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MoVimento 5 Stelle Trani

Per conto di chi governa il Sindaco Bottaro?
Quali interessi difende la maggioranza di centroqualcosa?
A chi rispondono?

Gli interrogativi sono più che leciti considerando il basso livello di questa amministrazione e la penuria di risultati.

Numerose sono le aree in cui si è mancato di intervenire in questi ultimi decenni, ma l'evidenza della gravità della situazione ci viene tristemente offerta dalle due società partecipate.

Partiamo da AMIU, un colabrodo non solo in termini di percolato.
I livelli di inquinamento della discarica vengono rimbalzati tra numeri di poco sotto la soglia di pericolo e di molto sopra la soglia di incazzatura: non è bastato violentare per oltre un decennio il territorio di Trani a favore di Fitto e Vendola, ci siam dovuti sorbire l'Assessore Regionale all'Ambiente tranese che si è arreso ancor prima di cominciare, e ora ci prepariamo alle piraterie di Caracciolo, noto per le sue battaglie ambientaliste.
A tre anni dalla chiusura per disastro ambientale la discarica è ancora qui con i suoi problemi attuali che avranno conseguenze sul futuro.
Ad una persona qualunque basterebbe questo dato per vergognarsi del proprio operato e sparire per un po', e invece eccoli lì, pronti a raccogliere i premi dei propri fallimenti, persino in prospettiva Politiche 2018.
La differenziata che tocca il 17% nel totale menefreghismo di questa maggioranza è una offesa alla buona volontà di differenziare dei tranesi ed alla loro forza di sopportazione di tariffe non adeguate ai servizi.
Vi sembra normale che il Movimento stia attendendo da oltre 6 mesi un incontro con il consiglio di amministrazione ed una visita in discarica?
Perchè non volerci incontrare? Perchè non farci entrare?
L'Amministratore Unico Guadagnuolo deve andare via, sta producendo danni che ci porteremo dietro per anni e non ha la minima attenzione per quei cittadini che mensilmente gli procurano un lauto stipendio.

Su AMET la situazione è ancora più snervante perchè trattasi della partecipata che potrebbe rendere servizi più efficienti e produrre utili di tutto rispetto.
E invece siamo ancora a parlare di problemi con la fatturazione, e ora a lamentarsene sono gli stessi dipendenti, incapaci di offrire risposte sensate ai cittadini esasperati.
L'avevamo detto in occasione della gara per il nuovo software, affidata all'azienda Zecca per 624.000 euro: una commissione di gara priva di un esperto informatico avrebbe fatto fatica ad individuare pregi e criticità delle offerte, e infatti si è stati “costretti” a conferire ulteriori incarichi di consulenza informatica all'azienda aggiudicataria, ma extra bando.
A fine dicembre infatti, nel corso di un consiglio di amministrazione, il Dott. Danisi approfitta del classico punto “varie e sopravvenute” per comunicare che la migrazione dati da un database all'altro non era stata prevista e che quindi andava commissionata ed avendo già chiesto un preventivo all'azienda Zecca aggiudicataria del bando, disponeva in maniera monocratica di affidare il servizio per 15.000 euro.
E così i ribassi di gara diventano barzellette poco divertenti.
A proposito, membro di quella commissione di gara per la scelta del software era l'Avvocato Pepe, scelto dall'Amministratore Delegato Danisi poco dopo il suo insediamento come professionista di fiducia, rendendo a tutti evidente che il prescelto da Bottaro aveva bisogno di un avvocato costantemente al suo fianco per gestire un'azienda.
L'indispensabile esperto legale proveniente da quel di Bari (considerata la morìa di giuristi in questa Città), che ha un costo per la collettività di 1.150 euro al mese, doveva restare solo fino a giugno 2016, ma poi si è deciso di assicurarci le sue prestazioni fino a dicembre 2016, salvo spostare nuovamente la scadenza di un anno, al 31 dicembre 2017.
Li esortiamo a concedergli la cittadinanza onoraria.

