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MoVimento 5 Stelle Trani

La situazione emergenziale dei rifiuti a Trani ed in tutta la provincia è tutt’altro che risolta, e mentre si continuano a fare preoccupanti allusioni sulla riapertura della discarica, ieri abbiamo fatto una piccola visita all’isola ecologica di Trani: lo scenario che si è presentato davanti agli occhi è stato sconfortante.

L'Isola Ecologica, secondo quanto si evince dal sito internet istituzionale nella sezione relativa alla differenziata o dal cartello affisso all'ingresso, sembra destinata ad accogliere solo tipologie di rifiuti come: carta, vetro, alluminio, rifiuti urbani pericolosi (pile, batterie, farmaci, vernici, olii esausti), ingombranti (mobili, infissi) e RAEE (apparecchiature elettriche ed elettroniche).

Non vengono menzionati materiale raccolto dallo spazzamento strade, umido ed organici che invece, con nostra grande sorpresa, abbiamo trovato presenti all’interno dell’isola ecologica con annessi fanghi e percolato.

Una situazione inaccettabile per una città colpita dall'enorme disastro di una discarica che ha inquinato la falda, che continua ad inquinare e chissà per quanto tempo ancora provocherà malattia e morte.

Per tali motivi abbiamo immediatamente allertato le forze dell'ordine per un accertamento sulle tipologie di rifiuti presenti nell’isola ecologica e sulle autorizzazioni per poterli stoccare affinché i rilievi potessero essere condotti anche da loro.
Intanto il MoVimento 5 Stelle ha formalmente richiesto ad Amiu le autorizzazioni e le procedure di sicurezza per lo stoccaggio dei rifiuti presso l’isola ecologica ed ha provveduto ad informare le Autorità competenti.

Ferma restando la puntuale verifica sulle necessarie autorizzazioni, questo modo di gestire i rifiuti in un luogo pubblico è davvero indecoroso e pericoloso per la salute dei cittadini che vi accedono per conferire ed anche per il personale che vi opera.

Non è accettabile per una città che si propone di essere una gemma turistica nel panorama nazionale.
Non è accettabile per una città ed un territorio già pesantemente colpiti da patologie probabilmente connesse all’inquinamento.

Comprendiamo però benissimo che Lorsignori, il nostro sindaco e tutti i suoi valvassori, sono distratti dalle elezioni provinciali farlocche in cui il partito unico ha deciso tutto in anticipo, e tutti potete notare che, se sono necessari mesi o anni per metterli d’accordo su questioni essenziali come salute e rifiuti, per quanto riguarda la spartizione di poltrone tra il sindaco di Andria Giorgino ed il nostro sindaco Bottaro è scoccato amore a prima vista.
Adesso una poltrona da presidente della provincia a Giorgino ed una vicepresidenza a Bottaro.
Nel 2018 una poltrona da presidente della provincia a Bottaro ed una mano dal PD per le elezioni politiche a Giorgino.

I problemi veri dei cittadini? Possono attendere le promesse della prossima campagna elettorale.

Andremo a fondo sulla questione e come sempre riporteremo tutto ai cittadini.

Antonella Papagni e Luisa Di Lernia
Portavoce M5S Trani





Sono trascorsi 7 mesi dall'insediamento del nuovo Amministratore Delegato di AMET.
Sette mesi di silenzio dello stesso Danisi, del Presidente Pappolla, del Sindaco Bottaro e dell'Assessore ai rapporti con AMET Lignola.
Nessuna dichiarata programmazione sul rilancio dell'Azienda Speciale di proprietà dei tranesi che gestisce elettricità, trasporti, parcheggi e darsena.
Un'azienda dal potenziale incredibile, unica nel suo genere nel panorama italiano delle società partecipate, che ha il dovere di produrre servizi di alto livello per la cittadinanza e che invece negli ultimi anni sta subendo un colpevole disinteresse che secondo noi nasconde la volontà di svendere.
Sette mesi fa, il 6 febbraio, in occasione della presentazione dell'ectoplasma Danisi, il Sindaco dichiarò: «è assolutamente il momento di decidere, il problema di questa città in generale e delle sue partecipate è che negli ultimi anni si è deciso troppo poco».
Chiacchiere!
Il Sindaco ha fatto esattamente il contrario di quanto ha dichiarato: è rimasto fermo, costringendo all'immobilità una grande azienda a capitale pubblico.
Le uniche mosse di questa Amministrazione di centroqualcosa stanno avvenendo nelle segreterie dei partiti per la nomina del prossimo Presidente.
Con spirito di collaborazione avevamo suggerito, sia per la scelta dell'Amministratore Delegato che del Presidente, una procedura trasparente, in cui perlomeno fossero individuate le caratteristiche tecniche e curriculari dei candidati, così, tanto per evitare di favorire amici e parenti...
Nessuna risposta, ad ulteriore riprova della loro ipocrisia: ignorano i suggerimenti forniti dalle opposizioni e poi tacciano le stesse di non essere propositive.

