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MoVimento 5 Stelle Trani
NEANCHE   ALL’INFERNO SENZA  SANTI IN PARADISO

Questa è la riflessione che ci viene riportata dai cittadini allorchè si imbattono nell’ufficio Anagrafe per il rinnovo della Carta d’identità. 
Il Comune di Trani è obbligato dal primo gennaio 2019 ad emettere la CIE Carta d’identità elettronica. 
La CIE a differenza della carta d’identità tradizionale è una tessera di forma rettangolare molto simile ad una carta di credito o alla patente. Ma non è soltanto l’aspetto ad essere cambiato: oltre ai dati anagrafici e alla foto in formato digitale, nella Carta d’Identità Elettronica sarà possibile inserire una serie di informazioni in più.
Il nuovo documento d’identità conterrà infatti anche il codice fiscale dell’intestatario, le impronte digitali e gli estremi dell’atto di nascita.
I cittadini che richiederanno il rilascio della CIE potranno inoltre aggiungere alla memoria del microchip elettronico anche la volontà di essere donatore di organi, la propria tessera elettorale e l’abilitazione all’utilizzo dei servizi della Pubblica Amministrazione mediante l’inserimento della propria firma digitale.
L’obiettivo, secondo il piano nazionale di e-government, è quello di trasformare la carta d’identità nello strumento di accesso telematico non solo dei servizi del proprio Comune ma di tutta la Pubblica Amministrazione.
Ma per richiedere la nuova carta d’identità si dovrà prendere un appuntamento attraverso internet collegandosi al portale per fissare la data in cui, previa presentazione del vecchio documento (se trattasi di rinnovo) e di foto tessera su supporto USB, si potrà richiedere l’emissione di una nuova carta.
Tutto molto all’avanguardia e diremmo quasi spettacolare ma a questo punto viene il bello. 
Abbiamo infatti ricevuto diverse segnalazioni che su prenotazioni fatte ai primi di novembre 2019 viene fissato l’appuntamento ai primi di marzo 2020 ossia 4 mesi.
Sembra quasi che ci sia una competizione tra chi gestisce la sanità pugliese e chi gestisce i servizi anagrafici del Comune di Trani  per quel che riguarda la durata dei tempi di attesa. Il nostro timore che, non prendendo nell’immediato gli opportuni provvedimenti, i tempi di attesa per un appuntamento con l’ufficio anagrafe saranno gli stessi se non in alcuni casi anche superiori per chi chiede un esame diagnostico o una visita specialistica tramite il CUP sanitario.
Non sappiamo per giunta se, per le persone che non hanno un'adeguata alfabetizzazione informatica, vedi ad esempio alcuni anziani, si fornisca un supporto per inoltrare la richiesta di prenotazione. 
Comprendiamo che il futuro va nella direzione della sempre maggior informatizzazione ma il presente impone un livello essenziale di servizi e di uffici accessibili e funzionali per il cittadino.
Interpellati gli uffici comunali ci è stato riferito che i ritardi derivano da una carenza di personale tanto che la prenotazione in Comune risulta sospesa e si chiede
ai cittadini di arrangiarsi da soli e, tramite internet, prenotarsi al link : agendacie.interno.gov.it. 

Riteniamo essere un servizio fondamentale il poter fornire al cittadino, in tempi ragionevoli, la carta d'identità o il suo 
rinnovo prima che  questa scada. Ossia gli stessi tempi in cui c'era ancora la tessera cartacea. 
Suggeriamo quindi, la destinazione di più personale a supporto di tutti gli uffici dell'anagrafe, che lamentano scadenze impellenti per fine anno,  e l'incremento di maggiori risorse a questo destinate.
Viene spontanea peró una domanda, ma non é che anche qui funziona come nella sanità pubblica? Ossia i tempi per i poveri cristi sono quelli sopra riportati  a meno che … tu non sia … in quel caso … come nella sanità… non c’è appuntamento che tenga. 
I disagi quindi per chi avrà i propri documenti d’identità in scadenza nei prossimi giorni saranno notevoli e in alcuni casi si potrebbe rischiare di non poter partire o comprare un biglietto aereo, pensiamo soprattutto a chi é costretto a viaggiare per motivi di salute o per lavoro, in quanto il proprio documento risulta scaduto e si costringerà i cittadini a rimanere “ostaggi” del proprio Comune per la cattiva gestione o la scarsa organizzazione. 
Ai cittadini invece, suggeriamo, al fine di evitare i disagi  e in attesa di tempi migliori, di prenotare con almeno 4 mesi di anticipo il rinnovo o l'emissione del documento. 
Lasciamo ai cittadini le loro personali considerazioni sperando che questa amministrazione prenda nell'immediato gli opportuni provvedimenti. 

