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MoVimento 5 Stelle Trani

In attesa che il socio unico, cioè il Sindaco in rappresentanza dei cittadini tranesi, approvi il bilancio 2015, su AMET ci sono solo buio e silenzio.
Ricordiamolo: più di un anno fa questa Amministrazione ha ottenuto la maggioranza dei voti promettendo ai tranesi trasparenza.
Noi affermiamo senza tema di smentita che la trasparenza non c'è mai stata.

A partire dalla scelta del nuovo Amministratore Delegato, definita dal Sindaco come nomina tecnica e non politica, finora incapace di rivolgere una sola parola alla Città per spiegare quali siano i suoi intendimenti in merito alle quattro aree operative di AMET: energia, trasporti, parcheggi e darsena.
Davvero non ha nulla da dichiarare?
Davvero non ha un'idea sul futuro della nostra partecipata?
Davvero i suoi datori di lavoro, cioè i tranesi, non meritano una sua analisi della situazione con relative soluzioni?
Invitiamo allora il Presidente di AMET, Dott. Pappolla, a riferire alla cittadinanza quanto sta accadendo all'interno dell'azienda e quali scenari futuri ci attendono.
Intanto ringraziamo il Sindaco per aver individuato nel Dott. Danisi un altro campione.
Della tecnica, s'intende.
Così tanto tecnico che ha subito caricato sui tranesi un altro costo "ad personam": un consulente legale al suo servizio a 1.150 euro mensili.
Ma per fare che?

E ancora: è stata bandita una gara per la ricerca di un'azienda che si occupi della redazione del Piano Industriale 2016-2021 finalizzato al conseguimento degli obiettivi definiti dal Socio Unico nel Piano di Razionalizzazione approvato dalla Giunta il 31 dicembre 2015.
In merito a tale operazione dobbiamo rilevare alcuni macroscopici errori, riassumibili in tre punti.
Punto 1: l'importo a base d'asta di 39.000 euro più iva appare incredibilmente spropositato rispetto a quanto previsto dal precedente Consiglio di Amministrazione che, dopo aver bandito una gara a 18.000 euro, l'aveva revocata perchè si era accorto di poter accedere al medesimo servizio utilizzando la Confservizi Puglia ad un prezzo persino più basso (16.500 euro).
Punto 2: un Piano Industriale che si basa sull'attuale Piano di Razionalizzazione va chiaramente verso la dismissione di trasporti, parcheggi e darsena. Addirittura si motiva tale intenzione scrivendo nel Piano che "si è verificata una distrazione dal core business di AMET... Difatti il servizio dei trasporti, quello dei parcheggi e quello della Darsena evidenziano un risultato discendente". Affermazione che non trova però riscontro nei numeri: ogni singolo settore non riporta perdite e, se anche così fosse, ci sarebbero da adottare numerose misure di rilancio che questa Amministrazione, come le passate, non ha adottato. Basti pensare che definiscono i parcheggi come una start-up ma gli assegnano risultati discendenti: se sono una start-up come diavolo fanno a registrare risultati in calo?
Punto 3: il medesimo Piano di Razionalizzazione delle partecipate, che addirittura ora costituirà base di lavoro per il Piano Industriale di AMET, è stato approvato solo dalla Giunta! Perchè non è stato portato in Consiglio Comunale per essere discusso, confrontato, integrato e quindi approvato? Come al solito l'Amministrazione si contraddice dichiarando a pagina 2 che "il documento non è sicuramente esaustivo ed è aperto alle riflessioni e ai contributi non solo degli addetti ai lavori, ma anche della città tutta quale condivisione di una strategia di rilancio della città". Ma quale condivisione? Qui si sono approvati in Giunta questo piano di dismissione delle partecipate senza interpellare noi cittadini e ora ci prendono dalle tasche anche il denaro per pagare i professionisti che eseguiranno questo Piano!

Ma purtroppo non c'è solo lo sperpero, c'è anche la perdita di business per la Nostra Azienda, vedasi trasporto disabili e varchi elettronici al Porto.

