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MoVimento 5 Stelle Trani
Dagli organi di stampa apprendiamo che ieri si è dimesso l’Amministratore Unico di AMIU Antonello Ruggiero. Dimissioni irrevocabili consegnate a mezzo lettera al Sindaco di Trani Riserbato in cui, tra l’altro, il dimissionario Amministratore afferma:
“Colgo l’occasione per assicurare che le acque prelevate dal pozzo, posto a valle della discarica di proprietà privata, appositamente analizzate non hanno evidenziato alcun segno di contaminazione e, pertanto, ad oggi è possibile escludere qualunque inquinamento della falda esterna alla discarica.”
Dagli stessi organi di stampa apprendiamo oggi che il Dirigente Area Urbanistica dell’Ufficio Tecnico di Trani Michele Stasi afferma:
«all'esito delle analisi condotte da Arpa Puglia in diverse giornate del mese di agosto, con superamento dei limiti massimi relativamente a nichel, manganese, ferro, fluoruri. Tali valori, eccedenti i limiti massimi, riscontrati in occasione dei prelievi effettuati dall'11 al 23 agosto, sono i segnali che il percolato ha di certo raggiunto la falda sì da determinarne la contaminazione».
e successivamente rettifica dichiarando:
"La contaminazione riguarda l'area della sola discarica"
In pochi minuti la falda passa da inquinata a non inquinata e l'inquinamento si ferma, magicamente, solo all'area della discarica.
A seguito di conferenze di servizi e comunicazioni tra vari enti ed uffici, quindi, Stasi decide di formulare una richiesta alla società Ecologica srl di Bari per supportare l'ufficio e l'attività di analisi e valutazione dello stato della discarica. La summenzionata società risponde con una offerta di 40000 euro, offerta accettata dall’amministrazione. Tale spesa viene imputata al capitolo di bilancio denominato "Interventi per la tutela dell'ambiente".
Queste le informazioni passate a mezzo stampa in 24 ore relative alla discarica. E’ così naturale fare caso alla differenza tra le affermazioni di Ruggiero e quelle di Stasi…
Questa falda è inquinata o no?
Possiamo porci infinite domande in proposito ma di certo siamo obbligati a sottolineare che le cose sono precipitate molto in fretta, mentre chi si affrettava a dire che in discarica tutto andava bene è stato clamorosamente smentito.
Quale sarà la vera ragione per la quale l’Amministratore Unico Antonello Ruggiero si è dimesso in modo irrevocabile? Ragioni politiche? Ragioni giudiziarie? Ragioni economiche? A noi non è dato sapere!
Come, da parte di questa amministrazione, come quelle precedenti, non si è mai ritenuto di informare la cittadinanza sullo stato di salute della discarica che come ammette candidamente Ruggiero “dopo quella di Malagrotta, quella di Trani è una delle più grandi discariche d’Italia”.
Come abbiamo evidenziato con la pubblicazione del carteggio tra Arpa e Comune di Trani sulla discarica (nel periodo tra 2011 e 2013) le problematiche erano già presenti ed evidenti da tempo: la mancanza della copertura dei lotti della discarica, la mancata captazione del biogas, la mancanza del piano idrogeologico, forse arrivato nel 2013 ma di cui non abbiamo notizia…
Il percolato, mentre il tempo passava, proliferava sempre ed inesorabilmente dietro le dichiarazioni di circostanza che dicevano alla cittadinanza che andava tutto bene.
No! Non andava e non va bene!
Adesso, data la gravità del danno che insiste in discarica, che sta portando e porterà conseguenze nefaste per i cittadini e per l’ambiente chiediamo che il Sindaco e l’Assessore all’Ambiente convochino immediatamente una conferenza stampa aperta alla cittadinanza dove in modo trasparente e senza più omissioni descrivano cosa sta succedendo. Sarebbe il minimo dato lo stato di emergenza ambientale a cui stiamo assistendo. Diversamente dovrebbero dimettersi seduta stante.
Sulla salute dei cittadini non si scherza. Non è un gioco, men che meno un gioco di poltrone o di danaro.
Noi continuiamo a vigilare attentamente, a chiedere trasparenza sulla situazione della discarica e ad informare la cittadinanza su tutto ciò di cui veniamo a conoscenza con la nostra continua opera di fiato sul collo.
L'attenzione deve rimanere alta, per la salute nostra e quella dei nostri figli.
Richiesta ARPA Puglia
Certo, noi siamo interessati a molte cose, ma prima di tutto alla conoscenza.
Sentir parlare politici e politicanti, leggere articoli di giornale che un giorno dicono che la discarica viene chiusa perché le analisi di un determinato pozzo, il P6V, indicano dispersione di percolato in falda, e il giorno dopo, invece, che la stessa "gode di ottima salute" ci disorienta.
In tanti hanno dato commenti sulla questione alimentando il "salotto mediatico" a proposito della discarica ma, in realtà, senza andare in fondo alla questione.
Così, dopo aver scritto la nostra in seguito allo studio delle carte che abbiamo ricevuto, senza esprimere "opinioni senza fondamento", vogliamo andare ancora più a fondo nella ricerca della verità.
Così, grazie al nostro portavoce al Parlamento Giuseppe D'Ambrosio, abbiamo richiesto ulteriori chiarimenti ad ARPA Puglia.
Ovviamente sempre nell'interesse della città e della salute dei cittadini.
La richiesta che abbiamo girato ad ARPA mira ad approfondire le questioni riguardanti i pozzi di monitoraggio, la dispersione del percolato, la gestione delle acque meteoriche, le problematiche idrogeologiche, la copertura della discarica (il cosiddetto capping), la gestione dell'impianto in deroga all'Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA) voluta dal Presidente della Regione Puglia.
Tutto questo allo scopo di avere una visione completa, trasparente e reale della situazione della Discarica di Trani AMIU.
Vi terremo informati di tutti gli sviluppi relativi alla questione.
Continuate a seguirci!

