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MoVimento 5 Stelle Trani
Ieri abbiamo provveduto ad inoltrare una segnalazione sul tema della sicurezza al Ministro dell'Interno, al Presidente della Provincia, al Questore ed al Prefetto chiedendo di verificare i motivi per cui il sistema di videosorveglianza affidato al Commissariato di Polizia di Trani sia spento.
Almeno da agosto 2015, periodo in cui ricevevamo le prime segnalazioni in merito, abbiamo allertato gli organi preposti, rivolgendoci poi al Ministero ed alla Prefettura a gennaio 2016.

Non ci siamo arresi alle flebili rassicurazioni di rito ed abbiamo indagato sulle cause, scontrandoci anche in questo caso con la fiera dell'ovvio: non ci sono fondi sufficienti per esperire un bando di gara e provvedere all'affidamento del servizio di manutenzione; persino la più banale assistenza non viene più fornita dalle aziende, legittimamente decise a non intervenire senza un regolare affidamento ed una preventiva copertura finanziaria.

Almeno 15 telecamere, distribuite per il centro abitato, sono inattive da mesi e portano, a nostro avviso, perlomeno due effettivi negativi: l'impossibilità di acquisire immagini utili all'attività investigativa e la mancanza di un forte deterrente per la criminalità.

La situazione è da tempo insostenibile in Città, i reati di ogni tipo si susseguono senza sosta ed i cittadini avvertono un enorme senso di insicurezza, al punto che i sindacati di polizia hanno coraggiosamente ed apertamente denunciato l'immobilismo del Ministero degli Interni e l'assoluta mancanza di risposta sui territori: al di là del loro encomiabile impegno, alle donne ed agli uomini delle forze dell'ordine non si può chiedere di sostituirsi agli organi ministeriali e prefettizi.

Per di più, a quanto ci risulta, non stanno subendo il medesimo grave disservizio le città limitrofe; ne siamo contenti ma ci domandiamo: Trani fa parte della stessa Prefettura?

Chiediamo di intervenire immediatamente per porre rimedio ad una situazione che dura da quasi un anno e che è ormai diventata irritante ed oltremodo pericolosa.

Qui la segnalazione inviata.

Giuseppe D'Ambrosio – Camera dei Deputati
Grazia Di Bari – Consiglio Regionale Puglia
Luisa Di Lernia e Antonella Papagni – Consiglio Comunale Trani

Mercoledì 4 maggio, alle ore 16:30, è convocato in seduta straordinaria ed urgente il Consiglio Comunale.
Unico punto all'ordine del giorno l'autorizzazione alla riduzione del capitale e alla ricapitalizzazione di AMIU mediante rinuncia ai crediti vantati dal Comune di Trani per oltre 4.219.732,48 euro e la cessione ad AMIU di due beni: l'isola ecologica (valore presunto 216.054,25 euro) e la ricicleria (valore presunto 3.019.708,36 euro).
Contestualmente si vuole deliberare l'autorizzazione ad emanare atto di indirizzo per la scissione dei rami servizi ed impianti entro fine anno, ed altro atto di indirizzo affinché il Comune si costituisca parte civile nei processi penali inerenti il disastro ambientale in discarica.

Pubblichiamo tutti gli atti ricevuti dalle nostre portavoce in Consiglio perché cittadini e giornalisti possano avere a disposizione tutte le informazioni necessarie.
Del resto i proclami di questa Amministrazione si stanno traducendo in una scarsissima trasparenza e nell'uso sistematico ed indiscriminato della convocazione d'urgenza dei consigli comunali, per di più con la convocazione improvvisa della Commissione Bilancio il cui parere non è richiesto nei casi di convocazione urgente del Consiglio Comunale.

Qui il link a tutta la documentazione.