Il trasporto disabili da e per i centri riabilitativi, previo bando, è sempre stato affidato dalla ASL ad AMET, ma nel 2015 la ASL decide di mutare le condizioni e di accorpare il servizio per le città di Trani e di Bisceglie; di conseguenza AMET, che non può operare al di fuori del territorio comunale, non vi partecipa.
Inizialmente avevamo pensato che avevano accorpato anche altre città, e invece no, per il resto vi erano lotti per ogni singolo comune (uno per Andria, uno per Barletta, uno per Corato...).
Qualcuno da Trani è andato a farsi sentire in Direzione ASL per l'assurdità di questa pensata che, oltre a sottrarre il servizio ad un'azienda partecipata, è costata 50.000 euro in più?

Seconda occasione persa: i varchi elettronici al Porto. Per quale dannato motivo non si è chiesto il coinvolgimento di AMET? Perchè non è stata interpellata la Nostra Azienda per quel progetto e per quei lavori? Sa l'Assessore De Michele che la sua delega alla viabilità deve andare in stretta sinergia con l'azienda partecipata che si occupa di trasporti e parcheggi? Sa l'Assessore Lignola che la sua delega ai rapporti con l'Amet SpA deve essere giustificata da una qualche azione e non rimanere un titolo onorifico?

Su AMET ci rivediamo alla pubblicazione del bilancio, intanto un saluto affettuoso al Dott. Danisi: come si sta bene a Trani!

Antonella Papagni e Luisa Di Lernia
Portavoce M5S Trani

Avevamo già lanciato l'allarme il 21 dicembre sul fatto che questa Amministrazione avesse spento le luci su AMET e che stesse procedendo con insufficienti elementi di trasparenza al rilancio della Nostra Azienda e ora, a distanza di più di un mese, siamo costretti a tornare sul tema e a dover rincarare la dose.
E' arrivata nel frattempo la nomina del nuovo Amministratore Delegato che Bottaro si è affrettato a catalogare come di nomina tecnica e non suggerita dalla politica.
Ma purtroppo né lui, né tantomeno il nuovo arrivato, si sono preoccupati di rendere noti ai Tranesi le strategie a medio e a lungo termine.
Per di più lo stesso organo di informazione ai cui microfoni il Sindaco ha dichiarato che è idiota chi afferma che si vuole svendere AMET, ovvero Radiobombo, il 1° gennaio aveva riportato la notizia secondo la quale le intenzioni del Primo Cittadino fossero di uno “sfrondamento dei rami secchi”, ovvero la cessione ad altri soggetti di TRASPORTI, PARCHEGGI e DARSENA.
Non vi fu alcuna smentita da parte dell'Amministrazione, anche perché tali indiscrezioni erano riferite al “Piano di razionalizzazione delle partecipate”.
E allora sono necessarie numerose puntualizzazioni, alcune di carattere formale, altre davvero sostanziale.

Sulla forma: continua ad esserci una grave mancanza di trasparenza in merito al Piano di razionalizzazione, visto che se ne parla da mesi e molti consiglieri (alcuni anche di minoranza) l'hanno visionato.
Perché, pur approvato dalla Giunta non è stato ancora pubblicato?
E soprattutto: perché se ne potranno conoscere i contenuti solo quando definitivamente approvato?
Perché non c'è stato un confronto aperto sulle strategie che investiranno il futuro delle due aziende?
E ancora: perché non si è proceduto alla selezione pubblica del manager di AMET, previa individuazione delle caratteristiche curriculari necessarie?
Perché dal giorno della sua nomina non ha pubblicamente dichiarato quali saranno i suoi intenti gestionali?
Vogliamo vedere nero su bianco un chiaro e preciso piano per il mantenimento in capo ad AMET di quei tre importanti settori e di conseguenza le azioni concrete per un loro rilancio.

In termini propositivi ci siamo già espressi e siamo pronti a confrontarci anche con maggiore dettaglio.

Il servizio Trasporti non ha mai avviato un vero rilancio indirizzato al maggiore utilizzo dei mezzi pubblici a discapito di quelli privati.
E' mai stato predisposto un piano per il graduale ammodernamento dei mezzi, basandolo sull'attuale parco in dotazione, le mutate esigenze cittadine e la necessità di rivolgersi al mercato dei mezzi elettrici, di ridotte dimensioni ma con una penetrazione più capillare delle linee, in modo da dare finalmente attuazione alla crescente richiesta di mobilità sostenibile?
Ed inoltre troviamo insensata la mancata monetizzazione degli spazi pubblicitari sui mezzi di trasporto pubblico, spazi da sempre molto appetibili per le agenzie di comunicazione.