Antonella Papagni - Paolo Nugnes
Grazie all’intervento del Cittadino Portavoce 5 Stelle Giuseppe D’Ambrosio, Presidente della Giunta per le elezioni alla Camera dei Deputati, l’Associazione Grilli di Trani aveva ottenuto un prezioso dossier relativo alla discarica di Trani. Si tratta del carteggio tra Amiu Spa e Arpa Puglia (Agenzia Regionale per la Prevenzione e la Protezione dell’Ambiente) nel periodo 2011-2013.
In seguito ad un attento studio dell’ingente documentazione e dopo averne dedotto conclusioni seriamente preoccupanti, l’abbiamo messa a disposizione dei comitati cittadini affinché fossero informati tutti i tranesi su questo gravissimo rischio, considerando che, portarlo a conoscenza dei partiti, sia di incapace maggioranza che di impaurita opposizione, sarebbe stato tempo sprecato.
Intendiamo pertanto rendere pubblica e facilmente accessibile tale documentazione, preannunciando che saremo a breve nelle piazze della nostra Città insieme a quei comitati cittadini che si sono da sempre adoperati con coraggio per la collettività e non per calcolo elettorale. Tranesi, questo è un tema che ci coinvolge tutti perché riguarda la nostra salute e, ancor più, quella dei nostri figli.
Sia chiaro quindi che non avremo mezze misure o parole di circostanza: questa Amministrazione deve andare via.
Subito.
Per accedere alla documentazione relativa alla discarica, clicca qui.
Antonella Papagni - Luisa Di Lernia - Paolo Nugnes

Mentre il palazzo di città si trasforma in un’agenzia di scommesse, dove il totogiunta tiene banco e le quote del sindaco salgono vertiginose… (per i meno esperti di scommesse, più le quote salgono, meno probabile è la vincita);
mentre AMIU sta scegliendo di delegare il servizio di pulizia delle spiagge ad altri (le cooperative di tipo “B”) e non svolge il lavoro per cui viene pagata ( poi facciamo i conti con voi, visto che dovete garantire il servizio, e non minare l’incolumità dei cittadini lasciandoli in condizioni igieniche da terzo mondo);
mentre , al grido di battaglia “Armiamoci e Partite!”, gli altri schieramenti si pronunciano sull’insostenibilità di una tale situazione di degrado, ma goccia se qualcuno s’è mosso per organizzare un gruppo di lavoro (evitando polemiche, vorremmo ricordare che i delegati all’ambiente non devono fermarsi a scrivere una paginetta di protesta, ma devono essere presenti sulle tematiche ambientale, organizzare iniziative, sporcarsi un po’ le mani – meno facebook e più lavoro, senza trovare troppe scuse, esimi colleghi);
mentre le madri, speranzose dopo la catastrofica situazione balneare dell’anno scorso, si sono trovate deluse e incazzate, per aver dovuto curare i propri figli (quest’anno, dopo il successone delle alghe della scorsa stagione, i responsabili di questo schifo li hanno premiati addirittura con pulci e zecche);
mentre gente di educazione oxfordiana continua a lasciare tracce di sé sulla spiaggia (dai pannolini, agli assorbenti, alle bottiglie di vetro e di plastica, passando dai cartoni per pizza), incurante che sulla spiaggia, magari, qualche bambino s’è messo in testa l’insana idea di voler giocare;
mentre degli amici si vergognavano di Trani, ridotta ad un immondiziaio balneare( la vera vocazione di Trani, a quanto pare, non è quella turistica, ma quella di collettore di rifiuti – svelato il motivo per cui abbiamo un immenso buco nero come attrattiva principale, la discarica);
mentre succedeva tutto questo, insomma, abbiamo fatto quello che ogni cittadino dovrebbe fare: ritagliarsi un’oretta e darsi da fare. In un paio d’ore abbiamo ripulito la spiaggia. E continueremo a farlo, perché di immondizia ce n’è ancora tanta. Toh, ecco a cosa serve facebook! A organizzarsi! Niente manifestazioni, per favore, cosa volete ricavarne? Armatevi solo di buona volontà e seguiteci. Senza troppe scuse : il lavoro, il cane, la pentola sul fuoco, ecc… Qui tutti abbiamo i nostri impegni, ma piuttosto che lamentarci e scaricare il barile, agiamo e diamo l’esempio.
Cari contestatori d’ogni sorta, dopo aver denunciato, come sempre, la nostra ricerca di visibilità, dopo aver sottolineato la nostra cronica incapacità di fare cose, dopo aver urlato al mondo che noi stiamo solo cercando voti e aver perso le vostre buone ore a smanettare su facebook, ricordatevi che Trani è casa vostra, e se la donna delle pulizie è un’incapace, è vostro obbligo darle una lucidata. Metti che poi vengono davvero i turisti a Trani?...

