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MoVimento 5 Stelle Trani
Il Movimento 5 Stelle Trani ha incontrato i vertici di AMET (il Presidente Mazzilli, l’Amministratore Delegato Danisi e la consigliera Ventura) e l’Assessore Lignola per conoscere lo stato di salute della nostra partecipata e fare il punto su alcune questioni specifiche.
Ringraziamo per la preziosa occasione di confronto che ci è stata concessa; a loro dire siamo stati gli unici a mostrare tanto interesse verso l’Azienda dei Tranesi.
Nota di biasimo da parte nostra per l’assoluto silenzio dell’Amministratore Delegato in questi mesi: comunicare ai cittadini quanto sta accadendo nell’azienda di loro proprietà riteniamo sia doveroso e per di più utile ai fini di una costante verifica del lavoro svolto.
Ci ha pensato il nuovo presidente di AMET, dr. Mazzilli, a darci conforto: sono solo tre mesi che è in atto il nuovo corso di AMET, anche se la nuova Amministrazione Comunale è lì in carica da oltre un anno e mezzo.
La velocità non è il loro forte a quanto pare…

Parliamo di Piano Industriale e arriva la prima notizia: per fine gennaio sarà pronto il documento sul futuro di AMET che era stato commissionato a RECONTA ERNST & YOUNG SPA (sulla cui procedura di affidamento abbiamo già richiesto informazioni).
Un piccolo ma significativo dettaglio però ci ha lasciati perplessi: né AMET, né Comune di Trani hanno dato un indirizzo strategico alla società di consulenza; in buona sostanza, non è stata indicata né la volontà di salvaguardare a tutti i costi AMET, né altra direzione. Ci aspettiamo che sia il committente (AMET) a determinare il futuro dell’azienda, non la società terza incaricata di redigere il piano industriale; dopotutto, è proprio questo ciò che un organo politico dovrebbe fare, dare un indirizzo, non lasciare che lo facciano altri. Bussiamo idealmente alla porta della maggioranza per chiedere cosa vorrebbero fare quindi della partecipata.
Il Dott. Danisi ci ha dunque spiegato che arriverà in consiglio comunale un Piano Industriale che parte dalla fotografia attuale di AMET e proporrà due o tre scenari possibili in base alle prossime attuazioni di legge per ognuno dei settori (Energia, Trasporti, Darsena, Parcheggi). Insomma, buona volontà del nuovo C.d.A., ma linea poco decisa. In questo, più che del C.d.A., avremmo preferito un posizione forte del Socio Unico (il Comune di Trani appunto); Sindaco, gentilmente batta un colpo, le responsabilità vanno assunte.
Poi una buona notizia con l’imminente arrivo di un “Regolamento dei crediti”: niente più discrezionalità dei dipendenti nella scelta di dare credito agli utenti. Salvo casi eccezionali e ponderati, tutti dovranno pagare con regolarità.
Analizzando invece alcuni aspetti del Bilancio, abbiamo concordato sul fatto che ha inciso in maniera decisa sulla passività il mancato pagamento del 5° e del 6° bimestre 2012 e del 1° bimestre 2013 a Cassa Conguaglio, determinando una sanzione con interessi di mora pari a 1.200.000 euro (non proprio bruscolini), in parte inseriti proprio nel bilancio 2015.
Sarebbe cosa buona e giusta capire a chi attribuire la responsabilità di tali sgorbi amministrativi che poi incidono sulle tasche dei tranesi: su questo i vertici di AMET fanno spallucce.
Sul tema Energia ci siamo confrontati in maniera serrata, partendo comunque da una prima positiva informazione: il software di gestione dei dati di lettura dei contatori, di elaborazione e di trasmissione degli stessi agli enti preposti, entrerà in funzione agli inizi di marzo.
Tradotto in parole povere: l’intero sistema di lettura dei consumi, fatturazione, trasmissione dei dati di produzione, cessione in rete e consumo di energia da fonti energetiche rinnovabili, sarà automatizzato e i disagi definitivamente eliminati.
Vogliamo sperare che tali dichiarazioni siano supportate dai fatti e che finalmente vi sia, almeno in tale ambito, una primavera AMET.

