La discarica di Trani è una delle più grandi del nord
barese. La visita conoscitiva alla stessa è giustificata dalla crescente
sensibilità sulle politiche ambientali dei cittadini che chiedono di poter
accedere alla raccolta differenziata porta a porta spinta; la normativa
italiana recepisce la direttiva europea 99/31/CE e prevede che l’uso delle
discariche per il rifiuto indifferenziato sia da evitare. L'Unione europea con
tale direttiva ha stabilito che in discarica si devono conferire solo materiali
a basso contenuto di carbonio organico e materiali non riciclabili. Il
compostaggio ed il riciclo sono inequivocabilmente le uniche strategie per lo
smaltimento dei rifiuti. Gli stessi portavoce parlamentari del M5S Maurizio Buccarella, Giuseppe D’Ambrosio e Daniela Donno, che ringraziamo per il loroimpegno, si definiscono strumenti in mano ai cittadini e si fanno carico delle istanze di questi. Ringraziamo anche l’Amministratore unico AMIU Antonello Ruggieroe il direttore, ing. Michele Zecchillo per la disponibilità resa e per le
risposte date. Unitamente a rappresentanti di movimenti e comitati cittadini,
sono state poste alcune domande per conoscere lo stato dell’arte della
discarica, per capire quali sono le problematiche amministrative e tecniche che
affronta quotidianamente, per capire quale potrà essere lo scenario futuro.
Per semplificare la lettura del testo presenteremo domande e
risposte con brevi commenti.
1) Quali comuni conferiscono in discarica?
Attualmente i 10 comuni della
BAT più altri comuni afferenti dal bacino BARI 4, BARI 2 , GRAVINA, ALTAMURA.
2) Quanti rifiuti vengono conferiti in
discarica?
400 tonnellate di
ordinaria amministrazione più un regalo da parte della regione di altre 450
tonnellate con l’ordinanza in deroga alla legge per un totale di 850 tonnellate .
3) Quante persone lavorano allo smaltimento?
L’organico è di 10 persone più una unità, organico che è
assolutamente insufficiente a garantire l’ordinario lavoro di smaltimento.
4) Che tipo di rifiuti vengono conferiti?
RSU: rifiuti solidi urbani indifferenziati.
5) Quando si stima
possa avvenire l’esaurimento del
primo lotto?
In realtà vi sono state dal 1994 ad oggi alcuni problemi
giudiziari riguardanti il primo lotto ed i successivi secondo e terzo lotto che
hanno in definitiva avviato lo smaltimento dei rifiuti in tutti e tre i lotti
indistintamente gestendoli come un singolo lotto, pertanto l’intera discarica si esaurirebbe tra circa 10 anni in regime di normalità,
ma ragionevolmente tra 5 anni con l’attuale regime di conferimento.
Interessante è stato sapere che la discarica di Trani è nata con i
fondi di accantonamento dei TFR (trattamento fine rapporti di lavoro) dello
stesso comune, ed in questi 20 anni di gestione si è già accantonato un
capitale di quattordici milioni di euro in contanti per il trattamento e
monitoraggio della stessa dopo la sua chiusura; si dovrebbero prevedere almeno
altri 30 anni di monitoraggio e gestione, a fronte di una durata trentennale
della stessa discarica; questi soldi non sono in mano all’amministrazione AMIU
ma ai comuni della ATO BAT.
I guadagni hanno
parecchi zeri, ed anche in questo caso l’amministratore ha denunciato i
pericolosi ritardi nei pagamenti da parte di società private (fallibili) per
circa tre milioni di euro proprio di quei comuni del barese. L’amministratore
chiese alla regione di non passare da società private ma di farsi pagare
direttamente dai comuni (ma probabilmente vi sono altri interessi nel mantenere
società private che gestiscono i pagamenti). Lo stesso si è poi lamentato del
fatto che per un sol giorno di ritardo nel pagamento della tassa regionale la
stessa abbia multato l’AMIU del 50% del valore della tassa, circa 500mila euro.
