure anche lì i manifesti 6x3 della scorsa campagna elettorale ritraevano il nostro mare e promettevano che saremmo ripartiti proprio dalla costa.
E di lì a poco si sarebbe festeggiato l'arrivo in giunta di una esperta del settore, l'Assessora Bologna, che avrebbe donato la propria esperienza professionale ai Tranesi.
È stato così?
La risposta potete darvela da soli con una bella passeggiata sul nostro invidiatissimo Lungomare...
L'estate è arrivata e con essa i soliti discorsi sconfortanti di cittadini e turisti.
E se la Nostra Trani ricomincia ad essere piena ad ogni weekend il merito è solo del patrimonio architettonico ereditato dai nostri avi e del coraggio degli imprenditori che continuano ostinatamente a credere di poter creare utili ed occupazione nel luogo in cui sono nati.

Le Portavoce M5S Trani
Antonella Papagni e Luisa Di Lernia




Immagine tratta dalla campagna elettorale di Bottaro

A Trani abbiamo bisogno di certezze e questo l’Amministrazione l’ha capito benissimo.
Ed infatti, per non destabilizzarci, per non gettarci nel panico, ha deciso di non mutare nulla dello stato attuale del lungomare, invitando tacitamente i Tranesi a migrare verso altri lidi (balneari).

Cosa è successo? O meglio, cosa non è successo? In campagna elettorale, da quei mostri scarsi della politica del centrodestra (che farebbero meglio ad andare a scuola, piuttosto che insegnare), fino ad arrivare all’attuale sindaco, tanti hanno parlato e straparlato del recupero della costa. Non è certo facile ipotizzare un recupero della costa nord, quella che va dal castello fino a Boccadoro per intenderci, dove gli interventi devono essere molto più pesanti, ma almeno il lungomare…

Andiamo in ordine di procedimento, per amore della verità: per ristabilire, risanare, recuperare, riqualificare la costa è necessaria l’approvazione del Piano Coste, quello tranese, che dovrebbe adottare le linee guida di quello Generale Regionale.
Ad oggi, se si prova a chiedere all’Amministrazione che fine ha fatto o a che punto è la stesura e l’approvazione di ‘sto benedetto Piano Coste, si possono ottenere molteplici (e poco convincenti) riposte.
Fatto sta che a marzo 2017 il lungomare è nello stesso stato dell’anno scorso, di due anni fa, di tre anni fa e così via, a ritroso nel tempo. Non è cambiato nulla, perché nulla può cambiare. I Tranesi possono continuare serenamente a godere della visione degli scheletri arrugginiti del lido Marechiaro e dei ruderi postbellici dell’ex ristorante “La vela” mentre fanno jogging o walking sul nostro prezioso lungomare, o immergersi nei miasmi fetidi della sciala (chissà se esistono ancora nel resto del mondo brutali strutture del genere direttamente sul mare) mentre ammirano romanticamente le alghe marcite lì sotto.

Ma facciamolo un ultimo disperato tentativo, proviamo a chiedere al sindaco dov’è, se c’è, il Piano Coste, chi è il responsabile della redazione, quali sono i tempi di consegna, se è vero che ad oggi dovremmo addirittura essere commissariati per la tardiva o mancata o inadeguata presentazione dello stesso.

Proviamo anche a chiedere al Sindaco dov’è, se c’è, l’Assessore Bologna, sbandierata come figura di spicco della “giunta delle competenze” che a luglio di due anni fa dichiarava: «il mio obiettivo sarà il ripristino e la riattivazione della pianificazione comunale costiera».

Sindaco, vorrebbe dire cortesemente ai suoi concittadini se possono sperare in un’estate balneare nella loro città o se devono munirsi di pazienza e mezzi di locomozione per rimpinguare le economie di Barletta e Bisceglie, attualmente con una proposta costiera di livello parecchio superiore alla splendida Perla dell’Adriatico?
Grazie anticipatamente per la risposta, sperando che arrivi prima di rindossare maglioni invernali.

Le promesse elettorali di Bottaro nella primavera 2015


Per monitorare l’andamento dei lavori all’impianto di depurazione di Trani, il Movimento 5 Stelle ha incontrato i referenti di Acquedotto Pugliese, il Dott. Vitucci, responsabile macro area di Bari e l’Ing. Notarnicola, responsabile gestione depurazione.

In fase preliminare abbiamo voluto richiedere informazioni di carattere generale, ricevendo notizie in merito al miglioramento, dal punto di vista gestionale, dei servizi di depurazione delle acque, fino al 2008 affidato a società terze.
Con delibere CIPE si stanno finanziando numerosi interventi nell’impiantistica, anche con notevoli risparmi proprio per il fatto che AQP sta operando spesso con proprio personale, ricorrendo sempre meno a consulenze ed affidamenti esterni.

In particolare l’impianto di Trani (definito da Legge Regionale con una portata di 83.000 abitanti) è risultato beneficiario di finanziamento nel 2003, con il Comune di Trani come stazione appaltante (7 milioni e 800 mila euro).
Tali lavori dovevano riguardare l’adeguamento al D. Lgs. 152 del 1999, poi D. Lgs. 152/2006.
Quell’appalto non andò a buon fine, l’intero impianto subì il sequestro giudiziario e si arrivò alla rescissione del contratto con l’impresa aggiudicataria.
Le motivazioni del sequestro furono riconducibili a scarichi fuori tabella, ovvero valori di agenti nocivi e potenzialmente inquinanti superiori ai limiti consentiti.
Già nel 2014 vennero pertanto svolti lavori straordinari sull’impianto per migliorare la qualità del refluo e riportarlo ai limiti di legge, salvo casi eccezionali determinati da maggiore afflusso di acque meteoriche.
Allo stato attuale l’impianto è ancora sotto sequestro e pertanto la Procura viene periodicamente aggiornata sull’andamento dei lavori.
Due volte al mese vengono svolti controlli a sorpresa da ARPA Puglia, e al contempo lo stesso Acquedotto Pugliese svolge analisi di autocontrollo mediante laboratorio accreditato e certificato.
Secondo i dati in possesso dei referenti di AQP ad oggi sono stati realizzati il 68% dei lavori previsti, in linea con il cronoprogramma che impone come data limite fine maggio 2017. Il nuovo impianto beneficerà di interventi migliorativi in tutte le fasi di lavorazione del refluo, dalle prime griglie alle sezioni di trattamento aerobico ed anaeorobico, agli impianti di sollevamento con pompe più efficienti, sino alla copertura delle vasche, per avere alla fine un'opera adeguata alle esigenze del territorio.

