• Home
  • M5S Trani
    • Noi siamo
    • In Azione
  • programma 2020
  • Gruppo consiliare
    • Vito Branà
    • Luisa Di Lernia
  • Cosa accade in comune
    • consiglio
    • Documentazione
      • Albo Pretorio
      • Avvisi pubblici
      • Bilanci
      • Provvedimenti
  • contatti
    • consiglieri
    • sede
  • Social
    • Facebook
    • Twitter
    • Instagram
    • YouTube
  • note legali
MoVimento 5 Stelle Trani

Per monitorare l’andamento dei lavori all’impianto di depurazione di Trani, il Movimento 5 Stelle ha incontrato i referenti di Acquedotto Pugliese, il Dott. Vitucci, responsabile macro area di Bari e l’Ing. Notarnicola, responsabile gestione depurazione.

In fase preliminare abbiamo voluto richiedere informazioni di carattere generale, ricevendo notizie in merito al miglioramento, dal punto di vista gestionale, dei servizi di depurazione delle acque, fino al 2008 affidato a società terze.
Con delibere CIPE si stanno finanziando numerosi interventi nell’impiantistica, anche con notevoli risparmi proprio per il fatto che AQP sta operando spesso con proprio personale, ricorrendo sempre meno a consulenze ed affidamenti esterni.

In particolare l’impianto di Trani (definito da Legge Regionale con una portata di 83.000 abitanti) è risultato beneficiario di finanziamento nel 2003, con il Comune di Trani come stazione appaltante (7 milioni e 800 mila euro).
Tali lavori dovevano riguardare l’adeguamento al D. Lgs. 152 del 1999, poi D. Lgs. 152/2006.
Quell’appalto non andò a buon fine, l’intero impianto subì il sequestro giudiziario e si arrivò alla rescissione del contratto con l’impresa aggiudicataria.
Le motivazioni del sequestro furono riconducibili a scarichi fuori tabella, ovvero valori di agenti nocivi e potenzialmente inquinanti superiori ai limiti consentiti.
Già nel 2014 vennero pertanto svolti lavori straordinari sull’impianto per migliorare la qualità del refluo e riportarlo ai limiti di legge, salvo casi eccezionali determinati da maggiore afflusso di acque meteoriche.
Allo stato attuale l’impianto è ancora sotto sequestro e pertanto la Procura viene periodicamente aggiornata sull’andamento dei lavori.
Due volte al mese vengono svolti controlli a sorpresa da ARPA Puglia, e al contempo lo stesso Acquedotto Pugliese svolge analisi di autocontrollo mediante laboratorio accreditato e certificato.
Secondo i dati in possesso dei referenti di AQP ad oggi sono stati realizzati il 68% dei lavori previsti, in linea con il cronoprogramma che impone come data limite fine maggio 2017. Il nuovo impianto beneficerà di interventi migliorativi in tutte le fasi di lavorazione del refluo, dalle prime griglie alle sezioni di trattamento aerobico ed anaeorobico, agli impianti di sollevamento con pompe più efficienti, sino alla copertura delle vasche, per avere alla fine un'opera adeguata alle esigenze del territorio.

Sempre nel 2003 il Comune di Trani aveva proceduto a gara per la condotta sottomarina, ma anche lì numerose problematiche culminate con il sequestro stanno portando alla rescissione contrattuale.
In questo caso però, a differenza del depuratore, il Comune di Trani non ha ancora completato l’iter per giungere alla rescissione; al momento infatti manca lo stato di consistenza delle opere che deve essere redatto da un tecnico collaudatore, e dopo tale verifica tecnica certificata si potrà procedere con la rescissione contrattuale.
Solo alla fine di tale percorso l’Autorità Idrica Pugliese potrà affidare ad AQP l’incarico per una perizia finalizzata a valutare il completamento dell’opera.
Poiché al momento le stime parlano di una condotta completa al 95%, intendiamo verificare immediatamente la questione con gli uffici comunali.
La sua messa in funzione infatti, permetterebbe di portare il refluo a 2 Km e mezzo dalla costa invece che a riva come avviene adesso, ed a fronte di una ormai prossima consegna dei lavori di adeguamento dell’impianto di depurazione, il Comune di Trani pare possa attivarsi per quanto di sua competenza in modo da portare a compimento anche la condotta.
Ma lo scarico a mare dei reflui, pur nei limiti di legge, continuiamo a vederla come una sconfitta, per cui ben vengano i recenti stanziamenti di fondi regionali a favore di Trani per il trattamento e il riutilizzo a fini irrigui, sul cui percorso di progettazione intendiamo però vedere chiaro sin da subito.

In proposito i referenti AQP si sono soffermati a considerare attentamente una nostra proposta per il futuro: quella di avvalersi della fitodepurazione per l’ultima fase di trattamento, anche al fine del riutilizzo delle acque ad uso irriguo in agricoltura.
A livello logistico l’idea troverebbe una sua naturale collocazione, non essendoci sufficiente spazio per poter allargare l'impianto nelle immediate vicinanze: la fitodepurazione potrebbe infatti avere un duplice beneficio se pensata per il ripopolamento di specie autoctone di flora (e di conseguenza anche fauna) in prossimità della zona Boccadoro, un’area dell’agro tranese dall’alto valore naturalistico e storico che deve diventare un’autentica attrattiva turistica; allo stesso tempo gli agricoltori tranesi usufruirebbero di quelle acque.

Inoltre, nell'ottica di una economia circolare, come ci hanno spiegato i tecnici dell'impianto, anche il residuo secco post trattamento è un ottimo fertilizzante privo di pericoli ed a norma di legge che potrebbe essere utilizzato nei campi, ma per questo bisognerà superare la comprensibile diffidenza nei confronti di uno “scarto” del processo di depurazione, ostacolo culturale arduo ma non impossibile se affrontato con il consapevole coinvolgimento di tutte le parti interessate.



Movimento 5 Stelle Trani
Antonella Papagni – Luisa Di Lernia

Nei giorni scorsi abbiamo incontrato l’Assessore ai Lavori Pubblici di Trani Arch. Capone per un confronto ed una verifica su alcuni degli aspetti che attengono alle opere pubbliche nella nostra città.

