Occuparsi di politiche sociali vuol dire fare il bene della società .
Quante volte ci si trova a discutere del bene che si può fare al prossimo?
Capita spesso e volentieri di farlo pensando a se stessi, cercando di migliorare la propria vita, pensando che quel che va bene a me vada bene a tutti.
Quando abbiamo scelto di dare il nostro apporto di cittadini alla politica attiva non pensavamo di trovarci in un tale mare magnum di bestie feroci.
Non pensavamo neanche che avremmo dovuto difenderci dagli attacchi degli amici (come se non ne avessimo a sufficienza dai nemici).
Ed insieme, amici e nemici, ci hanno tacciati di incompetenza ed ingenuità , ci hanno accusato di essere dei sognatori, novelli cavalieri senza macchia e senza paura. Ma noi andiamo fieri della nostra naivitè, non siamo certo professionisti della politica ma cittadini.
Cittadini, che hanno deciso di percorrere questa strada con l'entusiasmo e la gioia dei bambini, convinti che si possano risolvere problemi evitando i conflitti, abbiamo scelto di essere esempio di "quel che non si fa" con il nostro "non-programma".
Perché promettere di non fare (e mantenere la promessa) è difficile forse più della promessa di fare, quando fare significa spendere denaro pubblico senza ritegno.
Abbiamo deciso di imbarcarci in promesse ancora più difficili, promesse di fare cose belle e buone, per tutti. Indistintamente.
Questa è la seconda stella. Passate parola.
Quante volte ci si trova a discutere del bene che si può fare al prossimo?
Capita spesso e volentieri di farlo pensando a se stessi, cercando di migliorare la propria vita, pensando che quel che va bene a me vada bene a tutti.
Quando abbiamo scelto di dare il nostro apporto di cittadini alla politica attiva non pensavamo di trovarci in un tale mare magnum di bestie feroci.
Non pensavamo neanche che avremmo dovuto difenderci dagli attacchi degli amici (come se non ne avessimo a sufficienza dai nemici).
Ed insieme, amici e nemici, ci hanno tacciati di incompetenza ed ingenuità , ci hanno accusato di essere dei sognatori, novelli cavalieri senza macchia e senza paura. Ma noi andiamo fieri della nostra naivitè, non siamo certo professionisti della politica ma cittadini.
Cittadini, che hanno deciso di percorrere questa strada con l'entusiasmo e la gioia dei bambini, convinti che si possano risolvere problemi evitando i conflitti, abbiamo scelto di essere esempio di "quel che non si fa" con il nostro "non-programma".
Perché promettere di non fare (e mantenere la promessa) è difficile forse più della promessa di fare, quando fare significa spendere denaro pubblico senza ritegno.
Abbiamo deciso di imbarcarci in promesse ancora più difficili, promesse di fare cose belle e buone, per tutti. Indistintamente.
Questa è la seconda stella. Passate parola.
0 commenti