Il passaggio a livello di Via De Robertis è da sempre un ostacolo alla serena vivibilità di una enorme area urbana che ospita oltre 12.000 cittadini, quel quartiere Stadio che sta provando, anche attraverso l'impegno del suo Comitato, di ottenere ascolto da ogni amministrazione.
Dopo decenni di immobilismo qualcosa si era mosso, al punto che noi tranesi ci siamo anche sobbarcati il pagamento di un mutuo, ma qualcosa negli ingranaggi si è nuovamente bloccato: cos'è successo?
Partiamo dai pochi dati certi.
Il 1° marzo 2001 veniva conferito dal Comune di Trani agli ingegneri Caruso e Romanelli l'incarico di progettare lo spostamento dei sottoservizi in corrispondenza del passaggio a livello di Via De Robertis in modo che poi Rete Ferroviaria Italiana potesse procedere alla realizzazione di un sottovia.
A seguito del parere negativo espresso dalla Soprintendenza in relazione al muro di Villa Bini, il progetto vide un blocco di ben 12 anni, perché solo il 13 novembre 2013 fu concessa l'approvazione definitiva.
Pertanto il 29 novembre 2013 è stata deliberata dal Consiglio Comunale la contrazione di un mutuo di 1.500.000 euro al tasso annuo del 4,46% (recentemente rinegoziato al 4,26%) per provvedere al pagamento dei lavori necessari allo spostamento dei sottoservizi, il cui progetto fu definitivamente approvato dalla Giunta Comunale il 17 dicembre 2013.

Ma in cosa consistono esattamente i lavori in questione?
Oltre alla progettazione, ai rilievi, agli oneri di sicurezza e alle imposte, le spese più consistenti riguardano la nuova sistemazione del muro di Villa Bini, ma soprattutto lo spostamento delle condotte di acqua, fogna bianca e fogna nera, dei cavi telefonici e di quelli elettrici e della rete gas.

Ciò significa che, affinché vi sia l'approvazione del progetto esecutivo, occorre l'acquisizione dei pareri specifici nella apposita Conferenza dei Servizi di cui fanno parte tutti i soggetti coinvolti.

A gennaio 2016 il Sindaco aveva formalmente invitato i soggetti coinvolti a procedere all'approvazione del progetto definitivo al fine di dare avvio alla successiva fase esecutiva.
Quale risultato ha avuto quel richiamo?
Nessuna notizia, anche a seguito di nostre precedenti interrogazioni, e pare che dell'ultima Conferenza di Servizi risalente al 1° febbraio non sia stato neanche redatto un verbale.

Per questi motivi, tramite una interrogazione ed un contestuale accesso agli atti, abbiamo chiesto spiegazioni: chi tra Rete Ferroviaria Italiana, Acquedotto Pugliese, Telecom, Amet e 21 Rete Gas non sta ottemperando a quanto previsto perché possano partire i lavori?

Da gennaio 2014 i cittadini di Trani stanno pagando una rata semestrale di 93.000 euro per il mutuo contratto con Cassa Depositi e Prestiti!
Sono passati due anni e 4 mesi da allora!

Come la prendereste se, avendo deciso di eseguire dei lavori in casa vostra e, dopo aver ottemperato a tutti gli obblighi di legge ed aver ottenuto le autorizzazioni, dopo aver pagato il progettista, dopo aver contratto un mutuo in banca per pagare i lavori, dopo aver cominciato a pagare le rate e gli interessi, gli operai non si presentassero per cominciare e non vi fornissero alcuna spiegazione? Andreste su tutte le furie o no?
Perché nel pubblico bisogna sempre lasciar andare tutto con leggerezza?
Perché dover sopportare questi inspiegabili ritardi?
Stiamo parlando della vivibilità di un intero quartiere, di cittadini che pagano le tasse come gli altri, compiono i propri doveri civici come gli altri. Perché non devono veder riconosciuti i propri diritti?

Vorremmo inoltre un incontro con il neo Assessore ai Lavori Pubblici in cui ci dia contezza di quanto sta accadendo perché si possa poi informare la cittadinanza.

Questa pratica del “paga e zitto” delle pubbliche amministrazioni e delle aziende privatizzate che forniscono servizi pubblici essenziali, deve finire.