Sempre nel 2003 il Comune di Trani aveva proceduto a gara per la condotta sottomarina, ma anche lì numerose problematiche culminate con il sequestro stanno portando alla rescissione contrattuale.
In questo caso però, a differenza del depuratore, il Comune di Trani non ha ancora completato l’iter per giungere alla rescissione; al momento infatti manca lo stato di consistenza delle opere che deve essere redatto da un tecnico collaudatore, e dopo tale verifica tecnica certificata si potrà procedere con la rescissione contrattuale.
Solo alla fine di tale percorso l’Autorità Idrica Pugliese potrà affidare ad AQP l’incarico per una perizia finalizzata a valutare il completamento dell’opera.
Poiché al momento le stime parlano di una condotta completa al 95%, intendiamo verificare immediatamente la questione con gli uffici comunali.
La sua messa in funzione infatti, permetterebbe di portare il refluo a 2 Km e mezzo dalla costa invece che a riva come avviene adesso, ed a fronte di una ormai prossima consegna dei lavori di adeguamento dell’impianto di depurazione, il Comune di Trani pare possa attivarsi per quanto di sua competenza in modo da portare a compimento anche la condotta.
Ma lo scarico a mare dei reflui, pur nei limiti di legge, continuiamo a vederla come una sconfitta, per cui ben vengano i recenti stanziamenti di fondi regionali a favore di Trani per il trattamento e il riutilizzo a fini irrigui, sul cui percorso di progettazione intendiamo però vedere chiaro sin da subito.

In proposito i referenti AQP si sono soffermati a considerare attentamente una nostra proposta per il futuro: quella di avvalersi della fitodepurazione per l’ultima fase di trattamento, anche al fine del riutilizzo delle acque ad uso irriguo in agricoltura.
A livello logistico l’idea troverebbe una sua naturale collocazione, non essendoci sufficiente spazio per poter allargare l'impianto nelle immediate vicinanze: la fitodepurazione potrebbe infatti avere un duplice beneficio se pensata per il ripopolamento di specie autoctone di flora (e di conseguenza anche fauna) in prossimità della zona Boccadoro, un’area dell’agro tranese dall’alto valore naturalistico e storico che deve diventare un’autentica attrattiva turistica; allo stesso tempo gli agricoltori tranesi usufruirebbero di quelle acque.

Inoltre, nell'ottica di una economia circolare, come ci hanno spiegato i tecnici dell'impianto, anche il residuo secco post trattamento è un ottimo fertilizzante privo di pericoli ed a norma di legge che potrebbe essere utilizzato nei campi, ma per questo bisognerà superare la comprensibile diffidenza nei confronti di uno “scarto” del processo di depurazione, ostacolo culturale arduo ma non impossibile se affrontato con il consapevole coinvolgimento di tutte le parti interessate.



Movimento 5 Stelle Trani
Antonella Papagni – Luisa Di Lernia

Una vergogna senza precedenti.

A meno di due anni dal commissariamento prefettizio, e poco dopo il commissariamento dell'Ufficio Ragioneria da parte di Spina, ecco che ne arriva un altro.

Questa volta è lo sceriffo Emiliano a mettere le mani sulla Città imponendo, attraverso la complicità dell'Assessore Regionale all'Ambiente Santorsola (tranese ed oncologo), il passaggio della gestione della discarica dal Comune alla Regione Puglia.

Ecco perché avevamo definito l'ordinanza sindacale di chiusura della discarica di 20 giorni fa una marchetta, una pezza d'appoggio per evitare guai giudiziari, stante l'assoluto immobilismo nelle operazioni di messa in sicurezza, mentre la discarica continua ad inquinare e ad uccidere.

Tranesi, i giochi di potere del sistema dei rifiuti in Puglia mirano, come vi diciamo da tempo, ad utilizzare ancora una volta la Nostra Città come pattumiera, proseguendo nello stesso solco tracciato da Vendola con Taranto.

Tranesi, la Discarica riaprirà.

Riaprirà con un disastro ambientale in corso.

Riaprirà per volere della Regione Puglia e per volere di Emiliano.

Riaprirà, e noi continueremo a combattere e morire per i tumori.

Tranesi, noi vi chiediamo di destarvi per proteggerci, vi chiediamo di pretendere giustizia per chi non c'è più, per chi sta combattendo, per chi non vuole ammalarsi.

Lunedì in Consiglio Comunale Bottaro rassegni le dimissioni, per dovere nei confronti dei cittadini che dice di rappresentare.

Perché delle due una: o sono incapaci e la Regione li ha tolti dalle leve di comando, oppure sono complici.

In entrambi i casi non stanno facendo gli interessi dei tranesi, per cui devono smontare questo teatrino e andare a casa.




Antonella Papagni e Luisa Di Lernia
Portavoce Movimento 5 Stelle nel Consiglio Comunale di Trani

La situazione emergenziale dei rifiuti a Trani ed in tutta la provincia è tutt’altro che risolta, e mentre si continuano a fare preoccupanti allusioni sulla riapertura della discarica, ieri abbiamo fatto una piccola visita all’isola ecologica di Trani: lo scenario che si è presentato davanti agli occhi è stato sconfortante.

L'Isola Ecologica, secondo quanto si evince dal sito internet istituzionale nella sezione relativa alla differenziata o dal cartello affisso all'ingresso, sembra destinata ad accogliere solo tipologie di rifiuti come: carta, vetro, alluminio, rifiuti urbani pericolosi (pile, batterie, farmaci, vernici, olii esausti), ingombranti (mobili, infissi) e RAEE (apparecchiature elettriche ed elettroniche).

Non vengono menzionati materiale raccolto dallo spazzamento strade, umido ed organici che invece, con nostra grande sorpresa, abbiamo trovato presenti all’interno dell’isola ecologica con annessi fanghi e percolato.

Una situazione inaccettabile per una città colpita dall'enorme disastro di una discarica che ha inquinato la falda, che continua ad inquinare e chissà per quanto tempo ancora provocherà malattia e morte.

Per tali motivi abbiamo immediatamente allertato le forze dell'ordine per un accertamento sulle tipologie di rifiuti presenti nell’isola ecologica e sulle autorizzazioni per poterli stoccare affinché i rilievi potessero essere condotti anche da loro.
Intanto il MoVimento 5 Stelle ha formalmente richiesto ad Amiu le autorizzazioni e le procedure di sicurezza per lo stoccaggio dei rifiuti presso l’isola ecologica ed ha provveduto ad informare le Autorità competenti.

Ferma restando la puntuale verifica sulle necessarie autorizzazioni, questo modo di gestire i rifiuti in un luogo pubblico è davvero indecoroso e pericoloso per la salute dei cittadini che vi accedono per conferire ed anche per il personale che vi opera.

Non è accettabile per una città che si propone di essere una gemma turistica nel panorama nazionale.
Non è accettabile per una città ed un territorio già pesantemente colpiti da patologie probabilmente connesse all’inquinamento.

Comprendiamo però benissimo che Lorsignori, il nostro sindaco e tutti i suoi valvassori, sono distratti dalle elezioni provinciali farlocche in cui il partito unico ha deciso tutto in anticipo, e tutti potete notare che, se sono necessari mesi o anni per metterli d’accordo su questioni essenziali come salute e rifiuti, per quanto riguarda la spartizione di poltrone tra il sindaco di Andria Giorgino ed il nostro sindaco Bottaro è scoccato amore a prima vista.
Adesso una poltrona da presidente della provincia a Giorgino ed una vicepresidenza a Bottaro.
Nel 2018 una poltrona da presidente della provincia a Bottaro ed una mano dal PD per le elezioni politiche a Giorgino.

