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MoVimento 5 Stelle Trani

Niente....Sì, è proprio così, niente. 

Ma i cittadini hanno voglia, e ancor prima diritto, di conoscere come viene amministrata una società a totale partecipazione comunale e quindi appartenente ai cittadini di Trani. 
Per questo motivo, questa mattina, una delegazione del Movimento Cinque Stelle Trani si è recata presso gli uffici protocollo dell'Amet Spa e del Comune di Trani per depositare una "Richiesta di accesso agli atti", come previsto dal decreto legislativo nr. 33 del 14/03/2013.
Il nostro intento è quello di rendere totalmente trasparente, come la legge prevede, l'amministrazione della "cosa pubblica" nella Nostra Città. 
La legge prevede che entro 30gg a partire da oggi l'azienda renda pubblici gli atti richiesti. 
Trascorso tale termine, procederemo con gli strumenti che le leggi dello Stato ci consentiranno di attivare. 
Questo è solo il primo passo della strategia "Fiato sul collo" del Movimento Cinque Stelle di Trani.

Temperatura costante a 0°C.


Quando ci accingiamo a visionare il sito dell’Amet Spa ci viene subito all’occhio la temperatura giornaliera con relativo sole splendente: 0°C. Se poi cerchiamo di trovare notizie sui bilanci dell’azienda e clickiamo sul link “amministrazione trasparente” (dove obbligatoriamente, in base al decreto Lgs 14/03/2013 n.33, le pubbliche amministrazioni - Amet è a totale partecipazione pubblica - devono pubblicare i dati e le informazioni che riguardano i diversi aspetti dell’attività amministrativa e istituzionale) NIENTE. Neanche uno dei 40 e passa link porta a qualsivoglia informazione.
Poi, leggendo le ultime notizie dalle testate locali, scopriamo che prima si dimette un Presidente, poi uno dei consiglieri. E' allora che il cittadino tranese inizia a porsi delle domande: "Vuoi vedere che è in atto una nuova “glaciazione” sulla città di Trani e tutti corrono a mettersi al caldo perché in Piazza Plebiscito sta per arrivare veramente una tormenta di neve?"

Venendo ai fatti concreti di bilancio è doveroso a questo punto esplicitare alcuni punti che il cittadino tranese deve sapere e che purtroppo non sa, perché nessuno lo dice o lo pubblica. Amet Spa negli ultimi 4 anni ha accumulato perdite per 5.121.891 euro. Solo nell’ultimo anno, ovvero il 2012, la perdita è stata di 2.530.663 euro. L’azienda vanta nei confronti del Comune di Trani ancora centinaia di migliaia di euro di crediti, nonostante l’ultimo “tampone” effettuato nel 2013, ma questo non è sufficiente a mettere in sicurezza i conti dell’azienda che versa in una grave crisi finanziaria. L’Amet svolge funzioni di carattere generale, non industriale (non produce energia elettrica) e neanche commerciale (il prezzo dell’energia è imposto dall’Autorità Ministeriale). Quindi una domanda sorge spontanea: in che modo fa profitti un’azienda come Amet SpA?
E’ doveroso ricordare che fanno parte dell’azienda i seguenti servizi:
  • il trasporto urbano;
  • la gestione della sosta a pagamento;
  • la gestione della Darsena;
  • la distribuzione dell’energia elettrica;
  • la manutenzione degli impianti.
Inoltre Amet SpA possiede il 44% di STP (Società di Trasporti Provinciale).

L’ Amet è in perdita da anni, i ricavi scendono in maniera vertiginosa e ciò può essere dovuto alla crisi economica e alla diminuzione dell’utenza passata ad altri gestori. Ma può essere solo questo?

Ci sono degli organi preposti al controllo dell’azienda come il collegio dei revisori contabili. Cosa ci possono dire a riguardo?
Ci sono state assunzioni negli ultimi anni? Se sì, sono state fatte in trasparenza? Per quale motivo, oltre che per tamponare eventuali pensionamenti? Si è forse proceduto ad assunzioni anche in considerazione di un aumento del business?
A quest’ultima domanda purtroppo la risposta è impietosa visti i dati in perdita sia dell’attività “core” dell’azienda, e cioè la distribuzione dell’energia elettrica, ma anche della gestione della Darsena e del trasporto comunale.
Vogliamo chiarire un punto: le società “in house” come l’Amet non possono rappresentare per il Comune di Trani uno strumento da utilizzare per eludere le norme di finanza pubblica e in particolare i vincoli in materia di spesa per il personale. Detto ciò speriamo che tutto sia stato fatto rispettando la legge.
Come sono state gestite le consulenze esterne? Perché non c’è trasparenza nell’attività dell’azienda? Che fine hanno fatto i progetti relativi al wi-fi sul porto di Trani e alla “Sperimentazione E-city”? E’ stata costituita AMET ENERGIA SRL che dovrebbe operare nel mercato elettrico: perché non abbiamo notizie sugli esiti del progetto?