Prima questione: il sottopasso ferroviario di Via De Robertis.
Rispetto agli incontri precedenti ci era intanto stata anticipata una novità in consiglio comunale (in risposta ad una nostra interrogazione) e non era stata positiva: il milione e mezzo di mutuo contratto (e sul quale stiamo pagando interessi) non risulta più sufficiente e sarebbe necessario il doppio della cifra.
Abbiamo approfondito la questione ed in particolare servirebbero altri 500.000 euro per lo spostamento dei sottoservizi a causa di opere che non sono state previste dai progettisti incaricati, ed un ulteriore milione di euro quale contributo a favore di RFI per la realizzazione di un sottopasso diverso da quello originariamente previsto (in virtù della seconda convenzione sottoscritta con RFI dal Comune di Trani nel 2008, durante il secondo mandato Tarantini).
Dunque, a quanto ci riferisce l’Assessore, l’Amministrazione è alla ricerca di una soluzione alternativa che sia realizzabile all’interno di quella capacità finanziaria (il milione e mezzo del mutuo).
Per di più, a causa dei troppi mutamenti intervenuti in tutti questi anni, RFI sta imponendo anche una nuova condizione: procederà ad elaborare la progettazione del sottopasso (da definirsi dunque se solo pedonale o anche veicolare) solo quando il Comune avrà completato lo spostamento dei sottoservizi, ed inoltre non potrà garantire una tempistica certa per la conclusione dei lavori.
A tal proposito ricordiamo che i progettisti che da più di 10 anni stanno lavorando alla soluzione del sottopasso e che hanno ottenuto qualche mese fa 80 mila euro di onorario integrativo alla somma già percepita, ora si stanno occupando di valutare una soluzione alternativa, con conseguente estensione dell'incarico: abbiamo posto all’attenzione dell’assessore Capone questi extra costi da loro in precedenza non calcolati, e la perdurante mancanza di una adeguata indagine geologica.
Nei prossimi giorni ci sarà un nuovo incontro tra il Comune ed RFI: proponiamo che l’Amministrazione si confronti almeno con il Comitato di Quartiere in un incontro pubblico per aggiornare i residenti sugli sviluppi, in modo che possano essere valutate tutte le eventuali alternative al progetto originario.
Una su tutte: l’apertura di due passaggi pedonali, uno su via De Robertis e l’altro in corrispondenza del sottopasso pedonale della Stazione, magari verificando se le somme del mutuo ormai contratto possano essere utilizzati per l’acquisizione da RFI dell’area deposito di via Togliatti per destinarlo a verde pubblico attrezzato.

Quanto alla strettoia di Pozzopiano: abbiamo chiesto per l’ennesima volta (abbiamo perso il conto) se esiste o meno un progetto o se va commissionato.
Finalmente è giunta la notizia che attendevamo: un progetto esiste ma è un po’ datato (l’Assessore non ci ha saputo dire quanto datato) e quindi va rivisto per aggiornarlo sia alla normativa vigente che ai mutati costi di prezzario.
Per certo prevede l’esproprio della porzione di terreno del privato e dunque l’abbattimento del muro perimetrale che si trova di fronte al quello del giardino di Villa Telesio.
L’Assessore ha lasciato intendere che il Sindaco sta cercando personalmente una soluzione con il privato, pertanto chiederemo lumi direttamente al primo cittadino: non vorremmo si arrivi ad un accordo sbilanciato a sfavore della Città.
Abbiamo chiesto di velocizzare i tempi di ricognizione tecnica su tale progetto in modo che possa essere portato in Consiglio Comunale per l’approvazione e l’avvio dell’iter di espropriazione per pubblica utilità.
Sul punto avremo presto un nuovo confronto sia con l’Assessore che con il Sindaco al fine di ottenere una definizione della tempistica.

Capitolo manutenzione strade: da un’approssimativa stima pare che serva un costante investimento di circa 3 milioni di euro annui, e per il momento, date le risorse a disposizione e con un Governo che preferisce darsi altre priorità, si è scelto di intervenire solo su alcune strade con il bando pubblico appena assegnato e già portato in evidenza dalla stampa locale. Considerando che l'assessore ha le idee chiare sui costi della manutenzione di tutte le strade abbiamo chiesto un piano di manutenzione che già individui le successive fasi ed equilibri gli interventi tra centro e periferia.
Restando sull’appalto di 300.000 euro appena affidato con il criterio del massimo ribasso, abbiamo anche appreso dagli uffici comunali che i controlli sulla regolarità e qualità degli interventi non saranno eseguiti da nostro personale ma affidati all’esterno; ciò a causa della carenza di personale.

Dissesto idrogeologico Trani Sud: ad agosto era stato affidato il progetto preliminare per le opere di mitigazione con un mandato ad 8 mesi, pertanto ormai in scadenza; anche qui la risposta non è chiara, faremo un accesso agli atti per verificare l'esistenza e la consistenza del progetto.
L’assessore ci è parso eccessivamente preoccupato per gli eccessivi costi dell’eventuale progettazione esecutiva dell’opera, quando invece progetto esecutivo ed opere stesse potrebbero essere realizzate con un canale di finanziamento preferenziale della Regione risolvendo così una grave situazione di un'ampia zona di Trani.
Ci auguriamo che l’attentissima amministrazione del PD non proceda ad approvare PUE (Piani Urbanistici Esecutivi) e non rilasci PdC (Permessi di Costruire) fino a quando le indispensabili opere di mitigazione non abbiano consentito la ridefinizione delle aree di rischio idrogeologico. In tal caso gli oneri di urbanizzazione potrebbero generare utili superiori al costo del progetto esecutivo delle opere di mitigazione.
A nostro parere serve una strategia razionale, lungimirante e prioritaria rispetto agli interessi privati di nuove costruzioni.