I problemi veri dei cittadini? Possono attendere le promesse della prossima campagna elettorale.

Andremo a fondo sulla questione e come sempre riporteremo tutto ai cittadini.

Antonella Papagni e Luisa Di Lernia
Portavoce M5S Trani





Il Movimento 5 Stelle Trani, con i suoi attivisti e le sue portavoce Antonella Papagni e Luisa Di Lernia, ha provveduto ad inoltrare formale segnalazione della situazione dei rifiuti abbandonati nel nostro territorio, allegando anche le riprese effettuate.
Destinatari della segnalazione il Comandante del Nucleo Operativo Ecologico Carabinieri di Bari, il Prefetto della Provincia Barletta Andria Trani, il Sindaco della Città di Trani, il Comandante della Polizia Municipale di Trani ed il Servizio Regione Puglia per la segnalazione dei reati del mare e i reati ambientali.
Chiediamo che le Autorità in indirizzo adottino i provvedimenti di rispettiva competenza e siamo a disposizione per sporgere eventuale formale denuncia nei confronti di persone da identificare.
Di conseguenza chiediamo al Sindaco del Comune di Trani la costituzione di parte civile per il risarcimento dei danni morali e materiali subiti dall'Ente laddove dovesse essere avviato un procedimento giudiziario.

Nelle periferie, sulle spiagge e nell'agro di Trani la situazione è ormai divenuta insostenibile, e non solo per mancanza di controlli e multe.
C'è una parte di cittadini che inquina sapendo di inquinare, che non vuole pagare lo smaltimento di lavori edili, che sporca lo stesso ambiente in cui vive e che, soprattutto, costringe gli altri a subire questa violenza.

Parliamo di abbandono di rifiuti altamente pericolosi per la salute dell'uomo e per l'ambiente, quali dispositivi elettrici ed elettronici o lastre, tubi e cisterne in amianto, o in molti casi cumuli di immondizia di ogni tipo.

Purtroppo durante le nostre perlustrazioni in tutto il territorio di Trani non abbiamo beccato nessuno sul fatto.
O meglio, non ancora; continueremo a sorvegliare e prima o poi uno di quegli idioti la pagherà cara.

Il Codice Penale, riformato dalla Legge sui reati ambientali a prima firma Salvatore Micillo (M5S), mette alla sbarra e sanziona pesantemente gli autori di questi crimini.
Da due a sei anni e multa da 10.000 a 100.000 euro per chi abusivamente cagiona un danno ad aria, acqua, suolo o sottosuolo.
Chi invece non provvede alla bonifica o al recupero dello stato dei luoghi è punito con la reclusione da uno a quattro anni e con la multa da 20.000 a 80.000 euro.
E in ogni caso, anche senza dover dimostrare il danno fatto all'ambiente, chiunque abbandoni rifiuti è punito con una multa da 105 a 620 euro (Decreto Legislativo 152/2006).

Non si può più restare a guardare.
L'abbandono di rifiuti in luoghi non autorizzati non è solo un crimine.
Inquina l'ambiente in cui viviamo.
Ed ha un costo enorme per la collettività.

Potete portare i rifiuti ingombranti all'ISOLA ECOLOGICA di AMIU - via Finanzieri 24.
O potete prenotare il ritiro chiamando al numero 0883.582993.
In caso di acquisto di un nuovo elettrodomestico potete consegnare al negoziante il vecchio equivalente.
Per la rimozione e lo smaltimento di manufatti in amianto rivolgetevi a ditte specializzate.

Ricordiamoci sempre che "non ereditiamo la terra dai nostri antenati, ma la prendiamo in prestito dai nostri figli".



Gli altissimi valori di elementi inquinanti quali nichel, ferro, piombo, manganese e arsenico che vengono periodicamente riscontrati da Arpa a seguito degli esami presso la discarica di Trani attestano che, attraverso il percolato, si sta determinando un forte sversamento nella falda acquifera di elementi nocivi per l’uomo, irrimediabilmente immessi nella catena alimentare tramite le acque di irrigazione delle coltivazioni a valle della discarica ed infine tramite il mare in cui confluiscono.
Questo disastro ambientale dura da almeno un anno e mezzo e sappiamo bene che deriva dal cedimento strutturale della barriera impermeabilizzante su una parete della discarica e dal cedimento del pozzo P6V.
Pozzo che non è mai stato incamiciato e che quindi permette al percolato di arrivare ancor più velocemente in falda.
Per di più da articoli di stampa si apprende che i tecnici incaricati stanno proponendo, invano sinora, una sorta di intervento che “sigilli” il pozzo P6V in modo da neutralizzare l’apporto di percolato in falda. Propongono, inoltre, di aprire un altro pozzo spia ben impermeabilizzato. Queste operazioni comporterebbero l’esborso di somme esigue rispetto al danno in corso con probabili ripercussioni sulla salute.
Chiediamo dunque all’Amministrazione e all’Amiu se è vero che con delle somme così esigue si può avere già un reale beneficio per l’ambiente e per la salute umana. E se è vero, perché allora non si comincia con questa piccola operazione? Perché si continua con il rimbalzo delle responsabilità? Perché si continua a parlare di progetti milionari che non arrivano, e non si prendono in considerazione questi primi piccoli interventi?
Noi vi chiediamo, qualora questa soluzione sia vera, di procedere senza indugio a sigillare il pozzo P6V. Pretendiamo tempi rapidissimi e soluzioni efficaci a tutela della salute dei cittadini e dell’ambiente.
A tal proposito chiediamo formalmente al Sindaco di voler procedere in tempi rapidi alla realizzazione del Piano della Salute poiché è evidente che il disastro ambientale in corso può avere riflessi importanti sulle vite dei cittadini. Lo stiamo chiedendo dal 2013 ma mai nessuno si è prodigato nel porlo in essere. E’ necessario avere sotto gli occhi i dati epidemiologici per capire lo stato di salute della cittadinanza.
Non possiamo più attendere oltre. Avete una grossa responsabilità nei confronti dei cittadini e dell’ambiente e se non fate gli interventi giusti e necessari, allora anche voi sarete annoverati tra coloro che hanno avvelenato Trani.

Antonella Papagni
Portavoce M5S Trani

Ci risulta che la Regione Puglia abbia inviato una nota al Comune di Trani con la quale afferma di essere ancora in attesa del Progetto di messa in sicurezza di emergenza del lotto III.
Senza tale progetto la Regione fa sapere di non poter dare seguito alla concessione del finanziamento di un milione di euro che la stessa ha messo a disposizione.
Sia chiaro: questo milione è solo un'inezia rispetto ai danni ambientali enormi che la Regione ha provocato a Trani imponendoci di scaricare negli anni rifiuti da ogni dove.
Però ci si pone una domanda: i nostri amministratori locali non sono interessati neanche a questi soldi? Cosa aspettano a richiederli?