                                                                                                          Grilli di Trani
i delegati all’ambiente
Massimo Raccah              Antonella Papagni           Giovanni di Clemente         
Manlio Pertout                 Massimo Bruni                Lucia de Feudis  
Luciano Puglisi                  Luisa di Lernia                Gerry Caputo
Anna Induddi                    Paolo Nugnes                 Michele Lamparelli
Claudio Lotito                    Vito Branà                     Marco Zarrilli                Michele Farnelli

chi è interessato può chiamarci al 346.47.50.079
o scriverci qui: https://www.facebook.com/Trani5Stelle?ref_type=bookmark
Venerdì scorso, 17 gennaio, l'Amministratore Unico dell'AMIU S.p.A., Antonello Ruggiero, aveva invitato il cittadino del Movimento Cinque Stelle, deputato Giuseppe D'Ambrosio, ad essere più puntuale nella richiesta di documentazione rispetto a quella dallo stesso formalizzata il 15 gennaio.

Ebbene, nonostante le richieste fossero state puntualmente avanzate durante la visita alla discarica nello scorso 15 novembre, al fine di evitare un'estenuante partita a suon di rimbalzi, ecco la nota ufficiale del M5S.


Ora la palla passa all'AMIU perché dia puntuali risposte a puntualissime richieste.

Oggi il cittadino Giuseppe D’Ambrosio, deputato del Movimento Cinque Stelle, ha pubblicato sulla sua pagina facebook la richiesta di documentazione sulla discarica, a seguito della visita che si è svolta il quindici novembre, due mesi fa esatti.
Da allora nessun documento richiesto da D’Ambrosio è stato prodotto dall’AMIU, motivo per il quale l’amministratore unico della municipalizzata, AntonelloRuggiero, è stato sollecitato.

Riportiamo qui di seguito la richiesta formale, nella speranza di ottenere la documentazione necessaria



