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MoVimento 5 Stelle Trani
Il Movimento 5 Stelle Trani, nell'ottica di una maggiore trasparenza dell'attività amministrativa, chiede alla commissione elettorale di procedere alla individuazione dei componenti dei seggi elettorali per le elezioni parlamentari del 24 e 25 febbraio per mezzo di sorteggio, ritenendo che la nomina dall'alto possa prestare il fianco a dubbi riguardanti eventuali logiche clientelari.Ricordiamo agli elettori che lo spoglio delle schede sarà più semplice rispetto alle elezioni comunali dato che non si esprimerà alcuna preferenza per il singolo candidato ma solo per il simbolo del partito/movimento.
Giorgio Germinario - Michele Lamparelli
Attivisti Movimento Cinque Stelle Trani

Con questo articolo, i Grilli di Trani sperano di offrire alla cittadinanza una corretta informazione e sperano di stimolare il tempestivo intervento dell’Amministrazione comunale e dell’AMET affinché tutti i buoni propositi paventati ormai da qualche anno su una prospettiva di sviluppo degli impianti fotovoltaici sugli edifici comunali della città, a partire dalle scuole, diventi finalmente realtà.
Partiamo dall’ABC, ovvero dall’analisi delle voci della bolletta elettrica di famiglie e piccoli consumatori serviti in maggior tutela (fonte Autorità per l’Energia Elettrica e il Gas – AEEG)
Nel IV trimestre 2012, la spesa totale per l'energia elettrica di un utente domestico con consumi pari a 2700 kWh/anno e potenza pari a 3 kW risulta di 524 euro/anno. I costi sono così ripartiti:
* servizi di vendita il 56,7% della bolletta pari a 297 euro
* servizi di rete il 13.2% pari a 69 euro
* imposte nazionali il 13,3% pari a 70 euro
* oneri di sistema il16.8% pari a 88 euro

  • Nello specifico il servizio di vendita è la principale voce di costo e comprende tutti i servizi e le attività svolte dal fornitore per acquistare e rivendere l'energia elettrica ai clienti. Esso si divide in tre voci:
    • il prezzo dell'energia
    • il prezzo di commercializzazione e vendita
    • il prezzo del dispacciamento.
  • I servizi di rete comprendono le attività di trasporto dell'energia elettrica sulle reti di trasmissione nazionali, di distribuzione locale e comprendono la gestione del contatore. Per i servizi di rete non si paga un prezzo (come per l'energia) ma una tariffa fissata dall'Autorità.
  • Le imposte nazionali sono:
    • l'imposta nazionale erariale di consumo (accisa) che si applica alla quantità di energia consumata indipendentemente dal contratto o dal venditore scelto. I clienti domestici con consumi fino a 1800 kWh godono di un'agevolazione per la fornitura nell'abitazione di residenza a riduzione di questa imposta
    • l'imposta sul valore aggiunto (IVA) che si applica sul costo totale della bolletta comprese, cosa vergognosa, le accise stesse (una tassa sulla tassa!).
  • Gli oneri di sistema sono divisi per le seguenti voci:
    • incentivi alle fonti rinnovabili e assimilate (componente A3)
    • oneri per la messa in sicurezza del nucleare e compensazioni territoriali che paghiamo da più di 20 anni (referendum del 1987)
    • promozione dell'efficienza energetica (componente UC7)
    • regimi tariffari speciali per la società Ferrovie dello Stato (componente A4) (paghiamo il treno anche se non ne usufruiamo?)
    • compensazioni per le imprese elettriche minori (componente UC4)
    • sostegno alla ricerca di sistema (componente A5)
    • copertura del bonus elettrico (componente As).