Ma non finisce qui, perchè la Regione scrive anche di essere in attesa del Piano di Caratterizzazione, dell'elaborato Analisi di rischio e del Progetto di bonifica e/o messa in sicurezza permanente/operativa.
La Regione invita nuovamente il Comune di Trani, per ciò che attiene la post-gestione della discarica, ad inoltrare alle Autorità competenti il progetto di copertura e di valorizzazione del biogas dei lotti I e II. Tutto drammaticamente fermo.

Negli stessi giorni la Provincia Bat scrive all'Amiu. Questa missiva è molto interessante perché ricostruisce tutti gli accadimenti avvenuti da quando Amiu accertò il superamento dei valori soglia nel luglio 2014 sino ad oggi.
Purtroppo ne emerge che Amiu non ha mai fatto fronte alle richieste della Regione e della Provincia in merito all'elaborazione e alla trasmissione di una proposta tecnica di intervento atta a bloccare la diffusione della contaminazione. Si parla di "reiterata inerzia", di "inadeguatezza delle misure di emergenza adottate". Insomma anche da parte di Amiu uno stato di paralisi assoluta.

Ricordiamo che sono quasi scaduti i 3 mesi che il Consiglio Comunale si è dato per decidere se ricapitalizzare o liquidare la nostra società partecipata. Ad oggi non sappiamo neanche cosa stia facendo l'advisor il cui lavoro è oscuro.

Come potete vedere a nessuno di loro interessa la salute dei cittadini e dell'ambiente.
Ci domandiamo cosa vogliono fare di Amiu. Svenderla? A chi? E a chi gioverebbe tutto questo? Ai cittadini no sicuramente.

Denunciamo fermamente il comportamento omissivo sia dell'Amministrazione che dell'Amiu. A fronte di un disastro ambientale enorme come quello che è stato accertato in discarica il Sindaco avrebbe dovuto battere i pugni, non a parole, per sbloccare i fondi che sono in Oga. Avrebbe dovuto battere i pugni in Regione per far destinare più soldi per la messa in sicurezza della discarica.
Invece no. L'unico atto è stato quello di assumere 10 dipendenti in un'azienda sull'orlo del fallimento.

Preparatevi tranesi il risveglio sarà drammatico e noi vi stiamo avvisando.


Antonella Papagni
Portavoce M5S nel Consiglio Comunale di Trani



CONSIGLIO COMUNALE DEL 28 DICEMBRE 2015
Secondo punto all'ordine del giorno: "Situazione economico finanziaria e patrimoniale della Società AMIU SpA, socio unico Comune di Trani. Atto di indirizzo".

Presidente, Sindaco, Assessori, colleghi consiglieri.
Qui, vestendola da atto di indirizzo, si sta chiedendo di legittimare una forzatura nel bilancio del Comune di Trani quando invece, in base alla Delibera n°226 del 13 novembre 2015 della Corte dei Conti, la situazione finanziaria del Comune di Trani risulta ancora notevolmente problematica e presenta molteplici criticità.
Leggendo dalla sentenza della Corte dei Conti: “Non appaiono infatti superate le gravi irregolarità nella gestione dei rapporti di debito e credito con le società partecipate.
Vengono evidenziate delle perplessità già rappresentate con riferimento alla debitoria di nuova formazione con le società partecipate.
Il Collegio osserva che appare particolarmente grave che a tutt’oggi il Comune di Trani non abbia ancora provveduto all’approvazione del Piano di Razionalizzazione delle società partecipate, il cui adempimento era previsto entro il 31 marzo 2015.
Tale inosservanza, oltre che a integrare una violazione di legge, risulta fortemente pregiudizievole per il Comune di Trani; infatti, le molteplici criticità finanziarie segnalate da questa sezione erano riconducibili soprattutto alla incauta conduzione dei rapporti con le proprie società partecipate, sia sotto il profilo strettamente finanziario, che della gestione dei contratti in essere.”

La nostra valutazione odierna poggia su questo deliberato.
E da questo deliberato dovrebbe partire anche la vostra.
Così come, in un’analisi oggettiva e seria, dobbiamo poggiare le nostre considerazioni anche sulla lista dei contenziosi esistenti.

Per cominciare ci sono diversi contenziosi che sono stati provocati da ordinanze della Regione, contingibili e urgenti, che ci hanno costretto ad accettare rifiuti da comuni da ogni angolo di Puglia, alcuni dei quali sono ancora oggi morosi.
L’ex ATO BA\1, ora OGA BT, sulla cui gestione proprio noi del Movimento vi avevamo messo in allerta, con la sua inerzia ha favorito contenziosi tra Amiu e comuni dell’ex ATO BA1: ad esempio con BARSA, Comune di Barletta, Comune di Corato, ASM di Molfetta, la DANECO, Comune di Bisceglie…
Non a caso, Sindaco, Le abbiamo consigliato di chiedere le dimissioni di Giorgino dalla Presidenza dell’OGA: i contenziosi che si sono sviluppati tra gli enti facenti parte di quell’organismo, sono politicamente addebitabili proprio al Presidente Giorgino.

Senza dimenticare poi, la famosa causa in piedi con gli Eredi Manzi per illegittimo esproprio di aree della discarica: stiamo parlando di 15 milioni di euro!
Nel momento in cui andrà a sentenza e Amiu dovesse soccombere ci chiamerà all’1 del mattino per correre qui in consiglio e dare ancora ossigeno alla partecipata?

A tutto questo si aggiungono i 18 milioni di euro necessari, a vostro dire, per rimettere in sicurezza tutto l’ambito della Discarica.

Ci dispiace vederla solo e con il cerino in mano.
Ecco perché le ricordiamo che può avere al suo fianco l’intero consiglio e l’intera cittadinanza se solo decidesse di avviare una operazione di trasparenza e di contrastare con forza chi ha deciso di far soccombere Trani definitivamente.

Quindi la domanda da porsi è: la delibera che ci state sottoponendo risponde a tutte queste problematiche? A noi sembra di no. Lei si è proposto alla guida della Città perché ha sempre detto di avere in mano la soluzione di tutti i problemi salvo poi, una volta eletto Sindaco, confessare candidamente che Lei è ancora ad un bivio.
Lei è ricorso alla consulenza del Prof. Ziruolo in modo tardivo affidando l’incarico soltanto il 14 dicembre.
E lo stesso incaricato di fornire un parere tecnico, in merito agli atti forniti, ha dichiarato di declinare ogni responsabilità “sulla attendibilità del contenuto”.
E ha inoltre affermato che “le nuove prospettive per AMIU spa richiedono un maggior supporto tecnico-contabile per verificarne la sostenibilità”.

Ma ciò che ci lascia ancor più perplessi è che in delibera, nella soluzione A, ci chiedete di votare la rinuncia a crediti vantati dal Comune di Trani verso Amiu fino a 4.200.000 Euro e l’apporto di beni patrimoniali senza uno straccio di parere tecnico contabile. Ci state chiedendo di intervenire sul bilancio senza un parere, senza capire dove stiamo andando, senza sapere se questo creerà problemi sul patto di stabilità. Voi ve la sentite di fare un salto nel vuoto senza paracadute?