Al momento possiamo solo registrare alcuni costi a carico della collettività: una retribuzione mensile per l'Amministratore Delegato di 2.800 euro con l'aggiunta dei rimborsi per le trasferte, più un consulente legale al suo servizio a 1.150 euro mensili, e infine la redazione del Piano Industriale affidata per 32.500 euro quando avremmo potuto utilizzare la Confservizi Puglia a 16.500 euro.
A tutto ciò vanno aggiunti anche i mancati incassi per centinaia di migliaia di euro l'anno: in primis quello della mancata adozione dei parcometri (con gestione diretta da parte di AMET, non affidata a terzi), uno strumento che permette di migliorare il servizio per il cittadino e per il turista, e allo stesso tempo di incrementare le entrate.
Quegli stessi incassi, ve lo ripeteremo fino allo sfinimento, servono per il graduale ammodernamento dei mezzi, introducendo anche autobus più piccoli ed elettrici in modo da dare finalmente attuazione alla crescente richiesta di mobilità sostenibile ed ottenere una distribuzione più capillare delle fermate.
Altro mancato introito: la concessione degli spazi pubblicitari sui mezzi di trasporto pubblico, spazi da sempre molto attraenti per le agenzie di comunicazione.
Ma ciò che fa più rabbia è il danno all'occupazione: ad esempio le 8 risorse per le aree di sosta andrebbero riqualificate con l'introduzione dei parcometri e formate anche per la manutenzione e gestione, ne andrebbe promosso l'utilizzo a tempo pieno e non part-time come ora.
L'incremento del servizio di trasporto inoltre, giustificherebbe l'assunzione di nuovi autisti in aggiunta ai 10 attuali.
Anche la Darsena, più tutelata con un contratto di servizio adeguato e sorretta da piccoli investimenti, potrebbe vedere l'incremento delle attuali 7 risorse.
Pertanto questo scellerato modo di agire non solo non sta sviluppando nuova occupazione, ma sta anche mettendo in serio pericolo quelle 25 famiglie.

Non sono gli investimenti in servizi per i cittadini a dover essere tagliati, ma i costi della politica.
Ad esempio il Commissario Prefettizio aveva eliminato i premi di produttività per gli amministratori delle partecipate ed i compensi variabili per i membri dei collegi sindacali.
Bottaro ha invece proposto ed ottenuto di reintrodurre nei collegi di STP e di AMET il compenso variabile, ovvero il gettone di presenza.
Non sono stati ancora reintrodotti i premi di produttività, ma probabilmente solo perchè quest'anno AMET ha chiuso in perdita il proprio bilancio d'esercizio 2015.

Al proposito, abbiamo avuto modo di leggere il verbale del 31 maggio con cui il Consiglio di Amministrazione, con il solo voto contrario del Presidente Pappolla, approvava il bilancio 2015 con una perdita di quasi 280.000 euro.
E allora alcune domande alle quali potrebbe rispondere chiunque, tra Presidente, Amministratore Delegato, Sindaco e maggioranza.
Anzi, potrebbe rispondere anche qualcuno dell'opposizione...
Chi e perchè ha permesso di arrivare a 14 milioni di euro di crediti?
Perchè Presidente ed Amministratore Delegato, che nel verbale si lamentano degli uffici amministrativi e commerciali, non hanno rappresentato ufficialmente tali inefficienze ai loro datori di lavoro, ovvero i cittadini tranesi?
A cosa sono serviti i contatori elettronici pagati profumatamente nel 2006 se la lettura elettronica non ha mai funzionato?
A chi dobbiamo attribuire la responsabilità di non aver pagato il 5° ed il 6° bimestre 2012 ed il 1° bimestre 2013 a Cassa Conguaglio determinando una sanzione con interessi di mora pari a 1.200.000 euro, in parte inseriti nel bilancio 2015?
A tutela dei nostri dubbi e degli interessi dei cittadini replicheremo tali domande alla Corte dei Conti.