6) Nella gestione
della discarica, il monitoraggio sulle
acque sotterranee come e con che cadenza viene effettuato? Materialmente
chi lo fa?
Le acque di falda sono monitorate attraverso dei pozzi artesiani che circondano la stessa; le acque vengono
monitorate sia dall’AMIU che dall’ARPA Puglia.
7) Si può accedere agli atti onde verificare le
risultanze delle analisi chimiche effettuate?
Sì. Giuseppe D’Ambrosio ha chiesto l’accesso
ai dati e l’ing. Zecchillo si è gentilmente prestato a farglieli pervenire.
8) Vi è un
controllo sulle acque meteoriche che
attraversano la discarica? Come avviene?
No, non vi è un controllo perché le acque
meteoriche lavano la discarica e si mescolano al percolato. Fu fatto uno studio
di fattibilità per l’installazione di pompe antideflagranti per il sollevamento
delle acque meteoriche ma questo comportava costi non accettabili sia in fase
di realizzazione che di gestione (sarebbe servito solo per le pompe circa un
megawatt di potenza).
9) AMIU ha confermato
la spesa di 1 milione di euro circa
per il trattamento del percolato.
Come viene smaltito? Da chi? Chi effettua i controlli sul medesimo?
…
(Immaginiamo che il percolato aumenti per il mancato controllo delle
acque meteoriche con un aggravio di spesa per il trattamento dello stesso. Siamo in attesa di consocere la
società che lo preleva )
10) Le emissioni di gas della discarica e la
qualità dell’aria nelle vicinanze della discarica viene monitorata? Se sì,
come?
Le emissioni di gas
vengono controllate con delle centraline; dei tubi di adduzione bruciano lo
stesso con una fiammella sulla parte terminale.
11) Con quali mezzi viene monitorata l’aria?
AMIU si affida ad una società per il controllo dell’aria. Ad oggi
possiede dei furgoni
con centraline per monitorare la
qualità dell’aria dell’area circostante
e del centro urbano, ma non sono utilizzati per il loro costo (circa
150mila euro annui), motivo per il quale probabilmente saranno restituiti alla
Regione.
In discarica, il monitoraggio viene effettuato mensilmente, anziché quotidianamente, come previsto.
In discarica, il monitoraggio viene effettuato mensilmente, anziché quotidianamente, come previsto.
Dal momento che sono inutilizzate e ferme, le centraline dei furgoni sono
utilizzate, a detta di Zecchillo, per monitorare l’aria nella discarica (cosa
di cui dubitiamo fortemente perché personale addetto non ce n’è). I
furgoni, acquisiti da un incognito assessore ambientalista di una precedente
amministrazione sono alimentati a metano e hanno un’autonomia di circa 250 km,
ma il distributore più vicino è paradossalmente a Molfetta (in realtà è a Corato, non molto distante, e comunque avrebbero potuto
usare il metano proveniente dalla discarica se ci fosse l’impianto del biogas).
12) Vi è un piano di
monitoraggio delle acque freatiche
al di sotto della discarica?
Sì. L’ ing. Zecchillo afferma di aver seguito
personalmente i lavori di consolidamento degli argini e del fondo della
discarica, che sono entrambi stati realizzati con terreni argillosi (1 m di
profondità) e ricoperti con teli di polietilene di 2 mm di spessore e saldati
tra loro. I teloni tendono a deteriorarsi con il tempo ma lo strato argilloso,
in via della sua alta capacità assorbente, dovrebbe proteggere le falde
acquifere sottostanti dal percolato derivante dai liquidi dei rifiuti e da
quelli meteorici che finiscono in discarica per ruscellamento e percolazione.
La qualità delle acque di falda sono monitorate dall’ARPA Puglia e da chimici locali e sono disponibili
alla consultazione (non si capisce chi e a che titolo; e comunque non abbiamo
capito quali parametri delle acque vengono analizzati, di sicuro non i metalli
pesanti, come ha affermato Zecchillo).
13) Vi è un piano per
il riutilizzo della frazionecompostabile per la produzione di biogas?