Luisa Di Lernia
Portavoce Movimento 5 Stelle nel Consiglio Comunale di Trani

Gli altissimi valori di elementi inquinanti quali nichel, ferro, piombo, manganese e arsenico che vengono periodicamente riscontrati da Arpa a seguito degli esami presso la discarica di Trani attestano che, attraverso il percolato, si sta determinando un forte sversamento nella falda acquifera di elementi nocivi per l’uomo, irrimediabilmente immessi nella catena alimentare tramite le acque di irrigazione delle coltivazioni a valle della discarica ed infine tramite il mare in cui confluiscono.
Questo disastro ambientale dura da almeno un anno e mezzo e sappiamo bene che deriva dal cedimento strutturale della barriera impermeabilizzante su una parete della discarica e dal cedimento del pozzo P6V.
Pozzo che non è mai stato incamiciato e che quindi permette al percolato di arrivare ancor più velocemente in falda.
Per di più da articoli di stampa si apprende che i tecnici incaricati stanno proponendo, invano sinora, una sorta di intervento che “sigilli” il pozzo P6V in modo da neutralizzare l’apporto di percolato in falda. Propongono, inoltre, di aprire un altro pozzo spia ben impermeabilizzato. Queste operazioni comporterebbero l’esborso di somme esigue rispetto al danno in corso con probabili ripercussioni sulla salute.
Chiediamo dunque all’Amministrazione e all’Amiu se è vero che con delle somme così esigue si può avere già un reale beneficio per l’ambiente e per la salute umana. E se è vero, perché allora non si comincia con questa piccola operazione? Perché si continua con il rimbalzo delle responsabilità? Perché si continua a parlare di progetti milionari che non arrivano, e non si prendono in considerazione questi primi piccoli interventi?
Noi vi chiediamo, qualora questa soluzione sia vera, di procedere senza indugio a sigillare il pozzo P6V. Pretendiamo tempi rapidissimi e soluzioni efficaci a tutela della salute dei cittadini e dell’ambiente.
A tal proposito chiediamo formalmente al Sindaco di voler procedere in tempi rapidi alla realizzazione del Piano della Salute poiché è evidente che il disastro ambientale in corso può avere riflessi importanti sulle vite dei cittadini. Lo stiamo chiedendo dal 2013 ma mai nessuno si è prodigato nel porlo in essere. E’ necessario avere sotto gli occhi i dati epidemiologici per capire lo stato di salute della cittadinanza.
Non possiamo più attendere oltre. Avete una grossa responsabilità nei confronti dei cittadini e dell’ambiente e se non fate gli interventi giusti e necessari, allora anche voi sarete annoverati tra coloro che hanno avvelenato Trani.

Antonella Papagni
Portavoce M5S Trani

Ci risulta che la Regione Puglia abbia inviato una nota al Comune di Trani con la quale afferma di essere ancora in attesa del Progetto di messa in sicurezza di emergenza del lotto III.
Senza tale progetto la Regione fa sapere di non poter dare seguito alla concessione del finanziamento di un milione di euro che la stessa ha messo a disposizione.
Sia chiaro: questo milione è solo un'inezia rispetto ai danni ambientali enormi che la Regione ha provocato a Trani imponendoci di scaricare negli anni rifiuti da ogni dove.
Però ci si pone una domanda: i nostri amministratori locali non sono interessati neanche a questi soldi? Cosa aspettano a richiederli?

Ma non finisce qui, perchè la Regione scrive anche di essere in attesa del Piano di Caratterizzazione, dell'elaborato Analisi di rischio e del Progetto di bonifica e/o messa in sicurezza permanente/operativa.
La Regione invita nuovamente il Comune di Trani, per ciò che attiene la post-gestione della discarica, ad inoltrare alle Autorità competenti il progetto di copertura e di valorizzazione del biogas dei lotti I e II. Tutto drammaticamente fermo.

Negli stessi giorni la Provincia Bat scrive all'Amiu. Questa missiva è molto interessante perché ricostruisce tutti gli accadimenti avvenuti da quando Amiu accertò il superamento dei valori soglia nel luglio 2014 sino ad oggi.
Purtroppo ne emerge che Amiu non ha mai fatto fronte alle richieste della Regione e della Provincia in merito all'elaborazione e alla trasmissione di una proposta tecnica di intervento atta a bloccare la diffusione della contaminazione. Si parla di "reiterata inerzia", di "inadeguatezza delle misure di emergenza adottate". Insomma anche da parte di Amiu uno stato di paralisi assoluta.

Ricordiamo che sono quasi scaduti i 3 mesi che il Consiglio Comunale si è dato per decidere se ricapitalizzare o liquidare la nostra società partecipata. Ad oggi non sappiamo neanche cosa stia facendo l'advisor il cui lavoro è oscuro.

Come potete vedere a nessuno di loro interessa la salute dei cittadini e dell'ambiente.
Ci domandiamo cosa vogliono fare di Amiu. Svenderla? A chi? E a chi gioverebbe tutto questo? Ai cittadini no sicuramente.

Denunciamo fermamente il comportamento omissivo sia dell'Amministrazione che dell'Amiu. A fronte di un disastro ambientale enorme come quello che è stato accertato in discarica il Sindaco avrebbe dovuto battere i pugni, non a parole, per sbloccare i fondi che sono in Oga. Avrebbe dovuto battere i pugni in Regione per far destinare più soldi per la messa in sicurezza della discarica.
Invece no. L'unico atto è stato quello di assumere 10 dipendenti in un'azienda sull'orlo del fallimento.

