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MoVimento 5 Stelle Trani

Il passaggio a livello di Via De Robertis è da sempre un ostacolo alla serena vivibilità di una enorme area urbana che ospita oltre 12.000 cittadini, quel quartiere Stadio che sta provando, anche attraverso l'impegno del suo Comitato, di ottenere ascolto da ogni amministrazione.
Dopo decenni di immobilismo qualcosa si era mosso, al punto che noi tranesi ci siamo anche sobbarcati il pagamento di un mutuo, ma qualcosa negli ingranaggi si è nuovamente bloccato: cos'è successo?
Partiamo dai pochi dati certi.
Il 1° marzo 2001 veniva conferito dal Comune di Trani agli ingegneri Caruso e Romanelli l'incarico di progettare lo spostamento dei sottoservizi in corrispondenza del passaggio a livello di Via De Robertis in modo che poi Rete Ferroviaria Italiana potesse procedere alla realizzazione di un sottovia.
A seguito del parere negativo espresso dalla Soprintendenza in relazione al muro di Villa Bini, il progetto vide un blocco di ben 12 anni, perché solo il 13 novembre 2013 fu concessa l'approvazione definitiva.
Pertanto il 29 novembre 2013 è stata deliberata dal Consiglio Comunale la contrazione di un mutuo di 1.500.000 euro al tasso annuo del 4,46% (recentemente rinegoziato al 4,26%) per provvedere al pagamento dei lavori necessari allo spostamento dei sottoservizi, il cui progetto fu definitivamente approvato dalla Giunta Comunale il 17 dicembre 2013.

Ma in cosa consistono esattamente i lavori in questione?
Oltre alla progettazione, ai rilievi, agli oneri di sicurezza e alle imposte, le spese più consistenti riguardano la nuova sistemazione del muro di Villa Bini, ma soprattutto lo spostamento delle condotte di acqua, fogna bianca e fogna nera, dei cavi telefonici e di quelli elettrici e della rete gas.

Ciò significa che, affinché vi sia l'approvazione del progetto esecutivo, occorre l'acquisizione dei pareri specifici nella apposita Conferenza dei Servizi di cui fanno parte tutti i soggetti coinvolti.

A gennaio 2016 il Sindaco aveva formalmente invitato i soggetti coinvolti a procedere all'approvazione del progetto definitivo al fine di dare avvio alla successiva fase esecutiva.
Quale risultato ha avuto quel richiamo?
Nessuna notizia, anche a seguito di nostre precedenti interrogazioni, e pare che dell'ultima Conferenza di Servizi risalente al 1° febbraio non sia stato neanche redatto un verbale.

Per questi motivi, tramite una interrogazione ed un contestuale accesso agli atti, abbiamo chiesto spiegazioni: chi tra Rete Ferroviaria Italiana, Acquedotto Pugliese, Telecom, Amet e 21 Rete Gas non sta ottemperando a quanto previsto perché possano partire i lavori?

Da gennaio 2014 i cittadini di Trani stanno pagando una rata semestrale di 93.000 euro per il mutuo contratto con Cassa Depositi e Prestiti!
Sono passati due anni e 4 mesi da allora!

Come la prendereste se, avendo deciso di eseguire dei lavori in casa vostra e, dopo aver ottemperato a tutti gli obblighi di legge ed aver ottenuto le autorizzazioni, dopo aver pagato il progettista, dopo aver contratto un mutuo in banca per pagare i lavori, dopo aver cominciato a pagare le rate e gli interessi, gli operai non si presentassero per cominciare e non vi fornissero alcuna spiegazione? Andreste su tutte le furie o no?
Perché nel pubblico bisogna sempre lasciar andare tutto con leggerezza?
Perché dover sopportare questi inspiegabili ritardi?
Stiamo parlando della vivibilità di un intero quartiere, di cittadini che pagano le tasse come gli altri, compiono i propri doveri civici come gli altri. Perché non devono veder riconosciuti i propri diritti?

Vorremmo inoltre un incontro con il neo Assessore ai Lavori Pubblici in cui ci dia contezza di quanto sta accadendo perché si possa poi informare la cittadinanza.

Questa pratica del “paga e zitto” delle pubbliche amministrazioni e delle aziende privatizzate che forniscono servizi pubblici essenziali, deve finire.



Luisa Di Lernia
Portavoce Movimento 5 Stelle nel Consiglio Comunale di Trani

Gli altissimi valori di elementi inquinanti quali nichel, ferro, piombo, manganese e arsenico che vengono periodicamente riscontrati da Arpa a seguito degli esami presso la discarica di Trani attestano che, attraverso il percolato, si sta determinando un forte sversamento nella falda acquifera di elementi nocivi per l’uomo, irrimediabilmente immessi nella catena alimentare tramite le acque di irrigazione delle coltivazioni a valle della discarica ed infine tramite il mare in cui confluiscono.
Questo disastro ambientale dura da almeno un anno e mezzo e sappiamo bene che deriva dal cedimento strutturale della barriera impermeabilizzante su una parete della discarica e dal cedimento del pozzo P6V.
Pozzo che non è mai stato incamiciato e che quindi permette al percolato di arrivare ancor più velocemente in falda.
Per di più da articoli di stampa si apprende che i tecnici incaricati stanno proponendo, invano sinora, una sorta di intervento che “sigilli” il pozzo P6V in modo da neutralizzare l’apporto di percolato in falda. Propongono, inoltre, di aprire un altro pozzo spia ben impermeabilizzato. Queste operazioni comporterebbero l’esborso di somme esigue rispetto al danno in corso con probabili ripercussioni sulla salute.
Chiediamo dunque all’Amministrazione e all’Amiu se è vero che con delle somme così esigue si può avere già un reale beneficio per l’ambiente e per la salute umana. E se è vero, perché allora non si comincia con questa piccola operazione? Perché si continua con il rimbalzo delle responsabilità? Perché si continua a parlare di progetti milionari che non arrivano, e non si prendono in considerazione questi primi piccoli interventi?
Noi vi chiediamo, qualora questa soluzione sia vera, di procedere senza indugio a sigillare il pozzo P6V. Pretendiamo tempi rapidissimi e soluzioni efficaci a tutela della salute dei cittadini e dell’ambiente.
A tal proposito chiediamo formalmente al Sindaco di voler procedere in tempi rapidi alla realizzazione del Piano della Salute poiché è evidente che il disastro ambientale in corso può avere riflessi importanti sulle vite dei cittadini. Lo stiamo chiedendo dal 2013 ma mai nessuno si è prodigato nel porlo in essere. E’ necessario avere sotto gli occhi i dati epidemiologici per capire lo stato di salute della cittadinanza.
Non possiamo più attendere oltre. Avete una grossa responsabilità nei confronti dei cittadini e dell’ambiente e se non fate gli interventi giusti e necessari, allora anche voi sarete annoverati tra coloro che hanno avvelenato Trani.

Antonella Papagni
Portavoce M5S Trani
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