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MoVimento 5 Stelle Trani
80 MILIONI DI EURO IN SLOT E VLT
Solo a Trani, nel solo 2017.
Era la prima settimana di giugno del 2018 quando incontrammo l'assessore Felice Di Lernia per sollecitare la delibera di un regolamento comunale che aiutasse la città a regolamentare ed a limitare l'accesso alle slot ed alle vlt ad una popolazione, quella tranese, che soffre sempre più le dipendenze patologiche dal gioco d'azzardo.
Come tutte le volte nelle quali presentiamo una proposta all'amministrazione siamo entusiasti di parlarne, soprattutto a quelle che consideriamo persone che combattono la stessa battaglia da anni, e ci aspettiamo di trovare dall'altra parte lo stesso entusiasmo.
Non sappiamo però per quale motivo, ogni volta, il nostro entusiasmo viene interrotto da astrusi termini tecnico-burocratici che, in sostanza, tendono a rimandare o ad abbattere completamente le nostre battaglie.
E' successo anche questa volta: la nostra proposta di un regolamento comunale contro il gioco d'azzardo e le ludopatie ha trovato nell'assessore Felice Di Lernia un muro. Persona informatissima e competente (è lui che ha proposto e fatto approvare la Carta di Servizio Pubblico rinnegata ed relegata ad uso toilette dal sindaco) ha preferito spostare l'attenzione sulla conferenza Stato-Regioni anziché dire, come noi fortemente suggerivamo, "per adesso variamo il regolamento comunale poi, quando la conferenza Stato-Regioni varerà una legge quadro, adegueremo il regolamento alla legge, se necessario".
Qual è quindi il problema? Lo leggevamo tra le righe, senza che lui lo dicesse mai esplicitamente: Bottaro è in ostaggio! Ogni volta che un provvedimento deve passare per l'approvazione in Consiglio parte la scala santa nella quale ognuno dei consiglieri cerca di ottenere qualcosa per sé.
In questo caso, secondo l'assessore, il provvedimento sarebbe dovuto passare dal Consiglio ben DUE VOLTE, se la legge quadro fosse varata in tempi brevi. Potete immaginare facilmente che un'amministrazione M5S non avrebbe un problema del genere perché non ha da accontentare nessuno.
Così l'assessore Di Lernia ci ha sollecitato a spingere il governo perché la legge quadro venisse varata al più presto e, nel frattempo, almeno, di eliminare la pubblicità relativa al gioco d'azzardo.
Abbiamo preso il suggerimento molto sul serio e ci siamo immediatamente attivati per presentare la nostra proposta su Rousseau senza sapere che, nel frattempo, il #decretodignità avrebbe contenenuto già questa norma al suo interno.

Ci siamo lasciati con l'assessore con le sue parole "fate almeno questo (l'eliminazione della pubblicità del gioco d'azzardo, ndr) e poi risentiamoci per il regolamento".

Bene, siamo stati di parola, adesso lo variamo questo regolamento?

Le Portavoce del Movimento Cinque Stelle
Luisa Di Lernia e Antonella Papagni

P.S.  Qui potete trovare il pdf relativo alle statistiche di AAMS su Raccolta, Vincita, Spesa ed Erario - Gioco Fisico

(Foto radiobombo.it)
Prendiamo con piacere atto dell'urgenza con la quale il Presidente del Consiglio Comunale si è prodigato a diffondere via Facebook una risposta al nostro comunicato e gli diamo atto che  si e'  tanto impegnato nel formulare la replica (normativa, citazioni, ecc) contornata di sfida e risentimento.
Riteniamo però che con la meta' dell'impegno profuso per risponderci avrebbe potuto consentire alla questione di avere un seguito immediato in Consiglio.
Del resto, è stata violata una disposizione dello stesso Consiglio, di cui Egli è Presidente, votata pienamente anche da lui.

Nel suo commento, inoltre, il Presidente dice
"l’urgenza a cui si appellano le consigliere è possibile solo in presenza dei scadenze dettate da leggi , bandi , convenzioni, nocumento per l’Ente, ecc…"
e noi ci chiediamo cosa sia nocumento per l'Ente quando la richiesta di rimozione è per un rinvio a giudizio per truffa?

