"Disapprovo ciò che dici, ma difenderò fino alla morte il tuo diritto a dirlo" Stephen G. Tallentyre |
In un sonnacchioso sabato pomeriggio si è consumata una tragicommedia: il Consigliere De Noia ha tirato fuori dal cilindro, confermando la vox populi, il fatto che "secondo lui" ci sia stato un inciucio tra l'attuale Sindaco e l'attuale Presidente del Consiglio del Comune di Trani in seguito ad un presunto spostamento di voti in favore del primo.
Questa notizia è rimbalzata e rimbombata tra social e siti web di informazione locale creando un piccolo terremoto politico.
E' passata una settimana politicamente tormentata. Sono le 10 di domenica mattina. Una delle testate online locali pubblica una vignetta satirica dal titolo "L'accordo". Questa vignetta sembra non fare particolare presa, visto il bailamme successo nei giorni precedenti. Invece, in un paio d'ore il tam tam della rete la fa conoscere a buona parte della cittadinanza e, tutto a un tratto, la vignetta satirica scompare dal web.
Cosa è accaduto?
Dalle parole del direttore della testata online emerge che, in barba all'art. 21 della Costituzione, il Presidente del Consiglio Comunale di Trani ha intimato e ottenuto la rimozione della vignetta minacciando querela perché sentitosi insultato.
Questa azione dal sapore littorio è coerente con il 57° posto che l'Italia occupa a livello mondiale nella Libertà di Stampa.
Qual è la posizione del Sindaco di Trani in proposito? Qual è la posizione di colui che dovrebbe garantire tutti i cittadini senza distinzione alcuna?
NESSUNA!
Il Sindaco non ha detto NULLA a riguardo.
Cosa avremmo fatto, nei suoi panni?
Dopo esserci assicurati che la vignetta non violi alcuna legge e non sia in alcun modo diffamante avremmo chiesto al Presidente del Consiglio di trarre le giuste conclusioni politiche.
Se non lo avesse fatto, in quanto incapaci di garantire i diritti costituzionali, le giuste conclusioni politiche dovremmo trarle noi.
Sindaco, dica la sua in proposito della censura effettuata e ci faccia sapere quali sono le sue "giuste conclusioni politiche", per il Presidente del Consiglio Comunale o, in mancanza, per lei.
Questa notizia è rimbalzata e rimbombata tra social e siti web di informazione locale creando un piccolo terremoto politico.
E' passata una settimana politicamente tormentata. Sono le 10 di domenica mattina. Una delle testate online locali pubblica una vignetta satirica dal titolo "L'accordo". Questa vignetta sembra non fare particolare presa, visto il bailamme successo nei giorni precedenti. Invece, in un paio d'ore il tam tam della rete la fa conoscere a buona parte della cittadinanza e, tutto a un tratto, la vignetta satirica scompare dal web.
Cosa è accaduto?
Dalle parole del direttore della testata online emerge che, in barba all'art. 21 della Costituzione, il Presidente del Consiglio Comunale di Trani ha intimato e ottenuto la rimozione della vignetta minacciando querela perché sentitosi insultato.
Questa azione dal sapore littorio è coerente con il 57° posto che l'Italia occupa a livello mondiale nella Libertà di Stampa.
Qual è la posizione del Sindaco di Trani in proposito? Qual è la posizione di colui che dovrebbe garantire tutti i cittadini senza distinzione alcuna?
NESSUNA!
Il Sindaco non ha detto NULLA a riguardo.
Cosa avremmo fatto, nei suoi panni?
Dopo esserci assicurati che la vignetta non violi alcuna legge e non sia in alcun modo diffamante avremmo chiesto al Presidente del Consiglio di trarre le giuste conclusioni politiche.
Se non lo avesse fatto, in quanto incapaci di garantire i diritti costituzionali, le giuste conclusioni politiche dovremmo trarle noi.
Sindaco, dica la sua in proposito della censura effettuata e ci faccia sapere quali sono le sue "giuste conclusioni politiche", per il Presidente del Consiglio Comunale o, in mancanza, per lei.