Parco di Via Polonia: gli abitanti del Quartiere Sant’Angelo ne attendevano da mesi l’apertura e l’Assessore conferma che i tempi sono stati dettati dall’attesa per l’attivazione dell’impianto di videosorveglianza da parte di AMET. La Partecipata, stando a quanto dichiara l’Assessore, stava a sua volta provvedendo a definire gli affidamenti con i propri fornitori di opere e servizi.
Buon per i tranesi che l’azienda appaltatrice del Parco abbia pazientemente atteso questo ingarbugliato iter per la consegna dei lavori (che non includevano l’impianto di sorveglianza) e la conseguente richiesta di saldo.
Si sarebbe potuto procedere con molta più celerità se gli uffici competenti si fossero mossi contestualmente sia sulla realizzazione del parco che sull’impianto di videosorveglianza.

Un piccolo inciso, a corredo di quanto avevamo segnalato in AMET riguardo alla sosta a pagamento: l’Assessore ha confermato che il Piano Generale del Traffico Urbano è molto vecchio (quindi non adeguato alla normativa che impone l’aggiornamento ogni due anni) ed inoltre non è stato commissionato alcun Piano della Sosta.
Cade dunque il furbo diversivo utilizzato da Danisi e Bottaro per prendere tempo e “rimandare a data da procrastinarsi” l’installazione dei parcometri.

Edilizia Scolastica: a quanto ci riferisce l’Ass. Capone sono necessari 30 milioni di euro per la messa in sicurezza di tutte le scuole (antisismico, antincendio, efficentamento energetico e in alcuni casi anche consolidamento strutturale).
Perché si possano programmare interventi ed ancor prima progettazioni, è bene che si abbia un chiaro prospetto degli interventi da portare all’attenzione della cittadinanza, anche in chiave di definizione dei bilanci, in modo da esporre, nero su bianco, il perché in certi casi è necessaria qualche sagra e qualche concerto in meno.
Per le scuole, così come per tutti gli edifici di proprietà comunale, abbiamo proposto (in linea con il nostro programma) che si valuti con attenzione l’individuazione di un Energy Manager, un Esperto in Gestione dell'Energia, certificato, qualificato e con esperienza, o in alternativa l’adesione a progetti di consulenza ENEA per mettere a punto una programmazione pluriennale di interventi di efficentamento energetico delle proprietà comunali che permetta di avvalersi o di specifici finanziamenti o di cofinanziamento tramite terzi, le ESCo (Energy Service Company).

Abbiamo rappresentato come priorità anche la questione di Piazza Kolbe in prospettiva di prossimi bandi di rigenerazione urbana.
In quel luogo dimenticato da tutte le Amministrazioni concorrono numerosi elementi che spingono alla massima urgenza: il degrado, la pericolosità del marciapiedi per i pedoni, l’insidia del manto stradale per i veicoli, gli alti costi di manutenzione della vegetazione arborea e soprattutto il rischio che i danni, in un futuro ormai prossimo, si riversino sulle abitazioni circostanti.
Tutto determinato da alberi di pino che, con decisione scellerata, sono stati impiantati in una zona densamente popolata e su un’area destinata ai servizi.
L’unica via percorribile è quella della sostituzione con specie arboree idonee all’ambiente urbano, inserita in un contesto di radicale riqualificazione della piazza.
Ma bisogna partire da un concetto di base: se domattina dovesse essere pubblicato un bando per il finanziamento statale o regionale di tale opera, noi non potremmo candidarci poiché non esiste alcun progetto, né è stato inserito a bilancio tra le previsioni di spesa.
Abbiamo pertanto invitato l’Assessore a tenere vivo questo tema e al contempo provvederemo a portarlo nuovamente all’attenzione del Sindaco.


Le portavoce Antonella Papagni e Luisa Di Lernia e gli attivisti del M5S Trani
Piazza Kolbe



Il Movimento 5 Stelle Trani ha incontrato i vertici di AMET (il Presidente Mazzilli, l’Amministratore Delegato Danisi e la consigliera Ventura) e l’Assessore Lignola per conoscere lo stato di salute della nostra partecipata e fare il punto su alcune questioni specifiche.
Ringraziamo per la preziosa occasione di confronto che ci è stata concessa; a loro dire siamo stati gli unici a mostrare tanto interesse verso l’Azienda dei Tranesi.
Nota di biasimo da parte nostra per l’assoluto silenzio dell’Amministratore Delegato in questi mesi: comunicare ai cittadini quanto sta accadendo nell’azienda di loro proprietà riteniamo sia doveroso e per di più utile ai fini di una costante verifica del lavoro svolto.
Ci ha pensato il nuovo presidente di AMET, dr. Mazzilli, a darci conforto: sono solo tre mesi che è in atto il nuovo corso di AMET, anche se la nuova Amministrazione Comunale è lì in carica da oltre un anno e mezzo.
La velocità non è il loro forte a quanto pare…

Parliamo di Piano Industriale e arriva la prima notizia: per fine gennaio sarà pronto il documento sul futuro di AMET che era stato commissionato a RECONTA ERNST & YOUNG SPA (sulla cui procedura di affidamento abbiamo già richiesto informazioni).
Un piccolo ma significativo dettaglio però ci ha lasciati perplessi: né AMET, né Comune di Trani hanno dato un indirizzo strategico alla società di consulenza; in buona sostanza, non è stata indicata né la volontà di salvaguardare a tutti i costi AMET, né altra direzione. Ci aspettiamo che sia il committente (AMET) a determinare il futuro dell’azienda, non la società terza incaricata di redigere il piano industriale; dopotutto, è proprio questo ciò che un organo politico dovrebbe fare, dare un indirizzo, non lasciare che lo facciano altri. Bussiamo idealmente alla porta della maggioranza per chiedere cosa vorrebbero fare quindi della partecipata.
Il Dott. Danisi ci ha dunque spiegato che arriverà in consiglio comunale un Piano Industriale che parte dalla fotografia attuale di AMET e proporrà due o tre scenari possibili in base alle prossime attuazioni di legge per ognuno dei settori (Energia, Trasporti, Darsena, Parcheggi). Insomma, buona volontà del nuovo C.d.A., ma linea poco decisa. In questo, più che del C.d.A., avremmo preferito un posizione forte del Socio Unico (il Comune di Trani appunto); Sindaco, gentilmente batta un colpo, le responsabilità vanno assunte.
Poi una buona notizia con l’imminente arrivo di un “Regolamento dei crediti”: niente più discrezionalità dei dipendenti nella scelta di dare credito agli utenti. Salvo casi eccezionali e ponderati, tutti dovranno pagare con regolarità.
Analizzando invece alcuni aspetti del Bilancio, abbiamo concordato sul fatto che ha inciso in maniera decisa sulla passività il mancato pagamento del 5° e del 6° bimestre 2012 e del 1° bimestre 2013 a Cassa Conguaglio, determinando una sanzione con interessi di mora pari a 1.200.000 euro (non proprio bruscolini), in parte inseriti proprio nel bilancio 2015.
Sarebbe cosa buona e giusta capire a chi attribuire la responsabilità di tali sgorbi amministrativi che poi incidono sulle tasche dei tranesi: su questo i vertici di AMET fanno spallucce.
Sul tema Energia ci siamo confrontati in maniera serrata, partendo comunque da una prima positiva informazione: il software di gestione dei dati di lettura dei contatori, di elaborazione e di trasmissione degli stessi agli enti preposti, entrerà in funzione agli inizi di marzo.
Tradotto in parole povere: l’intero sistema di lettura dei consumi, fatturazione, trasmissione dei dati di produzione, cessione in rete e consumo di energia da fonti energetiche rinnovabili, sarà automatizzato e i disagi definitivamente eliminati.
Vogliamo sperare che tali dichiarazioni siano supportate dai fatti e che finalmente vi sia, almeno in tale ambito, una primavera AMET.