Ci saremmo aspettate da una figura di Garanzia quale è quella di Presidente del Consiglio Comunale che la sua indignazione e veemente reazione fosse stata per questo, magari anticipando la nostra mozione con il deposito di una dal contenuto simile a Sua firma, non distonica con articoli e commi, anziché eccepire sulla forma come ha fatto.

Tanto più che, nella lettera che Egli stesso ci gira, e che alleghiamo, da parte del Segretario Generale ci viene dato atto che la nostra richiesta è pienamente nel nostro diritto (espressione di sindacato ispettivo dato ai Consiglieri Comunali) e che è esattamente in capo al Consiglio Comunale la formulazione di indirizzo per le nomine (o per le rimozioni).
E' vero, dice anche che la Carta non obbliga se non moralmente, in quanto assimilabile ad espressione di indirizzo, ma se non rispettate gli obblighi morali che voi stessi vi siete dati che persone siete?
Infine dice che nella nostra richiesta di mozione ci sono errori di forma, la distonia che lei stesso solleva.

Egregio Presidente, qui di "distonico" non è la nostra mozione, contenente risibili errori di forma che sarebbero potuti essere corretti agevolmente prima del Consiglio con emendamenti come tante volte è già capitato in Consiglio, ma Lei e la Sua maggioranza che fate cose senza tener conto delle regole che Voi stessi vi siete dati, comportandovi come se nulla fosse accaduto.

E' davvero così complicato trovare un amministratore per AMIU che non sia un rinviato a giudizio?

Le Portavoce del Movimento Cinque Stelle
Antonella Papagni e Luisa Di Lernia



(Foto radiobombo.it)
Questa mattina la Consigliera Luisa Di Lernia si è recata in Comune per adempimenti istituzionali. Tra questi vi era l'affannosa ricerca della nostra mozione per la revoca in autotutela dell'a.d. di Amiu Guadagnuolo in quanto rinviato a giudizio per truffa. Mozione presentata per tempo e nei modi richiesti dal regolamento comunale.
Inutile dire che il presidente Fabrizio Ferrante ha "dirottato" la nostra Consigliera al segretario generale, evocando problematiche procedurali che avrebbero impedito la messa all'ordine del giorno della mozione, quasi come se un cavillo fosse più importante di un principio di chiarezza e trasparenza nei confronti dei cittadini tranesi.

Il Presidente si è comportato, purtroppo, esattamente come la parte politica alla quale fa riferimento, creando ostruzionismo per non presentare mozioni scomode e non frazionare ulteriormente quella maggioranza arlecchino dipinta di rosso sbiadito che ad ogni voto chiede qualcosa in cambio.
Non ci stiamo più. Non possiamo più continuare a guardare una maggioranza e una giunta che si è riempita la bocca della parola ETICA varando una Carta della quale, la maggioranza e la giunta stessa, ne apprezza la morbidezza solo in toilette.

Abbiamo atteso invano MESI per altre mozioni di dignità, come la richiesta di cittadinanza onoraria per il Pubblico Ministero Nino Di Matteo, senza ancora ottenerle nonostante il Regolamento del Consiglio Comunale parli chiarissimo, ma di fronte a questo ennesimo muro di gomma non possiamo fare silenzio.
Atteggiamenti del genere non ci hanno mai sorpreso, conoscendo la parte politica che ne ha fatto uso da sempre, ma se si pensa di poter insabbiare la nostra richiesta di chiarezza, che siamo sicuri avrà ulteriori sviluppi in altre sedi, si sbaglia.

Noi non ci arrendiamo, continuiamo a chiedere che l'ordine del giorno sia integrato così come previsto dal Regolamento del Consiglio Comunale.
ORA però chiediamo anche il vostro aiuto. Fate sentire la vostra voce! Non lasciateci sole! L'Amministratore dell'Amiu deve essere sollevato dal suo incarico!

P.S. Domani saremo in consiglio comunale come sempre. Telefonate per invitarci a non esserci ci fanno solo capire come a questa maggioranza non interessi il bene dei cittadini. Se non hanno i numeri, come è più che chiaro, si dimettessero. I danni fatti alla città sono ormai troppi ed è tempo di cominciare a ricostruire.