I Portavoce del Movimento Cinque Stelle Trani 
Luisa Di Lernia  e Vito Branà
DOTTO', UN CAFFE'?!

Sono ormai diversi anni che i parcheggiatori abusivi prosperano ed hanno sotto controllo le zone più critiche e turistiche di Trani.

Ci riferiamo principalmente alle zone del Tribunale e del Castello di Trani, a Piazza Trieste, a Largo don Angelo Pastore  zona "terra rossa", a Viale Padre Pio  e Via  E. Fusco nei pressi del Comune.

L’Amet ha ultimamente istallato le colonnine per il pagamento del parcheggio anche in quelle zone per superare il problema dei mancati  ricavi dovuti alla mancanza di grattini.

Ci sono giunte segnalazioni, invece che proprio in quei luoghi della città l’illegalità regna sovrana e i parcheggiatori abusivi non hanno ceduto di un millimetro sia nelle ore diurne, quando come ad esempio nella zona del Tribunale  la piazza è frequentata da avvocati e altri utenti, sia nelle ore serali nelle quali quella zona diventa cruciale per la movida notturna.

Questi luoghi pare siano controllate da abusivi che  con modi “molto convincenti”, incassano dagli automobilisti il parcheggio riducendo così le  colonnine per il pagamento della sosta ad oggetti di arredo urbano.

Non ci stupiremmo inoltre se li stessi abusivi percepissero, indebitamente,
forme di sostegno del reddito come ad esempio il reddito di cittadinanza, il REI o l' ASpI.

Non comprendiamo quindi il motivo per il quale, ancora oggi, sembrerebbe consentito a chi viola la legge, di poter agire indisturbato provocando danni  e mancati introiti nelle casse comunali.

Non sono state adottate, in questi anni, politiche indirizzate all’incremento delle aree destinate ai parcheggi o, sarebbe stato ancora meglio, una riprogettazione del piano del traffico e delle aree di parcheggio. Oggi, sempre di più si avverte la necessità di recuperare il parcheggio sotterraneo di Piazza XX Settembre .

Anche i responsabili dell’Amet, gestore delle colonnine dei parcheggi,  potrebbero e secondo noi dovrebbero, attivarsi per segnalare la situazione  alle forze dell’ordine in quanto i soldi sottratti al pagamento regolare della sosta sono soldi sottratti alla nostra comunità.
A questo proposito  invitiamo il Comune di Trani  quale socio unico ad attivarsi per tutelare un interesse della collettività, soprattutto alla luce dei dati pubblicati relativi alla grossa mole di crediti, circa 10 milioni di euro non riscossi da Amet, relativi al servizio di fornitura dell’energia di passati esercizi.
Riteniamo infatti che  le scelte degli amministratori dovrebbero a nostro parere essere  orientate per perseguire tali interessi collettivi e non quelli dei singoli.

Abbiamo, in diversi nostri precedenti interventi, evidenziato come da parte di questa amministrazione non pare ci sia stata un' adeguata attenzione e vigilanza su chi, in barba alle norme di legge, commette abusi  a vantaggio proprio e in danno delle entrate comunali , del generale decoro urbano, e quindi in danno di tutti i cittadini onesti e rispettosi delle regole.

Invitiamo l’amministrazione comunale, anche se tardivamente, ad attuare tutte le azioni di competenza coordinandosi con la Prefettura, la Questura e le Forze dell’Ordine, affinché si possa eliminare questa situazione di abusivismo diffuso.
Siamo convinti che non agire a difesa della legalità, è paragonabile ad essere complici di un atto illegale e non vorremmo che i cittadini, quelli onesti, possano pensare questo relativamente a chi dovrebbe agire e stranamente non fa nulla al riguardo.
I portavoce del Movimento Cinque Stelle 
Luisa Di Lernia e Vito Branà


I compiti del consigliere comunale sono molto importanti se svolti in modo coscienzioso e in maniera adeguata nei confronti del cittadino.
I compiti non sono solo quelli di alzare la mano in segno di approvazione o di urlare per opporsi in segno di contrarietà. La responsabilità è di provare a fare qualcosa per l’ambito comunale nel quale si è eletti. 

Abbiamo sempre presente la nostra funzione e la nostra responsabilità nei confronti di chi con le proprie tasse paga affinché possa essere attuata un azione  di indirizzo e controllo dell’attività di governo di una città.

Riteniamo quindi che le segnalazioni da noi effettuate circa il miglioramento della vita di un gruppo di cittadini o anche di uno soltanto, qualora questo non leda i diritti di altri cittadini, sia nel concreto quello che è chiamato a fare un consigliere comunale che per il Movimento Cinque Stelle  viene definito portavoce dei cittadini.