Quanto ai possibili scenari, vi potrebbe essere l'eventualità della vendita della rete elettrica cittadina, replica della politica nazionale del PD che mesi fa ha permesso l'ingresso di un colosso cinese in Terna (la dorsale elettrica nazionale sino ad allora di proprietà esclusiva dello Stato).
Per noi del Movimento 5 Stelle la rete elettrica dei tranesi non si tocca, e non per partito preso, ma per una ponderata visione di sviluppo e protezione del territorio, che non deve essere legato obbligatoriamente alle leggi di mercato in un sistema economico corrotto e fallimentare, vedi Sorgenia e MPS.

La distribuzione di energia elettrica e la manutenzione della rete dovrà rimanere di AMET e dei cittadini tranesi; la rete, e siamo in ritardo rispetto alle sue potenzialità, è l’autostrada dell’energia, di dati ed informazioni (vedi smart grid, reti intelligenti). Non solo, la gestione pubblica di un settore strategico come quello della distribuzione, nell’ottica dell’autoproduzione di energia distribuita, pone le basi per sviluppare un altro modello economico resiliente ai cambiamenti, a vantaggio di tutti i cittadini e non di pochi privati.
In uno scenario ove le norme cambiano continuamente, il modello Città offre opportunità di autonomia ed autosufficienza energetica ed indirizza le azioni dei politici affinché non subiscano le leggi ma le condizionino in base alle esigenze di sviluppo del territorio.

Tra le opzioni che il Piano Industriale potrebbe presentarci c’è la compravendita di energia nel mercato libero e, volendo mantenere la proprietà della rete elettrica cittadina, andrebbe creata apposita società con strutturazione diversa dal settore della distribuzione, cosa che già si cercò di fare con AMET ENERGIA Srl: tentativo fallito e società già da tempo in liquidazione (l’assessore Lignola ha anticipato che si giungerà ad una soluzione entro un mese).
Ma piuttosto che entrare nel mercato della borsa elettrica composto da colossi, sarebbe invece opportuno proporsi nella produzione e vendita di energia al 100% da fonti energetiche rinnovabili, offrendo così un modello di sviluppo sostenibile e sicuro, nell’ottica di un’autosufficienza energetica cittadina al 100% da fonte energetica rinnovabile, chiaramente interconnessa ad una rete più vasta (l’internet dell’energia) e collegata ad altri decentramenti energetici cittadini.
In sostanza, potremmo paragonarci al coltivatore e produttore di alimenti biologici di prossimità per il consumo alimentare cittadino, piuttosto che rischiare nella compravendita di alimenti per la grande distribuzione.

Inoltre, abbiamo fatto notare al CdA AMET, bisogna porre rimedio alla carenza di personale altamente qualificato nel settore energia, evitando così anche di esternalizzare alcuni dei servizi con costi maggiori per la collettività (tra l’altro il comparto energia è quello che rileva l’età media più alta: 53 anni).

Quanto a Darsena, croce e delizia di AMET: ad oggi l’Azienda elettrica, stando alla Convenzione con il Comune, rende a quest’ultimo 1/3 delle entrate, ma paga la totalità dei costi d’esercizio. Accordo a nostro avviso un po’ sproporzionato, considerando i rischi d’impresa.
A.D. e Presidente ipotizzano la ricollocazione di alcune risorse umane, il cui costo incide maggiormente nel bilancio, nel settore elettrico previo accordo con i sindacati.
Ma è difficile da ipotizzare, poiché il comparto elettrico necessita di risorse altamente specializzate, che peraltro, una volta inserite, devono accumulare il necessario know-how per produrre un utile ricambio generazionale.
Piuttosto, anche a vantaggio della tutela occupazionale, si ridefinisca quella Convenzione e si permetta ad AMET di trattenere un maggior utile per investirlo in mezzi, strumenti e servizi che rendano il Porto di Trani attrattivo per i diportisti.
Imporre l’abbassamento delle tariffe, così come è stato fatto recentemente, porterà ad un effimero tornaconto nell’immediato, alla “scenografica” impressione che la darsena sia molto popolata, ma si eviterà ancora una volta di produrre quel vantaggio competitivo rispetto ad altre realtà diportistiche pugliesi.
Su tali prospettive i vertici di AMET ci sono parsi abbastanza remissivi dinanzi alle direttive del Socio Unico. E qui bussiamo per la seconda volta al Sindaco.