Noi Signor Sindaco le abbiamo dato delle indicazioni per arrivare alla soluzione di questa intricata matassa. Se lei non vuole aggiungere il suo nome alle cronache giudiziarie tranesi, come i suoi predecessori, deve procedere con un’operazione chiarezza da noi già suggeritale, a partire dalla Regione Puglia che deve rispondere delle sue responsabilità, poiché ha utilizzato Trani negli anni come la pattumiera tampone di tutte le emergenze. A seguire con il Presidente dell’ex ato Ba1 ora oga Bt, sempre il suo collega avv. Giorgino, secondo noi responsabile politicamente di non aver consentito all’amiu di incamerare il dovuto in tempi ragionevoli. Di conseguenza anche le figure tecniche eventualmente macchiate da procedimenti penali vanno cautelativamente allontanate.

Non dimentichiamoci che ci sono responsabilità anche da parte di chi ha consentito che l’AIA della Discarica fosse sospesa a settembre 2014 e chi, con la sua inerzia ne ha causato la revoca ad aprile 2015.

Prima di parlare di riapertura della discarica bisogna avviare la post gestione dei lotti 1 e 2 e la generale bonifica di tutto il sito, a tutela della salute dei cittadini tranesi.
E' indispensabile intervenire in modo più incisivo durante le riunioni dell’Oga, pretendendo quei finanziamenti regionali ed europei per la discarica e per gli impianti correlati alla valorizzazione della raccolta differenziata che finora formalmente non risultano richiesti.

Non dimentichi che, tra le indicazioni che le abbiamo dato, Lei troverà anche la via maestra per sostenere l’implementazione della raccolta differenziata porta a porta che noi auspichiamo possa partire quanto prima.

DICHIARAZIONE DI VOTO

Per tutti i motivi precedentemente esposti e comprendendo la sua difficoltà, poiché per onestà intellettuale non possiamo attribuire ad Ella Signor Sindaco tutte le responsabilità della problematica Amiu dichiariamo di non partecipare al voto poiché attualmente non ritroviamo accolta nessuna delle nostre indicazioni.
Indicazioni che pure vi abbiamo dato: come battere i pugni in OGA per avere quanto ci spetta e battere i pugni dinanzi al Presidente della Regione Puglia Emiliano.
Perché questa intricatissima vicenda di Amiu potrebbe risolversi solo condividendo il problema, lavorando in trasparenza e chiarezza, cose che sinora non sono state fatte.
Se però i suoi passi successivi saranno in linea con le nostre indicazioni ci troverà pronti a sostenerla in modo disinteressato come sempre.
Ma se le sue decisioni prenderanno una direzione diversa da quella degli interessi dei tranesi noi saremo i suoi più fermi avversari dentro e fuori il Consiglio Comunale, lo tenga a mente.


Antonella Papagni
Portavoce in Consiglio Comunale
Movimento 5 Stelle Trani


P.S. Negli interventi preliminari, proprio per facilitare il compito di comprensione dell'intera aula, avevamo posto le seguenti domande:

- Qual'è l'importo dell'incarico affidato al Prof. Ziruolo per la redazione della relazione tecnica?
- E qual'è stato il criterio di scelta per cui si è giunti all'individuazione del professionista?
- Qual'è l'importo delle somme accantonate da ATO Rifiuti per il post-esercizio?
- Si può mettere a disposizione dell'intero Consiglio Comunale la diffida che Amiu ha inoltrato all'OGA per l'ottenimento della somma di post esercizio?
- E di fronte al perseverare dell'ingiustificato mancato versamento di quelle somme, quali saranno le azioni conseguenziali che intendete intraprendere?

Nelle repliche del Sindaco e dell'Amministratore Unico di Amiu non è stata fornita risposta a nessuna di tali domande.

Abbiamo appreso nei giorni scorsi della partenza della campagna di comunicazione sulla futura raccolta differenziata a Trani: tutto bello, bellissimo!
Essa costituirebbe il primo passo verso l'attuazione di quella politica virtuosa che porti finalmente a Rifiuti Zero...
Ma è davvero così?
Per verificarlo vanno analizzate le azioni concrete dei principali protagonisti delle vicende legate ai rifiuti nel nostro territorio: l'Amministrazione Comunale, l'OGA e la Regione Puglia.

Partiamo da quest'ultima, ricordando ai cittadini tranesi che l'Assessore Regionale all'Ambiente, Dott. Santorsola, prima di tirarsi fuori da ogni responsabilità con la “coraggiosissima” conferenza stampa di qualche giorno fa, il 21 settembre aveva bocciato la proposta dei consiglieri regionali del Movimento 5 Stelle di concedere ai cittadini della Sesta Provincia un ristoro economico per il danno subito dalla chiusura della Discarica di Trani: chiusura che ha visto costretti molti comuni ad un maggior esborso per il conferimento dei rifiuti nei siti di Massafra e Foggia.
La nostra legittima e fondata richiesta era stata velocemente liquidata con un “non si può fare”.
La conferenza stampa dell'Assessore Regionale inoltre, si è chiusa con una dichiarazione che taglia fuori dalle decisioni i cittadini del nostro territorio, chiamati in causa solo per pagare le tasse: “stiamo lavorando ad un progetto del quale non posso ancora parlare”.
Ma Voi, Cittadini di Trani, ricordate quando costoro in campagna elettorale parlavano di democrazia partecipata e di trasparenza? Noi sì.

Così come ricordiamo che a parlare di un governo cittadino aperto alle opposizioni era anche il Sindaco Bottaro.
E allora come mai non si degna di rispondere alle nostre precise domande sul futuro di Amiu, recapitategli l'ormai lontano 10 novembre?
Nel silenzio anche del Sindaco abbiamo continuato a cercare chiarezza, ad indagare, ed abbiamo così richiesto le ultime delibere dell'OGA, ovvero l'Organo di Governo dell'ATO Rifiuti, composto da tutti i sindaci della BAT.
Dalla loro lettura abbiamo rilevato azioni e omissioni davvero preoccupanti e in alcuni tratti umilianti per i Tranesi.
Partiamo da un dato: per il conferimento dei rifiuti nella Discarica di Trani presso l'ATO veniva trattenuta una quota da accantonare per la cosiddetta “post-gestione”, cioè la chiusura dei lotti 1 e 2, da girare poi all’AMIU.
Tale somma era stata quantificata in 11,07 euro a tonnellata sin dal 2008.
Bene, nella Delibera OGA del 3 settembre scorso il Presidente dell'OGA, il Sindaco di Andria Giorgino, dichiarava che quelle somme non sono nella disponibilità dell'OGA ma in quelle del Consorzio ATO in liquidazione.
Si è accertato il Sindaco Bottaro di dove sia finito il denaro che spettava ai Tranesi messo da parte per salvaguardare la loro salute?
No, non l'ha fatto!
Passiamo alla Delibera OGA del 6 novembre che si apre ricordando “la disponibilità già manifestata dal Comune di Trani di rifunzionalizzare la Discarica”.
Ovviamente tutti contenti gli altri 9 Sindaci della BAT, sempre più coscienti del fatto che i Tranesi patiscono in silenzio, anche perché il “nostro” Bottaro non solo non si oppone, ma rincara la dose confermando che si sta lavorando per l'utilizzo della discarica e dimenticando ancora una volta di pretendere le somme necessarie alla messa in sicurezza del 1° e del 2° lotto.
Fateci capire: hanno autorizzato Trani per reggere le emergenze di ogni angolo di Puglia e ora non si trovano i soldi per mettere in sicurezza i due lotti?
E ancora: si continuano a rilevare dati terrificanti sull'inquinamento provocato da quel sito e se ne vuole riaprire un altro accanto?
Ma purtroppo la mancata difesa della propria Città da parte del Primo Cittadino non finisce qui.