                                                                                                          associazione Grilli di Trani


Sito AMIU


La discarica di Trani è una delle più grandi del nord barese. La visita conoscitiva alla stessa è giustificata dalla crescente sensibilità sulle politiche ambientali dei cittadini che chiedono di poter accedere alla raccolta differenziata porta a porta spinta; la normativa italiana recepisce la direttiva europea 99/31/CE e prevede che l’uso delle discariche per il rifiuto indifferenziato sia da evitare. L'Unione europea con tale direttiva ha stabilito che in discarica si devono conferire solo materiali a basso contenuto di carbonio organico e materiali non riciclabili. Il compostaggio ed il riciclo sono inequivocabilmente le uniche strategie per lo smaltimento dei rifiuti. Gli stessi portavoce parlamentari del M5S Maurizio Buccarella, Giuseppe D’Ambrosio e Daniela Donno, che ringraziamo per il loroimpegno, si definiscono strumenti in mano ai cittadini e si fanno carico delle istanze di questi. Ringraziamo anche l’Amministratore unico AMIU Antonello Ruggieroe il direttore, ing. Michele Zecchillo per la disponibilità resa e per le risposte date. Unitamente a rappresentanti di movimenti e comitati cittadini, sono state poste alcune domande per conoscere lo stato dell’arte della discarica, per capire quali sono le problematiche amministrative e tecniche che affronta quotidianamente, per capire quale potrà essere lo scenario futuro.
Per semplificare la lettura del testo presenteremo domande e risposte con brevi commenti.
1) Quali comuni conferiscono in discarica?
Attualmente i 10 comuni della BAT più altri comuni afferenti dal bacino BARI 4, BARI 2 , GRAVINA, ALTAMURA.
2) Quanti rifiuti vengono conferiti in discarica?
400 tonnellate di ordinaria amministrazione più un regalo da parte della regione di altre 450 tonnellate con  l’ordinanza in deroga alla legge per un totale di 850 tonnellate .
3) Quante persone lavorano allo smaltimento?
L’organico è di 10 persone più una unità, organico che è assolutamente insufficiente a garantire l’ordinario lavoro di smaltimento.
4) Che tipo di rifiuti vengono conferiti?
RSU: rifiuti solidi urbani indifferenziati.
5) Quando si stima possa avvenire l’esaurimento del primo lotto?
In realtà vi sono state dal 1994 ad oggi alcuni problemi giudiziari riguardanti il primo lotto ed i successivi secondo e terzo lotto che hanno in definitiva avviato lo smaltimento dei rifiuti in tutti e tre i lotti indistintamente gestendoli come un singolo lotto, pertanto l’intera discarica si esaurirebbe tra circa 10 anni in regime di normalità, ma ragionevolmente tra 5 anni con l’attuale regime di conferimento.
Interessante è stato sapere che la discarica di Trani è nata con i fondi di accantonamento dei TFR (trattamento fine rapporti di lavoro) dello stesso comune, ed in questi 20 anni di gestione si è già accantonato un capitale di quattordici milioni di euro in contanti per il trattamento e monitoraggio della stessa dopo la sua chiusura; si dovrebbero prevedere almeno altri 30 anni di monitoraggio e gestione, a fronte di una durata trentennale della stessa discarica; questi soldi non sono in mano all’amministrazione AMIU ma ai comuni della ATO BAT.
I guadagni hanno parecchi zeri, ed anche in questo caso l’amministratore ha denunciato i pericolosi ritardi nei pagamenti da parte di società private (fallibili) per circa tre milioni di euro proprio di quei comuni del barese. L’amministratore chiese alla regione di non passare da società private ma di farsi pagare direttamente dai comuni (ma probabilmente vi sono altri interessi nel mantenere società private che gestiscono i pagamenti). Lo stesso si è poi lamentato del fatto che per un sol giorno di ritardo nel pagamento della tassa regionale la stessa abbia multato l’AMIU del 50% del valore della tassa, circa 500mila euro.
6) Nella gestione della discarica, il monitoraggio sulle acque sotterranee come e con che cadenza viene effettuato? Materialmente chi lo fa?
Le acque di falda sono monitorate attraverso dei pozzi artesiani che circondano la stessa; le acque vengono monitorate sia dall’AMIU che dall’ARPA Puglia.
7) Si può accedere agli atti onde verificare le risultanze delle analisi chimiche effettuate?
Sì. Giuseppe D’Ambrosio ha chiesto l’accesso ai dati e l’ing. Zecchillo si è gentilmente prestato a farglieli pervenire.
8) Vi  è un controllo sulle acque meteoriche che attraversano la discarica? Come avviene?  
No, non vi è un controllo perché le acque meteoriche lavano la discarica e si mescolano al percolato. Fu fatto uno studio di fattibilità per l’installazione di pompe antideflagranti per il sollevamento delle acque meteoriche ma questo comportava costi non accettabili sia in fase di realizzazione che di gestione (sarebbe servito solo per le pompe circa un megawatt di potenza).
9) AMIU ha confermato la spesa di 1 milione di euro circa per il trattamento del percolato. Come viene smaltito? Da chi? Chi effettua i controlli sul medesimo?
…
(Immaginiamo che il percolato aumenti per il mancato controllo delle acque meteoriche con un aggravio di spesa per il trattamento dello stesso. Siamo in attesa di consocere la società che lo preleva )
10) Le emissioni di gas della discarica e la qualità dell’aria nelle vicinanze della discarica viene monitorata? Se sì, come?
 Le emissioni di gas vengono controllate con delle centraline; dei tubi di adduzione bruciano lo stesso con una fiammella sulla parte terminale.  
11) Con quali mezzi viene monitorata l’aria?
AMIU si affida ad una società per il controllo dell’aria. Ad oggi possiede dei furgoni con centraline per monitorare la qualità dell’aria  dell’area circostante e del centro urbano, ma non sono utilizzati per il loro costo (circa 150mila euro annui), motivo per il quale probabilmente saranno restituiti alla Regione.
In discarica, il monitoraggio viene effettuato mensilmente, anziché quotidianamente, come previsto.

