“Il voto del Movimento Cinque Stelle questa sera sarà favorevole. Lo dobbiamo soltanto ad un gesto di civiltà nei confronti della città. Ben sapendo che questa delibera, questo atto di indirizzo non cambierà assolutamente nulla nel vostro modo di fare. Noi stiamo votando il nulla. Ma io ho sempre creduto nella strategia "Rifiuti Zero" e continuerò a crederci. So benissimo… so benissimo quello che farete eppure non sono maga...”
Questo è quello che noi dichiaravamo attraverso le parole di Antonella Papagni Portavoce del Movimento Cinque Stelle nell’intervento finale in sede di Consiglio Comunale del 27/07/2016 in cui si approvava la strategia “Rifiuti zero”.
I nostri poteri paranormali avevano ampiamente previsto che molti dei punti affermati nella delibera di quell’emblematico Consiglio Comunale sarebbero stati solo e soltanto parole scritte e mai realizzate.
In esso il Comune si impegnava già nel 2016 a intraprendere il percorso verso il traguardo dei "Rifiuti Zero" entro il 2020 stabilendo per il 2016/2017 il raggiungimento del 65% di raccolta differenziata.
Analizzando i dati, tratti dal sito ambientale della regione Puglia, Trani si attesta per il 2017 ad una percentuale di raccolta differenziata (RD) pari al 20,6%. Stessa percentuale è confermata per i primi 4 mesi del 2018.
Ossia ci separano oltre 44 punti percentuali rispetto a quanto strategicamente promesso due anni fa.
In quella delibera di indirizzo strategico vi erano anche indicazioni concrete su come addivenire all’obiettivo prefissato.
Erano indicate azioni di separazione alla fonte e di organizzazione efficiente della raccolta differenziata con coinvolgimento della comunità chiamata a collaborare in un passaggio chiave per attuare la sostenibilità ambientale.
Si definiva la raccolta porta a porta con quattro contenitori per organico, carta, multi materiale e residuo, in grado di raggiungere in poco tempo e su larga scala quote percentuali superiori al 70%,
Era prevista la realizzazione di un impianto di compostaggio da prevedere prevalentemente in aree rurali, di piattaforme impiantistiche per il riciclaggio e il recupero dei materiali, finalizzate al reinserimento nella filiera produttiva.
Si puntava sulla diffusione del compostaggio domestico e sulla sostituzione delle stoviglie e bottiglie in plastica, sull'utilizzo dell'acqua del rubinetto, sull'utilizzo dei pannolini lavabili, sull'acquisto alla spina di latte, bevande detergenti, prodotti alimentari, sostituzione degli shoppers in plastica con sporte riutilizzabili.
Era prevista la realizzazione di centri per la riparazione, il riuso e la decostruzione degli edifici, i cui beni durevoli, potevano essere riparati, riutilizzati e venduti, l'introduzione di sistemi di tariffazione puntuale che avrebbero fatto pagare le utenze sulla base della produzione effettiva di rifiuti non riciclabili da raccogliere. La realizzazione di un impianto di recupero e selezione dei rifiuti, in modo da recuperare altri materiali riciclabili sfuggiti alla RD e allo stesso tempo impedire che rifiuti tossici potessero essere inviati nella discarica pubblica transitoria e stabilizzare la frazione organica residua.
Pensare infine ad un centro di ricerca e riprogettazione da cui, attraverso l'analisi del residuo a valle di RD si potesse attuare una ricerca finalizzata alla riprogettazione industriale degli oggetti non riciclabili, fornire un feedback alle imprese e promuovere buone pratiche di acquisto, produzione e consumo.
Ed infine come obiettivo ambizioso il raggiungimento entro il 2020 dell'azzeramento dei rifiuti.
Risultati certo ambiziosi ma che nel concreto avremmo potuto realizzare.
Questa convinzione deriva soprattutto alla luce della sperimentazione fatta in alcuni quartieri di Roma. La capitale a guida Movimento Cinque Stelle ha attuato già in alcuni quartieri di due municipi romani la raccolta differenziata porta a porta con chip elettronico.
I primi dati della nuova raccolta differenziata al quartiere AXA di Roma si attestano sul 93% di materiale inviato a riciclo e compostaggio e indicano che questa è la via da seguire su Roma e in tutta Italia, la raccolta domiciliare con tariffa puntuale è infatti nel Contratto di Governo.
I dati del nuovo sistema di differenziata, sono in linea con quanto già emerso nel quartiere ebraico dove con il nuovo sistema si è registrato l'85% di materiale inviato a riciclo e compostaggio.
Ma i vantaggi sono anche economici derivanti dal recupero di tasse. Infatti su Roma la mappatura condotta da 70 addetti della municipalizzata dei rifiuti (Ama) ha permesso di individuare circa 50mila utenze “fantasma” in due municipi.
A Trani invece si preferisce continuare ad affidare la guida della sua municipalizzata ad un amministratore che nel corso di 3 anni non ha incrementato di un solo punto la percentuale di RD.
Il sindaco ha dichiarato che la conferma del Dott. Guadagnolo, attuale AU di AMIU per ulteriori tre anni è un atto necessario per la complessità delle questioni di cui si sta occupando. Tra le quali la ricapitalizzazione dell'azienda, speriamo che non siano ancora una volta soldi pubblici gestiti da chi, anche per quel che riguarda le assunzioni, non ha un comportamento trasparente e irreprensibile; la messa in sicurezza e bonifica della discarica, per la quale nel corso di questi mesi abbiamo riscontrato pericolosi sversamenti di percolato documentato da servizi televisivi e all'avvio della raccolta differenziata porta a porta, per la quale dopo già due anni di avvio della strategia “Rifiuti zero” non si riscontrano incrementi di quantità ne estensione della raccolta in altri quartieri.
Ancora una volta le buone intenzioni delle altre forze politiche rimangono solo promesse ed è facile prevedere che tali resteranno.
Dove invece il Movimento Cinque Stelle governa il decoro urbano, la creazioni di nuove occasioni di lavoro per i cittadini, il recupero di risorse e di tasse soprattutto nei confronti dei furbi e gli impegni e le promesse fatte a tutela della salute dei cittadini, si realizzano a vantaggio della collettività e dell’ambiente.
Le Portavoce del Movimento Cinque Stelle
Luisa Di Lernia
Antonella Papagni