Queste domande le porgiamo all’Amministrazione Comunale e in prima persona al Sindaco Luigi Riserbato in qualità di rappresentante dell’unico e vero proprietario dell’Amet Spa: il Comune di Trani. Ogni Cittadino Tranese è proprietario di un piccolo pezzo dell’azienda ed ha il diritto sacrosanto di sapere veramente come stanno le cose, poiché inizia a far freddo ed i cappotti da distribuire non ci sono.

A riveder le stelle… magari quelle dell’Amet Spa.
Grilli di Trani - M5S Trani
Sabato 8 marzo alle ore 18.30, in Via Lagalante a Trani, si terrà un'Agorà, un incontro pubblico sull'attività dei cittadini 5 stelle in Parlamento con Daniela Donno (Senato della Repubblica) e Giuseppe D'Ambrosio (Camera dei Deputati).

L'Agorà è una iniziativa dei parlamentari unica nella storia della Repubblica. Le barriere sono state abbattute per raccogliere le istanze dei cittadini.
Vi aspettiamo, tutti sullo stesso piano, per fare domande e ricevere risposte.

Grilli di Trani - Movimento Cinque Stelle Trani
1. Le disposizioni della presente legge, in attuazione dei principi che regolano la trasparenza e l'efficacia dell'azione amministrativa, disciplinano le attività di informazione e di comunicazione delle pubbliche amministrazioni.
E' il primo articolo della Legge 150 del 2000 richiamata nella delibera di Giunta Comunale che istituisce un “capo ufficio stampa e portavoce del sindaco”.
Dopo aver constatato l’assunzione di un professionista nel ruolo avevamo cominciato a nutrire alcune buone speranze.
Speravamo, quindi, che dopo decenni di completa chiusura e oscuramento dell’attività amministrativa si sarebbe, finalmente, cominciato ad avere contezza dell’attività dell’amministrazione in modo completo, efficace ed efficiente.
A tal proposito gaudio e giubilo ci aveva colto leggendo sul sito del Comune la notizia della costruzione della bozza di Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione e della bozza del Piano Triennale per la Trasparenza e l’integrità.
Il primo, cominciato a gennaio (il documento dichiara, forse per un lapsus, 2013), è un documento che fa bene sperare sulla futura correttezza ed incorruttibilità della macchina amministrativa nonché della attività dei referenti politici. E’ possibile proporre osservazioni fino al 28 di febbraio, prima che passi ad approvazione da parte della Giunta Comunale.
Il secondo, invece, per trovarlo bisogna cercarlo per il sito del Comune in una sezione differente, senza un link diretto che ti ci porti.
Già questo sarebbe sufficiente a farci sorgere dubbi sulla reale volontà dell’amministrazione di attuare la trasparenza di legge.
Poi, nella mattina di sabato, succede qualcosa che ci spiazza definitivamente:
il Sindaco presenta l’iniziativa “Portami Via” davanti ad una decina di giornalisti e altrettante telecamere.
Dietro le telecamere, in spiaggia, una decina di operatori della Cooperativa Re Manfredi fingono di pulire la spiaggia a favore delle telecamere. Come è evidente dalla foto, la spiaggia era stata precedentemente ripulita con i trattori; al massimo gli operatori avrebbero potuto fare una pulizia di rifinitura (grossi rifiuti o angoli difficili da raggiungere).
Fermo restando il fatto che il tempo speso per fare da comparse si sarebbe potuto impiegare per pulire altri tratti di spiaggia che meritano altrettanta cura, l’impressione forte che abbiamo è che l’attività giornalistica sia utilizzata più per fini di propaganda che per offrire informazione e trasparenza ai cittadini.
Crediamo che la stagione del taglio dei nastri debba essere definitivamente chiusa a favore di pubblicità di risultati reali.

La propaganda, per favore, lasciate che rimanga lettera morta. Tra un taglio ad un nastro ed un taglio alla satira, di Trani potrebbe non restare più niente.