Dal momento che sono inutilizzate e ferme, le centraline dei furgoni sono utilizzate, a detta di Zecchillo, per monitorare l’aria nella discarica (cosa di cui dubitiamo fortemente perché personale addetto non ce n’è). I furgoni, acquisiti da un incognito assessore ambientalista di una precedente amministrazione sono alimentati a metano e hanno un’autonomia di circa 250 km, ma il distributore più vicino è paradossalmente a Molfetta (in realtà è a Corato, non molto distante, e comunque avrebbero potuto usare il metano proveniente dalla discarica se ci fosse l’impianto del biogas).
12) Vi è un piano di monitoraggio delle acque freatiche al di sotto della discarica?
Sì. L’ ing. Zecchillo afferma di aver seguito personalmente i lavori di consolidamento degli argini e del fondo della discarica, che sono entrambi stati realizzati con terreni argillosi (1 m di profondità) e ricoperti con teli di polietilene di 2 mm di spessore e saldati tra loro. I teloni tendono a deteriorarsi con il tempo ma lo strato argilloso, in via della sua alta capacità assorbente, dovrebbe proteggere le falde acquifere sottostanti dal percolato derivante dai liquidi dei rifiuti e da quelli meteorici che finiscono in discarica per ruscellamento e percolazione. La qualità delle acque di falda sono monitorate dall’ARPA Puglia e da chimici locali e sono disponibili alla consultazione (non si capisce chi e a che titolo; e comunque non abbiamo capito quali parametri delle acque vengono analizzati, di sicuro non i metalli pesanti, come ha affermato Zecchillo).
13) Vi è un piano per il riutilizzo della frazionecompostabile per la produzione di biogas?
Vi è una proposta non accolta dalla regione per fare un impianto di compostaggio ma non per la produzione di biogas.
La regione ha stanziato due milioni di euro per un separatore (di dubbia utilità, considerando la legislazione vigente) ma non per un impianto di compostaggio. Pertanto come avviene per gli ospedali, la regione decide quanti soldi e per che cosa li devi spendere, indipendentemente dalle esigenze e strategie della stessa azienda.
14) Attualmente la progettazione dei lotti prevede il recupero del biogas da RSU per la produzione di energia?
Sì, previsto, ma mai realizzato. Anche in questo caso vi sono problemi legali; il bando di gara fu fatto circa otto anni fa e se lo aggiudicò una ditta di Bolzano, che poi qualche anno dopo non ritenne più conveniente realizzare l’impianto di prelievo e utilizzo del biogas. L’amministratore unico Ruggiero dovrebbe, a suo dire, interpellare il secondo aggiudicatario.
Noi ci auspichiamo che questo avvenga in tempi ragionevoli con evidenti vantaggi quali una riduzione del volume occupato dai rifiuti, una qualità migliore dell’aria nelle vicinanze della discarica, se si riuscisse ad utilizzare il 100% del biogas si otterrebbe una riduzione significativa di metano nell’aria  con vantaggi ambientali, ci sarebbe un guadagno in royalty per la vendita di energia da parte della stessa AMIU.
15) Vi è una sezione della discarica in cui vengono smaltiti rifiuti contenenti amianto?
No, non viene smaltito amianto.
Anche se Legambiente Trani ha una mappa georeferenziata con tutte le discariche abusive di amianto nelle campagne tranesi: era stato pubblicato su Traniweb e i risultati divulgati, ma il Comune se n’è disinteressato).
16) La raccolta differenziata, attualmente, su che percentuale si attesta?
 La raccolta differenziata ad oggi si attesta intorno al 16% del totale e per giungere velocemente al 65%, limite di legge, ed evitare così di pagare l’ecotassa, l’ing. Zecchillo afferma che con il conferimento dell’umido si otterrebbe tale risultato.
17) Considerando che l’AMIU già nel 2004 fece una programmazione per lo sviluppo della raccolta differenziata (che nel 2005 si attestava al 4 % del totale con un vantaggio economico complessivo di circa 160.000 euro tra fatturati ai consorzi di filiera e minor costo per mancato smaltimento in discarica, e che si prevedevano nel 2007 incrementi del 35% di raccolta differenziata, con il vantaggio economico superiore al milione di euro l’anno), qual è la vostra politica per ridurre nel breve termine l’indifferenziato e quindi attestarsi al 65%?
Questo studio non è stato confermato dall’ingegnere.
18) Come mai la ricicleria, inaugurata in pompa magna nel 2002, non è mai entrata in funzione? Quali sono state le difficoltà e come si possono superare? E’ una questione politica o afferente il denaro? Che tipo di riciclaggio si dovrebbe poter fare in ricicleria?
La ricicleria è in perfette condizioni e avrebbe dovuto pretrattare i rifiuti, con un efficiente sistema per recuperare materiali ferrosi. Ha lavorato per un anno e poi si è fermata.
Anche in questo caso vi è un progetto con delle celle per il pretrattamento e la riduzione dell’impatto ambientale del rifiuto prima del compattamento in discarica, ma non è ben chiaro se mai verrà realizzato. Rimane per ora un ecomostro. Paradossalmente, l’ing. Zecchillo si vanta del verde intorno alla discarica, da lui pianificato, per poi mostrarci la ricicleria completamente inutilizzata. Stravaganze.
Sempre tornando al verde della discarica, mi pare di aver sentito che c’è un appalto o un accordo per la raccolta delle olive che, a detta di Ruggero, è di ottima qualità, in quanto l’aria non contamina le olive; affermazioni smentite dalla vasta letteratura scientifica in merito perché gli inquinanti gassosi si accumulano nello stato ceroso delle drupe degli alberi circostanti, compromettendone la qualità. Non si conosce il nome dell’azienda che produce quell’olio. Sono piccolezze ma non invidio chi berrà quell’olio. L’ing. Zecchillo afferma anche che, in caso di fughe di gas nocivi, gli olivi e le piante di ibiscus da lui (?) piantate lungo il perimetro della discarica appassirebbero all’istante, funzionando quasi da bioindicatori (ma anche questo è falso: si tratta di due piante altamente tolleranti a condizioni ambientali avverse e il loro stato fisiologico non indica proprio niente; oltretutto l’olivo ha apparati radicali profondi fino a 10 metri, per cui pesca di tutto). A limite potrebbero avere un’azione positiva perché consoliderebbero gli argini.
19) Il 18 novembre è partito un esperimento di raccolta differenziata porta a porta in quattro strade del centro di Trani. Questo progetto durerà 4 mesi. Avete detto ai residenti di dover conferire l’umido ogni sera dopo le 22 sul marciapiede. Tutto questo non è in contraddizione con una politica di valorizzazione turistica della città e di igiene pubblica? Inoltre vi sarà un effettivo controllo su chi conferisce per premiare i meritevoli con una tariffa puntuale?
L’AMIU ha chiesto l’aiuto dei vigili urbani per evitare atti di vandalismo (vedremo…) ed è disposto ad accettare consigli in merito; Giuseppe D’Ambrosio ha suggerito di indicare, così come avviene in altri comuni d’Italia, un intervallo di un ora esatta per il prelievo del bidone porta a porta e di non lasciare per strada l’umido sino alle 6 di mattina.

