Quali interessi difende
la maggioranza di centroqualcosa?
A chi rispondono?
Gli interrogativi sono
più che leciti considerando il basso livello di questa
amministrazione e la penuria di risultati.
Numerose sono le aree in
cui si è mancato di intervenire in questi ultimi decenni, ma l'evidenza della
gravità della situazione ci viene tristemente offerta dalle due
società partecipate.
Partiamo da AMIU, un
colabrodo non solo in termini di percolato.
I livelli di inquinamento della discarica vengono rimbalzati tra numeri di poco sotto la soglia di pericolo e di molto sopra la soglia di incazzatura: non è bastato violentare per oltre un decennio il territorio di Trani a favore di Fitto e Vendola, ci siam dovuti sorbire l'Assessore Regionale all'Ambiente tranese che si è arreso ancor prima di cominciare, e ora ci prepariamo alle piraterie di Caracciolo, noto per le sue battaglie ambientaliste.
I livelli di inquinamento della discarica vengono rimbalzati tra numeri di poco sotto la soglia di pericolo e di molto sopra la soglia di incazzatura: non è bastato violentare per oltre un decennio il territorio di Trani a favore di Fitto e Vendola, ci siam dovuti sorbire l'Assessore Regionale all'Ambiente tranese che si è arreso ancor prima di cominciare, e ora ci prepariamo alle piraterie di Caracciolo, noto per le sue battaglie ambientaliste.
A tre anni dalla chiusura
per disastro ambientale la discarica è ancora qui con i suoi
problemi attuali che avranno conseguenze sul futuro.
Ad una persona qualunque
basterebbe questo dato per vergognarsi del proprio operato e sparire
per un po', e invece eccoli lì, pronti a raccogliere i premi dei
propri fallimenti, persino in prospettiva Politiche 2018.
La differenziata che
tocca il 17% nel totale menefreghismo di questa maggioranza è una
offesa alla buona volontà di differenziare dei tranesi ed alla loro
forza di sopportazione di tariffe non adeguate ai servizi.
Vi sembra normale che il
Movimento stia attendendo da oltre 6 mesi un incontro con il
consiglio di amministrazione ed una visita in discarica?
Perchè non volerci
incontrare? Perchè non farci entrare?
L'Amministratore Unico
Guadagnuolo deve andare via, sta producendo danni che ci porteremo
dietro per anni e non ha la minima attenzione per quei cittadini che
mensilmente gli procurano un lauto stipendio.
Su AMET la situazione è
ancora più snervante perchè trattasi della partecipata che potrebbe
rendere servizi più efficienti e produrre utili di tutto rispetto.
E invece siamo ancora a
parlare di problemi con la fatturazione, e ora a lamentarsene sono
gli stessi dipendenti, incapaci di offrire risposte sensate ai
cittadini esasperati.
L'avevamo detto in
occasione della gara per il nuovo software, affidata all'azienda
Zecca per 624.000 euro: una commissione di gara priva di un esperto
informatico avrebbe fatto fatica ad individuare pregi e criticità
delle offerte, e infatti si è stati “costretti” a conferire
ulteriori incarichi di consulenza informatica all'azienda
aggiudicataria, ma extra bando.
A fine dicembre infatti, nel corso di un consiglio di amministrazione, il Dott. Danisi approfitta del classico punto “varie e sopravvenute” per comunicare che la migrazione dati da un database all'altro non era stata prevista e che quindi andava commissionata ed avendo già chiesto un preventivo all'azienda Zecca aggiudicataria del bando, disponeva in maniera monocratica di affidare il servizio per 15.000 euro.
A fine dicembre infatti, nel corso di un consiglio di amministrazione, il Dott. Danisi approfitta del classico punto “varie e sopravvenute” per comunicare che la migrazione dati da un database all'altro non era stata prevista e che quindi andava commissionata ed avendo già chiesto un preventivo all'azienda Zecca aggiudicataria del bando, disponeva in maniera monocratica di affidare il servizio per 15.000 euro.