Quanto ai possibili scenari, vi potrebbe essere l'eventualità della vendita della rete elettrica cittadina, replica della politica nazionale del PD che mesi fa ha permesso l'ingresso di un colosso cinese in Terna (la dorsale elettrica nazionale sino ad allora di proprietà esclusiva dello Stato).
Per noi del Movimento 5 Stelle la rete elettrica dei tranesi non si tocca, e non per partito preso, ma per una ponderata visione di sviluppo e protezione del territorio, che non deve essere legato obbligatoriamente alle leggi di mercato in un sistema economico corrotto e fallimentare, vedi Sorgenia e MPS.

La distribuzione di energia elettrica e la manutenzione della rete dovrà rimanere di AMET e dei cittadini tranesi; la rete, e siamo in ritardo rispetto alle sue potenzialità, è l’autostrada dell’energia, di dati ed informazioni (vedi smart grid, reti intelligenti). Non solo, la gestione pubblica di un settore strategico come quello della distribuzione, nell’ottica dell’autoproduzione di energia distribuita, pone le basi per sviluppare un altro modello economico resiliente ai cambiamenti, a vantaggio di tutti i cittadini e non di pochi privati.
In uno scenario ove le norme cambiano continuamente, il modello Città offre opportunità di autonomia ed autosufficienza energetica ed indirizza le azioni dei politici affinché non subiscano le leggi ma le condizionino in base alle esigenze di sviluppo del territorio.

Tra le opzioni che il Piano Industriale potrebbe presentarci c’è la compravendita di energia nel mercato libero e, volendo mantenere la proprietà della rete elettrica cittadina, andrebbe creata apposita società con strutturazione diversa dal settore della distribuzione, cosa che già si cercò di fare con AMET ENERGIA Srl: tentativo fallito e società già da tempo in liquidazione (l’assessore Lignola ha anticipato che si giungerà ad una soluzione entro un mese).
Ma piuttosto che entrare nel mercato della borsa elettrica composto da colossi, sarebbe invece opportuno proporsi nella produzione e vendita di energia al 100% da fonti energetiche rinnovabili, offrendo così un modello di sviluppo sostenibile e sicuro, nell’ottica di un’autosufficienza energetica cittadina al 100% da fonte energetica rinnovabile, chiaramente interconnessa ad una rete più vasta (l’internet dell’energia) e collegata ad altri decentramenti energetici cittadini.
In sostanza, potremmo paragonarci al coltivatore e produttore di alimenti biologici di prossimità per il consumo alimentare cittadino, piuttosto che rischiare nella compravendita di alimenti per la grande distribuzione.

Inoltre, abbiamo fatto notare al CdA AMET, bisogna porre rimedio alla carenza di personale altamente qualificato nel settore energia, evitando così anche di esternalizzare alcuni dei servizi con costi maggiori per la collettività (tra l’altro il comparto energia è quello che rileva l’età media più alta: 53 anni).

Quanto a Darsena, croce e delizia di AMET: ad oggi l’Azienda elettrica, stando alla Convenzione con il Comune, rende a quest’ultimo 1/3 delle entrate, ma paga la totalità dei costi d’esercizio. Accordo a nostro avviso un po’ sproporzionato, considerando i rischi d’impresa.
A.D. e Presidente ipotizzano la ricollocazione di alcune risorse umane, il cui costo incide maggiormente nel bilancio, nel settore elettrico previo accordo con i sindacati.
Ma è difficile da ipotizzare, poiché il comparto elettrico necessita di risorse altamente specializzate, che peraltro, una volta inserite, devono accumulare il necessario know-how per produrre un utile ricambio generazionale.
Piuttosto, anche a vantaggio della tutela occupazionale, si ridefinisca quella Convenzione e si permetta ad AMET di trattenere un maggior utile per investirlo in mezzi, strumenti e servizi che rendano il Porto di Trani attrattivo per i diportisti.
Imporre l’abbassamento delle tariffe, così come è stato fatto recentemente, porterà ad un effimero tornaconto nell’immediato, alla “scenografica” impressione che la darsena sia molto popolata, ma si eviterà ancora una volta di produrre quel vantaggio competitivo rispetto ad altre realtà diportistiche pugliesi.
Su tali prospettive i vertici di AMET ci sono parsi abbastanza remissivi dinanzi alle direttive del Socio Unico. E qui bussiamo per la seconda volta al Sindaco.