Alcune veloci considerazioni su queste ultime voci, partendo dalla necessità di far usufruire a tutti gli aventi diritto del bonus elettrico (esiste anche il bonus gas). Tale bonus è uno strumento introdotto dal Governo con la collaborazione dei Comuni , per garantire alle famiglie in condizione di disagio economico e alle famiglie numerose un risparmio sulla spesa per l'energia elettrica (e il gas). Possono accedere al bonus tutti i clienti intestatari di un contratto di fornitura elettrica, per la sola abitazione di residenza, con potenza impegnata fino a 3 kW per un numero di familiari con la stessa residenza fino a 4, o fino a 4,5 kW, per un numero di familiari con la stessa residenza superiore a 4, e:

  • appartenenti ad un nucleo familiare con indicatore ISEE non superiore a 7.500 euro;
  • appartenenti ad un nucleo familiare con più di 3 figli a carico e ISEE non superiore a 20.000 euro;
  • presso i quali viva un malato grave che debba usare macchine elettromedicali per il mantenimento in vita. in questo caso senza limitazioni di residenza o potenza impegnata.

Per richiedere il bonus occorre compilare apposita modulistica e consegnarla al proprio Comune di residenza o presso altro istituto eventualmente designato dallo stesso Comune (ad esempio i centri di assistenza fiscale - CAF).
Purtroppo la legge definisce fonti rinnovabili non solo le fonti di energia diverse dai combustibili di origine fossile (gas naturale, carbone, petrolio etc.), quali l'energia eolica, idrica, solare (compresi gli impianti fotovoltaici), geotermica, e quella prodotta dalle biomasse (i gas sprigionati dalla decomposizione di sostanze organiche) ma anche quella energia prodotta bruciando i rifiuti.
Sono considerati impianti alimentati da fonti assimilate quelli di cogenerazione (cioè la produzione combinata di energia elettrica e calore), quelli che utilizzano forme di energia recuperabile in processi e impianti produttivi; quelli che usano gli scarti di lavorazione e/o di processi e quelli che utilizzano fonti fossili prodotte solo da piccoli giacimenti isolati. Questi impianti sono inclusi tra quelli che beneficiano degli incentivi dal provvedimento del Comitato interministeriale dei prezzi (Cip) n. 6/92. Nella pratica sono incentivati gli inceneritori.