Nella giornata di ieri, come già dall’inizio del nostro mandato, abbiamo segnalato diverse criticità rilevate dai singoli cittadini, e abbiamo evidenziato e informato ai competenti organi comunali le difficoltà e i pericoli segnalatici.
Un tombino di ghisa danneggiato che potrebbe essere causa di pericolo o di danni, una zona cittadina in cui, in alcune ore, il traffico diventa un problema soprattutto per chi ci abita o per chi obbligatoriamente  deve transitarci, o la istallazione di un semaforo in alcuni punti della città al fine di evitare pericoli per i pedoni e gli automobilisti, o l’istallazione di pali dissuasori di parcheggio, sono solo alcuni esempi di segnalazioni da noi rivolte ai competenti organi dell’amministrazione, ai dirigenti o agli uffici interessati.

Per il nostro modo di intendere la politica svolgere al meglio il proprio ruolo è un buon viatico per migliorare il rapporto di fiducia dei cittadini nei confronti dei politici, perché i politici non sono tutti uguali, e un’altra politica è sempre possibile.

Il nostro auspicio ed invito è che ci venga segnalato come portavoce dei cittadini tutto quanto  possa portare a migliorare la vivibilità della nostra città, quello che le consenta di offrire opportunità lavorative per i suoi abitanti e rappresenti  una soluzione o anche una semplice segnalazione sui problemi che affliggono la nostra Trani.

Questo modo di intendere il rapporto tra cittadini e rappresentanti costituisce la pietra miliare su cui si basa il nostro prossimo programma elettorale in vista delle elezioni amministrative del 2020.

Rivolgiamo quindi un invito a tutti i tranesi a voler contribuire con le loro idee, le loro proposte e le loro soluzioni alla stesura del nostro programma elettorale che a differenza di quanto promesso da altri rappresentanti di forze politiche, non rimarrà qualcosa scritto e mai attuato ma sarà la nostra guida nell’orientare le nostre scelte politiche per il bene della città.

I portavoce del Movimento Cinque Stelle 
          Luisa  Di Lernia e Vito Branà







L’abusivismo no (L'Idiota - Dostoevskij)

Nonostante il nostro ultimo articolo andasse a sottolineare principalmente il manufatto sulla seconda spiaggia già avevamo fatto un sopralluogo sull’intero litorale per capire quante strutture ci fossero, per costruire la nostra interrogazione all’amministrazione sulla capacità di fare rispettare i termini degli accordi sulle concessioni demaniali.

Acqua di Coco

Acqua di Coco
Dalla nostra passeggiata sul lungomare abbiamo capito di dover approfondire le modalità con le quali vengono concessi spazi demaniali per capire come mai questa amministrazione preferisce sorvolare sul rispetto delle regole.
Aquae - Bella Venezia

Aquae - Bella Venezia
Abbiamo quindi studiato le disposizioni che regolano la concessione di spazi demaniali e in che modalità venga concesso agli occupanti l’installazione di chioschi, pedane, manufatti che, a parer nostro, dovrebbero essere esposti per il massimo di 180 giorni previsto dalla normativa paesaggistica.
Durante l’approfondimento abbiamo studiato l’articolo della legge di bilancio del 2018 (L. 145 del 30/12/2018) nel quale si definiscono le strutture mobili come immaginiamo sia il manufatto predetto e, probabilmente, tutti gli altri che pubblichiamo in coda a questo articolo.
Matinelle - Seconda spiaggia
Sono strutture mobili, secondo l’articolo di legge suddetto
l’installazione di manufatti leggeri, anche prefabbricati, e di strutture di qualsiasi genere, quali roulottes, campers, case mobili, imbarcazioni, che siano utilizzati come abitazioni, ambienti di lavoro, oppure come depositi, magazzini e simili, ad eccezione di quelli che siano diretti a soddisfare esigenze meramente temporanee o siano ricompresi in strutture ricettive all’aperto per la sosta e il soggiorno dei turisti, previamente autorizzate sotto il profilo urbanistico, edilizio e, ove previsto, paesaggistico, in conformità alle normative regionali di settore;
e fin qui sembrerebbe pure che rientrino, però ci sono le eccezioni, ovvero
ad eccezione di quelli che siano diretti a soddisfare esigenze meramente temporanee o siano ricompresi in strutture ricettive all’aperto per la sosta e il soggiorno dei turisti, previamente autorizzate sotto il profilo urbanistico, edilizio e, ove previsto, paesaggistico, in conformità alle normative regionali di settore;
Barbayanne