Si potrebbe pensare che i grandi professionisti al governo della Città stiano attendendo il nuovo piano industriale di AMET: ma secondo voi era necessario un piano industriale per prendere già un anno fa alcune decisioni di buon senso?
Stanno forse aspettando certificazioni da parte della società di consulenza delle loro idee di smantellamento di un'Azienda che appartiene ai Tranesi?
Quelle stesse idee sono già state espresse nel Piano di Razionalizzazione approvato dalla giunta il 31 dicembre 2015 ma senza il coraggio di portarlo in discussione in Consiglio Comunale.
Secondo quel Piano bisognerebbe concentrarsi solo sul settore energia. E in che modo? Evitando di incassare solo alcune bollette?
In quel Piano hanno definito i trasporti come "una distrazione dal core business di AMET" (come se non si chiamasse Azienda Municipalizzata Elettricità e Trasporti dal 1964) ed hanno definito la gestione aree di sosta una "start-up" malgrado la concessione risalga a 7 anni fa.
Sempre in quel Piano, soprattutto per AMET che gestisce diversi servizi, sarebbe stato indispensabile produrre dati relativi a ciascun settore, sia per le entrate che per le uscite, e invece si sono prodotte solo conclusioni affrettate che portano alla dismissione.

Non passerà molto tempo prima che quelle idee si trasformino nella distruzione di AMET: vanno fermati prima.
Il cambio di presidenza, ormai certo ed imminente, potrebbe essere il bivio più importante, dunque il Presidente Pappolla non attenda la rimozione dall'incarico, dia le dimissioni quanto prima, spieghi ai Tranesi quanto è accaduto sinora ed espliciti chiaramente quale sorte li attende.

In chiusura: ma l'impegno del Dott. Danisi proseguirà così, prossimo al nulla, o riuscirà a fare peggio dopo che è stato nominato anche Amministratore Straordinario per la gestione dell'appalto raccolta e trasporto rifiuti ad Andria e Canosa?

Antonella Papagni e Luisa Di Lernia
Portavoce M5S Trani

Leggi anche i nostri precedenti richiami su AMET:

15 giugno 2016: Come si sta bene a Trani!

1 febbraio 2016: Amet ancora al buio

21 dicembre 2015: Bottaro ha spento le luci su Amet


Il Movimento 5 Stelle Trani, con i suoi attivisti e le sue portavoce Antonella Papagni e Luisa Di Lernia, ha provveduto ad inoltrare formale segnalazione della situazione dei rifiuti abbandonati nel nostro territorio, allegando anche le riprese effettuate.
Destinatari della segnalazione il Comandante del Nucleo Operativo Ecologico Carabinieri di Bari, il Prefetto della Provincia Barletta Andria Trani, il Sindaco della Città di Trani, il Comandante della Polizia Municipale di Trani ed il Servizio Regione Puglia per la segnalazione dei reati del mare e i reati ambientali.
Chiediamo che le Autorità in indirizzo adottino i provvedimenti di rispettiva competenza e siamo a disposizione per sporgere eventuale formale denuncia nei confronti di persone da identificare.
Di conseguenza chiediamo al Sindaco del Comune di Trani la costituzione di parte civile per il risarcimento dei danni morali e materiali subiti dall'Ente laddove dovesse essere avviato un procedimento giudiziario.

Nelle periferie, sulle spiagge e nell'agro di Trani la situazione è ormai divenuta insostenibile, e non solo per mancanza di controlli e multe.
C'è una parte di cittadini che inquina sapendo di inquinare, che non vuole pagare lo smaltimento di lavori edili, che sporca lo stesso ambiente in cui vive e che, soprattutto, costringe gli altri a subire questa violenza.

Parliamo di abbandono di rifiuti altamente pericolosi per la salute dell'uomo e per l'ambiente, quali dispositivi elettrici ed elettronici o lastre, tubi e cisterne in amianto, o in molti casi cumuli di immondizia di ogni tipo.