Ma il bel Danisi, invocato dal Sindaco come esperto in rianimazione delle società a partecipazione pubblica, quali stracci di risultati ha portato?
Qualcuno è in grado di elencarceli?
In azienda si può solo certificare la sua scarsa presenza, dati anche i numerosi altri ruoli che ricopre: commissario liquidatore di Ferrovie Sud Est, presidente del collegio sindacale di Sorgenia (azienda concorrente di AMET) ed amministratore straordinario per i comuni di Andria e Canosa della Sangalli, la società che ha vinto il discusso appalto di raccolta e trasporto rifiuti.
Una mente tanto raffinata da non essere riuscita a portare linee guida per il rilancio di AMET, tant'è che le stesse sono state dettate dal Sindaco alla società che ha redatto quel documento venduto alla Città come piano industriale per ben 32.000 euro e che contiene solo gli elementi di attendismo tipici dell'era bottariana: prima gli accordi con la maggioranza, anzi con le maggioranze, e poi le priorità della Città, tanto i tranesi non si lamentano.

E così ci ritroviamo la mancata adozione dei parcometri (danno economico enorme per mancati introiti), un software di fatturazione monco ed in ritardo (altro danno economico ed ingenti disservizi), una darsena che continua a perdere 130.000 euro l'anno per manifesta incapacità di trovare equilibri tra spese e incassi e per evidente mancanza di volontà a migliorare il servizio (danno economico per AMET al quale va aggiunto un incalcolabile danno d'immagine per Trani).

Se Bottaro ha intenzione di resistere solo per reggere i soliti equilibri politici che hanno a che fare con spartizione di poltrone, incastri di seggi parlamentari ed appoggi incrociati alle varie maggioranze, la Città non può attendere.
Almeno i ruoli chiave delle nostre partecipate devono essere ricoperti da persone esperte e volenterose, scelte alla luce del sole e con un mandato a tempo che risponda esclusivamente agli interessi dei cittadini.

Se il Sindaco Bottaro avesse le mani libere manderebbe a casa Guadagnuolo e Danisi ed avvierebbe una procedura pubblica e trasparente per scegliere gli amministratori di AMET e AMIU.
E se questa maggioranza avesse le mani libere costringerebbe il Sindaco ad agire in questo modo.
E invece niente, avanti così, tristi e ciambottisti.


Le portavoce Antonella Papagni e Luisa Di Lernia
e gli attivisti del Movimento 5 Stelle Trani
Sin dalle prime notizie della realizzazione del Parco di Via Polonia, nel 2015, il MoVimento 5 Stelle ha insistito per la realizzazione di giochi adatti anche a bambini diversamente abili.
A realizzazione del Parco ultimata, nonostante le rassicurazioni del Sindaco in proposito, nessuna installazione specifica per l’uso era stata realizzata.
Inutili le nostre rimostranze al Sindaco di persona e in Consiglio Comunale.
Per nostra fortuna il MoVimento 5 Stelle ha una filiera che funziona e, grazie all’emendamento da parte del Consigliere Regionale M5S Cristian Casili, a dicembre 2016 in Regione Puglia sono stati stanziati alcuni fondi utili ai comuni che avrebbero presentato un progetto per l’adeguamento di parchi gioco comunali alle esigenze dei bambini diversamente abili mediante l’inserimento di giochini ad essi fruibili.
Parchi giochi inclusivi, ovvero luoghi dove tutti i bambini e le bambine, ognuno con le proprie diverse abilità, trovano concrete opportunità di gioco e di relazione e dove gli adulti possono prendersi cura di loro.
Per fortuna l’amministrazione si è accorta dell’opportunità e, in tempo utile, ha inviato la PEC per la richiesta del finanziamento.
Grazie a M5S, presto, il Parco in Via Polonia potrà finalmente essere uno spazio aperto a tutti i bambini.
Cristian Casili - M5S Puglia
Antonella Papagni e Luisa Di Lernia - M5S Trani