Sui parcometri nulla di nuovo, anzi qualche conferma dell’atteggiamento ostativo dell’Amministrazione, in considerazione della volontà espressa dall’Assessore Lignola di valutare proposte di terzi che potrebbero portare migliorie alla città in cambio della concessione del servizio di sosta a pagamento.
Abbiamo ribadito la nostra assoluta contrarietà a ricorrere a soggetti privati, anche in considerazione della possibilità di utilizzare i proventi degli incassi con il sistema automatizzato (che sarebbero molto più alti degli attuali, come ha confermato il Dott. Danisi) per migliorare i mezzi e gli strumenti a supporto del trasporto pubblico.
I vertici AMET hanno comunque ammesso che questo immobilismo è riconducibile esclusivamente alla volontà del Sindaco di attendere sia le risultanze del Piano Industriale (e sarà curioso capire come possa essere giustificata da Ernst & Young l’eventualità di una cessione a favore di privati), sia il Piano della Sosta che, lo spieghiamo a beneficio di maggiore comprensione dei cittadini, è un piano particolareggiato derivante dal Piano Generale del Traffico Urbano (che non ci risulta sia stato neanche commissionato).
Aspettiamo quest’ultimo per sperare nel primo o ci diamo da fare?
Ci è stato anticipato che sarà pubblicata una manifestazione di interesse per la fornitura di un applicazione smart phone per il pagamento della sosta, che rimarrebbe monco se non integrato ad una rete di parcometri.
Insomma, si prende tempo e a nostro avviso si vuole prendere i tranesi per sfinimento, fino a convincerli che disfarcene sarà un vantaggio.
Ma non lo è, sia chiaro.

Sul tema trasporti abbiamo sollecitato a partecipare al bando regionale di prossima pubblicazione che assegnerà risorse economiche per il riammodernamento del parco mezzi; il Dott. Danisi ha azzardato una previsione di finanziamento pari a circa 200.000 euro che sarà sufficiente all’acquisto di due mezzi tradizionali.
In tal senso abbiamo incoraggiato ad intraprendere un percorso, certamente più lento ma di sicuro effetto positivo, che favorisca mezzi più piccoli ed elettrici che permettano una distribuzione più capillare e ad impatto zero.
Abbiamo sollecitato lo studio di una procedura aperta per la concessione di spazi pubblicitari sui mezzi pubblici, una fonte di guadagno per la Città che ad oggi inspiegabilmente non è stata sfruttata e per la quale, riconoscendone l’utilità, si è assunto l’impegno l’Assessore Lignola.
Ma tutte queste intenzioni, che abbiamo constatato essere condivise a parole, sono state inspiegabilmente poste ad oggetto di valutazione esclusivamente da un soggetto terzo nel Piano Industriale.

Febbraio dunque potrà essere il mese cruciale per le sorti future della nostra partecipata, e pertanto invitiamo l’Amministrazione a fornire dati e documenti con adeguato anticipo al fine di mettere i consiglieri nella migliore condizione per esprimere il proprio voto.
Al contrario insomma di quanto avvenne con il Piano di Razionalizzazione delle Partecipate che la Giunta decise di approvare nel pomeriggio del 31 dicembre 2015 e che mai portò in Consiglio Comunale per un confronto, dato il peso delle arbitrarie valutazioni negative che faceva calare su darsena, parcheggi e trasporti.

In ultimo abbiamo suggerito ai vertici AMET di provvedere in autonomia e con cadenza trimestrale alla convocazione di una conferenza stampa aperta ai cittadini per comunicare l’andamento aziendale, i risultati raggiunti e le eventuali difficoltà.
A beneficio di tutti, anche di chi è responsabile di scelte che coinvolgono la collettività.