Barbayanne
La nostra opinione che stiamo verificando è che queste alcune di queste strutture mobili siano abusive e come riportiamo nell’articolo qui (https://www.trani5stelle.it/2019/08/il-fine-giustifica-i-mezzi-e-il-cattivo.html) debbano essere soggette tutte al corretto controllo da parte dell’amministrazione, ogni anno a fine stagione, come previsto dalla norma paesaggistica per la
occupazione temporanea di suolo privato, pubblico, o di uso pubblico, mediante installazione di strutture o di manufatti semplicemente ancorati al suolo senza opere murarie o di fondazione per manifestazioni, spettacoli, eventi, o per esposizioni e vendita di merci, per un periodo superiore a 120 e non superiore a 180 giorni nell’anno solare.
Cacio e Pepe

Cala Colonna
In quell’articolo evidenziavamo dei comportamenti forse omissivi da parte dei responsabili del controllo nel rispetto delle regole.
Con curiosità e solerzia giriamo al sindaco, al dirigente e all'assessore preposto la nostra puntualizzazione affinché verifichino che per le varie concessioni ai privati in merito alla costruzione ed utilizzo di manufatti temporanei per la stagione estiva siano conformi a quanto autorizzato e che non ci siano abusi alla stessa stregua di quanto verificatosi sulla seconda spiaggia. A tal fine alleghiamo alcune foto degli esercizi pubblici da verificare.
Capo Colonna

Cristoforo Colombo

Il Garbino
Vogliamo che sia chiaro che la nostra azione non è contro gli esercenti ma a favore dell'intera cittadinanza e del rispetto delle regole.
Siamo certi che la salvaguardia del nostro patrimonio costiero e la bellezza del nostro litorale siano degli obiettivi a cui qualsiasi amministrazione e cittadino possa ambire. Ci stupiamo quindi delle possibili omissioni da parte dell'amministrazione che portano certamente a comportamenti di emulazione da parte di imprenditori che per il proprio tornaconto sono disposti a calpestare le norme e le prescrizioni in barba a quello che dovrebbe essere un patrimonio di tutti i cittadini la bellezza e la salvaguardia del paesaggio.

I portavoce M5S Trani
Luisa Di Lernia e Vito Branà
Il Vecchio e il Mare

Lido Colonna

Lido Mongelli

Pescaria

Pescaria

Salto dell'Acciuga
Tamarindo


Tamarindo

Versante Est


Il manufatto sulla seconda spiaggia a Trani è ancora là e siamo già a ottobre inoltrato.

Nella concessione per la sua costruzione e su rassicurazioni del dirigente dell’area urbanistica del comune di Trani Arch. Gianferrini era previsto che quel manufatto sarebbe stato istallato per la stagione estiva e poi, a stagione conclusa, ossia entro il 30 settembre, demolito per riportare lo stato dei luoghi così com’era prima senza il manufatto.

La cooperativa assegnataria della concessione ha, o meglio aveva, l’obbligo di rimuovere il manufatto entro la fine del mese di settembre, ma come le immagini possono attestare il manufatto è sempre là con alcune  protezioni istallate da circa una ventina di giorni, che lasciano presumere che niente sarà rimosso e che tali protezioni serviranno  per preservarlo dalle intemperie meteoreologiche e dalla intrusione di persone ed  animali.

Cosa spinga questa amministrazione a non fare osservare quanto previsto facciamo fatica a comprenderlo.

Questo modo di gestire la cosa pubblica alla fine porta alla considerazione nella gente onesta che ci siano cittadini di serie A e cittadini di serie B.

Ascoltiamo sempre più spesso lamentele di cittadini  scoraggiati e increduli rispetto al comportamento che quest’amministrazione ha nei confronti di chi commette abusi.

Ci sono situazioni in cui vi è il massimo e dovuto rigore nel far rispettare le disposizioni di legge e situazioni in cui invece pare si faccia finta di non vedere, di non sapere, di non conoscere.
La legalità dovrebbe esser un punto fondamentale  per chi amministra la cosa pubblica. Gli amministratori pubblici per deontologia professionale e moralità dovrebbero tenersi lontani da alcuni luoghi in cui ci sono abusi e poco rispetto delle regole.

E’ il caso di ricordare quanto successo qualche mese fa, in occasione della presentazione del programma musicale Battiti Live, avvenimento di rilevanza nazionale. Forse non tutti sanno che la conferenza stampa  di presentazione è stata tenuta, da parte del sindaco, di alcuni  membri della giunta e con la presenza anche di consiglieri comunali, in un luogo che pare sia abusivo.
Parliamo della costruzione sovrastante il tetto del Marè Resort di Trani. Gli uffici comunali  avrebbero dovuto, già da tempo, intimare il ripristino dello stato dei luoghi anche per un aspetto di sicurezza, considerando che, come a noi risulta,  nessuna attestazione di agibilità  è stata mai fatta.