I Tranesi infatti, non solo raccoglievano indifferenziata da ogni dove, non solo pagano e continueranno a pagare per gli errori di gestione, ma si vedono anche portare via le occasioni di guadagno e di occupazione.
Nella Delibera OGA del 9 novembre infatti, vengono confermate l'ubicazione dell'impianto di selezione della raccolta differenziata a Barletta, con un finanziamento regionale di 2 milioni e mezzo di euro, e l'ubicazione dell'impianto di compostaggio ad Andria, con un finanziamento regionale di 4 milioni di euro.
In sostanza, adesso che verrà avviata la differenziata anche a Trani dovremo conferire l'umido ad Andria e le frazioni valorizzabili (vetro, plastica, carta, etc.) a Barletta.
Entrambi quegli impianti andavano reclamati con forza per la Nostra Città!
Quanto valore economico abbiamo ceduto?
Quanti posti di lavoro abbiamo perso?

Continua a funzionare così: agli altri il business e l'occupazione, a noi i danni alla salute.
Il Sindaco mostri uno scatto d'orgoglio: chieda le dimissioni di Giorgino da Presidente dell'OGA, evidentemente incapace di assicurare parità di trattamento per tutti i comuni.
E la smetta il Primo Cittadino di ascoltare le raccomandazioni baresi, perché le pacche sulle spalle di Emiliano non servono a nulla, gli amici ambientalisti si defilano e poi i finanziamenti arrivano agli altri...
Grave, gravissimo che abbia affrontato tali delicate questioni senza riferire in alcun modo in Consiglio Comunale (ed avrebbe dovuto farlo sin da inizio settembre!).
Avrebbe acquisito, soprattutto dall'opposizione, notizie utili ad una definizione del problema e avrebbe trovato sostegno disinteressato per difendere davvero gli interessi dei Tranesi.

L'ipocrisia è nel fatto che, dopo tutte queste occasioni perse, solo a causa dell’imposizione della Corte dei Conti si convocherà un Consiglio Comunale “urgente ma non troppo” per decidere se ricapitalizzare l'AMIU o metterla in liquidazione.
Per poi magari scoprire che c'è una terza ipotesi, quella di scorporare i servizi di spazzamento e raccolta da quelli di stoccaggio...
O una quarta, che veda l'intromissione di altre aziende speciali...
O addirittura una quinta che, a detta del Capo Assoluto di AMIU in Commissione Ambiente, preveda a Trani “impianti complessi”.
La verità è che la verità non volete farla sapere!
Prova ne è che il Piano di Razionalizzazione non è ancora consultabile ufficialmente ma era già nelle mani di alcuni consiglieri due mesi fa...

Antonella Papagni
Portavoce del Movimento 5 Stelle
nel Consiglio Comunale di Trani




  • Giovedì 10 settembre le due consigliere del Movimento 5 Stelle Trani Antonella Papagni e Luisa di Lernia con l'On. Giuseppe D'Ambrosio , coordinandosi con il Portavoce alla Camera Paolo Bernini hanno depositato presso il Comune di Trani formale diffida a non movimentare i cani del Dog's Hostel presso un presunto Canile lager in Basilicata. Su tale argomento hanno avuto anche un incontro con il Sindaco Bottaro che ha rassicurato di mettersi in contatto con la Asl e i sindaci dei Comuni interessati. Quest'iniziativa è in continuità con quella del novembre 2013, quando diversi Portavoce del MOvimento 5 Stelle al Parlamento mossero un'azione decisa nei confronti del canile Dog's Hostel di Trani, conclusasi con l'inibizione a condurlo per il vecchio gestore.
  • Come sempre, il Movimento 5 stelle farà fiato sul collo al 
  • fine di non assistere al maltrattamento dei nostri amici a 
  • 4 zampe!!!
  • Di seguito riportiamo il comunicato nazionale del 
  • Movimento 5 Stelle.




"NO ALLA DEPORTAZIONE DEI CANI DAL CANILE DI TRANI IN UN LAGER IN BASILICATA. MOVIMENTO CINQUE STELLE DIFFIDA I SINDACI RESPONSABILI: GLI ANIMALI NON SONO OGGETTI E LE SOLUZIONI OTTIMALI CI SONO GIA’. CHI HA INTERESSE A FARE SOLDI SULLA PELLE DEI CANI ?!
Il Movimento Cinque Stelle, coordinato dal Portavoce Parlamentare On. Paolo Bernini – antispecista animalista- con  l'On. Giuseppe D'Ambrosio, l'On. Giuseppe Brescia, il Sen. Maurizio Buccarella, il Sen Alfonso Ciampolillo, la Parlamentare Europea Rosa D’Amato, i Consiglieri Regionali della Puglia Mario Conca, Grazia Di Bari, Rosa Barone, Viviana Guarini e Gianluca Bozzetti e i Consiglieri Comunali di Trani Antonella Papagni e Luisa Di Lernia hanno  diffidato i Sindaci di:Trani, Andria, Minervino Murge, San Ferdinando di Puglia, Modugno, Spinazzola, Canosa di Puglia e Ruvo di Puglia, dal movimentare in un noto canile lager della Basilicata i circa 40 cani presenti ed affidati dai Comuni presso il canile di Trani Dog’s Hostel.
I Sindaci, come è noto, secondo la normativa vigente (“Tutela degli animali d’affezione e prevenzione del randagismo” legge 281/91) sono responsabili civilmente e penalmente nonché del benessere dei cani rinvenuti sui loro territori e sono responsabili della loro gestione. I randagi, dopo un obbligatorio periodo di transito presso il canile sanitario per la sterilizzazione, l’applicazione del microchip, le vaccinazioni e gli opportuni accertamenti sanitari, devono essere condotti presso i rifugi per poter essere affidati in modo responsabile a famiglie consapevoli di compiere un gesto tanto importante quanto impegnativo.
Troppo spesso molte strutture sono gestite senza scrupoli da personale non qualificato che certamente non ha l’obiettivo di aumentare il potenziale di adottabilità dei cani per affidarli in modo responsabile alle famiglie, perché i randagi rappresentano una fonte costante di introiti economici.
La vita di un cane non è e non puo’ essere quella in un canile e tutti abbiamo l’obbligo di prenderci cura degli animali, rispettando le loro esigenze socio etologiche e di smascherare anche tutte le false associazioni e la malavita organizzata che lucra da sempre anche in questo settore.
A fronte di una soluzione ottimale offerta dalla Lega del Cane presso la struttura rifugio di Tricase (Le) che è in grado di soddisfare contestualmente sia le esigenze degli animali, quanto di mantenere gli stessi a fronte di adeguati oneri a carico delle amministrazioni, non si comprende quindi come sia possibile decidere di movimentare i cani in luoghi certamente non idonei, facendo affrontare loro un lungo viaggio inutile e faticoso e non avere come primario obiettivo il benessere di queste creature.
E’ ormai necessario affrontare concretamente a livello nazionale il problema relativo alla gestione dei cani nei rifugi che rappresentano una fonte di facili introiti e sono di grande appeal per la malavita organizzata, personale senza scrupoli e privo professionalità specifiche, quanto di associazioni anche molto note che hanno ormai deciso di investire il cinque per mille per continuare a costruire canili, movimentare cani da sud al nord in modo scellerato piuttosto che agire localmente su programmi di sterilizzazione, controllo degli obiettivi e dei risultati delle Asl e dei Comuni e di denunciare la costante omissione di atti di ufficio da parte di questi. E’ evidente che molte associazioni preferiscano non denunciare le illegittimità ma stabilire rapporti con i Comuni insipienti e farsi affidare gli appalti, al pari della malavita organizzata.
La realtà drammatica è che il randagismo è un fenomeno superabile ed affrontabile in modo pragmatico e scientifico, ma sono ancora troppi gli interessi che ne derivano e noi stiamo lavorando proprio in questa direzione per smantellare definitivamente il sistema di lucro che vi ruota intorno.
Portavoce Parlamentare On Paolo Bernini
On. Giuseppe D'Ambrosio
On. Giuseppe Brescia 
Sen. Maurizio Buccarella
Sen  Alfolso Ciampolillo,
Parlamentare Europea Rosa D’Amato
Consiglieri Regionali della Puglia: Mario Conca, Grazia Di Bari, Rosa Barone, Viviana Guarini e Gianluca Bozzetti.
I Consiglieri Comunali di Trani Antonella Papagni e Luisa Di Lernia"