Luisa di Lernia, Antonella Papagni e gli attivisti del Movimento 5 Stelle Trani



La Segreteria Bari e BAT del Sindacato di Polizia CONSAP conferma quanto avevamo suggerito in Consiglio Comunale in merito alla questione sicurezza.
Suggerimento che qui nuovamente riportiamo.
"Siamo d'accordo con la proposta di convocare con urgenza un consiglio comunale monotematico e di invitare per l'occasione il Prefetto ed i rappresentanti delle Forze dell'Ordine.
Cogliamo l'occasione per integrare formalmente tale proposta, suggerendo alla Presidenza del Consiglio Comunale la necessità di far relazionare in Consiglio anche i rappresentanti dei Sindacati di Polizia: voci in prima linea, voci libere che vivono il territorio e che denunciano da anni le gravissime mancanze di uomini e mezzi.
Così come servirebbe un lavoro in sinergia con i sindaci ed i consigli comunali delle altre città della provincia per far sentire, ancor più forte, ed ancor più avvalorata dai fatti, la voce dell'intero territorio.
A Trani in particolare le Forze dell'Ordine non hanno ancora potuto ripristinare il sistema di videosorveglianza, così come denunciamo pubblicamente da moltissimo tempo.
Parliamoci chiaro: il risultato a cui possiamo giungere è quello di rappresentare al Prefetto in maniera puntuale e decisa l'elevato livello di emergenza, in modo che venga poi riportato nelle sedi ministeriali e che quindi si ponga un freno ai vergognosi tagli sul comparto sicurezza operato da questo Governo."
Governo targato PD, lo stesso PD a cui appartiene questa maggioranza.
Invitiamo anche noi il Sindaco a chiarire la dichiarazione riportata dagli organi di stampa "ci vuole maggiore impegno da parte delle forze dell’ordine".
Troviamo assurdo che chi è impegnato in prima linea debba essere anche additato per scarso impegno.
O forse è semplicemente un modo per evitare di segnalare le gravi responsabilità nazionali di quegli stessi partiti che servono a vincere le elezioni locali?
ACCETTATE LA NOSTRA PROPOSTA

Apprendiamo dal comunicato stampa diffuso da Palazzo di Città della decisione del Sindaco Bottaro di revocare dalla carica di Presidente AMET il Dott. Pappolla, provvedendo contemporaneamente a nominare al suo posto il Sig. Antonio Mazzilli.

Decisione che appariva da tempo perfettamente in linea con la logica di spartizione delle poltrone all'interno della maggioranza.

Sono rimasti inascoltati i nostri inviti a procedere, previa individuazione delle caratteristiche curriculari necessarie, ad una selezione pubblica delle figure che avrebbero ricoperto ruoli apicali come l'Amministratore Delegato ed il Presidente.

Così come sono rimasti privi di effetti i nostri richiami ad una trasparenza nella programmazione aziendale di AMET, trasparenza che questa coalizione di centroqualcosa aveva promesso in campagna elettorale.

Ora invece ci troviamo di fronte ad un ennesimo nominato che eseguirà esclusivamente le direttive risultanti dal Piano Industriale in fase di redazione, il quale a sua volta non si discosterà dalle aberranti considerazioni che abbiamo trovato nel Piano di Razionalizzazione delle partecipate (indirizzato a dismettere ognuno dei settori di AMET).

Del resto, in apertura di comunicato ufficiale lo stesso Bottaro parla di "cambio di rotta immediato", dimostrando a tutti che finora la rotta era sbagliata (e quindi Danisi finora per cosa l'abbiamo pagato?).

Ci smentiscano il Sindaco ed il nuovo Presidente, e ci smentiscano con i fatti, dando avvio al concreto rilancio di ognuno dei settori: parcheggi, darsena, trasporto ed energia, abbandonati a loro stessi da anni e svuotati di idee ed investimenti.

Ve lo diciamo da sempre: privati che arrivano a prendersi servizi pubblici dalle mani dei tranesi non farà che peggiorare lo scenario economico ed occupazionale di Trani.

E non vuole questa Amministrazione operare questo "cambio di rotta" anche in AMIU? Va tutto bene lì?
Secondo i cittadini tranesi va invece male, anzi malissimo, malgrado si stia ricorrendo a strani titoli dei giornali per confondere l'opinione pubblica sull'inquinamento in discarica.

Infine una nota in merito al fatto che il nuovo Presidente AMET "svolgerà a titolo gratuito le funzioni di presidente della società fino alla scadenza di mandato del Consiglio d’Amministrazione in carica".