Dopo questa necessaria introduzione ci soffermeremo sulla scarsa considerazione che i legislatori ed i media asserviti a lobby di potere hanno dell’intelligenza del consumatore. Quanto pesa in bolletta l’incentivo al fotovoltaico? Molto meno della somma di tutte quelle inutili e dannose voci prima evidenziate. Gli italiani offrono in bolletta due caffè al mese a chi installa un impianto fotovoltaico. Gli oneri di sistema pesano in bolletta per il 16,8%, di questi la componente A3 incide per il 70%, di cui il 30% è fotovoltaico. Ovvero il fotovoltaico in bolletta pesa per il 3,5%, quindi 1,6 euro al mese. In contrapposizione a questo piccolo contributo, occorre notare che si tratta dell'unico costo che effettivamente genera una ricchezza distribuita in termini di posti di lavoro e di indotto sulle PMI italiane. Il resto degli oneri di sistema (CIP 6, oneri nucleari ecc.) genera, invece, un guadagno nelle tasche di pochi, oltre che costi sociali aggiuntivi. Circa il 70% degli impianti sono asserviti a utenze residenziali e PMI garantendo una vera democrazia energetica. Si stima che il solo fotovoltaico possa nei prossimi anni dar lavoro ad oltre 200.000 operatori.
Per quanto il Governo Monti abbia avuto il merito di varare finalmente una Strategia Energetica Nazionale (SEN), quest’ultima è stata criticata da associazioni quali ANIE, RENAEL e LEGAMBIENTE, perché già vecchia in partenza, (vecchia fatta da vecchi), mettendo ancora non in buona luce il fotovoltaico, tentennando ancora sulle rinnovabili e concedendo favori all’industria petrolifera, ponendosi obiettivi al 2020, tanto per tener buona la Comunità Europea, quando la Germania ha obiettivi al 2050 e potrebbe sopperire entro questa data al suo totale fabbisogno energetico elettrico solo con l’ausilio di fonti rinnovabili.
Quali sono le potenzialità per il Comune di Trani e per l’AMET?
Siamo certi che l’AMET da tempo ha elaborato piani di sviluppo del settore fotovoltaico (il primo conto energia risale al 2005) e che conosce bene le potenzialità di una ESCO (Energy Service Company) società specializzate nell’effettuare interventi di efficienza energetica, sollevando in genere il cliente dalla necessità di reperire risorse finanziarie per la realizzazione dei progetti, che generalmente viene remunerata in base al risparmio conseguito. Ma a titolo esemplificativo per i cittadini faremo un calcolo approssimativo dei vantaggi di questa tecnologia.
Supponiamo che i consumi del solo Palazzo di Città siano compensati da un impianto fotovoltaico da 100kWp che produce circa 140.000 kWh/anno e che costa “chiavi in mano” circa 200.000,00 euro; se si dovesse rientrare nella tariffa incentivante del DM 5 luglio 2012 (quinto conto energia 2° semestre in scadenza a luglio 2013), il tempo di ritorno dell’investimento sarebbe di circa 7 anni ed il ricavo totale lordo in 20 anni sarebbe di circa 590.000,00 euro; se invece vi sarà da parte del Comune la possibilità di sfruttare la proroga di altri tre mesi (scadenza marzo 2013) del DM 5 maggio 2011 (quarto Conto Energia) che continuerebbe ad applicarsi agli impianti realizzati sugli edifici pubblici e su aree delle Amministrazioni pubbliche, di cui all’articolo 1, comma 2, del decreto legislativo n. 165 del 2001 (si precisa che gli edifici e le aree dove sono ubicati gli impianti devono essere di proprietà delle Amministrazioni pubbliche, e che il Soggetto Responsabile dell’impianto può essere un soggetto terzo a cui è conferito un diritto reale o personale di godimento) allora gli anni per recuperare la spesa diventano 5 e il ricavo totale lordo in 20 anni sarebbe di circa 730.000,00 euro, 24.511 kg equivalenti di petrolio risparmiati all’anno, 54.252 kg di anidride carbonica evitate all’anno.
Infine dal sito messo a disposizione dal GSE (Gestore dei Servizi Energetici) riportiamo il numero di impianti fotovoltaici al 30/11/2012:

  • impianti totali in Italia: circa 460.000 , per circa 16.000 MW di potenza elettrica
  • impianti totali in Puglia 32.418 per 2.421 MW
  • impianti totali in Trani 224 per circa 20 MW (di cui 15 da circa 1MW)
  • nessuno dell’AMET
Ing. Michele Farnelli, attivista M5S - Grilli di Trani

Alla fine di ogni consultazione elettorale, gli eletti affermano di essere i rappresentanti delle istanze di tutti i cittadini, anche e soprattutto di coloro che non li hanno votati.
Oggi il Movimento Cinque Stelle ha la necessità di raccogliere ed autenticare migliaia di firme in Puglia e nell’intero territorio nazionale per poter presentare le proprie liste alle politiche del 2013.
Una raccolta firme che esprime il diritto di altri cittadini di potersi candidare, un diritto assolutamente incontestabile e per il quale ogni sindaco, assessore, consigliere in carica anche sotto altri vessilli politici, o funzionario abilitato dovrebbe dare la propria disponibilità per l’autenticazione delle medesime firme senza alcun problema.
Garantire un diritto dei cittadini è un dovere di chi ci amministra e, soprattutto, non ha colori né ideologie. Essere super partes, in questo caso, è il segnale di responsabilità che ci aspetteremmo da ogni esponente politico o funzionario abilitato.
Questa è la lista delle figure che possono autenticare le firme che raccoglieremo ai nostri banchetti:
  • notaio
  • giudice di pace
  • cancelliere o collaboratore delle cancellerie delle corti d’appello
  • cancelliere o collaboratore dei tribunali e delle sezioni distaccate dei tribunali
  • segretario delle procure della Repubblica
  • sindaco
  • assessore comunale
  • presidente consiglio comunale
  • consigliere comunale
  • presidente/vicepresidente consiglio circoscrizionale o municipale
  • segretario comunale
  • funzionario comunale
Fatevi avanti!