Una delle immagini da Google Maps (con le nostre note) che abbiamo utilizzato per l'azione di ricerca del rogo.


Sono diverse notti (sicuramente dal 31 maggio) che la città viene regolarmente invasa nelle ore notturne da una fortissima puzza di bruciato. In molti, sui social network, persino nelle città limitrofe, hanno cominciato a chiedersi la natura di tale odore nauseabondo che, essendo molto acre, non faceva presagire nulla di buono.

Nella notte tra il 3 ed il 4 giugno abbiamo deciso di volere vederci chiaro in questa storia. Coinvolgendo altri cittadini, abbiamo setacciato l'agro tranese alla ricerca del rogo supportando l'azione delle forze dell'ordine.

Ci siamo accorti che l'area maggiormente interessata era quella di Capirro: infatti, lì l'aria era davvero irrespirabile ed abbiamo avvertito diversi sintomi dal forte bruciore alla gola e problemi intestinali.

La scorsa notte abbiamo intensificato le ricerche, restringendole all'area in questione ed abbiamo finalmente individuato il luogo del rogo in una cava dismessa non molto distante dalla discarica comunale.

Abbiamo immediatamente allertato Polizia e Carabinieri che si sono recati sul posto e, verificata la veridicità della nostra segnalazione, hanno a loro volta richiesto l'intervento dei vigili del fuoco. A causa del buio e delle forti esalazioni hanno rimandato l'intervento alle prime luci dell'alba, coinvolgendo guardie campestri, Arpa e protezione civile. Stante la gravità della situazione è stata allertato anche il Commissario Straordinario il quale ha predisposto le opportune azioni tese allo spegnimento del rogo.

Si tratta, dunque, di un incendio che va avanti da più giorni, in cui stanno bruciando sostanze ignote ma sicuramente dannose per la nostra salute.

Messa fine all'emergenza, vogliamo andare a fondo anche qui. Sappiamo che non è la prima volta che quella cava viene interessata da incendi di questo tipo, sappiamo che le precedenti amministrazioni nulla hanno fatto per evitare che il problema si ripetesse. Come al solito si deve arrivare sempre alle estreme conseguenze.

In ogni caso, noi procederemo con un esposto in Procura affinché venga fatta chiarezza su questo episodio, ma anche sulle eventuali responsabilità di carattere penale che dovessero ravvisarsi.

Apprendiamo che il dirigente del Settore Grandi rischi della Regione Puglia, Giuseppe Maestri, ha revocato l'Autorizzazione Integrata Ambientale in favore della discarica comunale di Trani, gestita da Amiu Spa, non avendo la stessa società ottemperato a quanto prescritto nel precedente atto di diffida e sospensione del 3 settembre 2014.

Questo drastico (e tardivo!) provvedimento è stato adottato perchè AMIU:
- NON ha posto in essere le misure di sicurezza, tra cui l’immediata copertura del Lotto 3, in modo tale da non permettere l’infiltrazione di possibili piogge, con conseguente incremento del percolato;
- NON ha posto in essere tutte le azioni ed attività atte ad annullare l'immissione di percolato all'esterno della discarica;
- NON ha ha provveduto ad estrarre il percolato raccolto sul fondo della discarica».

Quindi, ancora una volta, e con un disastro ambientale in atto, AMIU ha ritenuto di NON dover far nulla per limitare i danni ed iniziare la bonifica del sito.
I vertici di Amiu dimostrano ancora una volta una completa insensibilità non solo nei confronti dell’ambiente ma anche di tutta la cittadinanza, perché questa situazione sta determinando gravi rischi per la salute.

Si sono però intascati soldi sotto forma di premi di produzione a favore dei vari amministratori delegati, mentre dichiaravano di non avere risorse per ottemperare agli obblighi previsti dalla diffida del 3 settembre.

Come sapete, abbiamo sempre ampiamente informato sin dal 2013 di questa gravissima situazione, mettendo a disposizione dei cittadini la documentazione attestante il disastro che si stava compiendo e chiedendo più volte le dimissioni dei vertici Amiu, dell'Assessore all'Ambiente e del Sindaco.
Noi faremo l’impossibile per bonificare e chiudere definitivamente la discarica al fine di andare verso Rifiuti Zero che è l’unica via d’uscita in una situazione come questa.
E non vogliamo sentire parlare di inceneritori, altri strumenti di morte al pari della discarica.

Ora però non c'è tempo da perdere: non vogliamo attendere il risultato elettorale, per cui chiediamo al Commissario la revoca immediata di tutti i vertici Amiu, dall’Amministratore Delegato al Direttore.
E’ evidente a tutti, e da molto tempo, che non sono in grado di risolvere il problema.

Cosa dicono ora quelli che ci accusavano di procurato allarme quando invece sapevano tutto?
Nessun senso della vergogna per aver ridotto in questo stato l’ambiente?
I Tranesi non possono più sopportare questo scempio!
Nè possono sopportare che TUTTA quella stessa classe politica si ricandidi offrendosi come la soluzione, quando invece è sempre stata IL PROBLEMA.