Sarà che ho una  propensione verso i comici ma sono costretto a citarne uno che personalmente mi sta molto simpatico, Crozza, per definire cos’è l’Italia al giorno d’oggi: IL PAESE DELLE MERAVIGLIE.   
Perché davvero in 24 ore da noi può succedere di tutto e l’impensabile incredibilmente si manifesta  e diventa reale.
Partiamo dal principio.
Colui che non voleva i giochini da prima repubblica (quello  che non si sarebbe mai venduto a Berlusconi per intenderci), e considerava “sacro” ed imprescindibile il consenso elettorale(ci è parso di ascoltare parole tipo “Mai al governo con gli inSciuSci” ), è stato nominato presidente del consiglio da quel presidente della repubblica che fino a 3 giorni prima difendeva Letta e il suo operato a spada tratta e che riteneva impossibile un’eventuale staffetta al governo. Ma la parola COERENZA ha ancora qualche significato in questo paese? Ma è possibile che la carica più alto dello Stato possa cambiare idea su una questione così delicata in un battito di ciglia? Ma poi, di grazia, mi spiegate cosa dovrebbe cambiare? Se la maggioranza parlamentare è la stessa che ha votato per il decreto IMU-BANKITALIA che regala 7,5 miliardi di euro alle banche, che boccia il politometro (il redditometro però va bene a lor signori) , che approva l’acquisto degli F35, che non rinuncia ai rimborsi elettorali, perché ora col nuovo/vecchio premier dovrebbe cambiare qualcosa? Sarà pure un leader carismatico, ma mi dispiace darvi questa brutta notizia, in una repubblica parlamentare un uomo da solo non può far nulla se non ha il consenso di camera e senato, ed è opportuno ricordare che oltre a dover dar conto alle mille frammentazioni interne dovrà pure convivere al governo con  Angelino Alfano, un’impresa davvero ardua per chiunque.                                                                 
La cosa più inquietante è che Renzi non si è proposto per un governo di scopo, non si è posto un limite di tempo e di obiettivi, ma si è posto come scadenza del suo mandato il 2018; ma tanto del consenso elettorale C'IMPORTA 'NA SEGA, per dirla nel suo caro dialetto.                                                                          
E mentre la distruzione della nostra democrazia parlamentare si consuma lentamente, abbiamo avuto il piacere di rivedere indossare una toga ad Antonio Di Pietro. Ha finalmente capito che la politica non fa per lui e si è ridato alla magistratura, starete sicuramente pensando, e invece no cari amici miei: ha indossato la toga in veste di avvocato per difendere l’immagine dell’Italia dei Valori nelle aule di tribunale. Ma ciò che mi preme sottolineare non è tanto la figura di Di Pietro,  quanto il motivo per il quale è tornato a fare il difensore. COMPRAVENDITA DEI SENATORI.  Sarà che quelli della mia generazione da quando hanno memoria sentono sempre rimbalzare fra i vari telegiornali notizie scandalose riguardanti la politica, e che ormai è opinione comune che per diventare un parlamentare devi avere almeno un processo alle tue spalle, ma il reato di cui stiamo parlando è francamente troppo grave per passare inosservato. Il cavaliere Silvio Berlusconi è accusato di aver pagato alcuni senatori per ottenere la loro fiducia al governo; qualcosa mi dice che questa è una della violazioni delle istituzioni più gravi che possano esistere  e questa volta B. non può cavarsela con dei semplici servizi sociali, nel caso fosse vero. Tre o quattro lustri dietro le sbarre ci stanno tutti.                                                      
Si lo so che è utopistico, ma ogni tanto sperare che questo sia un paese onesto e non corrotto mi fa stare un po’ meglio. Non sono negativo per il futuro, però c’è un forte bisogno di ridare alle istituzioni il valore che meritano, c’è un forte bisogno di senso dello stato e se questi signori fino ad ora hanno pensato solo a spartirsi le poltrone.

E’ nostro dovere utilizzare tutti i mezzi democratici possibili per riconquistarci il nostro presente, ma soprattutto il nostro futuro.
"Disapprovo ciò che dici, ma difenderò fino
alla morte il tuo diritto a dirlo"

Stephen G. Tallentyre
In un sonnacchioso sabato pomeriggio si è consumata una tragicommedia: il Consigliere De Noia ha tirato fuori dal cilindro, confermando la vox populi, il fatto che "secondo lui" ci sia stato un inciucio tra l'attuale Sindaco e l'attuale Presidente del Consiglio del Comune di Trani in seguito ad un presunto spostamento di voti in favore del primo.
Questa notizia è rimbalzata e rimbombata tra social e siti web di informazione locale creando un piccolo terremoto politico.
E' passata una settimana politicamente tormentata. Sono le 10 di domenica mattina. Una delle testate online locali pubblica una vignetta satirica dal titolo "L'accordo". Questa vignetta sembra non fare particolare presa, visto il bailamme successo nei giorni precedenti. Invece, in un paio d'ore il tam tam della rete la fa conoscere a buona parte della cittadinanza e, tutto a un tratto, la vignetta satirica scompare dal web.
Cosa è accaduto?
Dalle parole del direttore della testata online emerge che, in barba all'art. 21 della Costituzione, il Presidente del Consiglio Comunale di Trani ha intimato e ottenuto la rimozione della vignetta minacciando querela perché sentitosi insultato.
Questa azione dal sapore littorio è coerente con il 57° posto che l'Italia occupa a livello mondiale nella Libertà di Stampa.
Qual è la posizione del Sindaco di Trani in proposito? Qual è la posizione di colui che dovrebbe garantire tutti i cittadini senza distinzione alcuna?
NESSUNA!
Il Sindaco non ha detto NULLA a riguardo.

Cosa avremmo fatto, nei suoi panni?
Dopo esserci assicurati che la vignetta non violi alcuna legge e non sia in alcun modo diffamante avremmo chiesto al Presidente del Consiglio di trarre le giuste conclusioni politiche.
Se non lo avesse fatto, in quanto incapaci di garantire i diritti costituzionali, le giuste conclusioni politiche dovremmo trarle noi.
Sindaco, dica la sua in proposito della censura effettuata e ci faccia sapere quali sono le sue "giuste conclusioni politiche", per il Presidente del Consiglio Comunale o, in mancanza, per lei.
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