Preparatevi tranesi il risveglio sarà drammatico e noi vi stiamo avvisando.


Antonella Papagni
Portavoce M5S nel Consiglio Comunale di Trani

Nell'ultima seduta di consiglio comunale abbiamo assistito ad un ampio repertorio delle mostruosità amministrative del recente passato, tra esplicite dimostrazioni dell'incapacità delle precedenti cricche politiche e implicite volontà di perseverare in quegli errori.

Si va dai finanziamenti europei persi, come nel caso di 1.400.000 euro per la salvaguardia della costa per l'area del Monastero di Colonna, ai finanziamenti regionali parzialmente restituiti, come nel caso dei 107.000 euro per la ristrutturazione dell'ala nord del Palazzo di Città a favore dei servizi sociali, fino agli incarichi professionali per la riqualificazione del Monastero di Colonna, assegnati senza evidenza pubblica e quindi respinti dalla copertura dei finanziamenti europei (e alla fine pagati con le tasche dei Tranesi).

Abbiamo dovuto assistere all'ennesima puntata della fiction “photored”, cominciata nel 2011 con l'assegnazione del bando all'unica azienda che si era presentata, così come alla maxi delibera che potremmo definire “Milledebiti”, un insieme di misfatti del valore superiore ai 500.000 euro in cui spicca l'onnipresente Giorgino, Sindaco di Andria ma nostro illustrissimo concittadino, che il Sindaco Bottaro si ostina a sostenere come interlocutore nel gravissimo problema della discarica.

A proposito invece della variante approvata per la tratta ferroviaria della BariNord, l'unica che collega su rotaia l'aeroporto di Bari Palese con Bari, Andria e Barletta, un enorme progetto europeo finanziato con più di 180 milioni di euro: nessuno che abbia per tempo verificato la fattibilità di inserirsi in quel contesto progettuale, nessuno che abbia avuto l'aspirazione a collegare Trani con Andria e quindi con il più importante aeroporto della nostra Regione.
Quella è la mobilità sostenibile che qualcuno riporta con il “copia e incolla” sui programmi elettorali ma non persegue nei fatti.

Altro capitolo è quello della istituzione del Nucleo Unico dei controlli interni del Comune di Trani, sollecitata dalla Corte dei Conti e ormai improcrastinabile.
Anche qui l’ennesimo pasticcio. All’inizio erano partiti con la ricerca di 3 professionisti da ricercarsi con un avviso pubblico e poi scelti dal Sindaco.
Noi abbiamo proposto due metodi più trasparenti: far sorteggiare le tre figure professionali dal Prefetto o, alternativamente, effettuare il sorteggio tra i curricula arrivati al Comune previo idoneo avviso pubblico. Hanno invece inserito un emendamento pasticciato per cui gli anni di permanenza di queste tre figure passano da tre a uno ed il metodo di scelta sarà quello di sempre. Volevamo evitare un altro poltronificio, ma niente da fare, proseguono sulla loro strada.

E poi c’è stata la scena più ipocrita di questa consiliatura.
Erano partiti in commissione con il voler modificare tutto il regolamento del Consiglio Comunale, ma avevamo capito che era una manovra per cancellare l’articolo 15.3 relativo al limite di una commissione a settimana. E infatti hanno modificato di pochissimo altri due articoli (altro che trasparenza e partecipazione popolare).
Già in Commissione Affari Istituzionali ci eravamo detti contrari all’abrogazione dell’articolo 15.3. Abbiamo mantenuto fede a quanto detto ed abbiamo proposto due emendamenti: il primo per non abrogare l’articolo stesso, il secondo per arginare le commissioni pagate (solo 4 al mese e le altre senza compenso). Malgrado avessimo ricevuto il favorevole parere tecnico-contabile, hanno respinto tutto.

E la pena maggiore l'hanno dovuta sopportare il giorno dopo i cittadini tranesi, costretti a leggere comunicati moralizzatori dei partiti di centro destra sull'estensione del numero di commissioni retribuite.
Con l'incoerenza che li contraddistingue, in consiglio si assentano, si astengono o votano a favore, ma fuori dal consiglio parlano di etica e morale!



Antonella Papagni - Luisa Di Lernia
Portavoce M5S nel Consiglio Comunale di Trani

Il 1° emendamento presentato per evitare l'aumento del numero di commissioni.

Il 2° emendamento presentato per non far pesare l'aumento del numero di commissioni sulle tasche dei Tranesi.
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