Le Portavoce del Movimento Cinque Stelle
Antonella Papagni e Luisa Di Lernia
Il 19 giugno 2018 abbiamo rivolto interrogazione urgente al Sindaco su conferma della nomina dell’Ing. Guadagnolo ad A.U. di AMIU Spa in considerazione del fatto che, stando a notizie di stampa, il 13 giugno 2018 l’Ing. Guadagnolo è stato rinviato a giudizio dal Tribunale di Trani per la violazione dell’art. 640 del codice penale ipotizzando un reato di truffa nei confronti del Comune di Trani.

E’ bene ricordare che l’Ing. Guadagnolo è imputato in quanto, secondo l’accusa, non avrebbe redatto degli atti tecnici necessari per la soluzione di problematiche connesse alla mancata esecuzione di lavori della condotta sottomarina al servizio del depuratore comunale. Il professionista non avrebbe redatto quindi nessun atto ed avrebbe percepito illecitamente dal Comune un compenso di 11.000 euro.

I ben pensanti diranno che il rinvio a giudizio non è commissione di reato, peccato però che in data 27/12/2016 la Giunta Comunale ha adottato la Carta di Avviso pubblico (Codice etico della Buona politica) in cui all’art. 19, intitolato “Nomine interne e in enti, consorzi e società”, al secondo capoverso recita:
"L’amministratore non può conferire nomine o incarichi a soggetti rinviati a giudizio o sottoposti a misure di prevenzione personale e patrimoniale per reati di corruzione, concussione, criminalità organizzata e mafiosa, traffico di sostanze stupefacenti, voto di scambio ed altri delitti contro l’ordine pubblico – ad eccezione degli art. 414 n. 2 e 415 del codice penale -, estorsione, truffa,usura, riciclaggio, traffico illecito di rifiuti ed altri gravi reati ambientali."

Tra l’altro, secondo notizie di stampa, il Comune di Trani, in quanto parte offesa, è costituito nel giudizio quale parte civile.
Orbene i 30 giorni previsti dal regolamento comunale come arco di tempo in cui il sindaco è tenuto a rispondere sono trascorsi ahinoi invano, ed anche questa, così come altre richieste da noi formulate, soprattutto se scomode, è rimasta inevasa.

Ma noi non molliamo e se ad azione non corrisponde reazione noi non ci arrendiamo e torniamo a chiedere con maggiore forza.

Abbiamo quindi in data 18/07/2018 promosso mozione urgente per il prossimo consiglio comunale avente come oggetto:
Richiesta di sfiducia e revoca in autotutela della nomina dell’A.U. di Amiu Spa Ing. Alessandro Guadagnolo per il triennio 2018/2020 posta in essere in violazione dell’art. 19 della “carta di avviso pubblico” ovvero “codice etico della buona politica".

La conferma dell’Ing. Guadagnolo come A.U. di AMIU è stata assunta con l’assemblea ordinaria dei soci tenuta il 15/06/2018 . Chi non avesse dimestichezza di questa tematica deve sapere che il Comune di Trani è socio unico di AMIU Spa.
Alquanto vago e di circostanza inoltre appare quanto scritto nel verbale dell’assemblea di AMIU in cui è riportato che: ”nel corso del mandato 2015-2017 l’A.U. ha raggiunto tutti gli obiettivi prefissati dal socio ed ha dato puntuale esecuzione a tutti gli atti di indirizzo forniti dal socio sia in sede assembleare sia a mezzo di comunicazioni scritte, ottenendo i risultati attesi dal socio”.

A noi, come a tutti i cittadini tranesi, non risulta che siano stati fatti progressi nello sviluppo della raccolta differenziata ne tanto meno c’è stata una svolta decisiva alla bonifica della discarica che in caso di temporali abbondanti mette a rischio, con il suo percolato, i terreni adiacenti e quindi la falda acquifera così come evidenziato da documenti televisivi di TeleTrani.

Quindi questo stato di cose evidenzia che un impegno etico assunto da Bottaro e dalla sua Giunta, approvato anche in Consiglio Comunale allo stato dei fatti rimane solo una promessa, una scocciatura, un ostacolo. Ma il Sindaco deve comprendere che se un impegno etico da lui assunto formalmente e pubblicamente viene alla prima occasione disatteso cosa sarà di tutti gli impegni, politici, e programmatici fatti non risultanti da impegni formali e pubblici? E’ facile prevedere che anche essi saranno visti come semplici promesse, scocciature ostacoli neanche difficili da superare.