Sui parcometri nulla di nuovo, anzi qualche conferma dell’atteggiamento ostativo dell’Amministrazione, in considerazione della volontà espressa dall’Assessore Lignola di valutare proposte di terzi che potrebbero portare migliorie alla città in cambio della concessione del servizio di sosta a pagamento.
Abbiamo ribadito la nostra assoluta contrarietà a ricorrere a soggetti privati, anche in considerazione della possibilità di utilizzare i proventi degli incassi con il sistema automatizzato (che sarebbero molto più alti degli attuali, come ha confermato il Dott. Danisi) per migliorare i mezzi e gli strumenti a supporto del trasporto pubblico.
I vertici AMET hanno comunque ammesso che questo immobilismo è riconducibile esclusivamente alla volontà del Sindaco di attendere sia le risultanze del Piano Industriale (e sarà curioso capire come possa essere giustificata da Ernst & Young l’eventualità di una cessione a favore di privati), sia il Piano della Sosta che, lo spieghiamo a beneficio di maggiore comprensione dei cittadini, è un piano particolareggiato derivante dal Piano Generale del Traffico Urbano (che non ci risulta sia stato neanche commissionato).
Aspettiamo quest’ultimo per sperare nel primo o ci diamo da fare?
Ci è stato anticipato che sarà pubblicata una manifestazione di interesse per la fornitura di un applicazione smart phone per il pagamento della sosta, che rimarrebbe monco se non integrato ad una rete di parcometri.
Insomma, si prende tempo e a nostro avviso si vuole prendere i tranesi per sfinimento, fino a convincerli che disfarcene sarà un vantaggio.
Ma non lo è, sia chiaro.

Sul tema trasporti abbiamo sollecitato a partecipare al bando regionale di prossima pubblicazione che assegnerà risorse economiche per il riammodernamento del parco mezzi; il Dott. Danisi ha azzardato una previsione di finanziamento pari a circa 200.000 euro che sarà sufficiente all’acquisto di due mezzi tradizionali.
In tal senso abbiamo incoraggiato ad intraprendere un percorso, certamente più lento ma di sicuro effetto positivo, che favorisca mezzi più piccoli ed elettrici che permettano una distribuzione più capillare e ad impatto zero.
Abbiamo sollecitato lo studio di una procedura aperta per la concessione di spazi pubblicitari sui mezzi pubblici, una fonte di guadagno per la Città che ad oggi inspiegabilmente non è stata sfruttata e per la quale, riconoscendone l’utilità, si è assunto l’impegno l’Assessore Lignola.
Ma tutte queste intenzioni, che abbiamo constatato essere condivise a parole, sono state inspiegabilmente poste ad oggetto di valutazione esclusivamente da un soggetto terzo nel Piano Industriale.

Febbraio dunque potrà essere il mese cruciale per le sorti future della nostra partecipata, e pertanto invitiamo l’Amministrazione a fornire dati e documenti con adeguato anticipo al fine di mettere i consiglieri nella migliore condizione per esprimere il proprio voto.
Al contrario insomma di quanto avvenne con il Piano di Razionalizzazione delle Partecipate che la Giunta decise di approvare nel pomeriggio del 31 dicembre 2015 e che mai portò in Consiglio Comunale per un confronto, dato il peso delle arbitrarie valutazioni negative che faceva calare su darsena, parcheggi e trasporti.

In ultimo abbiamo suggerito ai vertici AMET di provvedere in autonomia e con cadenza trimestrale alla convocazione di una conferenza stampa aperta ai cittadini per comunicare l’andamento aziendale, i risultati raggiunti e le eventuali difficoltà.
A beneficio di tutti, anche di chi è responsabile di scelte che coinvolgono la collettività.

Luisa di Lernia, Antonella Papagni e gli attivisti del Movimento 5 Stelle Trani



La Segreteria Bari e BAT del Sindacato di Polizia CONSAP conferma quanto avevamo suggerito in Consiglio Comunale in merito alla questione sicurezza.
Suggerimento che qui nuovamente riportiamo.
"Siamo d'accordo con la proposta di convocare con urgenza un consiglio comunale monotematico e di invitare per l'occasione il Prefetto ed i rappresentanti delle Forze dell'Ordine.
Cogliamo l'occasione per integrare formalmente tale proposta, suggerendo alla Presidenza del Consiglio Comunale la necessità di far relazionare in Consiglio anche i rappresentanti dei Sindacati di Polizia: voci in prima linea, voci libere che vivono il territorio e che denunciano da anni le gravissime mancanze di uomini e mezzi.
Così come servirebbe un lavoro in sinergia con i sindaci ed i consigli comunali delle altre città della provincia per far sentire, ancor più forte, ed ancor più avvalorata dai fatti, la voce dell'intero territorio.
A Trani in particolare le Forze dell'Ordine non hanno ancora potuto ripristinare il sistema di videosorveglianza, così come denunciamo pubblicamente da moltissimo tempo.
Parliamoci chiaro: il risultato a cui possiamo giungere è quello di rappresentare al Prefetto in maniera puntuale e decisa l'elevato livello di emergenza, in modo che venga poi riportato nelle sedi ministeriali e che quindi si ponga un freno ai vergognosi tagli sul comparto sicurezza operato da questo Governo."
Governo targato PD, lo stesso PD a cui appartiene questa maggioranza.
Invitiamo anche noi il Sindaco a chiarire la dichiarazione riportata dagli organi di stampa "ci vuole maggiore impegno da parte delle forze dell’ordine".
Troviamo assurdo che chi è impegnato in prima linea debba essere anche additato per scarso impegno.
O forse è semplicemente un modo per evitare di segnalare le gravi responsabilità nazionali di quegli stessi partiti che servono a vincere le elezioni locali?
ACCETTATE LA NOSTRA PROPOSTA

Apprendiamo dal comunicato stampa diffuso da Palazzo di Città della decisione del Sindaco Bottaro di revocare dalla carica di Presidente AMET il Dott. Pappolla, provvedendo contemporaneamente a nominare al suo posto il Sig. Antonio Mazzilli.

Decisione che appariva da tempo perfettamente in linea con la logica di spartizione delle poltrone all'interno della maggioranza.

Sono rimasti inascoltati i nostri inviti a procedere, previa individuazione delle caratteristiche curriculari necessarie, ad una selezione pubblica delle figure che avrebbero ricoperto ruoli apicali come l'Amministratore Delegato ed il Presidente.