Sappiano i cittadini tranesi che il mandato per il vecchio Presidente sarebbe scaduto a maggio 2017 ed essendo stato il suo compenso di circa 2.800 euro mensili, il Dott. Pappolla potrebbe richiedere una mancata corresponsione di circa 17.000 euro.
Se dunque si accavallassero i due compensi, quello del vecchio e quello del nuovo presidente, si potrebbe configurare un danno erariale causato dal Sindaco.

Ecco spiegata la motivazione della "temporanea" rinuncia al compenso.

Attendiamo a breve delle risposte, anzi attendiamo i fatti.



Antonella Papagni - Luisa Di Lernia

Nell'intervento preliminare dell'ultimo consiglio comunale abbiamo nuovamente chiesto conto della situazione di AMET, vittima dell'incuria e della delega in bianco a favore di un Amministratore Delegato fantasma.
Ai cittadini vogliamo proporre l'analisi di quanto sta accadendo in AMET, anzi, di quanto non sta accadendo in AMET, attraverso la lettura dei verbali delle ultime assemblee dei soci, cioè quei momenti in cui, insieme, Consiglio di Amministrazione e Socio Unico, ovvero il Sindaco in rappresentanza dei tranesi, dovrebbero fare sintesi e tracciare fattivamente le strade che portano al consolidamento o al rilancio della Nostra Azienda.
Dalle letture degli ultimi verbali rileviamo che non si sono mai prese decisioni fattive e concrete relativamente al pagamento delle bollette insolute, ai trasporti, ai parcometri, alla darsena.
Nulla.

Cominciamo dall'Assemblea dei soci di agosto 2015.
Quella in cui il Sindaco dichiara che “il rapporto con AMET deve essere rivisto dalle radici” e di voler “porre un punto fermo, tracciare una linea e ripartire”.
Salvo poi, un attimo dopo, affermare che “in merito ai servizi gestiti da AMET, vanno rivisti sia la Darsena che i parcheggi e su quest'ultimo punto vi chiedo di attendere”.
Qui si comincia con l'attendismo.

Nel verbale di ottobre 2015 l'Assessore De Biase, si pone il problema della prospettiva, di quali siano le strategie.
Ma davvero non avevano strategie per il rilancio di AMET quando si sono candidati a governare la Città?
Viene proposto l'utilizzo di una “due diligence”, ma la due diligence è utile ad offrire delle indicazioni tecniche; ciò che invece deve essere proprio di chi governa sono le strategie, le direzioni politiche.
Qui invece leggiamo addirittura che “la determinazione di quale destino debba essere assicurato alla Società, certamente non può essere individuato dal Consiglio Comunale”.
Sappiano i colleghi, soprattutto di maggioranza, che non possono determinare il destino di AMET, stando alle parole del Sindaco.
Quindi che facciamo?
Lasciamo ad una considerazione meramente finanziaria e contabile la valutazione su servizi pubblici, alcuni essenziali, come i trasporti?
Innegabile che ci si debba rimboccare le maniche per individuare le modalità di miglioramento nei costi e nell'efficienza di quei servizi ma, come potete giudicare voi stessi, qui ci si scarica di responsabilità.
E se il servizio non viene reso efficiente, perché addossare la colpa sui cittadini come ha fatto il Sindaco in chiusura di intervento sui parcheggi quando dice “attesa la mentalità del cittadino tranese non ancora abituato a pagare con regolarità il tagliando della sosta”?
Decisioni prese: nessuna.

Nell'assemblea di dicembre 2015 è presente solo l'Assessore De Biase, delegato dal Sindaco, data l'enorme fiducia riposta nell'Assessore (che infatti si è dimesso un mese dopo...).
Quando parla l'Assessore De Biase, il consiglio comunale torna ad essere nuovamente “degno” di determinare il futuro di Amet, ma si invita il CDA a fare valutazioni economico-finanziarie sul servizio di gestione delle aree di parcheggio a pagamento: in sostanza ci si chiede se deve rimanere in AMET o deve essere revocata la concessione per poi affidarla a un privato.
Decisioni: ancora zero.