Mancata monetizzazione anche per la Sosta a pagamento: vanno introdotti al più presto i parcometri.
Ovunque l’inserimento dello strumento elettronico, in sostituzione di quello cartaceo, ha recato un notevole incremento delle entrate ed una maggiore soddisfazione degli utenti.
Vanno dunque valorizzate le attuali 9 unità a disposizione con una formazione tecnica specifica, affinché tale servizio sia gestito in maniera diretta (finanche nella manutenzione ordinaria) da parte di AMET SpA e non dato in concessione pluriennale a terzi.
Riguardo all’acquisto va inoltre predisposto un bando di gara che permetta un’ampia partecipazione di aziende e,considerando il crescente numero di apparecchiature presenti sul mercato, vi è anche l’opzione dell’usato garantito dai produttori.

In merito alla Darsena è prioritario modificare l'attuale contratto di servizio in base al quale gravano su AMET tutti i costi relativi ad impiantistica e personale ma si riconoscono alla stessa quote irrisorie delle entrate.
Solo dopo aver rimodulato tale accordo AMET avrà autonomia gestionale idonea a pianificare in maniera rigorosa gli investimenti necessari a migliorare tale servizio, riqualificando anche lì le risorse umane già presenti.
Il porto di Trani, sembrano dimenticarsene le varie amministrazioni succedutesi nel tempo, gode di caratteristiche uniche che lo rendono prezioso agli occhi dei diportisti, ma se si privano questi ultimi di servizi essenziali, continueranno a  preferire qualsiasi altro porto al nostro.

Se queste indispensabili misure non verranno immediatamente adottate sarà evidente che il Primo Cittadino racconta una cosa ai cittadini e poi ne fa un altra.
Ai cittadini va sempre detto ciò che si ha intenzione di fare, sia o meno una strategia condivisa dall'opposizione.
I cittadini vanno sempre difesi.
Ed invece l'incapacità di Bottaro di difendere i Tranesi sta diventando oltremodo irritante.
Si è passati dalla dichiarazione, resa davanti a tutti i sindaci della BAT, di disponibilità a riaprire la discarica quanto prima, all'ammissione di rapporti così confidenziali con Emiliano che il Presidente della Regione si permette impunemente di dire “i tranesi si sono bevuti il cervello”.
Indossare una fascia tricolore non è sufficiente a farsi riconoscere come Sindaco.

Antonella Papagni e Luisa Di Lernia
portavoce del Movimento 5 Stelle
nel Consiglio Comunale di Trani

Abbiamo appreso nei giorni scorsi della partenza della campagna di comunicazione sulla futura raccolta differenziata a Trani: tutto bello, bellissimo!
Essa costituirebbe il primo passo verso l'attuazione di quella politica virtuosa che porti finalmente a Rifiuti Zero...
Ma è davvero così?
Per verificarlo vanno analizzate le azioni concrete dei principali protagonisti delle vicende legate ai rifiuti nel nostro territorio: l'Amministrazione Comunale, l'OGA e la Regione Puglia.

Partiamo da quest'ultima, ricordando ai cittadini tranesi che l'Assessore Regionale all'Ambiente, Dott. Santorsola, prima di tirarsi fuori da ogni responsabilità con la “coraggiosissima” conferenza stampa di qualche giorno fa, il 21 settembre aveva bocciato la proposta dei consiglieri regionali del Movimento 5 Stelle di concedere ai cittadini della Sesta Provincia un ristoro economico per il danno subito dalla chiusura della Discarica di Trani: chiusura che ha visto costretti molti comuni ad un maggior esborso per il conferimento dei rifiuti nei siti di Massafra e Foggia.
La nostra legittima e fondata richiesta era stata velocemente liquidata con un “non si può fare”.
La conferenza stampa dell'Assessore Regionale inoltre, si è chiusa con una dichiarazione che taglia fuori dalle decisioni i cittadini del nostro territorio, chiamati in causa solo per pagare le tasse: “stiamo lavorando ad un progetto del quale non posso ancora parlare”.
Ma Voi, Cittadini di Trani, ricordate quando costoro in campagna elettorale parlavano di democrazia partecipata e di trasparenza? Noi sì.