Vi è una proposta non accolta dalla regione per fare un impianto di compostaggio ma non per
la produzione di biogas.
La regione ha stanziato due milioni di euro per un separatore (di
dubbia utilità, considerando la legislazione vigente) ma non per un impianto di
compostaggio. Pertanto come avviene per gli ospedali, la regione decide quanti
soldi e per che cosa li devi spendere, indipendentemente dalle esigenze e
strategie della stessa azienda.
14) Attualmente la
progettazione dei lotti prevede il recupero
del biogas da RSU per la produzione di energia?
Sì, previsto, ma mai realizzato. Anche in
questo caso vi sono problemi legali; il bando di gara fu fatto circa otto anni
fa e se lo aggiudicò una ditta di Bolzano, che poi qualche anno dopo non
ritenne più conveniente realizzare l’impianto di prelievo e utilizzo del
biogas. L’amministratore unico Ruggiero dovrebbe, a suo dire, interpellare il
secondo aggiudicatario.
Noi ci auspichiamo che questo avvenga in tempi ragionevoli con evidenti
vantaggi quali una riduzione del volume occupato dai rifiuti, una qualità
migliore dell’aria nelle vicinanze della discarica, se si riuscisse ad
utilizzare il 100% del biogas si otterrebbe una riduzione significativa di
metano nell’aria con vantaggi ambientali, ci sarebbe un guadagno in
royalty per la vendita di energia da parte della stessa AMIU.
15) Vi è una sezione
della discarica in cui vengono smaltiti
rifiuti contenenti amianto?
No, non viene smaltito amianto.
Anche se Legambiente Trani ha una mappa georeferenziata con tutte le
discariche abusive di amianto nelle campagne tranesi: era stato pubblicato su
Traniweb e i risultati divulgati, ma il Comune se n’è disinteressato).
16) La raccolta differenziata, attualmente, su
che percentuale si attesta?
La raccolta
differenziata ad oggi si attesta intorno al 16% del totale e per giungere
velocemente al 65%, limite di legge, ed evitare così di pagare l’ecotassa,
l’ing. Zecchillo afferma che con il conferimento dell’umido si otterrebbe tale
risultato.
17) Considerando che
l’AMIU già nel 2004 fece una programmazione per lo sviluppo della raccolta
differenziata (che nel 2005 si attestava al 4 % del totale con un vantaggio
economico complessivo di circa 160.000 euro tra fatturati ai consorzi di
filiera e minor costo per mancato smaltimento in discarica, e che si
prevedevano nel 2007 incrementi del 35% di raccolta differenziata, con il
vantaggio economico superiore al milione di euro l’anno), qual è la vostra politica per ridurre nel breve termine
l’indifferenziato e quindi attestarsi al 65%?
Questo studio non è stato confermato
dall’ingegnere.
18) Come mai la ricicleria, inaugurata in pompa magna
nel 2002, non è mai entrata in funzione? Quali sono state le difficoltà e come
si possono superare? E’ una questione politica o afferente il denaro? Che tipo
di riciclaggio si dovrebbe poter fare in ricicleria?
La ricicleria è in perfette condizioni
e avrebbe dovuto pretrattare i rifiuti, con un efficiente sistema per
recuperare materiali ferrosi. Ha lavorato per un anno e poi si è fermata.
Anche in questo caso vi è un progetto con delle celle per il
pretrattamento e la riduzione dell’impatto ambientale del rifiuto prima del
compattamento in discarica, ma non è ben chiaro se mai verrà realizzato. Rimane
per ora un ecomostro. Paradossalmente, l’ing. Zecchillo si vanta del verde
intorno alla discarica, da lui pianificato, per poi mostrarci la ricicleria
completamente inutilizzata. Stravaganze.