Il 22 gennaio 2016 torna il Sindaco in Assemblea dei Soci e finalmente una decisione viene presa: quella di individuare nel Dott. Danisi la figura capace di risolvere le questioni di Amet.
Dalle 11.50 alle 12:30 si producono solo la nomina di Danisi e l'annuncio della “designazione di una componente femminile” per il CDA. Stop. Null'altro.
Vengono infatti rinviati i punti all'ordine del giorno “gara parcometri” e “problematica della Darsena”.
Nessun accenno a soluzioni, all'informatizzazione dell'ufficio commerciale, al servizio di postalizzazione, e neanche vengono chieste notizie sulla “due diligence” che il Sindaco stesso aveva proposto.
Era importante capire quale direzione la società poteva prendere oppure assegnare le poltrone?
Come potete dedurre voi stessi, non si sta più parlando di contenuti ma di poltrone.
È evidente che non c'è l'interesse di Trani, è evidente che il Sindaco non sta giocando per Trani.
Ci chiediamo per chi.

Andiamo avanti con l'Assemblea dei Soci di marzo 2016.
Finalmente si parla della gara dei parcometri, ma solo per fare il gioco delle tre carte.
Il Sindaco, che aveva detto in precedenza di attendere perché l'Amministrazione doveva farsi un'idea, ora improvvisamente chiede ad AMET “quale sia l'indirizzo della Società sull'argomento, dal momento che ritiene che sia proprio l'azienda a dover suggerire all'Amministrazione quale soluzione scegliere”.
A questo punto dovrebbe essere il Mago Danisi a risolvere la questione, ma il Mago Danisi che fa?
Afferma che bisogna “attendere eventualmente le nuove decisioni che la Giunta Comunale andrà ad assumere su un eventuale nuovo piano della sosta”.
Il Dott. Danisi fa finta di non sapere dove sia capitato e di non sapere che il piano della sosta è compreso nel Piano Urbano della Mobilità, previsto per Legge per i capoluoghi di provincia, che a Trani non abbiamo ancora approvato.
Il gioco delle tre carte è riuscito.
Sul punto successivo “Darsena Comunale: problematica”, il Nostro Danisi si lancia su una sua analisi (“sembrerebbe che la gestione della Darsena sia antieconomica così come proposta dal Comune”), il Presidente Pappolla rincara la dose (“nella nuova ipotesi di contratto tra Comune ed Amet, si ripresenta il problema della forma mista, ovvero l'assistenza ai diportisti viene affidata all'AMET mentre tutto il resto è in capo al Comune”) ma tutto finisce lì, senza una decisione, senza una determinazione del Sindaco, e via con l'altro punto.
“Determinazione compenso organo amministrativo”: ci si lamenta che la Iaculli abbia provveduto “con atto unilaterale” ad eliminare il compenso variabile, ovvero il gettone di presenza, e qui si decide qualcosa.
Si decide di chiedere al Socio, cioè al Sindaco, di revocare la delibera del 2015 del Commissario Prefettizio.
Infine, tra le “varie ed eventuali”, la due diligence che appariva di primaria importanza, ora viene subordinata alla realizzazione del piano industriale, che avrà il compito di dire definitivamente quale sarà il futuro dell'azienda.
E chi se ne frega dell'opinione del consiglio comunale sul futuro da delineare per AMET.
Quando invece il Sindaco, nel consiglio comunale del 27 luglio, dopo aver bloccato per un anno la gara sui parcometri, aveva dichiarato: “ritengo che il problema non si ponga visto che a settembre saremo in quest'aula a decidere tutti insieme il futuro di quest'azienda”.
A settembre non si è mai portato il futuro di Amet in consiglio. E neanche ad ottobre.
Sui compensi e sulle poltrone c'è velocità ed efficienza, sui contenuti c'è solo fuffa.
Decisioni per la Città: ancora zero.