Vorremmo infine sottolineare alcuni punti che se risolti potrebbero aiutare tutti, i cittadini, L’AMIU, l’amministrazione comunale, la regione:
-       La responsabilità di non far partire una raccolta differenziata spinta è da addebitarsi esclusivamente all’amministrazione comunale che non ha il coraggio di intraprendere correttamente tale cammino, non investe in formazione ed informazione del cittadino, non attua le giuste politiche. Nel 2004 eravamo al 4%, nel 2013 al 16%, di questo passo forse nel 2070 supereremo la soglia del 65%.
-       La regione abusa della buona volontà del comune per conferire RSU in quantità più che doppia rispetto alla gestione ordinaria con un conseguente aggravio ambientale ed una significativa riduzione del tempo di vita utile della discarica. Ci auspichiamo che questo finisca quanto prima.
-       Il tempo di vita utile della discarica è di ancora 10 anni (due legislature); qual è il reale interesse dell’amministrazione comunale?
-       La regione obbliga i comuni a passare attraverso società private per i pagamenti e non lascia liberi i comuni di pagare direttamente i propri debiti. Perché? Quale interesse ha?
-       L’amministratore dell’AMIU Ruggiero ha la responsabilità di far partire quanto prima possibile la realizzazione di un impianto di produzione di energia da biogas, prima che qualsiasi società terza non veda più alcuna convenienza per i brevi tempi di esaurimento della stessa discarica.
-       Ci auspichiamo che l’AMIU e il Comune, proprio perché non hanno nulla da nascondere, pubblichino sul proprio sito internet, periodicamente, tutti i valori monitorati sullo stato di qualità delle falde acquifere e dell’aria. I cittadini vi sarebbero estremamente grati.
-       La responsabilità di avere dei furgoni di rilevamento della qualità dell’aria fermi all’interno dell’AMIU (non utilizzati), che potrebbero fornire un utile servizio ai cittadini è da attribuire all’amministrazione comunale. Ci auspichiamo che questi vengano quanto prima utilizzati, non aspettando la loro obsolescenza.
-       I cittadini vogliono una raccolta differenziata porta a porta ed una tariffa puntuale, questa è l’unica politica che ci aspettiamo dall’amministrazione comunale.





In data 11.11.2013 il deputato del Movimento Cinquestelle, Giuseppe d’Ambrosio, anche a nome del collega Francesco Cariello e dei senatori Maurizio Buccarella e Daniela Donno, ha presentato una richiesta al Sindaco di Trani Avv. Luigi Nicola Riserbato nonché  all’amministratore unico Amiu Antonello Ruggiero per effettuare una visita tecnico-conoscitiva della discarica il giorno 15.11.2013 alle ore 14.00.

Saranno accompagnati da cittadini appartenenti ad associazioni ambientaliste che ne hanno sollecitato la richiesta.

Coordinamento Rifiuti Zero

Associazione Grilli di Trani


Comitato Bene Comune Trani

Trani è bella, si sa, si vede.


Pur con tutti i suoi problemi, con una dirigenza così e così, con le pesanti eredità del passato, è bella. Ci scelgono per fare i film, addirittura.
Trani non è bella, è meravigliosa tra marzo e maggio e tra settembre e ottobre. Fresca e profumata, limpida (tranne per le centinaia di auto che circolano senza motivo … ), non puoi non desiderare di fare due passi sul lungomare o nel centro storico e , diciamolo, ti si gonfia il petto quando guardi i visitatori stranieri osservare il nostro porto, rapiti dalla sua bellezza, dai suoi colori.


Trani è bella,si sa. È talmente bella che ci scelgono per i film, per i festival, per le conferenze, per lo sport, per ormeggiare le barche. È talmente bella che la scelgono finanche per portarci tanta immondizia. Troppo bella, penseranno: allora rendiamola un posto peggiore.