Purtroppo durante le nostre perlustrazioni in tutto il territorio di Trani non abbiamo beccato nessuno sul fatto.
O meglio, non ancora; continueremo a sorvegliare e prima o poi uno di quegli idioti la pagherà cara.

Il Codice Penale, riformato dalla Legge sui reati ambientali a prima firma Salvatore Micillo (M5S), mette alla sbarra e sanziona pesantemente gli autori di questi crimini.
Da due a sei anni e multa da 10.000 a 100.000 euro per chi abusivamente cagiona un danno ad aria, acqua, suolo o sottosuolo.
Chi invece non provvede alla bonifica o al recupero dello stato dei luoghi è punito con la reclusione da uno a quattro anni e con la multa da 20.000 a 80.000 euro.
E in ogni caso, anche senza dover dimostrare il danno fatto all'ambiente, chiunque abbandoni rifiuti è punito con una multa da 105 a 620 euro (Decreto Legislativo 152/2006).

Non si può più restare a guardare.
L'abbandono di rifiuti in luoghi non autorizzati non è solo un crimine.
Inquina l'ambiente in cui viviamo.
Ed ha un costo enorme per la collettività.

Potete portare i rifiuti ingombranti all'ISOLA ECOLOGICA di AMIU - via Finanzieri 24.
O potete prenotare il ritiro chiamando al numero 0883.582993.
In caso di acquisto di un nuovo elettrodomestico potete consegnare al negoziante il vecchio equivalente.
Per la rimozione e lo smaltimento di manufatti in amianto rivolgetevi a ditte specializzate.

Ricordiamoci sempre che "non ereditiamo la terra dai nostri antenati, ma la prendiamo in prestito dai nostri figli".




Nei giorni scorsi il Movimento 5 Stelle Trani ha incontrato l'Assessore Capone per fare il punto della situazione su alcune questioni attinenti i lavori pubblici a Trani.

Ci siamo confrontati a lungo sullo stato di fatto e sulle programmazioni, ricevendo parte delle informazioni che avevamo richiesto mediante interrogazioni alle quali non avevamo avuto risposta, ed abbiamo contestualmente avanzato alcune proposte.

Cominciamo dalla questione del passaggio a livello di Via Corato, sulla quale siamo pressanti da tempo insieme ai cittadini del Quartiere Stadio.
Ricordiamo che, per l'opera di spostamento dei sottoservizi non ancora partita, da gennaio 2014 i Tranesi stanno pagando una rata semestrale di 93.000 euro per il mutuo contratto con Cassa Depositi e Prestiti.
Finalmente è giunto il parere favorevole anche di Telecom al progetto definitivo di spostamento dei sottoservizi.
La redazione dell'esecutivo, inclusa nell'incarico affidato 15 anni or sono ai due tecnici che hanno già presentato il definitivo, appare imminente, salva la pronta soluzione di questioni legate al riconoscimento economico ai due progettisti delle consulenze prestate nel corso degli anni (costi non concordati in precedenza).
L'opera consisterà in un sottopasso veicolare ad una corsia e pedonale su un solo lato, con un marciapiedi di 2 metri.
Al momento non vi possono essere certezze sui tempi di realizzazione; di sicuro sono previsti due cantieri: il primo per lo spostamento dei sottoservizi ed il secondo per la realizzazione del tunnel del sottopasso con relativi servizi.
L'incertezza sui tempi di completamento dell'opera dipendono da due elementi.
n primis mancano le indagini geognostiche che devono essere effettuate prima della redazione del progetto esecutivo e che permetteranno di conoscere con certezza la consistenza del terreno sottostante e di conseguenza le modifiche da apportare all'importo del progetto ed ai tempi di spostamento dei sottoservizi.
In secondo luogo l'incertezza sui tempi di consegna riguarderà RFI (Rete Ferroviaria Italiana) perché i lavori di realizzazione del tunnel dovranno coordinarsi con le esigenze di traffico ferroviario su quelle linee.
Proprio per i tempi, per forza di cose lunghi e al momento anche poco certi, abbiamo proposto di concentrarsi parallelamente sulla viabilità futura di quell'area.
In proposito abbiamo ricordato che Trani non è dotata di un Piano Urbano del Traffico aggiornato: l'articolo 36 del C.d.S. ne rende obbligatorio l'aggiornamento ogni due anni e quello approvato a Trani è datato aprile 2010 ed è stato redatto nel 2008.
Al momento il progetto prevede il sottopasso veicolare in uscita dalla Città, con un conseguente interessamento delle aree adiacenti: uno studio analitico della situazione attuale permetterebbe di prevedere meglio l'impatto del sottopasso sulla viabilità cittadina.
Infine si dovrà procedere ad un aggiornamento dell’accordo con RFI perché antecedente al progetto definitivo approvato.
Abbiamo pertanto invitato l'Amministrazione ad utilizzare quell'incontro con RFI per sondare la possibilità di cessione dell’area dismessa della Stazione, programmando una riqualificazione che possa interessare anche il progetto di ampliamento del sottopasso ferroviario esistente e di abbattimento delle barriere architettoniche, naturalmente affrontando in modo puntuale gli aspetti tecnici ed economici.