Nell'ultimo verbale a nostra disposizione, quello dell'Assemblea di giugno 2016, oltre che all'approvazione del bilancio, ci si sofferma sulla gara per il nuovo software: Danisi annuncia che è stata avviata la gara, a ben un anno di distanza dalla individuazione della consulente.
Sui parcometri si gioca a nascondino: Bottaro ritiene che debba essere rinviato ad una prossima seduta assembleare, in attesa del Piano Industriale.
Il pugno duro sta però nella decisione che viene presa nel punto successivo: stabilire il ripristino del compenso variabile ai Sindaci che il Commissario Straordinario aveva tolto.
L'Assemblea, a fronte di un bilancio in negativo, ripristina il compenso variabile ai Sindaci nella misura determinata dal Sindaco nella successiva Assemblea.
Notate bene: in un anno di verbali non c'è il minimo accenno ai trasporti, nulla.
Nessun accenno ai mezzi che sono vetusti, nessun riferimento a misure di finanziamento per rinnovare il parco mezzi, nessuna idea su come rendere più efficaci e più capillari le linee urbane.

Altre importanti domande scaturiscono dall'analisi della Relazione al Bilancio d'Esercizio 2015 redatta da KPMG.
Viene riportato per iscritto che l'acquisto nel 2003 del ramo d'azienda da Enel Distribuzione per 30 anni, con pagamento per 20 anni, per la cifra di 1.150.000 euro, potrebbe non essere un investimento recuperabile: perché?
E ancora: la sottostazione di smistamento di Monachelle, costata 1.700.000 euro, al momento è ancora ferma perché sono stati solo conferiti incarichi di progettazione per metterla in funzione, ma non essendo ancora entrata in esercizio, la KPMG si chiede quando rientreranno gli investimenti; e lo chiediamo anche noi: quando?
Infine: la REA Trani, società consortile tra Amet e Noyvallesina di Dalmine, era risultata aggiudicataria di una gara per la costruzione e gestione del termovalorizzatore di Trani, poi però, dato che la Regione Puglia si era ravveduta ed aveva annullato in autotutela l'aggiudicazione, la REA era stata messa in liquidazione, ed ovviamente il socio di minoranza privato aveva chiesto il risarcimento dei danni: 3 milioni di euro riconosciuti dal TAR Lazio nel 2012. Invece AMET ha visto riconosciuta solo una parte del risarcimento, e infatti recentemente ha avviato una causa nei confronti della Regione per il riconoscimento del proprio. Perché il Sindaco Bottaro non fa valere i suoi rapporti con Emiliano e fa in modo che AMET ottenga il giusto senza attendere l'esito di tale contenzioso?
Sappiate dunque che il termovalorizzatore, se pur non costruito, ha un costo.

In ultimo, proprio a proposito di bilancio.
Abbiamo una chiusura d'esercizio passiva per circa 280 mila euro (segno meno) ed una dichiarazione dei redditi che presenta un reddito di oltre 1 milione e 300 mila euro (segno più), da cui infatti scaturisce una tassazione di circa 360.000 euro.
Ricapitolando, abbiamo un Bilancio in negativo ed un Modello Unico in positivo.
Per cui la domanda secca è: l'AMET è in utile o in perdita?
C'è una differenza di 1 milione e 600 mila euro tra un'ipotesi e l'altra!

Troppi, davvero troppi aspetti sulle questioni di Amet che presentano incongruenze, e pertanto stiamo inviando un esposto alla Corte dei Conti ed alla Procura della Repubblica.

Antonella Papagni e Luisa Di Lernia
Portavoce M5S nel Consiglio Comunale di Trani


Una vergogna senza precedenti.

A meno di due anni dal commissariamento prefettizio, e poco dopo il commissariamento dell'Ufficio Ragioneria da parte di Spina, ecco che ne arriva un altro.

Questa volta è lo sceriffo Emiliano a mettere le mani sulla Città imponendo, attraverso la complicità dell'Assessore Regionale all'Ambiente Santorsola (tranese ed oncologo), il passaggio della gestione della discarica dal Comune alla Regione Puglia.

Ecco perché avevamo definito l'ordinanza sindacale di chiusura della discarica di 20 giorni fa una marchetta, una pezza d'appoggio per evitare guai giudiziari, stante l'assoluto immobilismo nelle operazioni di messa in sicurezza, mentre la discarica continua ad inquinare e ad uccidere.

Tranesi, i giochi di potere del sistema dei rifiuti in Puglia mirano, come vi diciamo da tempo, ad utilizzare ancora una volta la Nostra Città come pattumiera, proseguendo nello stesso solco tracciato da Vendola con Taranto.