Antonella Papagni – Candidata Sindaco Movimento 5 Stelle Trani
Giuseppe D'Ambrosio – Deputato Movimento 5 Stelle

Siamo partiti con passi piccolissimi. Cittadini attivi che volevano vederci chiaro sulla discarica (un buco enorme e fetido in cui non veniva osservata nessuna prescrizione di legge) e sui guai che portava con se.
Grazie ai portavoce Giuseppe D'Ambrosio Daniela Donno e Maurizio Zizio Buccarella siamo riusciti a entrarci.
Da quel novembre 2013 iniziammo a chiedere le carte, ad averle tramite Giuseppe D'Ambrosio, a studiare in modo serio ed approfondito.

Avanzammo, quindi, domande sempre più stringenti e ottenemmo sempre meno risposte da chi doveva vigilare da chi aveva delle responsabilità precise nei confronti della cittadinanza.
Abbiamo continuato tra insulti che anche oggi arriveranno.



Ma soprattutto, in tutto questo tempo, abbiamo assistito all'inerzia della politica, ai soliti trucchetti. Non abbiamo mai capito perché i partiti con le loro nutrite rappresentanze non abbiano mai prodotto i documenti che noi abbiamo reso pubblici.

O forse l'abbiamo capito fin troppo bene.


Ed oggi questo sequestro e i capi di imputazione pesantissimi ci fanno ben capire che avevamo noi ragione a chiedere e loro torto a non rispondere o a insabbiare la verità.
‪#‎arivederlestelle‬
“Con almeno due nomine, delle tre effettuate, probabilmente riconducibili ai consiglieri di maggioranza in questo momento maggiormente in frizione con la stessa, il sindaco, Luigi Riserbato ha ricostituito sia il Consiglio di amministrazione di Amiu, sia, probabilmente, un minimo di compattezza all'interno della sua compagine di governo.”
(Così l'altro ieri una testata giornalistica locale Tranese).
Noi non vogliamo pensare male… ma, alla luce della situazione gravissima in cui versa la discarica di Trani (chiusa dal 4/09/2014 per inquinamento della falda acquifera) vorremmo rivolgere alcune domande:
  • Sig. Sindaco in base a quali criteri sono stati scelti i nuovi amministratori Tolomeo, Cefola e Bruno (il quale non ha ancora accettato per presunta incompatibilità con il suo ruolo apicale in Provincia)?
  • Sono stati considerati dei curricula specifici in fatto di trattamento di rifiuti e di gestione di emergenze ambientali?
  • Perché si è passati dalla sola figura dell’Amministratore Unico al Consiglio di Amministrazione, di fatto moltiplicando le poltrone disponibili da 1 a 3?
Ed infine delle domande per i neo Amministratori:
  • come intendete risolvere la delicatissima questione della discarica?
  • Siete per la sua riapertura oppure, come noi ci auguriamo e si augura la cittadinanza, siete per la sua bonifica e conseguente chiusura?
Ecco, semplici domande alle quali i nostri amministratori possono rispondere in maniera altrettanto semplice.
Ovvio che, di fronte al solito silenzio, i cittadini vedrebbero ulteriormente confermati i propri timori.
Signori, la falda è UFFICIALMENTE INQUINATA.
"Dall'esame degli autocontrolli confermati, anche se ancora in maniera informale, dagli esami cui è stato sottoposto il campione di acque di falda prelevato da questo Dipartimento da pozzo P6V in data 21/08/2014, si evince che nonostante le quantità di acque emunte e le caratteristiche idrodinamiche della falda sottesa alla discarica, che si alimenta abbastanza rapidamente, permangono valori eccedenti la Tabella 2 dell'All. 5 al Titolo V parte IV del Dlgs n. 152/2006 di riferimento per numerosi parametri (nitriti, Ferro, Manganese, Nichel) ed episodicamente per i fluoruri, che denotano un apporto continuo di inquinanti in falda e pertanto fanno propendere le cause dell'infiltrazione in falda dal percolato di discarica non ad un evento episodico bensì ad un cedimento strutturale della barriera impermeabilizzante della stessa, che determina l'inquinamento delle acque sotterranee."
Eppure sia il Sindaco che l'ex amministratore unico AMIU Antonello Ruggiero dicevano di no e diffidavano i pazzi come noi, con la minaccia delle querele, ad affermare il contrario.
A noi non interessa fare il tifo per la Regione piuttosto che per il Comune o l'AMIU, non siamo né di destra né di sinistra, siamo per il bene della Comunità e, per questo, non prendiamo parte allo scaricabarile tra gli enti. Piuttosto preferiamo informare delle pecche dell'uno e dell'altro pubblicando gli atti che dimostrano quello che affermiamo.
Lo facciamo anche questa volta mettendo a disposizione il carteggio tra ARPA, AMIU e Regione che dimostra l'effettivo inquinamento. Carteggio che, è bene sottolinearlo, è anche nelle mani della procura.
Nei documenti ottenuti dal cittadino portavoce Giuseppe D'Ambrosio, che alleghiamo, troverete atti che, partendo da febbraio, dimostrano l'effettivo inquinamento della falda derivante dal cedimento strutturale della discarica e non da un evento episodico.
Confidiamo che ognuno di voi possa farsi la propria opinione leggendo le carte.
Nel frattempo, vista la situazione gravissima, poniamo le seguenti domande:
  • l'AMIU sta ottemperando alla diffida della Regione e, in particolare, sono terminati i lavori di captazione del biogas relativamente ai pozzi realizzati?
  • l'AMIU ha consegnato i nuovi profili di chiusura provvisoria, relativi al I e II lotto, con proposta di gestione delle acque meteoriche?
  • l'AMIU ha formulato proposte progettuali volte alla risoluzione delle problematiche delle infiltrazioni di inquinanti della discarica?
  • l'AMIU ha avuto i permessi di analizzare i pozzi a valle idraulica di proprietà privata al fine di scoprirne l'eventuale inquinamento? Se si quali sono i risultati?
La Regione, da par suo, ha commesso l'errore di mancare di tempestività, crogiolandosi sui tempi burocratici e dimenticandosi che l'attività politica di un amministratore consiste anche nel sollecitare, a voce e per iscritto, ad adempiere ai termini di legge.
Ancor più quando si tratta della salute dei cittadini.
Michele Losappio, un amministratore regionale che è felice perché nella città di Bari si è raggiunto durante l'amministrazione Emiliano, addirittura, il 20% di raccolta differenziata, beandosi che con la nuova amministrazione Decaro si raggiungerà BEN il 30%, dimostra chiaramente che è uno di coloro che finora hanno spinto per le discariche e per l'incenerimento, ciechi a qualunque alternativa sostenibile che realizzasse davvero il riciclo e il riuso.
In conclusione, tutti i partiti che la maggior parte delle volte parlano a sproposito dovrebbero cominciare a studiare e, finalmente, abbracciare e far mettere in atto la Strategia Rifiuti Zero.
Forse solo in questo modo possiamo sperare di far tornare a vivere i nostri figli in un mondo migliore.
P.S. Abbiamo richiesto ad ARPA le analisi comparative che ancora non ci sono state fornite.
P.S. 2 Qui trovate gli ultimi documenti ricevuti da ARPA
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