Altra questione sulla quale ci siamo soffermati, invitando l'Assessore a considerarla una priorità assoluta, è l’alto rischio idrogeologico che interessa anche e soprattutto una vasta area del Quartiere Pozzo Piano.
Il 15 luglio avevamo inoltrato una interrogazione in proposito (a cui non abbiamo ricevuto risposta) per segnalare la presenza di fondi in Regione per interventi di mitigazione del rischio idrogeologico. L’Assessore ha accertato che vi sono stati diversi avvisi rivolti al Comune da parte della Regione da luglio 2015 ad ottobre 2015, ma poiché sprovvisti di progetto preliminare non si è potuto procedere ad oggi alla richiesta di tali fondi; inoltre l’Assessore ha evidenziato il fatto che, non avendo all’interno dell’ufficio tecnico le competenze per poter procedere alla progettazione, queste andrebbero esternalizzate; pertanto andrebbero collocate all’interno di una valutazione globale degli interventi necessari alla Città e dei costi da sostenere per ciascun intervento.
Trovandoci su questo punto in accordo con l’Assessore, gli abbiamo suggerito di modulare le priorità sulla base di eventuali fondi già disponibili (come in questo caso) e sui potenziali danni a persone e cose dovuti ad un mancato e tempestivo intervento dell’Amministrazione.

Sempre in merito al Quartiere Pozzo Piano, ci siamo confrontati in dettaglio sulla strettoia che congestiona il traffico veicolare e inibisce il passaggio pedonale e che a nostro avviso, stante il vincolo sul muro di Villa Telesio, può vedere un'unica soluzione: l'esproprio di parte dell'area privata per pubblica utilità e quindi l'allargamento della carreggiata.
L'Assessore Capone è del medesimo avviso e intende avviare al più presto l'iter amministrativo.
Il primo passo, ci ha assicurato, sarà verificare se esiste un progetto di allargamento della strada; questo perché l'espropriazione può avvenire solo dopo l'approvazione in Consiglio Comunale del progetto.
Al contempo andremo a fondo sulle motivazioni addotte dalla precedente Amministrazione per non procedere con l'opera, ovvero il vincolo idrogeologico che interessa quell'area (e di cui abbiamo appena parlato) e per il quale l'Autorità di bacino negherebbe le autorizzazioni.
Abbiamo di conseguenza concordato un aggiornamento sul punto proprio dopo tale verifica.

Restando in tema di strettoie: quella di via Duchessa D'Andria, recentemente interessata da lavori che hanno visto la realizzazione di una rotonda e l'installazione di un semaforo, deve vedere al più presto una soluzione.
Al momento l'Amministrazione non appare impegnata su questo fronte e l’assessore non ha saputo dare spiegazioni in merito al fatto che non si è proceduto all’esproprio per pubblica utilità della parte di terreno privato, evidenziando le condivisibili difficoltà legate alla carenza di personale tecnico interno ed alla carenza di fondi; in tal caso abbiamo suggerito di perseguire anche l'ipotesi di una concertazione con il Ministero della Difesa per ottenere parte dell'area della cosiddetta "polveriera", ovvero il poligono militare che potrebbe tranquillamente mantenere la propria funzionalità con uno spazio leggermente ridotto.
Anche lì, qualora non vi sia, sarebbe opportuno avviare una progettazione di massima, sia per avviare un tavolo tecnico con il Ministero che per l'accesso ad eventuali finanziamenti.