L'immobilismo dell'Amministrazione tranese è disarmante.
Hanno esaurito tutte le idee nella stesura del programma elettorale, come nelle più becere tradizioni berlusconiane, realizzando quasi nulla di quanto promesso e in alcuni casi tradendo addirittura il mandato consegnato loro dai cittadini tranesi.
Emblematiche in tal senso le questioni parcheggi e piano delle coste.
Su strisce blu e sosta autobus Trani sta inanellando figuracce una dietro l'altra.
E nello specifico caso dei parcometri va chiaramente detto ai cittadini che si tratta di una espressa volontà politica, non ci sono giustificazioni legate alle lungaggini della burocrazia o alle necessità di trovare una soluzione tecnica adeguata.
Il mandante di questo scempio ha un nome e un cognome: Amedeo Bottaro.
Appena insediatosi a Palazzo di Città ha deliberatamente bloccato un bando di gara AMET per l'acquisto dei parcometri che sarebbero stati installati di lì a breve nelle zone strategiche del centro cittadino.
Una soluzione che vediamo con favore perché evita ciò che vediamo fare in alcuni comuni, ovvero concessione del servizio a privati che trattengono la stragrande maggioranza degli utili e versano una minima parte nelle casse del Comune.
Detenendo invece tramite AMET il pieno controllo tecnico e finanziario della gestione, avremmo assicurato un servizio decente per cittadini e turisti ed avremmo ottenuto risorse economiche per rilanciare, ad esempio, un altro settore strategico strettamente connesso ai parcheggi, quello del trasporto pubblico.
Una visione organica della mobilità cittadina è una priorità per un'amministrazione pubblica che vuole assicurare ai propri cittadini la vivibilità degli spazi pubblici e che vuole attrarre investimenti e turismo.
E invece tutto fermo.
I parcometri non vanno acquistati ed il Piano Generale del Traffico Urbano non va commissionato (e di conseguenza il Piano della Sosta non può essere redatto): questo è quanto deciso da chi ha incassato la fiducia di migliaia di tranesi due anni fa.
Proprio a loro ci rivolgiamo: non cedete al pensiero per cui ora la soluzione sia affidare quel servizio ad un privato, perché è esattamente ciò che vogliono portarvi a credere; possiamo gestirlo tramite l'azienda di vostra proprietà, l'AMET, ma non c'è la volontà di farlo.
Perché?
Cominciate a chiederlo voi stessi a quelle persone a cui avete affidato le chiavi della Vostra Città.
Così come dovreste chiedere loro perché anche quest'anno non sia stato approvato il Piano delle Coste che dovrebbe adottare le linee guida di quello Generale Regionale.
Eppure anche lì i manifesti 6x3 della scorsa campagna elettorale ritraevano il nostro mare e promettevano che saremmo ripartiti proprio dalla costa.
E di lì a poco si sarebbe festeggiato l'arrivo in giunta di una esperta del settore, l'Assessora Bologna, che avrebbe donato la propria esperienza professionale ai Tranesi.
È stato così?
La risposta potete darvela da soli con una bella passeggiata sul nostro invidiatissimo Lungomare...
L'estate è arrivata e con essa i soliti discorsi sconfortanti di cittadini e turisti.
E se la Nostra Trani ricomincia ad essere piena ad ogni weekend il merito è solo del patrimonio architettonico ereditato dai nostri avi e del coraggio degli imprenditori che continuano ostinatamente a credere di poter creare utili ed occupazione nel luogo in cui sono nati.

Le Portavoce M5S Trani
Antonella Papagni e Luisa Di Lernia




Immagine tratta dalla campagna elettorale di Bottaro

A Trani abbiamo bisogno di certezze e questo l’Amministrazione l’ha capito benissimo.
Ed infatti, per non destabilizzarci, per non gettarci nel panico, ha deciso di non mutare nulla dello stato attuale del lungomare, invitando tacitamente i Tranesi a migrare verso altri lidi (balneari).

Cosa è successo? O meglio, cosa non è successo? In campagna elettorale, da quei mostri scarsi della politica del centrodestra (che farebbero meglio ad andare a scuola, piuttosto che insegnare), fino ad arrivare all’attuale sindaco, tanti hanno parlato e straparlato del recupero della costa. Non è certo facile ipotizzare un recupero della costa nord, quella che va dal castello fino a Boccadoro per intenderci, dove gli interventi devono essere molto più pesanti, ma almeno il lungomare…

Andiamo in ordine di procedimento, per amore della verità: per ristabilire, risanare, recuperare, riqualificare la costa è necessaria l’approvazione del Piano Coste, quello tranese, che dovrebbe adottare le linee guida di quello Generale Regionale.
Ad oggi, se si prova a chiedere all’Amministrazione che fine ha fatto o a che punto è la stesura e l’approvazione di ‘sto benedetto Piano Coste, si possono ottenere molteplici (e poco convincenti) riposte.
Fatto sta che a marzo 2017 il lungomare è nello stesso stato dell’anno scorso, di due anni fa, di tre anni fa e così via, a ritroso nel tempo. Non è cambiato nulla, perché nulla può cambiare. I Tranesi possono continuare serenamente a godere della visione degli scheletri arrugginiti del lido Marechiaro e dei ruderi postbellici dell’ex ristorante “La vela” mentre fanno jogging o walking sul nostro prezioso lungomare, o immergersi nei miasmi fetidi della sciala (chissà se esistono ancora nel resto del mondo brutali strutture del genere direttamente sul mare) mentre ammirano romanticamente le alghe marcite lì sotto.

