Interpellanza Urgente - Trivellazioni Mar Adriatico Meridionale (costa della Provincia Bat)

23 luglio 2013 alle ore 13.27
Interpellanza urgente

Al Ministro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, al Ministro per i Beni e le Attività Culturali, al Ministro dello Sviluppo Economico -  Per sapere – Premesso che:

-          la Northern Petroleum, compagnia petrolifera inglese, ha chiesto e avviato i procedimenti per l’esecuzione delle trivellazioni al largo delle coste del Mar Adriatico Meridionale, nelle aree prospicienti le coste della Puglia, con relative procedure di V.I.A.;

-          in merito risulta formalizzato esito positivo delle verifiche tecnico-amministrative relative alla procedibilità dell’istanza di V.I.A. da parte del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare;

-          la Giunta regionale della Puglia, su proposta dell’assessore all’Ambiente Lorenzo Nicastro, ha adottato una deliberazione che ribadisce la posizione contraria della Puglia nell’ambito dei procedimenti Ministeriali di V.I.A. per undici permessi di ricerca di idrocarburi nelle acque prospicienti le sue coste;

-          anche  il comune di Barletta, con deliberazione del 28/05/2012, ha espresso anch’esso parere sfavorevole a tali attività;

-          già due sentenza del Tar del Lazio, n.8209 e n.8236 del 01/10/2012, avevano annullato  le due diverse autorizzazioni alle prospezioni geosismiche rilasciate alla Petroceltic Italia, accogliendo il ricorso presentato da WWF Italia, Legambiente nazionale, Csn, Lipu e Fai, annullando di fatto il decreto n126 del 29 marzo 2011 emesso dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare. La procedura ministeriale è stata definita illegittima a causa della mancata pubblicazione a norma di legge ed il mancato coinvolgimento della Regione Puglia nella procedura del V.I.A.

-          la popolazione locale non è stata debitamente informata circa tali attività di ispezione, prospezione  ed estrazione, le loro modalità e il rilevante impatto ambientale;

-          la vocazione turistica, l’attività di pesca e in ogni caso il decoro e le bellezze paesaggistiche del territorio interessato verrebbero compromessi irreversibilmente da un’ eventuale attività estrattiva;

-          il Mare Adriatico in ogni caso mal si presta ad attività del genere, essendo un mare “chiuso”, il cui ricambio delle acque richiede diversi decenni;

-           nel caso di incidenti con relativi sversamenti in mare di idrocarburi, il ricambio delle acque del bacino adriatico richiederebbe addirittura secoli;

-           il Mare Adriatico è oggetto di rivalutazione da parte della popolazione pugliese che nel corso degli ultimi anni ha rilanciato, con sacrifici e investimenti, il movimento turistico e ambientale, basti pensare all’exploit, negli ultimi anni, della penisola Salentina e del promontorio del Gargano, nonché alle iniziative turistico- culturali nel nord barese;

-          ad oggi molto si punta sul marchio Puglia, sinonimo di qualità, relativamente alle produzioni agroalimentari, con notevoli investimenti sul territorio;

-           le attività estrattive sono in netto contrasto con tali realtà, e ne svilirebbero lo sviluppo, minando la solidità e la sostenibilità economica;

come il Governo, per quanto di sua competenza,  intenda intervenire per scongiurare, sulla base delle premesse, l’installazione di piattaforme finalizzate alla ricerca di idrocarburi nel Mar Adriatico in quanto incompatibili con la sua vera vocazione.


On.  Giuseppe D’Ambrosio

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