E così i ribassi di gara
diventano barzellette poco divertenti.
A proposito, membro di
quella commissione di gara per la scelta del software era l'Avvocato
Pepe, scelto dall'Amministratore Delegato Danisi poco dopo il suo
insediamento come professionista di fiducia, rendendo a tutti
evidente che il prescelto da Bottaro aveva bisogno di un avvocato
costantemente al suo fianco per gestire un'azienda.
L'indispensabile esperto legale proveniente da quel di Bari (considerata la morìa di giuristi in questa Città), che ha un costo per la collettività di 1.150 euro al mese, doveva restare solo fino a giugno 2016, ma poi si è deciso di assicurarci le sue prestazioni fino a dicembre 2016, salvo spostare nuovamente la scadenza di un anno, al 31 dicembre 2017.
Li esortiamo a concedergli la cittadinanza onoraria.
L'indispensabile esperto legale proveniente da quel di Bari (considerata la morìa di giuristi in questa Città), che ha un costo per la collettività di 1.150 euro al mese, doveva restare solo fino a giugno 2016, ma poi si è deciso di assicurarci le sue prestazioni fino a dicembre 2016, salvo spostare nuovamente la scadenza di un anno, al 31 dicembre 2017.
Li esortiamo a concedergli la cittadinanza onoraria.
Ma il bel Danisi,
invocato dal Sindaco come esperto in rianimazione delle società a
partecipazione pubblica, quali stracci di risultati ha portato?
Qualcuno è in grado di
elencarceli?
In azienda si può solo
certificare la sua scarsa presenza, dati anche i numerosi altri ruoli
che ricopre: commissario liquidatore di Ferrovie Sud Est, presidente
del collegio sindacale di Sorgenia (azienda concorrente di AMET) ed
amministratore straordinario per i comuni di Andria e Canosa della
Sangalli, la società che ha vinto il discusso appalto di raccolta e
trasporto rifiuti.
Una mente tanto raffinata
da non essere riuscita a portare linee guida per il rilancio di AMET,
tant'è che le stesse sono state dettate dal Sindaco alla società
che ha redatto quel documento venduto alla Città come piano
industriale per ben 32.000 euro e che contiene solo
gli elementi di attendismo tipici dell'era bottariana: prima gli
accordi con la maggioranza, anzi con le maggioranze, e poi le
priorità della Città, tanto i tranesi non si lamentano.
E così ci ritroviamo la
mancata adozione dei parcometri (danno economico enorme per mancati
introiti), un software di fatturazione monco ed in ritardo (altro
danno economico ed ingenti disservizi), una darsena che continua a
perdere 130.000 euro l'anno per manifesta incapacità di trovare
equilibri tra spese e incassi e per evidente mancanza di volontà a
migliorare il servizio (danno economico per AMET al quale va aggiunto
un incalcolabile danno d'immagine per Trani).
Se Bottaro ha intenzione
di resistere solo per reggere i soliti equilibri politici che hanno a
che fare con spartizione di poltrone, incastri di seggi parlamentari
ed appoggi incrociati alle varie maggioranze, la Città non può
attendere.
Almeno i ruoli chiave
delle nostre partecipate devono essere ricoperti da persone esperte e
volenterose, scelte alla luce del sole e con un mandato a tempo
che risponda esclusivamente agli interessi dei cittadini.
Se il Sindaco Bottaro
avesse le mani libere manderebbe a casa Guadagnuolo e Danisi ed
avvierebbe una procedura pubblica e trasparente per scegliere gli
amministratori di AMET e AMIU.
E se questa maggioranza avesse le mani libere costringerebbe il Sindaco ad agire in questo modo.
E invece niente, avanti così, tristi e ciambottisti.
E se questa maggioranza avesse le mani libere costringerebbe il Sindaco ad agire in questo modo.
E invece niente, avanti così, tristi e ciambottisti.
Le portavoce Antonella Papagni e Luisa Di Lernia
e gli attivisti del Movimento 5 Stelle Trani
e gli attivisti del Movimento 5 Stelle Trani