Ma facciamolo un ultimo disperato tentativo, proviamo a chiedere al sindaco dov’è, se c’è, il Piano Coste, chi è il responsabile della redazione, quali sono i tempi di consegna, se è vero che ad oggi dovremmo addirittura essere commissariati per la tardiva o mancata o inadeguata presentazione dello stesso.

Proviamo anche a chiedere al Sindaco dov’è, se c’è, l’Assessore Bologna, sbandierata come figura di spicco della “giunta delle competenze” che a luglio di due anni fa dichiarava: «il mio obiettivo sarà il ripristino e la riattivazione della pianificazione comunale costiera».

Sindaco, vorrebbe dire cortesemente ai suoi concittadini se possono sperare in un’estate balneare nella loro città o se devono munirsi di pazienza e mezzi di locomozione per rimpinguare le economie di Barletta e Bisceglie, attualmente con una proposta costiera di livello parecchio superiore alla splendida Perla dell’Adriatico?
Grazie anticipatamente per la risposta, sperando che arrivi prima di rindossare maglioni invernali.

Le promesse elettorali di Bottaro nella primavera 2015


Per monitorare l’andamento dei lavori all’impianto di depurazione di Trani, il Movimento 5 Stelle ha incontrato i referenti di Acquedotto Pugliese, il Dott. Vitucci, responsabile macro area di Bari e l’Ing. Notarnicola, responsabile gestione depurazione.

In fase preliminare abbiamo voluto richiedere informazioni di carattere generale, ricevendo notizie in merito al miglioramento, dal punto di vista gestionale, dei servizi di depurazione delle acque, fino al 2008 affidato a società terze.
Con delibere CIPE si stanno finanziando numerosi interventi nell’impiantistica, anche con notevoli risparmi proprio per il fatto che AQP sta operando spesso con proprio personale, ricorrendo sempre meno a consulenze ed affidamenti esterni.

In particolare l’impianto di Trani (definito da Legge Regionale con una portata di 83.000 abitanti) è risultato beneficiario di finanziamento nel 2003, con il Comune di Trani come stazione appaltante (7 milioni e 800 mila euro).
Tali lavori dovevano riguardare l’adeguamento al D. Lgs. 152 del 1999, poi D. Lgs. 152/2006.
Quell’appalto non andò a buon fine, l’intero impianto subì il sequestro giudiziario e si arrivò alla rescissione del contratto con l’impresa aggiudicataria.
Le motivazioni del sequestro furono riconducibili a scarichi fuori tabella, ovvero valori di agenti nocivi e potenzialmente inquinanti superiori ai limiti consentiti.
Già nel 2014 vennero pertanto svolti lavori straordinari sull’impianto per migliorare la qualità del refluo e riportarlo ai limiti di legge, salvo casi eccezionali determinati da maggiore afflusso di acque meteoriche.
Allo stato attuale l’impianto è ancora sotto sequestro e pertanto la Procura viene periodicamente aggiornata sull’andamento dei lavori.
Due volte al mese vengono svolti controlli a sorpresa da ARPA Puglia, e al contempo lo stesso Acquedotto Pugliese svolge analisi di autocontrollo mediante laboratorio accreditato e certificato.
Secondo i dati in possesso dei referenti di AQP ad oggi sono stati realizzati il 68% dei lavori previsti, in linea con il cronoprogramma che impone come data limite fine maggio 2017. Il nuovo impianto beneficerà di interventi migliorativi in tutte le fasi di lavorazione del refluo, dalle prime griglie alle sezioni di trattamento aerobico ed anaeorobico, agli impianti di sollevamento con pompe più efficienti, sino alla copertura delle vasche, per avere alla fine un'opera adeguata alle esigenze del territorio.