-           Ma guardi che hanno già la discarica Amiu …
-          Sì, ma è ancora troppo bella: io ci farei una bella Ecoerre.
-           Ma guardi che il progetto è stato bloccato (anche se il sito esiste).
-          Ah bene … allora facciamoci anche un’Ekobat, meglio abbondare.
-          Ma perché? Trani è così bella …
-          Appunto! Non possiamo sopportare che sia così bella e fresca e profumata, specie a marzo, maggio e settembre!
-          L’Ekobat, ad ogni modo, è stata bloccata per ora.
-          Ah sì?! Mmm… Allora scorie ferrose!
-          Ma fanno male pure quelle!
-          Lo so, ma Trani è troppo bella, bisogna renderla più brutta e inospitale, magari facendo ammalare anche i tranesi.
-          Lei è un demonio!
-          Sì, grazie del complimento …


Trani, ad oggi, detiene un record, per una città a vocazione turistica, come suol dirsi: possiede una discarica che prende immondizia da decine di comuni (che a volte non pagano neanche); due progetti in stallo di eco discariche (fortuna che ci sono associazioni e cittadini che le combattono) e ora un'autorizzazione per il trattamento di rifiuti ferrosi (quelli tipo ILVA, per intenderci).
Giusto questi giorni è stato dato parere favorevole dal responsabile provinciale all’emissione in atmosfera , relativo ad un impianto di recupero di materiali ferrosi. Nulla si strano, se non fosse che
-          la ditta opera a Trani già dal 2000 ( e chi ne ha mai parlato? Boh … );
-          l’Arpa ( l’ente regionale che ci diceva che il nostro mare era pulitissimo)  prima dà parere contrario e poi, magicamente, ne dà uno favorevole – in sei, sette mesi mi chiedo come la ditta in questione si sia potuta migliorare a tal punto da far convertire i “saggi” dell’Arpa;
-          i controllori sono nominati dalle stesse commissioni che danno i pareri (se sono tredici anni che non parlano, voglio sapere perché dovrebbero farlo proprio ora).
Ah, un’ultima cosa: l’Arpa fa riferimento anche al trattamento dei rifiuti radioattivi. Non significa che ce ne siano necessariamente, ma vuol dire che potrebbero essercene.
Ah non lo sapevate?
E pochi si  preoccupano della salute dei tranesi e della vocazione turistica di Trani (forse vogliono sostituire il profumo del mare con quello delle discariche, mah …).


Trani è bella, davvero.  LE SCORIE, QUI, NON LE VOGLIAMO.
 


Il mar Adriatico Meridionale, di fronte alle nostre coste, sarà oggetto di trivellazioni per l’esplorazione dei suoi fondali, al fine di rilevare la presenza di idrocarburi. Su questo grave problema è stata depositata dal deputato Giuseppe d’Ambrosio (M5S) un’interpellanza parlamentare, rivolta ai Ministri dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, per i Beni e le Attività Culturali e  dello Sviluppo Economico.
In particolare, si è voluto, con questa iniziativa, mossa dall’associazione Grilli di Trani, dar voce al popolo che si oppone fermamente a queste attività, con le quali le società petrolifere (la Northern Petroleum in questo caso) arrecano enormi danni ambientali , pregiudicando irrimediabilmente turismo e pesca, fondamenti dell’economia dei paesi costieri – senza dimenticare che già le tecniche di prospezione danneggiano gravemente l’ambiente marino e ad un eventuale incidente in un mare chiuso come il nostro conseguirebbe un disastro ambientale di catastrofiche dimensioni.
Si è voluto, altresì, porre l’accento su come la mancanza d’informazione da parte degli organi di stampa abbia di fatto negato la legittima partecipazione delle popolazioni interessate nel processo decisionale.
Chiediamo che il governo ritiri  il suo consenso (aut.  CTVIA 1259-1212) alle prospezioni, rifiutando di sostenere  chi potrebbe rendersi responsabile del degrado dell’Adriatico.

Cogliamo l’occasione per chiedere che l’amministrazione cittadina, nelle persone del sig. Sindaco e dell’assessore all’Ambiente  si pronunci con atto formale sulla questione, come hanno già fatto amministrazioni viciniore (Barletta) e la stessa Regione Puglia, nel quale si dia parere negativo all’attività di trivellazione, nell’intento di salvaguardare il nostro patrimonio marino, per il quale la cittadinanza tutta si è già mossa.
Con preghiera di pubblicazione.

Associazione Grilli di Trani

Interpellanza Urgente - Trivellazioni Mar Adriatico Meridionale (costa della Provincia Bat)

23 luglio 2013 alle ore 13.27
Interpellanza urgente

Al Ministro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, al Ministro per i Beni e le Attività Culturali, al Ministro dello Sviluppo Economico -  Per sapere – Premesso che:

-          la Northern Petroleum, compagnia petrolifera inglese, ha chiesto e avviato i procedimenti per l’esecuzione delle trivellazioni al largo delle coste del Mar Adriatico Meridionale, nelle aree prospicienti le coste della Puglia, con relative procedure di V.I.A.;

-          in merito risulta formalizzato esito positivo delle verifiche tecnico-amministrative relative alla procedibilità dell’istanza di V.I.A. da parte del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare;

-          la Giunta regionale della Puglia, su proposta dell’assessore all’Ambiente Lorenzo Nicastro, ha adottato una deliberazione che ribadisce la posizione contraria della Puglia nell’ambito dei procedimenti Ministeriali di V.I.A. per undici permessi di ricerca di idrocarburi nelle acque prospicienti le sue coste;