Grilli di Trani - M5S
Massimo Bruni - Paolo Nugnes

Contatti per dare la propria disponibilità:
Antonella Papagni – Cell. 346.47.500.79 - avv.antonellapapagni@libero.it
Raffaele Cutolo nel 1944 scrisse "una canzoncina cretina come tutte le altre" (ndCutolo a Corrado Mantoni) che descriveva l'epopea di Isaia nella ricerca di Zazà che poi, non trovandola, si accontenta della sorella durante la festa dell'anno successivo.
Bene è esattamente quello che è successo a Trani. Hanno rincorso un presidente di “destra” per sette mesi e poi si sono accontentati di una specie di fratello di direzione imprecisata, Ferrante.
Però, intanto che questa politica stile anni '80 mandava in scena la storia della canzoncina di Cutolo, nel resto del mondo, senza andare troppo lontano, a MAIOLATI SPONTINI in provincia di Ancona, politici con spirito civico lavoravano per i cittadini e per le proprie esigenze.
Come riportano i giornali, in questa cittadina, il Sindaco ha deciso di utilizzare i guadagni della discarica comunale per costruire scuole ad alta efficienza energetica e tecnologica, investendo nel futuro della zona.
Troviamo molta assonanza con la decisione di questo Sindaco eletto grazie ad una lista civica, perché da noi, a Trani, abbiamo molti problemi strutturali che incombono su alcune scuole e certamente non ci emoziona questa diatriba nata per spartire le poltrone, nel solito ed unico modo che la casta conosce.
Non ne possiamo più di leggere che altrove si fa qualcosa per creare progresso e crescita economica e, nella nostra cittadina, l'unica cosa che si fa è litigare sulla poltrona di Presidente del Consiglio Comunale.
Siamo d'accordo che ci siano delle dimissioni, ma vorremmo che si dimettesse l'intero Consiglio Comunale per "manifesta incapacità di trasparenza".
Del resto come si fa a rimanere sordi alle richiesta dell'opinione pubblica su Lavoro, Turismo, Scuole, Rifiuti e Sicurezza?
Ci spiace della delusione di Lima o dell'indignazione di Catania, ma sinceramente alla città interessa poco tutto questo; interessa poco che l'UDC accusi il Sindaco di fallimento politico, come interessa poco la Denuncia di Leonardo Di Corato che grida "all'inciucio", così come poco interessano le amarezze del commissario Di Marzio. Quello che alla città interessa è che venga sviluppato un piano turistico che garantisca prosperità per i Tranesi nei prossimi anni, interessa che il Comune trovi i fondi per ristrutturare le scuole, per renderle tecnologiche e foriere di miglior sapere per i nostri figli. Alla città interessa che la gente faccia la differenziata in modo da poter ridurre le tasse sui rifiuti, interessa che il mare non crei problemi ai cittadini, specie ai più anziani e ai più piccoli che sono anche i più indifesi; interessa che i vigili urbani siano per strada tra i cittadini, interessa sapere come vengono spesi il ricavato delle tasse, i nostri soldi, interessa che Trani abbia, come individuato con la legge 833/78, due distretti sanitari, l'attuale struttura esistente ed un'altra in zona nord, con poliambulatori e specialisti, che garantisca una precisa e tempestiva diagnosi ed efficaci cure di primo soccorso.
Insomma per noi quello del Consiglio Comunale attuale è un mondo a parte, che vive sulla luna, che si interessa della gente quando deve chiedere voti, che vive come una catastrofe di proporzioni gigantesche una semplice nomina, che non è degno di rimanere in carica. Sarebbe meglio, a questo punto, andare nuovamente a votare, tanto non possiamo illuderci che l’attuale amministrazione possa dirci realmente “dove sta Zazà”.