Così come sono rimasti privi di effetti i nostri richiami ad una trasparenza nella programmazione aziendale di AMET, trasparenza che questa coalizione di centroqualcosa aveva promesso in campagna elettorale.

Ora invece ci troviamo di fronte ad un ennesimo nominato che eseguirà esclusivamente le direttive risultanti dal Piano Industriale in fase di redazione, il quale a sua volta non si discosterà dalle aberranti considerazioni che abbiamo trovato nel Piano di Razionalizzazione delle partecipate (indirizzato a dismettere ognuno dei settori di AMET).

Del resto, in apertura di comunicato ufficiale lo stesso Bottaro parla di "cambio di rotta immediato", dimostrando a tutti che finora la rotta era sbagliata (e quindi Danisi finora per cosa l'abbiamo pagato?).

Ci smentiscano il Sindaco ed il nuovo Presidente, e ci smentiscano con i fatti, dando avvio al concreto rilancio di ognuno dei settori: parcheggi, darsena, trasporto ed energia, abbandonati a loro stessi da anni e svuotati di idee ed investimenti.

Ve lo diciamo da sempre: privati che arrivano a prendersi servizi pubblici dalle mani dei tranesi non farà che peggiorare lo scenario economico ed occupazionale di Trani.

E non vuole questa Amministrazione operare questo "cambio di rotta" anche in AMIU? Va tutto bene lì?
Secondo i cittadini tranesi va invece male, anzi malissimo, malgrado si stia ricorrendo a strani titoli dei giornali per confondere l'opinione pubblica sull'inquinamento in discarica.

Infine una nota in merito al fatto che il nuovo Presidente AMET "svolgerà a titolo gratuito le funzioni di presidente della società fino alla scadenza di mandato del Consiglio d’Amministrazione in carica".

Sappiano i cittadini tranesi che il mandato per il vecchio Presidente sarebbe scaduto a maggio 2017 ed essendo stato il suo compenso di circa 2.800 euro mensili, il Dott. Pappolla potrebbe richiedere una mancata corresponsione di circa 17.000 euro.
Se dunque si accavallassero i due compensi, quello del vecchio e quello del nuovo presidente, si potrebbe configurare un danno erariale causato dal Sindaco.

Ecco spiegata la motivazione della "temporanea" rinuncia al compenso.

Attendiamo a breve delle risposte, anzi attendiamo i fatti.



Antonella Papagni - Luisa Di Lernia

Nell'intervento preliminare dell'ultimo consiglio comunale abbiamo nuovamente chiesto conto della situazione di AMET, vittima dell'incuria e della delega in bianco a favore di un Amministratore Delegato fantasma.
Ai cittadini vogliamo proporre l'analisi di quanto sta accadendo in AMET, anzi, di quanto non sta accadendo in AMET, attraverso la lettura dei verbali delle ultime assemblee dei soci, cioè quei momenti in cui, insieme, Consiglio di Amministrazione e Socio Unico, ovvero il Sindaco in rappresentanza dei tranesi, dovrebbero fare sintesi e tracciare fattivamente le strade che portano al consolidamento o al rilancio della Nostra Azienda.
Dalle letture degli ultimi verbali rileviamo che non si sono mai prese decisioni fattive e concrete relativamente al pagamento delle bollette insolute, ai trasporti, ai parcometri, alla darsena.
Nulla.

Cominciamo dall'Assemblea dei soci di agosto 2015.
Quella in cui il Sindaco dichiara che “il rapporto con AMET deve essere rivisto dalle radici” e di voler “porre un punto fermo, tracciare una linea e ripartire”.
Salvo poi, un attimo dopo, affermare che “in merito ai servizi gestiti da AMET, vanno rivisti sia la Darsena che i parcheggi e su quest'ultimo punto vi chiedo di attendere”.
Qui si comincia con l'attendismo.

Nel verbale di ottobre 2015 l'Assessore De Biase, si pone il problema della prospettiva, di quali siano le strategie.
Ma davvero non avevano strategie per il rilancio di AMET quando si sono candidati a governare la Città?
Viene proposto l'utilizzo di una “due diligence”, ma la due diligence è utile ad offrire delle indicazioni tecniche; ciò che invece deve essere proprio di chi governa sono le strategie, le direzioni politiche.
Qui invece leggiamo addirittura che “la determinazione di quale destino debba essere assicurato alla Società, certamente non può essere individuato dal Consiglio Comunale”.
Sappiano i colleghi, soprattutto di maggioranza, che non possono determinare il destino di AMET, stando alle parole del Sindaco.
Quindi che facciamo?
Lasciamo ad una considerazione meramente finanziaria e contabile la valutazione su servizi pubblici, alcuni essenziali, come i trasporti?
Innegabile che ci si debba rimboccare le maniche per individuare le modalità di miglioramento nei costi e nell'efficienza di quei servizi ma, come potete giudicare voi stessi, qui ci si scarica di responsabilità.
E se il servizio non viene reso efficiente, perché addossare la colpa sui cittadini come ha fatto il Sindaco in chiusura di intervento sui parcheggi quando dice “attesa la mentalità del cittadino tranese non ancora abituato a pagare con regolarità il tagliando della sosta”?
Decisioni prese: nessuna.

Nell'assemblea di dicembre 2015 è presente solo l'Assessore De Biase, delegato dal Sindaco, data l'enorme fiducia riposta nell'Assessore (che infatti si è dimesso un mese dopo...).
Quando parla l'Assessore De Biase, il consiglio comunale torna ad essere nuovamente “degno” di determinare il futuro di Amet, ma si invita il CDA a fare valutazioni economico-finanziarie sul servizio di gestione delle aree di parcheggio a pagamento: in sostanza ci si chiede se deve rimanere in AMET o deve essere revocata la concessione per poi affidarla a un privato.
Decisioni: ancora zero.