-          anche  il comune di Barletta, con deliberazione del 28/05/2012, ha espresso anch’esso parere sfavorevole a tali attività;

-          già due sentenza del Tar del Lazio, n.8209 e n.8236 del 01/10/2012, avevano annullato  le due diverse autorizzazioni alle prospezioni geosismiche rilasciate alla Petroceltic Italia, accogliendo il ricorso presentato da WWF Italia, Legambiente nazionale, Csn, Lipu e Fai, annullando di fatto il decreto n126 del 29 marzo 2011 emesso dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare. La procedura ministeriale è stata definita illegittima a causa della mancata pubblicazione a norma di legge ed il mancato coinvolgimento della Regione Puglia nella procedura del V.I.A.

-          la popolazione locale non è stata debitamente informata circa tali attività di ispezione, prospezione  ed estrazione, le loro modalità e il rilevante impatto ambientale;

-          la vocazione turistica, l’attività di pesca e in ogni caso il decoro e le bellezze paesaggistiche del territorio interessato verrebbero compromessi irreversibilmente da un’ eventuale attività estrattiva;

-          il Mare Adriatico in ogni caso mal si presta ad attività del genere, essendo un mare “chiuso”, il cui ricambio delle acque richiede diversi decenni;

-           nel caso di incidenti con relativi sversamenti in mare di idrocarburi, il ricambio delle acque del bacino adriatico richiederebbe addirittura secoli;

-           il Mare Adriatico è oggetto di rivalutazione da parte della popolazione pugliese che nel corso degli ultimi anni ha rilanciato, con sacrifici e investimenti, il movimento turistico e ambientale, basti pensare all’exploit, negli ultimi anni, della penisola Salentina e del promontorio del Gargano, nonché alle iniziative turistico- culturali nel nord barese;

-          ad oggi molto si punta sul marchio Puglia, sinonimo di qualità, relativamente alle produzioni agroalimentari, con notevoli investimenti sul territorio;

-           le attività estrattive sono in netto contrasto con tali realtà, e ne svilirebbero lo sviluppo, minando la solidità e la sostenibilità economica;

come il Governo, per quanto di sua competenza,  intenda intervenire per scongiurare, sulla base delle premesse, l’installazione di piattaforme finalizzate alla ricerca di idrocarburi nel Mar Adriatico in quanto incompatibili con la sua vera vocazione.


On.  Giuseppe D’Ambrosio
I Grilli di Trani aderiscono alla campagna di raccolta firme di Legambiente sul sito http://www.legambiente.it/alluvioni-stop-opere-inutili-salvare-il-paese. Legambiente evidenzia che Il “Piano nazionale per la manutenzione e la messa in sicurezza del territorio dai rischi idrogeologici e sismici”, annunciato dal Ministro Clini, che dovrebbe arrivare sul tavolo del Cipe a metà dicembre, deve essere considerata “la prima grande opera pubblica necessaria al Paese”. Pertanto si chiede al Governo di rinunciare ad alcune grandi opere pubbliche inutili, per poter disporre da subito di circa 10 miliardi di euro. Il Consiglio Nazionale dei Geologi concorda con la proposta di sottrarre risorse alle grandi opere per destinarle alla sicurezza del territorio (fonte Edilportale). Per approfondire come viene gestita una grande opera pubblica, vi consigliamo di vedere l’intervista al direttore di ITACA (Istituto nazionale per la trasparenza degli appalti e la compatibilità ambientale), Ivan Cicconi al link http://www.youtube.com/watch?v=s6aJZqqJsvg, dove spiega come i costi di tali opere da essere imputati a soggetti privati vengano poi sostenuti dallo Stato, da noi cittadini.
Pertanto reputiamo che con tale intervento si risparmi due volte, una perché lo Stato non si indebita ulteriormente rinunciando alle grandi opere, due perché il Comune potrebbe beneficiare di risorse aggiuntive che altrimenti dovrebbe sostenere da solo. La notizia del 19/11/2012 riportata sulla Gazzetta del Mezzogiorno (Edizione Nord Barese) e su traniviva http://www.traniviva.it/magazine/notizie/edilizia-a-capirro-dossier-in-procura-della-polizia-locale/, riguarda il Piano di Assetto Idrogeologico di Trani risalente al dopoguerra, non più aggiornato ed ignorato da tempo. Tale Piano necessitava di una revisione, mai avvenuta. Sarà stato per mancanza dei fondi? A quanto pare l’amministrazione tranese ha concesso permessi di costruire in zone individuate a rischio dal Piano di Assetto Idrogeologico suddetto. Grazie a questa mancanza potremmo scoprire, tra qualche tempo, che interi palazzi non hanno fondamenta poggiate su adeguati "fondi". Un gioco di parole per sottolineare quello che "in realtà" un gioco non è.
Fate vobis.
WebGIS PAI (clicka sull'immagine per raggiungere il sito interattivo del Piano di Assetto Idrogeologico)
Cittadini. E basta.
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