I Grilli di Trani aderiscono alla campagna di raccolta firme di Legambiente sul sito http://www.legambiente.it/alluvioni-stop-opere-inutili-salvare-il-paese. Legambiente evidenzia che Il “Piano nazionale per la manutenzione e la messa in sicurezza del territorio dai rischi idrogeologici e sismici”, annunciato dal Ministro Clini, che dovrebbe arrivare sul tavolo del Cipe a metà dicembre, deve essere considerata “la prima grande opera pubblica necessaria al Paese”. Pertanto si chiede al Governo di rinunciare ad alcune grandi opere pubbliche inutili, per poter disporre da subito di circa 10 miliardi di euro. Il Consiglio Nazionale dei Geologi concorda con la proposta di sottrarre risorse alle grandi opere per destinarle alla sicurezza del territorio (fonte Edilportale). Per approfondire come viene gestita una grande opera pubblica, vi consigliamo di vedere l’intervista al direttore di ITACA (Istituto nazionale per la trasparenza degli appalti e la compatibilità ambientale), Ivan Cicconi al link http://www.youtube.com/watch?v=s6aJZqqJsvg, dove spiega come i costi di tali opere da essere imputati a soggetti privati vengano poi sostenuti dallo Stato, da noi cittadini.
Pertanto reputiamo che con tale intervento si risparmi due volte, una perché lo Stato non si indebita ulteriormente rinunciando alle grandi opere, due perché il Comune potrebbe beneficiare di risorse aggiuntive che altrimenti dovrebbe sostenere da solo. La notizia del 19/11/2012 riportata sulla Gazzetta del Mezzogiorno (Edizione Nord Barese) e su traniviva http://www.traniviva.it/magazine/notizie/edilizia-a-capirro-dossier-in-procura-della-polizia-locale/, riguarda il Piano di Assetto Idrogeologico di Trani risalente al dopoguerra, non più aggiornato ed ignorato da tempo. Tale Piano necessitava di una revisione, mai avvenuta. Sarà stato per mancanza dei fondi? A quanto pare l’amministrazione tranese ha concesso permessi di costruire in zone individuate a rischio dal Piano di Assetto Idrogeologico suddetto. Grazie a questa mancanza potremmo scoprire, tra qualche tempo, che interi palazzi non hanno fondamenta poggiate su adeguati "fondi". Un gioco di parole per sottolineare quello che "in realtà" un gioco non è.
Fate vobis.
WebGIS PAI (clicka sull'immagine per raggiungere il sito interattivo del Piano di Assetto Idrogeologico)


Abbiamo appreso dagli organi di stampa locali che il Comune di Trani ha affidato, in via sperimentale per un periodo di tre mesi,  ad una cooperativa di tipo B, la “City service scarl”, il servizio di pulizia strade e piazze per difendere i cittadini dalle deiezioni canine.
Il tutto per 10.236,00 euro.
Una domanda, per dirla alla vecchia maniera di Lubrano, sorge spontanea: cosa significa difendere i cittadini dalle insidie delle deiezioni canine?
Non ci risulta che a Trani scorazzino centinaia di cani randagi per il centro cittadino. Non sarà forse che dovremmo difendere i cittadini dagli altri cittadini, proprietari di cani, che non raccolgono gli escrementi dei loro animali?
Che senso ha far ricadere sulla comunità tutta una spesa evitabile, quando invece la soluzione sarebbe quella di educare il cittadino al rispetto della cosa pubblica, magari anche con le dovute sanzioni?
La soluzione adottata dal Comune ha in sé un messaggio altamente diseducativo, nel senso che chi non rispetta le regole del comune senso civico, non ne risente a titolo personale ma le addebita all’intera comunità.
A chi giova?

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