Abbiamo infine sollecitato l'apertura di Via Caposele, arteria secondaria tra Via Pola e Via Gisotti interrotta a metà da un'area privata.
Su questo l'Assessore non è andato al di là di una sommaria disponibilità ma, ribadendo la penuria di personale, non ha potuto darci rassicurazioni in merito; ci siamo dunque offerti di supportarlo, insieme ai nostri attivisti, nelle indagini ricognitive.

Antonella Papagni e Luisa Di Lernia
Portavoce M5S Trani

In attesa che il socio unico, cioè il Sindaco in rappresentanza dei cittadini tranesi, approvi il bilancio 2015, su AMET ci sono solo buio e silenzio.
Ricordiamolo: più di un anno fa questa Amministrazione ha ottenuto la maggioranza dei voti promettendo ai tranesi trasparenza.
Noi affermiamo senza tema di smentita che la trasparenza non c'è mai stata.

A partire dalla scelta del nuovo Amministratore Delegato, definita dal Sindaco come nomina tecnica e non politica, finora incapace di rivolgere una sola parola alla Città per spiegare quali siano i suoi intendimenti in merito alle quattro aree operative di AMET: energia, trasporti, parcheggi e darsena.
Davvero non ha nulla da dichiarare?
Davvero non ha un'idea sul futuro della nostra partecipata?
Davvero i suoi datori di lavoro, cioè i tranesi, non meritano una sua analisi della situazione con relative soluzioni?
Invitiamo allora il Presidente di AMET, Dott. Pappolla, a riferire alla cittadinanza quanto sta accadendo all'interno dell'azienda e quali scenari futuri ci attendono.
Intanto ringraziamo il Sindaco per aver individuato nel Dott. Danisi un altro campione.
Della tecnica, s'intende.
Così tanto tecnico che ha subito caricato sui tranesi un altro costo "ad personam": un consulente legale al suo servizio a 1.150 euro mensili.
Ma per fare che?

E ancora: è stata bandita una gara per la ricerca di un'azienda che si occupi della redazione del Piano Industriale 2016-2021 finalizzato al conseguimento degli obiettivi definiti dal Socio Unico nel Piano di Razionalizzazione approvato dalla Giunta il 31 dicembre 2015.
In merito a tale operazione dobbiamo rilevare alcuni macroscopici errori, riassumibili in tre punti.
Punto 1: l'importo a base d'asta di 39.000 euro più iva appare incredibilmente spropositato rispetto a quanto previsto dal precedente Consiglio di Amministrazione che, dopo aver bandito una gara a 18.000 euro, l'aveva revocata perchè si era accorto di poter accedere al medesimo servizio utilizzando la Confservizi Puglia ad un prezzo persino più basso (16.500 euro).
Punto 2: un Piano Industriale che si basa sull'attuale Piano di Razionalizzazione va chiaramente verso la dismissione di trasporti, parcheggi e darsena. Addirittura si motiva tale intenzione scrivendo nel Piano che "si è verificata una distrazione dal core business di AMET... Difatti il servizio dei trasporti, quello dei parcheggi e quello della Darsena evidenziano un risultato discendente". Affermazione che non trova però riscontro nei numeri: ogni singolo settore non riporta perdite e, se anche così fosse, ci sarebbero da adottare numerose misure di rilancio che questa Amministrazione, come le passate, non ha adottato. Basti pensare che definiscono i parcheggi come una start-up ma gli assegnano risultati discendenti: se sono una start-up come diavolo fanno a registrare risultati in calo?
Punto 3: il medesimo Piano di Razionalizzazione delle partecipate, che addirittura ora costituirà base di lavoro per il Piano Industriale di AMET, è stato approvato solo dalla Giunta! Perchè non è stato portato in Consiglio Comunale per essere discusso, confrontato, integrato e quindi approvato? Come al solito l'Amministrazione si contraddice dichiarando a pagina 2 che "il documento non è sicuramente esaustivo ed è aperto alle riflessioni e ai contributi non solo degli addetti ai lavori, ma anche della città tutta quale condivisione di una strategia di rilancio della città". Ma quale condivisione? Qui si sono approvati in Giunta questo piano di dismissione delle partecipate senza interpellare noi cittadini e ora ci prendono dalle tasche anche il denaro per pagare i professionisti che eseguiranno questo Piano!