Per noi del Movimento Cinque Stelle un impegno assunto e il suo rispetto è la cifra della nostra credibilità. Non arretreremo mai su questi principi e, che il signor Sindaco lo imprima bene nella mente noi, fino a giugno del 2018, abbiamo sperato che agisse diversamente dai suoi predecessori.
Per il bene dei cittadini pretendiamo amministratori onesti non implicati in rogne giudiziarie che si adoperino e ottengano risultati concreti per la salvaguardia della salute e del decoro urbano.

Le Portavoce del Movimento Cinque Stelle
Luisa Di Lernia e Antonella Papagni

Ma neanche olio, olive o vino.
Nessuna delle produzioni tipiche della nostra città, nessuno dei nostri produttori e imprenditori potranno partecipare a ottenere neppure una piccola parte di quei fondi e incentivi.

Ancora una volta,purtroppo, dobbiamo registrare il disinteresse da parte dell’amministrazione a promuovere lo sviluppo economico di Trani.
Infatti, Trani non è stata ricompresa nella Zona Economica Speciale (ZES) della quale farà invece parte Barletta.
Far parte di tale zona comporta un vero rilancio dell’economia locale, sviluppo di nuove attività imprenditoriali, vantaggio di quelle già esistenti e quindi incremento dell’offerta di lavoro.
Le Zone economiche speciali (Zes) hanno l’obiettivo di attrarre investimenti esteri o extra-regionali.
Sparse nel mondo si contano circa 2.700 Zes, in Cina e a Dubai gli esempi più noti. Una settantina in Europa. La Polonia che ne ha 14 rappresenta uno degli esempi più citati e invocato come modello anche per l’Italia.
In Puglia è prevista la creazione di due Zes per un totale di 4.400 ettari assegnati.
La Zona Ionica interregionale con la Basilicata che per la parte pugliese presenterà due nodi principali: Il porto di Taranto e l’aeroporto di Grottaglie legato al Centro intermodale di Francavilla Fontana.
La zona Adriatica farà riferimento ai poli di Foggia, Barletta, Bari e Brindisi-Lecce . Il primo si baserà sulla piattaforma logistica di Incoronata, sull’aeroporto di Foggia e sul porto di Manfredonia. Il polo di Barletta si baserà sul porto e sul centro intermodale. Quella di Bari presenterà come snodi logistici il porto, l’interporto, l’aeroporto e la piattaforma logistica di Giovinazzo. Infine Brindisi-Lecce si baserà principalmente sul porto e sull’aeroporto di Brindisi.
Le Zes previste solo per le regioni meno sviluppate avranno una durata compresa tra i 4 e i 14 anni, prorogabili per altri 7. La gestione farà capo a un Comitato di indirizzo presieduto dal Presidente dell’Autorità portuale di riferimento. Le aziende interessate sia nuove sia già esistenti nella ZES saranno beneficiarie di una serie di agevolazioni di carattere fiscale e amministrativo, un credito d’imposta per maxi investimenti fino a 50 milioni, tempi ridotti per autorizzazioni e procedure, oneri amministrativi e istruttori più bassi.

I settori di investimento punteranno al potenziamento delle attività produttive prevalenti nella aree interessate, a cominciare dall’agroalimentare.

In passato, nel recente passato tra i punti del programma dell’attuale amministrazione era indicata come strategia per lo sviluppo economico del nostro territorio l’impegno e l’attuazione di azioni e investimenti affinché la città di Trani potesse rientrare a pieno titolo nella zona ZES.
Tali investimenti secondo le indicazioni del governo regionale avrebbero dovuto riguardare tra le priorità le infrastrutture .
Sappiamo anche che tanti comuni limitrofi e non si sono attivati per far valere le loro peculiarità e le proprie ragioni affinchè vengano ricompresi nella zona ZES. Si è anche posta attenzione all’eccessiva concentrazione degli ettari di Zes nella provincia di Lecce. Ci sembra anche in questo caso un privilegiare più le persone che con i compiti e le funzioni regionali di cui sono state investite hanno la possibilità di privilegiare territori a scapito di altri. E’ del tutto evidente inoltre che privilegiare territori “vicini” a tali esponenti politici fa scaturire maggior consensi per gli stessi e quindi si trascura nella sostanza quello che dovrebbe essere il fine di tali strumenti ossia lo sviluppo effettivo di territori meno competitivi.