Oggi rileviamo invece che di fronte ad un altro abuso annunciato nessuno si sia attivato per intimare il ripristino dello stato dei luoghi, e temiamo quindi che non si procederà nei prossimi giorni per la eliminazione del manufatto sulla seconda spiaggia.

Quale sarà il motivo di tale incuranza? Alle prossime elezioni comunali, vorremmo che tutti i cittadini onesti si interroghino sulla opportunità di dare il loro voto a questi amministratori della cosa pubblica.

I portavoce del Movimento 5 Stelle Trani
Luisa Di Lernia e Vito Branà



Il gioco d’azzardo e  la dipendenza patologica c’è ancora tanto da fare.



Da poco sono stati pubblicati i dati sulla diffusione del gioco d’azzardo nel 2018 in Italia.

In questa triste e assurda graduatoria segnaliamo che Trani ha ottenuto un piccolo miglioramento nel 2018 rispetto ai dati del 2017 con una riduzione del 5% delle giocate .

I dati invece a livello nazionale indicano un volume complessivo della raccolta pari a 104,9 miliardi di questi la spesa per il gioco è stata pari a 18,6 miliardi, ottenuta sottraendo alla raccolta, le vincite ottenute nel 2018 pari a 86,3 miliardi dalla raccolta. Confrontando i dati con il 2017 c'é  stato piccolo miglioramento con una riduzione del 2% rispetto alla spesa del precedente anno.

La piaga della dipendenza patologica dal gioco d’azzardo necessita però di un impegno notevole sia a livello di normative nazionali sia a livello di contrasto con leggi e regolamenti locali (comunali e regionali).

Il business del gioco d’azzardo come risaputo è detenuto da società al cui interno spesso si trovano figure vicine al mondo della finanza, della politica e delle grosse lobby di potere che, sfruttando le loro influenze a livello politico, cercano di ostacolare i provvedimenti che si vorrebbero adottare per contrastare una piaga che incide molto sulle fasce sociali più deboli e che incide quindi sul bilancio dello stato in termini di maggior  spesa sanitaria per cercare di combattere e  questa patologia e le patologie collegate al gioco d'azzardo.

Notiamo che gli ostacoli ad una lotta efficace al gioco d'azzardo sono stati interposti anche da organismi statali  di espressione politica che dovrebbero, tra i loro compiti istituzionali, salvaguardare gli interessi e i diritti dei cittadini rispetto agli operatori del mercato. Parliamo dell'AGCOM che nell'adottare delle linee guida di attuazione del decreto denominato "dignita" ha in maniera evidente ostacolato quello che era l'intento della legge nazionale.

Ricordiamo che l’AGCOM è anche  l’organismo individuato per  comminare le sanzione a tutte quelle società che violano i divieti presenti nel “decreto dignità”  emanato dal primo governo Conte.

La piena efficacia del decreto con il divieto della pubblicità sul gioco d’azzardo si sarebbe dovuta avere da luglio del 2018, ma l’AGCOM, a seguito di consultazioni con le società concessionarie del gioco, ha emanato delle linee guida in cui vengono specificati gli ambiti  in cui è permessa la pubblicità del gioco d’azzardo in contrapposizione a quanto vuole  contrastare il decreto.

Per fare alcuni esempi per l’AGCOM non sono da considerarsi pubblicità le informazioni sulle quote, jackpot, probabilità di vincita, puntate minime ed eventuali bonus offerti, e inoltre non sono per l’AGCOM considerate pubblicità i cosiddetti “spazi quote” all'interno di programmi televisivi.
Altra modo di aggirare il divieto della pubblicità sul gioco d’azzardo è propagandare su internet tramite gli annunci a pagamento di Google le società con residenza non in Italia, per queste il divieto non vale.
Molte altre osservazioni e ostacoli ha posto l’AGCOM per l’attuazione del decreto dignità richiamando normative precedenti e riferimenti o orientamenti che sarebbero da considerarsi superati con le norme del decreto.

Ma oltre a questo,  un ulteriore ostacolo al contrasto alla ludopatia viene fornito dalla scarsa attenzione della politica locale. Solo in alcune città, che noi definiamo virtuose, risultano essere adottati regolamenti puntuali che disciplinano in modo preciso molti aspetti relativi alla localizzazione delle attività del gioco d’azzardo, agli orari di apertura e di chiusura, alle sanzioni pesanti in caso di violazioni delle norme e soprattutto di quelle che riguardano l’accesso nei locali del gioco d’azzardo e l’utilizzo delle macchine da parte di minori.
Tutta una serie di prescrizioni che là dove sono state emanate, hanno portato una notevole riduzione del gioco d’azzardo patologico.