Sempre nel 2003 il Comune di Trani aveva proceduto a gara per la condotta sottomarina, ma anche lì numerose problematiche culminate con il sequestro stanno portando alla rescissione contrattuale.
In questo caso però, a differenza del depuratore, il Comune di Trani non ha ancora completato l’iter per giungere alla rescissione; al momento infatti manca lo stato di consistenza delle opere che deve essere redatto da un tecnico collaudatore, e dopo tale verifica tecnica certificata si potrà procedere con la rescissione contrattuale.
Solo alla fine di tale percorso l’Autorità Idrica Pugliese potrà affidare ad AQP l’incarico per una perizia finalizzata a valutare il completamento dell’opera.
Poiché al momento le stime parlano di una condotta completa al 95%, intendiamo verificare immediatamente la questione con gli uffici comunali.
La sua messa in funzione infatti, permetterebbe di portare il refluo a 2 Km e mezzo dalla costa invece che a riva come avviene adesso, ed a fronte di una ormai prossima consegna dei lavori di adeguamento dell’impianto di depurazione, il Comune di Trani pare possa attivarsi per quanto di sua competenza in modo da portare a compimento anche la condotta.
Ma lo scarico a mare dei reflui, pur nei limiti di legge, continuiamo a vederla come una sconfitta, per cui ben vengano i recenti stanziamenti di fondi regionali a favore di Trani per il trattamento e il riutilizzo a fini irrigui, sul cui percorso di progettazione intendiamo però vedere chiaro sin da subito.

In proposito i referenti AQP si sono soffermati a considerare attentamente una nostra proposta per il futuro: quella di avvalersi della fitodepurazione per l’ultima fase di trattamento, anche al fine del riutilizzo delle acque ad uso irriguo in agricoltura.
A livello logistico l’idea troverebbe una sua naturale collocazione, non essendoci sufficiente spazio per poter allargare l'impianto nelle immediate vicinanze: la fitodepurazione potrebbe infatti avere un duplice beneficio se pensata per il ripopolamento di specie autoctone di flora (e di conseguenza anche fauna) in prossimità della zona Boccadoro, un’area dell’agro tranese dall’alto valore naturalistico e storico che deve diventare un’autentica attrattiva turistica; allo stesso tempo gli agricoltori tranesi usufruirebbero di quelle acque.

Inoltre, nell'ottica di una economia circolare, come ci hanno spiegato i tecnici dell'impianto, anche il residuo secco post trattamento è un ottimo fertilizzante privo di pericoli ed a norma di legge che potrebbe essere utilizzato nei campi, ma per questo bisognerà superare la comprensibile diffidenza nei confronti di uno “scarto” del processo di depurazione, ostacolo culturale arduo ma non impossibile se affrontato con il consapevole coinvolgimento di tutte le parti interessate.



Movimento 5 Stelle Trani
Antonella Papagni – Luisa Di Lernia

Nei giorni scorsi abbiamo incontrato l’Assessore ai Lavori Pubblici di Trani Arch. Capone per un confronto ed una verifica su alcuni degli aspetti che attengono alle opere pubbliche nella nostra città.