Così come ricordiamo che a parlare di un governo cittadino aperto alle opposizioni era anche il Sindaco Bottaro.
E allora come mai non si degna di rispondere alle nostre precise domande sul futuro di Amiu, recapitategli l'ormai lontano 10 novembre?
Nel silenzio anche del Sindaco abbiamo continuato a cercare chiarezza, ad indagare, ed abbiamo così richiesto le ultime delibere dell'OGA, ovvero l'Organo di Governo dell'ATO Rifiuti, composto da tutti i sindaci della BAT.
Dalla loro lettura abbiamo rilevato azioni e omissioni davvero preoccupanti e in alcuni tratti umilianti per i Tranesi.
Partiamo da un dato: per il conferimento dei rifiuti nella Discarica di Trani presso l'ATO veniva trattenuta una quota da accantonare per la cosiddetta “post-gestione”, cioè la chiusura dei lotti 1 e 2, da girare poi all’AMIU.
Tale somma era stata quantificata in 11,07 euro a tonnellata sin dal 2008.
Bene, nella Delibera OGA del 3 settembre scorso il Presidente dell'OGA, il Sindaco di Andria Giorgino, dichiarava che quelle somme non sono nella disponibilità dell'OGA ma in quelle del Consorzio ATO in liquidazione.
Si è accertato il Sindaco Bottaro di dove sia finito il denaro che spettava ai Tranesi messo da parte per salvaguardare la loro salute?
No, non l'ha fatto!
Passiamo alla Delibera OGA del 6 novembre che si apre ricordando “la disponibilità già manifestata dal Comune di Trani di rifunzionalizzare la Discarica”.
Ovviamente tutti contenti gli altri 9 Sindaci della BAT, sempre più coscienti del fatto che i Tranesi patiscono in silenzio, anche perché il “nostro” Bottaro non solo non si oppone, ma rincara la dose confermando che si sta lavorando per l'utilizzo della discarica e dimenticando ancora una volta di pretendere le somme necessarie alla messa in sicurezza del 1° e del 2° lotto.
Fateci capire: hanno autorizzato Trani per reggere le emergenze di ogni angolo di Puglia e ora non si trovano i soldi per mettere in sicurezza i due lotti?
E ancora: si continuano a rilevare dati terrificanti sull'inquinamento provocato da quel sito e se ne vuole riaprire un altro accanto?
Ma purtroppo la mancata difesa della propria Città da parte del Primo Cittadino non finisce qui.

I Tranesi infatti, non solo raccoglievano indifferenziata da ogni dove, non solo pagano e continueranno a pagare per gli errori di gestione, ma si vedono anche portare via le occasioni di guadagno e di occupazione.
Nella Delibera OGA del 9 novembre infatti, vengono confermate l'ubicazione dell'impianto di selezione della raccolta differenziata a Barletta, con un finanziamento regionale di 2 milioni e mezzo di euro, e l'ubicazione dell'impianto di compostaggio ad Andria, con un finanziamento regionale di 4 milioni di euro.
In sostanza, adesso che verrà avviata la differenziata anche a Trani dovremo conferire l'umido ad Andria e le frazioni valorizzabili (vetro, plastica, carta, etc.) a Barletta.
Entrambi quegli impianti andavano reclamati con forza per la Nostra Città!
Quanto valore economico abbiamo ceduto?
Quanti posti di lavoro abbiamo perso?

Continua a funzionare così: agli altri il business e l'occupazione, a noi i danni alla salute.
Il Sindaco mostri uno scatto d'orgoglio: chieda le dimissioni di Giorgino da Presidente dell'OGA, evidentemente incapace di assicurare parità di trattamento per tutti i comuni.
E la smetta il Primo Cittadino di ascoltare le raccomandazioni baresi, perché le pacche sulle spalle di Emiliano non servono a nulla, gli amici ambientalisti si defilano e poi i finanziamenti arrivano agli altri...
Grave, gravissimo che abbia affrontato tali delicate questioni senza riferire in alcun modo in Consiglio Comunale (ed avrebbe dovuto farlo sin da inizio settembre!).
Avrebbe acquisito, soprattutto dall'opposizione, notizie utili ad una definizione del problema e avrebbe trovato sostegno disinteressato per difendere davvero gli interessi dei Tranesi.