Riteniamo che la Puglia e Trani in particolar modo non sia da considerarsi tra le città virtuose, e le nostre sollecitazioni all’assessore Di Lernia, ancora oggi rimaste inascoltate sono un segno tangibile che determinati regolamenti che disciplinano a livello locale il gioco d’azzardo  andrebbero a toccare interessi che la politica locale forse non ritiene giusto “disturbare”.

A  tal proposito invitiamo gli elettori e i lettori di Trani a rileggere quanto da noi già scritto nell’articolo pubblicato sul https://www.trani5stelle.it in data 17/02/2019  di cui potrete trovare il link di seguito:

https://www.trani5stelle.it/2019/02/una-goccia-nel-mare_17.html

I portavoce del Movimento Cinque Stelle Trani
           Luisa di Lernia e Vito Branà

Inauguriamo la nostra nuova sede.



Il Movimento 5 Stelle di Trani é felice di annunciare l'inaugurazione della nuova sede di Trani in Via Margherita di Borgogna n. 38 per Venerdì 20 settembre alle 19:30.
Stiamo compiendo enormi sforzi per dare voce e un punto di riferimento a tutti cittadini che hanno intenzione di cambiare questa città.
Una sede sarà il luogo dove accoglieremo chi vorrà collaborare fattivamente, con idee, proposte, iniziative allo sviluppo socio economico della nostra città oltre che a migliorarla per la vivibilità considerato l'enorme lavoro che tutto ciò richiede.
Interverranno all'inaugurazione il sindaco 5 stelle della città di Canosa di Puglia Avv. Roberto Morra e la portavoce regionale del Movimento Cinque Stelle Avv. Grazia Di Bari.
Saremo lieti di accogliervi con un piccolo rinfresco preparato dai nostri attivisti.
Coraggio vi aspettiamo.

Petizione a favore del PM  dott. Nino Di Matteo

Il Movimento 5 stelle Trani propone attraverso i suoi portavoce comunali di conferire al prossimo Consiglio Comunale la cittadinanza onoraria di Trani al PM dott. Nino di Matteo sostituto procuratore della direzione nazionale antimafia ed elemento di spicco del pool di magistrati che indagano sulla "trattativa Stato - mafia".  Uomo dello Stato minacciato di morte dall'ormai defunto boss di  "Cosa Nostra" Totò Riina,  stimato dai suoi colleghi magistrati che nei suoi confronti hanno espresso  il seguente giudizio :" l’ammirazione che riponiamo nei confronti del collega, per lo spirito di abnegazione, i sacrifici personali e familiari, l’elevato senso delle istituzioni, l’eccelso grado di professionalità e l’equilibrio, che lo hanno contraddistinto in tutta la sua carriera e che ne fanno uno dei magistrati più in grado di trattare di mafia e dell'indagine per la trattativa "Stato-mafia".
Già in precedenza avevamo richiesto anche in commissione di poter inserire in consiglio comunale la proposta di conferimento della cittadinanza di Trani al PM dr. Antonino Di Matteo.
Vorremmo  nell'approssimarsi della venuta a Trani del magistrato poter portare in Consiglio la nostra proposta.
Per supportare la nostra richiesta  raccoglieremo le firme per la petizione con   un gazebo per domenica  mattina e pomeriggio 8 settembre in Via San Giorgio a Trani.

#IOSTOCONDIMATTEO

I portavoce del Movimento Cinque Stelle Trani
Vito Branà e Luisa di Lernia


FINALMENTE PARCOMETRI, MA QUANTO COSTANO VERAMENTE?


Cittadini, da qualche giorno abbiamo appreso la notizia che finalmente Trani avrà in dotazione 20 parcometri a seguito di una gara espletata con la formula "rent to buy", ovvero noleggio con opzione di acquisto.

I parcometri previsti per l’attuale fabbisogno della nostra città sono  43 totali e quindi riteniamo che sarà espletata un’altra gara per i restanti 23.

Dopo anni e anni di difficoltà per i cittadini e per i turisti  nel poter acquistare il “grattino” per la sosta e le numerose istanze in sede politica finalmente Trani si adegua ad avere questi apparecchi che ormai sono familiari in molte città della BAT e d’Italia anche meno note da un punto di vista turistico.

Tuttavia nel leggere la documentazione relativa al capitolato, in cui si definiscono i termini delle offerte da parte delle aziende partecipanti alla gara  ed il verbale della gara espletata, sorgono alcune domande a cui sarebbe utile trovare risposta al fine di chiarire ai cittadini la ragione di alcune scelte alla luce del fatto che sono i cittadini, con il pagamento delle  tasse, che rendono possibile l’acquisto od il noleggio dei parcometri, così come sempre grazie alle tasse dei cittadini è possibile svolgere determinati servizi pubblici.

Le domande a cui vorremmo fosse data risposta sono:
- Come mai abbiamo atteso tanti anni (4 dall’inizio di questa amministrazione) e solo ora si è provveduto a concretizzare la gestione in house del servizio dei parcometri?