Prima questione: il sottopasso ferroviario di Via De Robertis.
Rispetto agli incontri precedenti ci era intanto stata anticipata una novità in consiglio comunale (in risposta ad una nostra interrogazione) e non era stata positiva: il milione e mezzo di mutuo contratto (e sul quale stiamo pagando interessi) non risulta più sufficiente e sarebbe necessario il doppio della cifra.
Abbiamo approfondito la questione ed in particolare servirebbero altri 500.000 euro per lo spostamento dei sottoservizi a causa di opere che non sono state previste dai progettisti incaricati, ed un ulteriore milione di euro quale contributo a favore di RFI per la realizzazione di un sottopasso diverso da quello originariamente previsto (in virtù della seconda convenzione sottoscritta con RFI dal Comune di Trani nel 2008, durante il secondo mandato Tarantini).
Dunque, a quanto ci riferisce l’Assessore, l’Amministrazione è alla ricerca di una soluzione alternativa che sia realizzabile all’interno di quella capacità finanziaria (il milione e mezzo del mutuo).
Per di più, a causa dei troppi mutamenti intervenuti in tutti questi anni, RFI sta imponendo anche una nuova condizione: procederà ad elaborare la progettazione del sottopasso (da definirsi dunque se solo pedonale o anche veicolare) solo quando il Comune avrà completato lo spostamento dei sottoservizi, ed inoltre non potrà garantire una tempistica certa per la conclusione dei lavori.
A tal proposito ricordiamo che i progettisti che da più di 10 anni stanno lavorando alla soluzione del sottopasso e che hanno ottenuto qualche mese fa 80 mila euro di onorario integrativo alla somma già percepita, ora si stanno occupando di valutare una soluzione alternativa, con conseguente estensione dell'incarico: abbiamo posto all’attenzione dell’assessore Capone questi extra costi da loro in precedenza non calcolati, e la perdurante mancanza di una adeguata indagine geologica.
Nei prossimi giorni ci sarà un nuovo incontro tra il Comune ed RFI: proponiamo che l’Amministrazione si confronti almeno con il Comitato di Quartiere in un incontro pubblico per aggiornare i residenti sugli sviluppi, in modo che possano essere valutate tutte le eventuali alternative al progetto originario.
Una su tutte: l’apertura di due passaggi pedonali, uno su via De Robertis e l’altro in corrispondenza del sottopasso pedonale della Stazione, magari verificando se le somme del mutuo ormai contratto possano essere utilizzati per l’acquisizione da RFI dell’area deposito di via Togliatti per destinarlo a verde pubblico attrezzato.

Quanto alla strettoia di Pozzopiano: abbiamo chiesto per l’ennesima volta (abbiamo perso il conto) se esiste o meno un progetto o se va commissionato.
Finalmente è giunta la notizia che attendevamo: un progetto esiste ma è un po’ datato (l’Assessore non ci ha saputo dire quanto datato) e quindi va rivisto per aggiornarlo sia alla normativa vigente che ai mutati costi di prezzario.
Per certo prevede l’esproprio della porzione di terreno del privato e dunque l’abbattimento del muro perimetrale che si trova di fronte al quello del giardino di Villa Telesio.
L’Assessore ha lasciato intendere che il Sindaco sta cercando personalmente una soluzione con il privato, pertanto chiederemo lumi direttamente al primo cittadino: non vorremmo si arrivi ad un accordo sbilanciato a sfavore della Città.
Abbiamo chiesto di velocizzare i tempi di ricognizione tecnica su tale progetto in modo che possa essere portato in Consiglio Comunale per l’approvazione e l’avvio dell’iter di espropriazione per pubblica utilità.
Sul punto avremo presto un nuovo confronto sia con l’Assessore che con il Sindaco al fine di ottenere una definizione della tempistica.

Capitolo manutenzione strade: da un’approssimativa stima pare che serva un costante investimento di circa 3 milioni di euro annui, e per il momento, date le risorse a disposizione e con un Governo che preferisce darsi altre priorità, si è scelto di intervenire solo su alcune strade con il bando pubblico appena assegnato e già portato in evidenza dalla stampa locale. Considerando che l'assessore ha le idee chiare sui costi della manutenzione di tutte le strade abbiamo chiesto un piano di manutenzione che già individui le successive fasi ed equilibri gli interventi tra centro e periferia.
Restando sull’appalto di 300.000 euro appena affidato con il criterio del massimo ribasso, abbiamo anche appreso dagli uffici comunali che i controlli sulla regolarità e qualità degli interventi non saranno eseguiti da nostro personale ma affidati all’esterno; ciò a causa della carenza di personale.

Dissesto idrogeologico Trani Sud: ad agosto era stato affidato il progetto preliminare per le opere di mitigazione con un mandato ad 8 mesi, pertanto ormai in scadenza; anche qui la risposta non è chiara, faremo un accesso agli atti per verificare l'esistenza e la consistenza del progetto.
L’assessore ci è parso eccessivamente preoccupato per gli eccessivi costi dell’eventuale progettazione esecutiva dell’opera, quando invece progetto esecutivo ed opere stesse potrebbero essere realizzate con un canale di finanziamento preferenziale della Regione risolvendo così una grave situazione di un'ampia zona di Trani.
Ci auguriamo che l’attentissima amministrazione del PD non proceda ad approvare PUE (Piani Urbanistici Esecutivi) e non rilasci PdC (Permessi di Costruire) fino a quando le indispensabili opere di mitigazione non abbiano consentito la ridefinizione delle aree di rischio idrogeologico. In tal caso gli oneri di urbanizzazione potrebbero generare utili superiori al costo del progetto esecutivo delle opere di mitigazione.
A nostro parere serve una strategia razionale, lungimirante e prioritaria rispetto agli interessi privati di nuove costruzioni.