L'ipocrisia è nel fatto che, dopo tutte queste occasioni perse, solo a causa dell’imposizione della Corte dei Conti si convocherà un Consiglio Comunale “urgente ma non troppo” per decidere se ricapitalizzare l'AMIU o metterla in liquidazione.
Per poi magari scoprire che c'è una terza ipotesi, quella di scorporare i servizi di spazzamento e raccolta da quelli di stoccaggio...
O una quarta, che veda l'intromissione di altre aziende speciali...
O addirittura una quinta che, a detta del Capo Assoluto di AMIU in Commissione Ambiente, preveda a Trani “impianti complessi”.
La verità è che la verità non volete farla sapere!
Prova ne è che il Piano di Razionalizzazione non è ancora consultabile ufficialmente ma era già nelle mani di alcuni consiglieri due mesi fa...

Antonella Papagni
Portavoce del Movimento 5 Stelle
nel Consiglio Comunale di Trani


Siamo giunti, infine, a completare la lista dei candidati a sindaco per la città di Trani; con la scelta di Bottaro si chiude, di fatto, il cerchio.
Appare improbabile che il centrodestra possa esprimere un candidato capace di una buona performance elettorale, dopo la catastrofe dell'ultima amministrazione.
A dire la verità, non sono affatto chiare le motivazioni delle candidature di Laurora, di Tommasicchio e di Florio.
Tutti personaggi vecchi, legati ai vecchi politici, con una concezione vecchia della politica: voti in cambi di promesse e accordi.
Noi del MoVimento 5 Stelle non dobbiamo rendere conto a nessuno, questa è la nostra forza, questo è il motivo per cui abbiamo grande seguito.
Non abbiamo cambiali elettorali da scontare, se viene qualcuno a bussare in cerca di favori lo rimandiamo a casa.
Tra qualche mese saremo all'interno delle istituzioni e da lì sarà anche più facile monitorare l'operato degli amministratori: proporremo, lavoreremo e vigileremo.
Un'idea di politica che dovrebbe essere condivisa da tutti.
Eppure si sente parlare in giro ancora di “compromessi”: la politica è “compromesso”, una banalità da vecchia politica.
Il compromesso di cui parlano in giro è solo una forma elegante per dire “accordo sottobanco per interessi personali”.
Come si fa a fare un “compromesso” se si parla di rifacimento del litorale?
O di ripristino delle strade?
O di garantire la mensa scolastica?
E ancora, come si può parlare di “compromesso” se si cerca di trattenere l'alberghiero a Trani? 
O di chiusura della discarica?
Non esiste nessun compromesso, questo è ovvio (a meno che non si vogliano distribuire poltrone, come è stato fatto nel recente passato).
Qualcuno potrebbe eccepire che il “compromesso” può essere inteso come punto di convergenza sulle persone che dovranno gestire la cosa pubblica (assessori, amministratori di municipalizzate, dirigenti): altra grande falsità, perché se la si pensa alla stessa maniera, i nomi vengono condivisi senza nessuna difficoltà.
A noi del MoVimento 5 Stelle le scelte vengono facili, proprio perché andiamo al nocciolo della questione e non siamo ricattabili.
Ora ci aspettiamo altrettanta chiarezza d'idee e di programmi da parte degli altri.
Senza “compromessi”, ma solo con un presupposto: slegati dai vecchi politici.
Ma dubitiamo che gli altri candidati stiano lavorando come noi, presi dalla necessità di fare accordi (altre cambiali elettorali).
Ecco quindi che daranno all'assessorato all'amico, il posto all'Amet al nipote, il posto all'Amiu al cugino, e così via.
Vi spieghiamo un po' come stiamo lavorando noi del MoVimento sul programma: 9 aree di lavoro (democrazia partecipata e trasparenza, bilancio, ambiente, urbanistica, turismo e intrattenimento, cultura e istruzione, sociale, sport e benessere, sicurezza) con 9 squadre composte da almeno 3 attivisti competenti che lavorano da due anni.