Vorremmo che ci sia da parte del nostro sindaco un reale impegno a ché la possibilità illustrata dal vicepresidente della giunta regionale Antonio Nunziante, di prevedere delle "quote discrezionali" di perimetrazione, da mettere a bando per inserire nelle Zes, sia colta e concretamente perseguita in modo da poter sfruttare un’ulteriore ed ottima opportunità per lo sviluppo dell’economia locale.

I settori delle attività da poter sviluppare e da cui il Movimento Cinque Stelle ritiene possa scaturire uno sviluppo delle attività imprenditoriali e delle opportunità lavorative dovrebbero riguardare la smart economy, attività legate all’economia circolare, turismo e agricoltura. Tutte attività in linea con uno sviluppo sostenibile e rispettoso dell’ambiente.

Ma rileviamo da diversi anni a questa parte una totale disorganizzazione e l’incapacità dei nostri amministratori di proporre un proprio piano di sviluppo.
A questo si aggiunge il degrado della costa di Trani che non favorisce il turismo.

Pertanto, il vero sviluppo della città deve fare i conti con la riqualificazione urbana prima di tutto.
A questo, una politica assennata, non dovrebbe dimenticare la riduzione del debito con tutti i mezzi possibili, anche attuando strategie e iniziative che si sono trascurate nel passato che ti permettano di ridurre gli sprechi, recuperare crediti, combattere l’evasione fiscale ed aumentare le entrate sfruttando risorse e servizi che ancor oggi non si comprende come mai siano ancora inutilizzati (parcheggi, immobili pubblici, ecc. ecc.).

Siamo di fronte alla solita politica degli annunci e delle promesse elettorali fatte senza poi aver la benché minima intenzione di attuarle. E se tale affermazione la fa un ex componente della giunta della stessa espressione del nostro sindaco c’è da dare un valore non trascurabile a questa riflessione.

Le Portavoce del Movimento Cinque Stelle
Luisa di Lernia e Antonella Papagni

“Il voto del Movimento Cinque Stelle questa sera sarà favorevole. Lo dobbiamo soltanto ad un gesto di civiltà nei confronti della città. Ben sapendo che questa delibera, questo atto di indirizzo non cambierà assolutamente nulla nel vostro modo di fare. Noi stiamo votando il nulla. Ma io ho sempre creduto nella strategia "Rifiuti Zero" e continuerò a crederci. So benissimo… so benissimo quello che farete eppure non sono maga...”

Questo è quello che noi dichiaravamo attraverso le parole di Antonella Papagni Portavoce del Movimento Cinque Stelle nell’intervento finale in sede di Consiglio Comunale del 27/07/2016 in cui si approvava la strategia “Rifiuti zero”.

I nostri poteri paranormali avevano ampiamente previsto che molti dei punti affermati nella delibera di quell’emblematico Consiglio Comunale sarebbero stati solo e soltanto parole scritte e mai realizzate.
In esso il Comune si impegnava già nel 2016 a intraprendere il percorso verso il traguardo dei "Rifiuti Zero" entro il 2020 stabilendo per il 2016/2017 il raggiungimento del 65% di raccolta differenziata. 

Analizzando i dati, tratti dal sito ambientale della regione Puglia, Trani si attesta per il 2017 ad una percentuale di raccolta differenziata (RD) pari al 20,6%. Stessa percentuale è confermata per i primi 4 mesi del 2018. 
Ossia ci separano oltre 44 punti percentuali rispetto a quanto strategicamente promesso due anni fa.
In quella delibera di indirizzo strategico vi erano anche indicazioni concrete su come addivenire all’obiettivo prefissato.
Erano indicate azioni di separazione alla fonte e di organizzazione efficiente della raccolta differenziata con coinvolgimento della comunità chiamata a collaborare in un passaggio chiave per attuare la sostenibilità ambientale.