Il 22 gennaio 2016 torna il Sindaco in Assemblea dei Soci e finalmente una decisione viene presa: quella di individuare nel Dott. Danisi la figura capace di risolvere le questioni di Amet.
Dalle 11.50 alle 12:30 si producono solo la nomina di Danisi e l'annuncio della “designazione di una componente femminile” per il CDA. Stop. Null'altro.
Vengono infatti rinviati i punti all'ordine del giorno “gara parcometri” e “problematica della Darsena”.
Nessun accenno a soluzioni, all'informatizzazione dell'ufficio commerciale, al servizio di postalizzazione, e neanche vengono chieste notizie sulla “due diligence” che il Sindaco stesso aveva proposto.
Era importante capire quale direzione la società poteva prendere oppure assegnare le poltrone?
Come potete dedurre voi stessi, non si sta più parlando di contenuti ma di poltrone.
È evidente che non c'è l'interesse di Trani, è evidente che il Sindaco non sta giocando per Trani.
Ci chiediamo per chi.

Andiamo avanti con l'Assemblea dei Soci di marzo 2016.
Finalmente si parla della gara dei parcometri, ma solo per fare il gioco delle tre carte.
Il Sindaco, che aveva detto in precedenza di attendere perché l'Amministrazione doveva farsi un'idea, ora improvvisamente chiede ad AMET “quale sia l'indirizzo della Società sull'argomento, dal momento che ritiene che sia proprio l'azienda a dover suggerire all'Amministrazione quale soluzione scegliere”.
A questo punto dovrebbe essere il Mago Danisi a risolvere la questione, ma il Mago Danisi che fa?
Afferma che bisogna “attendere eventualmente le nuove decisioni che la Giunta Comunale andrà ad assumere su un eventuale nuovo piano della sosta”.
Il Dott. Danisi fa finta di non sapere dove sia capitato e di non sapere che il piano della sosta è compreso nel Piano Urbano della Mobilità, previsto per Legge per i capoluoghi di provincia, che a Trani non abbiamo ancora approvato.
Il gioco delle tre carte è riuscito.
Sul punto successivo “Darsena Comunale: problematica”, il Nostro Danisi si lancia su una sua analisi (“sembrerebbe che la gestione della Darsena sia antieconomica così come proposta dal Comune”), il Presidente Pappolla rincara la dose (“nella nuova ipotesi di contratto tra Comune ed Amet, si ripresenta il problema della forma mista, ovvero l'assistenza ai diportisti viene affidata all'AMET mentre tutto il resto è in capo al Comune”) ma tutto finisce lì, senza una decisione, senza una determinazione del Sindaco, e via con l'altro punto.
“Determinazione compenso organo amministrativo”: ci si lamenta che la Iaculli abbia provveduto “con atto unilaterale” ad eliminare il compenso variabile, ovvero il gettone di presenza, e qui si decide qualcosa.
Si decide di chiedere al Socio, cioè al Sindaco, di revocare la delibera del 2015 del Commissario Prefettizio.
Infine, tra le “varie ed eventuali”, la due diligence che appariva di primaria importanza, ora viene subordinata alla realizzazione del piano industriale, che avrà il compito di dire definitivamente quale sarà il futuro dell'azienda.
E chi se ne frega dell'opinione del consiglio comunale sul futuro da delineare per AMET.
Quando invece il Sindaco, nel consiglio comunale del 27 luglio, dopo aver bloccato per un anno la gara sui parcometri, aveva dichiarato: “ritengo che il problema non si ponga visto che a settembre saremo in quest'aula a decidere tutti insieme il futuro di quest'azienda”.
A settembre non si è mai portato il futuro di Amet in consiglio. E neanche ad ottobre.
Sui compensi e sulle poltrone c'è velocità ed efficienza, sui contenuti c'è solo fuffa.
Decisioni per la Città: ancora zero.

Nell'ultimo verbale a nostra disposizione, quello dell'Assemblea di giugno 2016, oltre che all'approvazione del bilancio, ci si sofferma sulla gara per il nuovo software: Danisi annuncia che è stata avviata la gara, a ben un anno di distanza dalla individuazione della consulente.
Sui parcometri si gioca a nascondino: Bottaro ritiene che debba essere rinviato ad una prossima seduta assembleare, in attesa del Piano Industriale.
Il pugno duro sta però nella decisione che viene presa nel punto successivo: stabilire il ripristino del compenso variabile ai Sindaci che il Commissario Straordinario aveva tolto.
L'Assemblea, a fronte di un bilancio in negativo, ripristina il compenso variabile ai Sindaci nella misura determinata dal Sindaco nella successiva Assemblea.
Notate bene: in un anno di verbali non c'è il minimo accenno ai trasporti, nulla.
Nessun accenno ai mezzi che sono vetusti, nessun riferimento a misure di finanziamento per rinnovare il parco mezzi, nessuna idea su come rendere più efficaci e più capillari le linee urbane.

Altre importanti domande scaturiscono dall'analisi della Relazione al Bilancio d'Esercizio 2015 redatta da KPMG.
Viene riportato per iscritto che l'acquisto nel 2003 del ramo d'azienda da Enel Distribuzione per 30 anni, con pagamento per 20 anni, per la cifra di 1.150.000 euro, potrebbe non essere un investimento recuperabile: perché?
E ancora: la sottostazione di smistamento di Monachelle, costata 1.700.000 euro, al momento è ancora ferma perché sono stati solo conferiti incarichi di progettazione per metterla in funzione, ma non essendo ancora entrata in esercizio, la KPMG si chiede quando rientreranno gli investimenti; e lo chiediamo anche noi: quando?
Infine: la REA Trani, società consortile tra Amet e Noyvallesina di Dalmine, era risultata aggiudicataria di una gara per la costruzione e gestione del termovalorizzatore di Trani, poi però, dato che la Regione Puglia si era ravveduta ed aveva annullato in autotutela l'aggiudicazione, la REA era stata messa in liquidazione, ed ovviamente il socio di minoranza privato aveva chiesto il risarcimento dei danni: 3 milioni di euro riconosciuti dal TAR Lazio nel 2012. Invece AMET ha visto riconosciuta solo una parte del risarcimento, e infatti recentemente ha avviato una causa nei confronti della Regione per il riconoscimento del proprio. Perché il Sindaco Bottaro non fa valere i suoi rapporti con Emiliano e fa in modo che AMET ottenga il giusto senza attendere l'esito di tale contenzioso?
Sappiate dunque che il termovalorizzatore, se pur non costruito, ha un costo.