Tranesi, la Discarica riaprirà.

Riaprirà con un disastro ambientale in corso.

Riaprirà per volere della Regione Puglia e per volere di Emiliano.

Riaprirà, e noi continueremo a combattere e morire per i tumori.

Tranesi, noi vi chiediamo di destarvi per proteggerci, vi chiediamo di pretendere giustizia per chi non c'è più, per chi sta combattendo, per chi non vuole ammalarsi.

Lunedì in Consiglio Comunale Bottaro rassegni le dimissioni, per dovere nei confronti dei cittadini che dice di rappresentare.

Perché delle due una: o sono incapaci e la Regione li ha tolti dalle leve di comando, oppure sono complici.

In entrambi i casi non stanno facendo gli interessi dei tranesi, per cui devono smontare questo teatrino e andare a casa.




Antonella Papagni e Luisa Di Lernia
Portavoce Movimento 5 Stelle nel Consiglio Comunale di Trani

La situazione emergenziale dei rifiuti a Trani ed in tutta la provincia è tutt’altro che risolta, e mentre si continuano a fare preoccupanti allusioni sulla riapertura della discarica, ieri abbiamo fatto una piccola visita all’isola ecologica di Trani: lo scenario che si è presentato davanti agli occhi è stato sconfortante.

L'Isola Ecologica, secondo quanto si evince dal sito internet istituzionale nella sezione relativa alla differenziata o dal cartello affisso all'ingresso, sembra destinata ad accogliere solo tipologie di rifiuti come: carta, vetro, alluminio, rifiuti urbani pericolosi (pile, batterie, farmaci, vernici, olii esausti), ingombranti (mobili, infissi) e RAEE (apparecchiature elettriche ed elettroniche).

Non vengono menzionati materiale raccolto dallo spazzamento strade, umido ed organici che invece, con nostra grande sorpresa, abbiamo trovato presenti all’interno dell’isola ecologica con annessi fanghi e percolato.

Una situazione inaccettabile per una città colpita dall'enorme disastro di una discarica che ha inquinato la falda, che continua ad inquinare e chissà per quanto tempo ancora provocherà malattia e morte.

Per tali motivi abbiamo immediatamente allertato le forze dell'ordine per un accertamento sulle tipologie di rifiuti presenti nell’isola ecologica e sulle autorizzazioni per poterli stoccare affinché i rilievi potessero essere condotti anche da loro.
Intanto il MoVimento 5 Stelle ha formalmente richiesto ad Amiu le autorizzazioni e le procedure di sicurezza per lo stoccaggio dei rifiuti presso l’isola ecologica ed ha provveduto ad informare le Autorità competenti.

Ferma restando la puntuale verifica sulle necessarie autorizzazioni, questo modo di gestire i rifiuti in un luogo pubblico è davvero indecoroso e pericoloso per la salute dei cittadini che vi accedono per conferire ed anche per il personale che vi opera.

Non è accettabile per una città che si propone di essere una gemma turistica nel panorama nazionale.
Non è accettabile per una città ed un territorio già pesantemente colpiti da patologie probabilmente connesse all’inquinamento.

Comprendiamo però benissimo che Lorsignori, il nostro sindaco e tutti i suoi valvassori, sono distratti dalle elezioni provinciali farlocche in cui il partito unico ha deciso tutto in anticipo, e tutti potete notare che, se sono necessari mesi o anni per metterli d’accordo su questioni essenziali come salute e rifiuti, per quanto riguarda la spartizione di poltrone tra il sindaco di Andria Giorgino ed il nostro sindaco Bottaro è scoccato amore a prima vista.
Adesso una poltrona da presidente della provincia a Giorgino ed una vicepresidenza a Bottaro.
Nel 2018 una poltrona da presidente della provincia a Bottaro ed una mano dal PD per le elezioni politiche a Giorgino.

I problemi veri dei cittadini? Possono attendere le promesse della prossima campagna elettorale.

Andremo a fondo sulla questione e come sempre riporteremo tutto ai cittadini.

Antonella Papagni e Luisa Di Lernia
Portavoce M5S Trani




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