Si definiva la raccolta porta a porta con quattro contenitori per organico, carta, multi materiale e residuo, in grado di raggiungere in poco tempo e su larga scala quote percentuali superiori al 70%,
Era prevista la realizzazione di un impianto di compostaggio da prevedere prevalentemente in aree rurali, di piattaforme impiantistiche per il riciclaggio e il recupero dei materiali, finalizzate al reinserimento nella filiera produttiva.
Si puntava sulla diffusione del compostaggio domestico e sulla sostituzione delle stoviglie e bottiglie in plastica, sull'utilizzo dell'acqua del rubinetto, sull'utilizzo dei pannolini lavabili, sull'acquisto alla spina di latte, bevande detergenti, prodotti alimentari, sostituzione degli shoppers in plastica con sporte riutilizzabili.

Era prevista la realizzazione di centri per la riparazione, il riuso e la decostruzione degli edifici, i cui beni durevoli, potevano essere riparati, riutilizzati e venduti, l'introduzione di sistemi di tariffazione puntuale che avrebbero fatto pagare le utenze sulla base della produzione effettiva di rifiuti non riciclabili da raccogliere. La realizzazione di un impianto di recupero e selezione dei rifiuti, in modo da recuperare altri materiali riciclabili sfuggiti alla RD e allo stesso tempo impedire che rifiuti tossici potessero essere inviati nella discarica pubblica transitoria e stabilizzare la frazione organica residua.

Pensare infine ad un centro di ricerca e riprogettazione da cui, attraverso l'analisi del residuo a valle di RD si potesse attuare una ricerca finalizzata alla riprogettazione industriale degli oggetti non riciclabili, fornire un feedback alle imprese e promuovere buone pratiche di acquisto, produzione e consumo.

Ed infine come obiettivo ambizioso il raggiungimento entro il 2020 dell'azzeramento dei rifiuti.
Risultati certo ambiziosi ma che nel concreto avremmo potuto realizzare.

Questa convinzione deriva soprattutto alla luce della sperimentazione fatta in alcuni quartieri di Roma. La capitale a guida Movimento Cinque Stelle ha attuato già in alcuni quartieri di due municipi romani la raccolta differenziata porta a porta con chip elettronico.

I primi dati della nuova raccolta differenziata al quartiere AXA di Roma si attestano sul 93% di materiale inviato a riciclo e compostaggio e indicano che questa è la via da seguire su Roma e in tutta Italia, la raccolta domiciliare con tariffa puntuale è infatti nel Contratto di Governo.

I dati del nuovo sistema di differenziata, sono in linea con quanto già emerso nel quartiere ebraico dove con il nuovo sistema si è registrato l'85% di materiale inviato a riciclo e compostaggio.

Ma i vantaggi sono anche economici derivanti dal recupero di tasse. Infatti su Roma la mappatura condotta da 70 addetti della municipalizzata dei rifiuti (Ama) ha permesso di individuare circa 50mila utenze “fantasma” in due municipi. 

A Trani invece si preferisce continuare ad affidare la guida della sua municipalizzata ad un amministratore che nel corso di 3 anni non ha incrementato di un solo punto la percentuale di RD.

Il sindaco ha dichiarato che la conferma del Dott. Guadagnolo, attuale AU di AMIU per ulteriori tre anni è un atto necessario per la complessità delle questioni di cui si sta occupando. Tra le quali la ricapitalizzazione dell'azienda, speriamo che non siano ancora una volta soldi pubblici gestiti da chi, anche per quel che riguarda le assunzioni, non ha un comportamento trasparente e irreprensibile; la messa in sicurezza e bonifica della discarica, per la quale nel corso di questi mesi abbiamo riscontrato pericolosi sversamenti di percolato documentato da servizi televisivi e all'avvio della raccolta differenziata porta a porta, per la quale dopo già due anni di avvio della strategia “Rifiuti zero” non si riscontrano incrementi di quantità ne estensione della raccolta in altri quartieri. 

Ancora una volta le buone intenzioni delle altre forze politiche rimangono solo promesse ed è facile prevedere che tali resteranno.

Dove invece il Movimento Cinque Stelle governa il decoro urbano, la creazioni di nuove occasioni di lavoro per i cittadini, il recupero di risorse e di tasse soprattutto nei confronti dei furbi e gli impegni e le promesse fatte a tutela della salute dei cittadini, si realizzano a vantaggio della collettività e dell’ambiente.

Le Portavoce del Movimento Cinque Stelle 
Luisa Di Lernia 
Antonella Papagni
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