- Appurato il ridotto costo di noleggio non sarebbe stato opportuno decidersi qualche anno fa anche e soprattutto al fine incrementare i ricavi della città e fornire un servizio degno sia ai cittadini che ai turisti?

- Non pare all’amministrazione  che con il sistema di “caccia al tesoro” dei grattini si sia  danneggiata l’immagine della nostra città considerata, per il servizio offerto e per le multe che sono state inflitte, una città “del medioevo"?

- Considerato che con la formula del Rent to buy abbiamo provveduto per 20 parcometri ad un prezzo per il noleggio con un ribasso di quasi il 90% rispetto al prezzo indicato, perché non si è provveduto per tutti i 43 previsti?

- Il bando di gara lascia alla discrezionalità dell’offerente se fornire  tutti apparecchi nuovi o revisionati, non era forse opportuno prevedere un prezzo differente per i diversi apparecchi,magari con un prezzo inferiore per quelli revisionati?

- La gara è stata aggiudicata alla ditta che ha offerto il maggior ribasso sul canone di noleggio ma se questo è stato il metro di paragone  non si poteva bandire una gara per il solo noleggio?

La domanda precedente risulta pertinente nella misura in cui, qualora l’Amet decidesse di esercitare l’opzione di acquisto il giudizio sulla miglior offerta non sarebbe più quello a favore della prima classificata ma bensì a favore della seconda.
Ossia facendo un rapido calcolo tra noleggio e acquisto il prezzo/costo stimato a parcometro ammonterebbe ad eur 6.319 per la prima classificata vincitrice della gara per un totale su 20 parcometri di oltre  eur 126 mila  mentre per la seconda classificata (che non si è aggiudicata la gara) pari ad eur 3.779 a parcometro per un totale di eur  75.580 ossia una differenza in più a favore di chi si è aggiudicata la gara di oltre 50 mila euro.

Se poi malauguratamente anziché fornire parcometri  nuovi fornissero apparecchi revisionati la spesa in modo non congruo aumenterebbe ad eur 6.399 per l’aggiudicatrice del bando e ad eur 4.177 a parcometro per la 2^ classificata. Anche qui una differenza da pagare in più a favore di chi ha vinto la gara rispetto a chi è arrivato 2^ di oltre 44.000 euro.

- Quindi come è stato valutata la miglior offerta?

- Viene inoltre da chiedersi in caso di acquisto chi e a quali costi farebbe la manutenzione ordinaria e straordinaria?

- Per l’istallazione sono previsti dei basamenti?  Chi e a quali costi dovrà realizzarli?
Per quel che riguarda la gestione ordinaria a chi sarà affidata? Se la gestione dei parcometri (es: svuotamento e del denaro) dovesse essere affidata agli ausiliari della sosta, gli stessi sono già formati?

Appare evidente che ci sono molti aspetti da chiarire soprattutto considerando l’ipotesi di acquisto a fine noleggio.

La nostra curiosità credo sia quella di tutti i cittadini onesti che pagano le tasse e che vorrebbero procedure e gare di appalto svolte con la massima chiarezza ed economicità poiché chi paga ha il diritto sacrosanto di avere chiari tutti gli aspetti della procedura e delle possibili implicazioni che da una gara potrebbero scaturire al fine di non trasformarsi  in maggiori costi e sperpero di denaro della collettività.

#noinonmolliamo #M5S

P.s.: Evidenziamo anche per i più pignoli che la società aggiudicataria della gara di fornitura a distanza di 10 anni la è la stessa risultante vincitrice anche oggi dopo 10 anni.

I portavoce Consiglieri Comunali di Trani
Luisa Di Lernia e Vito Branà


Il fine giustifica i mezzi e... il cattivo esempio. 

Il fine è la propaganda.

Propaganda di questa amministrazione che sta sfoderando tutte le armi  per  dare visibilità a solo ció che é forma dimenticando la sostanza.
Il mezzo é utilizzare tutto ciò che si puó e anche quello che non si può.
Tutto quello che c'é ma ache quello che non ci dovrebbe essere in base alla legge.
Un roof garden (furbescamente così é stato definito) abusivo é una cosa illecita.
Una istallazione abusiva  conclamata da una sentenza del tribunale amministrativo
e confermato dal Consiglio di Stato é un illecito che va eliminato per ripristinare lo stato di diritto.
Cosa pensereste di un amministrazione comunale che sfrutta anche le opere illecite, consapevolmente?
Un illecito su cui c'é un ordinanza comunale di rimozione.
Un illecito per cui non si sta procedendo  contro chi non adempie all'ordinanza di rimozione.
Ebbene tutto questo é secondario, trascurabile é solo il mezzo per sfruttare cose lecite e illecite, quello che conta é apparire, farsi belli, sfruttare la risonanza dei media. 