E loro vorrebbero, in due mesi, recuperare il distacco di preparazione?
Senza di loro, recuperare Trani sarà possibile.


#SiamoAncoraInTempo




Com'è la storia?
Bisogna votare loro perché sono “competenti”?
Perchè sono “preparati”, e ancora perché “conoscono la macchina amministrativa”?
Sì, ci capita di ascoltare anche tali idiozie in questo periodo.
I “competenti” che in questi anni hanno amministrato la Nostra Città, da destra a sinistra, ora raccontano, come se nulla fosse, di essere in grado di farlo ancora.
Dio ce ne scampi!

Di quante dimostrazioni quotidiane abbiamo bisogno per capire che devono andare tutti a casa, a testa bassa e chiedendo scusa?

Non prima però, di aver reso conto della loro malamministrazione a noi cittadini.

Prendiamo il caso raccolta differenziata: è stata oggi revocata dal Commissario per mancanza di risorse economiche, strumentali e di personale.
Ma come?
Raccontavano che andava tutto bene, che non c'erano problemi, al punto che si lanciavano in elargizioni di premi di produzione (120.000 euro lordi in due), terminavano i loro incarichi con dichiarazioni autocelebrative, e infine si riciclavano (loro sì) in nuovi ruoli e con nuove vesti.
E allora, adesso che l'Amiu dichiara di essere in mutande, che facciamo?

Quello in foto è l'IBAN di AMIU SPA.
Sarebbe onesto (della parola ONESTA' stanno davvero abusando...) che gli “illustri competenti”, dinanzi alla prova provata della loro inettitudine, versino volontariamente almeno una parte, solo una piccola parte, di quanto percepito a titolo di amministratori della cosa pubblica, al fine di contribuire all'avvio del servizio di raccolta differenziata, indispensabile sia per un minore impatto ambientale del ciclo dei rifiuti che per un risparmio in termini di tasse versate dai cittadini.
Gli ultimi Sindaci.
Gli ultimi Assessori all'Ambiente.
I Consiglieri componenti le ultime Commissioni Ambiente.
L'ultimo Direttore Generale (davvero è candidato Sindaco?).
Gli ultimi Amministratori di Amiu.
L'attuale Direttore Tecnico di Amiu (per questa carica è difficile andare a ritroso nel tempo per ricordare chi l'ha preceduto).

Versamento (decidano loro l'entità), scuse pubbliche e poi via.

Non si scherza con la pazienza dei Tranesi per bene.

E soprattutto con il futuro dei nostri figli.

 

Manlio Pertout





Per prima cosa il nostro più grande augurio per il vincitore delle primarie del centro sinistra va ad Amedeo Bottaro, sperando che la tanto decantata trasparenza e onestà (siamo felici che i nostri temi finalmente inizino ad essere considerati, speriamo non rimangano solo uno slogan) da parte sua si manifesti in qualcosa di reale.
Resta però un’ombra su queste primarie, un’affluenza altissima, 7496 per la precisione le persone che hanno esercitato il loro diritto di voto. 
Basta osservare i dati: alle europee tenutesi nel maggio dell’anno scorso, nell’exploit del governo Renzi coloro che votarono per il PD furono 5988 più un migliaio di voti sparsi tra L’Altra Europa con Tsipras e i Verdi. Certo lo sappiamo sono due cose completamente diverse, ma il dato fa comunque restare di stucco. Hanno votato più persone per le primarie del centro sinistra, di quante abbiano votato un partito di centro-sinistra a delle elezioni vere e proprie.
Probabilmente avete ragione voi,siamo i soliti malpensanti, in fondo è una cosa positiva che finalmente i cittadini si vogliano riprendere le istituzioni e quindi i partiti, in fondo avete ragione domenica 8 marzo 2015 si è celebrato con le primarie del centro sinistra un vero e proprio festival della democrazia.
Un ultimo appunto però. L’ultima volta che delle primarie ricevettero un’affluenza così alta paragonabile a queste ultime appena svoltesi , se la memoria non ci inganna, avvenne nel 2012 con la vittoria di di Riserbato.
Bè sappiamo tutti poi com’è andata a finire, non dobbiamo di certo ricordarvelo noi.


A riveder le stelle


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