Parco di Via Polonia: gli abitanti del Quartiere Sant’Angelo ne attendevano da mesi l’apertura e l’Assessore conferma che i tempi sono stati dettati dall’attesa per l’attivazione dell’impianto di videosorveglianza da parte di AMET. La Partecipata, stando a quanto dichiara l’Assessore, stava a sua volta provvedendo a definire gli affidamenti con i propri fornitori di opere e servizi.
Buon per i tranesi che l’azienda appaltatrice del Parco abbia pazientemente atteso questo ingarbugliato iter per la consegna dei lavori (che non includevano l’impianto di sorveglianza) e la conseguente richiesta di saldo.
Si sarebbe potuto procedere con molta più celerità se gli uffici competenti si fossero mossi contestualmente sia sulla realizzazione del parco che sull’impianto di videosorveglianza.

Un piccolo inciso, a corredo di quanto avevamo segnalato in AMET riguardo alla sosta a pagamento: l’Assessore ha confermato che il Piano Generale del Traffico Urbano è molto vecchio (quindi non adeguato alla normativa che impone l’aggiornamento ogni due anni) ed inoltre non è stato commissionato alcun Piano della Sosta.
Cade dunque il furbo diversivo utilizzato da Danisi e Bottaro per prendere tempo e “rimandare a data da procrastinarsi” l’installazione dei parcometri.

Edilizia Scolastica: a quanto ci riferisce l’Ass. Capone sono necessari 30 milioni di euro per la messa in sicurezza di tutte le scuole (antisismico, antincendio, efficentamento energetico e in alcuni casi anche consolidamento strutturale).
Perché si possano programmare interventi ed ancor prima progettazioni, è bene che si abbia un chiaro prospetto degli interventi da portare all’attenzione della cittadinanza, anche in chiave di definizione dei bilanci, in modo da esporre, nero su bianco, il perché in certi casi è necessaria qualche sagra e qualche concerto in meno.
Per le scuole, così come per tutti gli edifici di proprietà comunale, abbiamo proposto (in linea con il nostro programma) che si valuti con attenzione l’individuazione di un Energy Manager, un Esperto in Gestione dell'Energia, certificato, qualificato e con esperienza, o in alternativa l’adesione a progetti di consulenza ENEA per mettere a punto una programmazione pluriennale di interventi di efficentamento energetico delle proprietà comunali che permetta di avvalersi o di specifici finanziamenti o di cofinanziamento tramite terzi, le ESCo (Energy Service Company).

Abbiamo rappresentato come priorità anche la questione di Piazza Kolbe in prospettiva di prossimi bandi di rigenerazione urbana.
In quel luogo dimenticato da tutte le Amministrazioni concorrono numerosi elementi che spingono alla massima urgenza: il degrado, la pericolosità del marciapiedi per i pedoni, l’insidia del manto stradale per i veicoli, gli alti costi di manutenzione della vegetazione arborea e soprattutto il rischio che i danni, in un futuro ormai prossimo, si riversino sulle abitazioni circostanti.
Tutto determinato da alberi di pino che, con decisione scellerata, sono stati impiantati in una zona densamente popolata e su un’area destinata ai servizi.
L’unica via percorribile è quella della sostituzione con specie arboree idonee all’ambiente urbano, inserita in un contesto di radicale riqualificazione della piazza.
Ma bisogna partire da un concetto di base: se domattina dovesse essere pubblicato un bando per il finanziamento statale o regionale di tale opera, noi non potremmo candidarci poiché non esiste alcun progetto, né è stato inserito a bilancio tra le previsioni di spesa.
Abbiamo pertanto invitato l’Assessore a tenere vivo questo tema e al contempo provvederemo a portarlo nuovamente all’attenzione del Sindaco.


Le portavoce Antonella Papagni e Luisa Di Lernia e gli attivisti del M5S Trani
Piazza Kolbe



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