Ma se il fine giustifica i mezzi cosa penseranno i cittadini onesti osservanti delle leggi e che vorrebbero una città migliore, priva di abusivismi?
Cittadini che vorrebbero vedere puniti e sanzionati chi ha commesso un illecito.
Vorrebbero veder obbligato chi fa abusivismo a  riportare lo stato dei luoghi secondo la legalità.
Se il  sindaco di questa città anziché dare l'esempio e rifiutarsi di frequentare luoghi non leciti, li sfrutta per "apparire"  agli elettori cosa penserà l'opinione pubblica? 
E che valore ha lamentarsi del comportamento di alcuni cittadini che non rispettano le regole se poi gli esempi da seguire non brillano per coerenza?
Le regole non osservate da alcuni cittadini come quelle sui rifiuti ad esempio, valgono al pari dell'inosservanza delle regole edilizie e l'ira dei nostri amministratori e i loro richiami dovrebbero essere equivalenti per tutti i cittadini che non rispettano le regole.
Chi rappresenta la città di Trani non ha avuto un comportamento irreprensibile e l'esempio dato non puó essere a nostro parere un esempio a cui ispirarsi da parte dei tantissimi elettori onesti che vorrebbero la loro città non piegata alle logiche del profitto da parte di alcuni imprenditori senza scrupoli, che mirano solo al proprio tornaconto personale calpestando, senza timore,  la legge .
L'esempio e la coerenza da parte del primo cittadino dovrebbero essere per gli elettori e per tutti i cittadini le cose a cui guardare, nell'orientare le proprie scelte politiche.
Un cittadino, un onesto cittadino, vorrebbe che chi lo amministra dia il buon esempio. E per noi il cattivo esempio non fa parte dei valori e della serietà di una qualsiasi persona figuriamoci di un sindaco.
Ora cittadino onesto ci rivolgiamo a te affinché alle prossime elezioni tu sia cosciente di chi ti amministra e così possa fare le tue scelte.


                                       I portavoce del Movimento Cinque Stelle
                                                     Luisa Di Lernia e Vito Branà                                   
    

E se portassimo Sofia Loren a visitare villa Bini?
Questa è la provocazione che faremo al Sindaco a quattr'occhi all'assessore all'ambiente, all'assessore alla sicurezza e al dirigente. La settimana scorsa abbiamo appreso della riapertura al pubblico di Villa Bini, dopo diversi giorni di chiusura al pubblico. Interrogato l'assessore di Gregorio ci rassicurò che erano previsti lavori di bonifica.
Considerato il ritardo nella loro esecuzione abbiamo nuovamente informato l'assessore affinché si adoperasse a ché la bonifica fosse attuata. In quel colloquio abbiamo appreso che l'assessore ignorava lo stato dei lavori.
Questa è la situazione che ha riscontrato la nostra portavoce Luisa Di Lernia sul sito, come potete vedere dalle immagini.

 
Come si può vedere sussiste una situazione di degrado e pericolo pubblico relativamente alla vasca, contenente acqua putrida, circondata da insetti e zanzare, nonché rifiuti di vario genere, con plastica, carte e rifiuti vari.
Per quanto concerne lo spazio dedicato allo sgambamento degli animali, questo è pieno di erbacce, che riteniamo siano da estirpare.
Abbiamo quindi fatto una segnalazione e interrogazione al sindaco, al dirigente e ai membri della giunta interessati, sulla bonifica, a loro dire effettuata, e sullo stato dei luoghi a villa Bini. 





Già nel 2016 avevamo denunciato il degrado del luogo con un articolo apparso sulla Gazzetta del Mezzogiorno il primo novembre. A confrontare quanto pubblicato 3 anni fa nulla è cambiato.
Speriamo che si rendano conto di come sono stati spesi i "nostri" soldi e quella che è la situazione attuale. Qualora anche a questa interrogazione non dovessimo avere risposta, proporremo alla signora Loren di accompagnarci in un giro della città in cui mostreremo tutte le "bellezze" per le quali il sindaco e l'attuale amministrazione si fregiano nei confronti delle persone importanti. 

Per noi Trani é una città bellissima ma lo deve essere soprattutto iniziando a rendere degni i luoghi pubblici che ospitano i suoi cittadini e non solo i posti attecchiti a festa per ospitare Vip e quindi farsi pubblicità. Con rammarico riscontriamo che per i comuni cittadini la politica attuata da questa amministrazione può essere così sintetizzata "basta nascondere la polvere sotto il tappeto".

I portavoce M5S Trani
Luisa Di Lernia
Vito Branà
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