Sempre tornando al
verde della discarica, mi pare di aver sentito che c’è un appalto o un accordo
per la raccolta delle olive che, a detta di Ruggero, è di ottima qualità, in
quanto l’aria non contamina le olive; affermazioni smentite dalla vasta
letteratura scientifica in merito perché gli inquinanti gassosi si accumulano
nello stato ceroso delle drupe degli alberi circostanti, compromettendone la
qualità. Non si conosce il nome dell’azienda che produce quell’olio. Sono
piccolezze ma non invidio chi berrà quell’olio. L’ing. Zecchillo afferma anche
che, in caso di fughe di gas nocivi, gli olivi e le piante di ibiscus da lui
(?) piantate lungo il perimetro della discarica appassirebbero all’istante,
funzionando quasi da bioindicatori (ma anche questo è falso: si tratta di due
piante altamente tolleranti a condizioni ambientali avverse e il loro stato
fisiologico non indica proprio niente; oltretutto l’olivo ha apparati radicali
profondi fino a 10 metri, per cui pesca di tutto). A limite potrebbero avere
un’azione positiva perché consoliderebbero gli argini.
19) Il 18 novembre è partito un esperimento di raccolta differenziata porta a porta in quattro
strade del centro di Trani. Questo progetto durerà 4 mesi. Avete detto ai
residenti di dover conferire l’umido ogni sera dopo le 22 sul marciapiede.
Tutto questo non è in contraddizione con una politica di valorizzazione
turistica della città e di igiene pubblica? Inoltre vi sarà un effettivo
controllo su chi conferisce per premiare i meritevoli con una tariffa puntuale?
L’AMIU ha chiesto l’aiuto dei vigili urbani per evitare atti di vandalismo (vedremo…) ed è disposto ad accettare
consigli in merito; Giuseppe D’Ambrosio
ha suggerito di indicare, così come avviene in altri comuni d’Italia, un
intervallo di un ora esatta per il prelievo del bidone porta a porta e di non
lasciare per strada l’umido sino alle 6 di mattina.
Vorremmo infine
sottolineare alcuni punti che se risolti potrebbero aiutare tutti, i cittadini,
L’AMIU, l’amministrazione comunale, la regione:
-
La responsabilità di non far partire una
raccolta differenziata spinta è da addebitarsi esclusivamente
all’amministrazione comunale che non ha il coraggio di intraprendere
correttamente tale cammino, non investe in formazione ed informazione del
cittadino, non attua le giuste politiche. Nel 2004 eravamo al 4%, nel 2013 al
16%, di questo passo forse nel 2070 supereremo la soglia del 65%.
-
La regione abusa della buona volontà del
comune per conferire RSU in quantità più che doppia rispetto alla gestione ordinaria
con un conseguente aggravio ambientale ed una significativa riduzione del tempo
di vita utile della discarica. Ci auspichiamo che questo finisca quanto prima.
-
Il tempo di vita utile della discarica è di
ancora 10 anni (due legislature); qual è il reale interesse
dell’amministrazione comunale?
-
La regione obbliga i comuni a passare
attraverso società private per i pagamenti e non lascia liberi i comuni di
pagare direttamente i propri debiti. Perché? Quale interesse ha?
-
L’amministratore dell’AMIU Ruggiero ha la
responsabilità di far partire quanto prima possibile la realizzazione di un
impianto di produzione di energia da biogas, prima che qualsiasi società terza
non veda più alcuna convenienza per i brevi tempi di esaurimento della stessa
discarica.
-
Ci auspichiamo che l’AMIU e il Comune,
proprio perché non hanno nulla da nascondere, pubblichino sul proprio sito
internet, periodicamente, tutti i valori monitorati sullo stato di qualità
delle falde acquifere e dell’aria. I cittadini vi sarebbero estremamente grati.
-
La responsabilità di avere dei furgoni di
rilevamento della qualità dell’aria fermi all’interno dell’AMIU (non
utilizzati), che potrebbero fornire un utile servizio ai cittadini è da
attribuire all’amministrazione comunale. Ci auspichiamo che questi vengano
quanto prima utilizzati, non aspettando la loro obsolescenza.
-
I cittadini vogliono una raccolta
differenziata porta a porta ed una tariffa puntuale, questa è l’unica politica
che ci aspettiamo dall’amministrazione comunale.