Ma purtroppo non c'è solo lo sperpero, c'è anche la perdita di business per la Nostra Azienda, vedasi trasporto disabili e varchi elettronici al Porto.

Il trasporto disabili da e per i centri riabilitativi, previo bando, è sempre stato affidato dalla ASL ad AMET, ma nel 2015 la ASL decide di mutare le condizioni e di accorpare il servizio per le città di Trani e di Bisceglie; di conseguenza AMET, che non può operare al di fuori del territorio comunale, non vi partecipa.
Inizialmente avevamo pensato che avevano accorpato anche altre città, e invece no, per il resto vi erano lotti per ogni singolo comune (uno per Andria, uno per Barletta, uno per Corato...).
Qualcuno da Trani è andato a farsi sentire in Direzione ASL per l'assurdità di questa pensata che, oltre a sottrarre il servizio ad un'azienda partecipata, è costata 50.000 euro in più?

Seconda occasione persa: i varchi elettronici al Porto. Per quale dannato motivo non si è chiesto il coinvolgimento di AMET? Perchè non è stata interpellata la Nostra Azienda per quel progetto e per quei lavori? Sa l'Assessore De Michele che la sua delega alla viabilità deve andare in stretta sinergia con l'azienda partecipata che si occupa di trasporti e parcheggi? Sa l'Assessore Lignola che la sua delega ai rapporti con l'Amet SpA deve essere giustificata da una qualche azione e non rimanere un titolo onorifico?

Su AMET ci rivediamo alla pubblicazione del bilancio, intanto un saluto affettuoso al Dott. Danisi: come si sta bene a Trani!

Antonella Papagni e Luisa Di Lernia
Portavoce M5S Trani
Ieri abbiamo provveduto ad inoltrare una segnalazione sul tema della sicurezza al Ministro dell'Interno, al Presidente della Provincia, al Questore ed al Prefetto chiedendo di verificare i motivi per cui il sistema di videosorveglianza affidato al Commissariato di Polizia di Trani sia spento.
Almeno da agosto 2015, periodo in cui ricevevamo le prime segnalazioni in merito, abbiamo allertato gli organi preposti, rivolgendoci poi al Ministero ed alla Prefettura a gennaio 2016.

Non ci siamo arresi alle flebili rassicurazioni di rito ed abbiamo indagato sulle cause, scontrandoci anche in questo caso con la fiera dell'ovvio: non ci sono fondi sufficienti per esperire un bando di gara e provvedere all'affidamento del servizio di manutenzione; persino la più banale assistenza non viene più fornita dalle aziende, legittimamente decise a non intervenire senza un regolare affidamento ed una preventiva copertura finanziaria.

Almeno 15 telecamere, distribuite per il centro abitato, sono inattive da mesi e portano, a nostro avviso, perlomeno due effettivi negativi: l'impossibilità di acquisire immagini utili all'attività investigativa e la mancanza di un forte deterrente per la criminalità.

La situazione è da tempo insostenibile in Città, i reati di ogni tipo si susseguono senza sosta ed i cittadini avvertono un enorme senso di insicurezza, al punto che i sindacati di polizia hanno coraggiosamente ed apertamente denunciato l'immobilismo del Ministero degli Interni e l'assoluta mancanza di risposta sui territori: al di là del loro encomiabile impegno, alle donne ed agli uomini delle forze dell'ordine non si può chiedere di sostituirsi agli organi ministeriali e prefettizi.

Per di più, a quanto ci risulta, non stanno subendo il medesimo grave disservizio le città limitrofe; ne siamo contenti ma ci domandiamo: Trani fa parte della stessa Prefettura?

Chiediamo di intervenire immediatamente per porre rimedio ad una situazione che dura da quasi un anno e che è ormai diventata irritante ed oltremodo pericolosa.

Qui la segnalazione inviata.

Giuseppe D'Ambrosio – Camera dei Deputati
Grazia Di Bari – Consiglio Regionale Puglia
Luisa Di Lernia e Antonella Papagni – Consiglio Comunale Trani
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