In ultimo, proprio a proposito di bilancio.
Abbiamo una chiusura d'esercizio passiva per circa 280 mila euro (segno meno) ed una dichiarazione dei redditi che presenta un reddito di oltre 1 milione e 300 mila euro (segno più), da cui infatti scaturisce una tassazione di circa 360.000 euro.
Ricapitolando, abbiamo un Bilancio in negativo ed un Modello Unico in positivo.
Per cui la domanda secca è: l'AMET è in utile o in perdita?
C'è una differenza di 1 milione e 600 mila euro tra un'ipotesi e l'altra!

Troppi, davvero troppi aspetti sulle questioni di Amet che presentano incongruenze, e pertanto stiamo inviando un esposto alla Corte dei Conti ed alla Procura della Repubblica.

Antonella Papagni e Luisa Di Lernia
Portavoce M5S nel Consiglio Comunale di Trani

Post più recenti Post più vecchi Home page

ULTIMI POST

  • L’INSOSTENIBILE RITARDO NELL’AVVIO DEI PUC
      L’INSOSTENIBILE RITARDO NELL’AVVIO DEI PUC I Progetti Utili alla Collettività così si chiamano le diverse attività che i beneficiari ...
  • Amet Spa abbiamo un problema…
    Temperatura costante a 0°C. Quando ci accingiamo a visionare il sito dell’Amet Spa ci viene subito all’occhio la temperatura giornali...
  • Tsk tsk
    La scelta della commissione elettorale per la designazione degli scrutatori per le elezioni parlamentari del 24 e 25 febbraio tramite chiam...
  • Come si entra nel MoVimento
    Riportiamo integralmente il testo di un esponente del Movimento di Brescia che spiega COME si entra nel MoVimento Cinque Stelle. Scrivo ...

Categories

  • ambiente
  • Amet
  • Amiu
  • amministrazione
  • bilancio
  • consiglio comunale
  • cultura e scuola
  • democrazia diretta e trasparenza
  • Il Movimento 5 Stelle Trani
  • miscellanea
  • politiche del lavoro e delle imprese
  • salute
  • sicurezza
  • sociale
  • sport
  • tecnologia e innovazione
  • tutela animale
Powered by Blogger.

Il Movimento M5S puglia

Il Movimento M5S puglia

Archivio

  • ▼  2021 (5)
    • ▼  giugno (1)
      • PROGETTI UTILI ALLA COLLETTIVITA’, DOPO MESI QUALC...
    • ►  maggio (1)
    • ►  febbraio (1)
    • ►  gennaio (2)
  • ►  2020 (33)
    • ►  dicembre (2)
    • ►  ottobre (3)
    • ►  settembre (8)
    • ►  agosto (7)
    • ►  luglio (5)
    • ►  giugno (4)
    • ►  maggio (3)
    • ►  aprile (1)
  • ►  2019 (22)
    • ►  novembre (2)
    • ►  ottobre (4)
    • ►  settembre (2)
    • ►  agosto (2)
    • ►  giugno (1)
    • ►  maggio (3)
    • ►  aprile (2)
    • ►  marzo (2)
    • ►  febbraio (4)
  • ►  2018 (15)
    • ►  novembre (2)
    • ►  ottobre (2)
    • ►  settembre (1)
    • ►  agosto (1)
    • ►  luglio (4)
    • ►  giugno (5)
  • ►  2017 (10)
    • ►  ottobre (2)
    • ►  settembre (2)
    • ►  luglio (1)
    • ►  maggio (1)
    • ►  marzo (1)
    • ►  febbraio (2)
    • ►  gennaio (1)
  • ►  2016 (18)
    • ►  novembre (2)
    • ►  ottobre (2)
    • ►  settembre (3)
    • ►  agosto (1)
    • ►  giugno (1)
    • ►  maggio (2)
    • ►  aprile (2)
    • ►  marzo (3)
    • ►  febbraio (1)
    • ►  gennaio (1)
  • ►  2015 (29)
    • ►  dicembre (3)
    • ►  ottobre (1)
    • ►  settembre (3)
    • ►  giugno (2)
    • ►  maggio (3)
    • ►  aprile (4)
    • ►  marzo (6)
    • ►  febbraio (1)
    • ►  gennaio (6)
  • ►  2014 (40)
    • ►  dicembre (9)
    • ►  novembre (3)
    • ►  ottobre (4)
    • ►  settembre (1)
    • ►  luglio (2)
    • ►  giugno (4)
    • ►  maggio (3)
    • ►  aprile (3)
    • ►  marzo (3)
    • ►  febbraio (3)
    • ►  gennaio (5)
  • ►  2013 (22)
    • ►  dicembre (1)
    • ►  novembre (3)
    • ►  ottobre (1)
    • ►  settembre (6)
    • ►  agosto (1)
    • ►  luglio (2)
    • ►  maggio (1)
    • ►  marzo (1)
    • ►  febbraio (3)
    • ►  gennaio (3)
  • ►  2012 (28)
    • ►  dicembre (1)
    • ►  novembre (3)
    • ►  maggio (5)
    • ►  aprile (9)
    • ►  marzo (8)
    • ►  febbraio (2)

Il MoVimento 5 Stelle

Il MoVimento 5 Stelle
Trovaci su Facebook

Popular Posts

  • Foto dall'Isola (Ecologica): cosa sta succedendo?
    La situazione emergenziale dei rifiuti a Trani ed in tutta la provincia è tutt’altro che risolta, e mentre si continuano a fare preocc...
  • M5S Trani ha incontrato l'Ass. Capone: il punto sui Lavori Pubblici
    Nei giorni scorsi abbiamo incontrato l’Assessore ai Lavori Pubblici di Trani Arch. Capone per un confronto ed una verifica su alcuni de...
  • 80 MILIONI DI EURO IN SLOT E VLT
    80 MILIONI DI EURO IN SLOT E VLT Solo a Trani, nel solo 2017. Era la prima settimana di giugno del 2018 quando incontrammo l'ass...

SEGUICI SUI SOCIAL

facebook FACEBOOK
Copyright 2014 MoVimento 5 Stelle Trani.
Designed by OddThemes